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Autore: Raphaelgirl87    04/04/2024    0 recensioni
Secondo uovo della challenge Uova di Pasqua del gruppo Non solo Sherlock di Facebook: Prompt di Rossella M. (grazie!🥰) : Ungherese- Buco nell' acqua - domiciliari
Un prompt che mi ha intrigato moltissimo e mi ha permesso di dare un ideale continuazione al primo ovetto....in questo si scopre che la bravata di Raf successa nella prima storia può addirittura aiutare la polizia a mettere nel sacco un famoso criminale....ma i suoi fratelli accetteranno di mettere la vita del focoso fratello ancora a rischio?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Fu così che Raf, quella sera stessa si ritrovò in un vicolo in NYC, appoggiato al sedile della sua Camilla,in attesa di questo fatidico Ungherese. Non sapeva neanche lui cosa provava esattamente, mentre tirò fuori una sigaretta dal pacchetto e se l accese, lasciando che la fiammella della stessa illuminasse quel vicolo scuro, rischiarato solo dalla debole luce di un lampione li vicino.

Da un lato, quella situazione era emozionante, gli pareva di essere il protagonista di uno di quei film di azione che guardava sempre.

Da un lato....beh da un lato se la faceva discretamente sotto. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, neanche a se stesso.

Sapeva che i suoi fratelli, Sensei e Casey erano nel loro furgone poco distante da lì. E sapeva che tre volanti della polizia aspettavano poco più in là, tra cui il furgone con il collegamento con la ricetrasmittente che portava nascosta dentro il suo chiodo.

E sapeva anche come comportarsi, glielo avevano insegnato in polizia. Poca iniziativa, poche parole. Tutto sarebbe finito presto.

Eppure, li fermo in quel vicolo semibuio con la sigaretta in mano, il ninja rosso si rese conto che la sua maschera da duro stava scricchiolando....che desiderava solo che tutto andasse bene per poter tornare dalla sua famiglia.

Erano tutti preoccupati per lui, lo sapeva.

A cominciare da Donnie,che aveva fatto una fatica ad appuntargli quella ricetrasmittente nel chiodo, proprio lui che era abilissimo con quel genere di macchinari. Che gli aveva fatto tutta una serie di raccomandazioni idiote su cosa non fare per non precludere il funzionamento di quell' aggeggio e di come quelle parole gli fecero venire le lacrime agli occhi perché Raf sapeva che era solo una scusa per dirgli di stare attento....Erano diversi come il giorno e la notte lui e quel suo fratello viola ma in qualche maniera erano più complementari di quanto non sembrasse....a nessuno dei due piaceva fare troppi giri di parole per dire quanto ci tenessero all.altro....gli era bastato vedere quanto le mani di Donnie avevano tremato la prima notte a casa dall ospedale mentre gli medicava i punti di sutura di quella ferita maledetta....aveva dovuto prenderle un attimo e bloccarle con le sue, mentre il fratellino viola aveva ricacciato indietro le lacrime chiedendogli ancora scusa per non riuscire subito a medicarlo.... o come Micky lo aveva abbracciato stretto, stranamente in silenzio poco prima che partisse per recarsi a quello strano appuntamento, così come aveva fatto ogni sera dal suo rientro dall ospedale, lui che di solito lo rintronava di chiacchere prima di andare a dormire seduto sul suo letto e lui doveva letteralmente quasi metterlo di peso nel letto sopra il suo....o come Sensei aveva appoggiato dolcemente la sua fronte sulla sua per un lungo momento prima di salutarlo, Sensei che si era rifiutato di stare a casa per stargli vicino....gli era bastato una sola frase per trapassarlo dentro dolorosamente di amore:

"Figlio mio, stai attento, torna da tuo.padre che ti ama....ti ama così tanto...."

Non parliamo.poi di Leo.

"Raf....."

Suo fratello in blu si era.messo davanti a lui, mentre casco alla mano, si accingeva a partire.... Stava cercando di avere il suo solito contegno, ma si vedeva che si stava imponendo un forte autocontrollo per non crollare.li davanti a tutti per l ansia che lo stava divorando da quando aveva preso quella decisione, della quale davvero sperava di non pentirsi:

"Leo...." Aveva sussurrato Raf col groppo.in gola, mentre il fratello gli aveva messo le mani sulle spalle e gli aveva parlato con voce ferma ma tremante:

"Ti prego, Raf....ti prego....non fare l.eroe, se qualcosa non va, non prendere iniziativa.... Saremo lì, proprio vicino a te.... Interveniamo subito....."

"Leo...."

"Sono ....già due volte che rischio di perderti per sempre....non posso rischiare di farlo una terza.... Non ti sto parlando da leader....ti sto parlando da fratello.... Ho bisogno di te.... "

A quelle parole, Raf, cercando di nascondere la commozione, invano in realtà, strinse a sé quel fratello blu che amava e ammirava tanto, nonostante tantissimi litigi e incomprensioni. Era lui del resto che aveva visto, appena aveva aperto gli occhi al mondo. Era lui che aveva visto davanti a sé quando era tornato dalla.morte indietro per ben due volte. Nel bene e nel male, la roccia a cui si aggrappava sempre, era sempre e solo lui.

"Andrà tutto bene, fratello, te lo prometto.... Non farò niente che non va....non voglio farti stare male..... Torniamo a casa insieme. Vedrai"

"Va bene....Adesso vai...." Gli aveva detto suo fratello maggiore, ricacciando indietro le lacrime e permettendogli di andare via, mentre il ninja rosso, sospirando per celare il suo turbamento,si legò velocemente il casco e partí per il vicolo che gli era stato dato.

Quello dove era lì, in attesa, fumando e rimuginando su tutta quella bizzarra situazione.

Finalmente, dopo un attesa che sembrò eterna, una scintillante Maserati rossa fuoco parcheggiò li vicino, e da quell auto scese un individuo molto alto e ben piazzato, calvo ed elegantemente vestito con una gran quantità d oro sparsa tra collo, dita delle mani e polsi.

Raf lo squadrò discretamente, senza dare nell' occhio, non potendo non sorridere sarcasticamente davanti al grosso crocefisso d oro che pendeva dal suo collo.

Per quanto non fosse chissà cosa credente, tanto meno cattolico, la tartaruga rossa aveva un infarinatura sui dettami della chiesa cattolica e sicuramente quello strambo individuo ingioiellato era quanto di più lontano da una persona con vera fede.

"Raffaello Hamato?" Disse quell' individuo davanti a lui, con un tono di voce suadente e sicuro, togliendosi gli occhiali da sole e pinzandoli nella tasca della giacca.

Ok, è il momento, pensò Raf, si balla.

Schiarendosi la voce, mentre nel frattempo gettava la sigaretta a terra ed espirava l ultima boccata di fumo, la tartaruga rossa, schermandosi dietro la sua solita maschera da duro, gli rivolse la parola:

"In persona. Con chi ho il piacere di conferire?"

"Puoi chiamarmi Ungherese" gli rispose sempre quella strana persona, semplicemente, senza una stretta di mano, ne nulla. Ne Raf di rimando gli sporse la sua. Di certo non aveva voglia dopo di fare un bagno nell amuchina per aver stretto la mano di un criminale.

"Bene....Ungherese....Un uccellino mi ha detto che hai piacere di parlare con me" disse Raf mantenendo un tono sicuro di sé, mentre l individuo davanti a lui sorrise, mostrando una dentatura bianca e perfetta:

"Il tuo uccellino ha ragione.... So perfettamente chi sei, Raffaello....del resto sei il figlio del maestro Yoshi, la fama di tuo padre ti precede..... Inoltre so che sei sopravvissuto miracolosamente a un attacco a sorpresa del clan del Piede.... Non tutti possono raccontarlo.... Per questo motivo credo proprio che io e te potremmo fare grandi affari insieme..... Mi stupisco però di una cosa: sei da solo? Dovresti avere tre fratelli....."

Al sentire nominare i suoi fratelli nella bocca di quell' essere, Raf ebbe un brivido involontario, ma si riscosse subito.... Lui non doveva neanche lontanamente sospettare che fossero in zona anche loro.... Dovette sputare dalla bocca la cosa più simile a una menzogna, se non a una bestemmia addirittura, per tenerli al sicuro:

"Sono da solo, come da accordi.... Posso cavarmela senza i miei fratelli, del resto.... Non ho bisogno di loro, ne di nessun altro. A dirla tutta, la mia famiglia mi sta pure un po' stretta.... Troppe regole, troppi dettami da seguire.... Sto cercando qualcosa di meglio, da un po'...."

Un sorriso beffardo spuntò sulla bocca dell' Ungherese:

"Parole sante, del resto famiglia, amore,amicizia portano ben poco guadagno a livello di affari.... Chi vuole andare avanti, deve sapersi creare da solo....senza guardare in faccia nessuno...."

E così dicendo, il malavitoso raccontò a Raf tutti i suoi traffici dentro il ramo delle droghe pesanti, di quante persone aveva dovuto sterminare, di quante famiglie aveva.voluto rovinare per poter raggiungere il suo scopo: diventare qualcuno in quel.giro così importante.

Raf ascoltò tutto con attenzione, cercando di restare quanto più impassibile possibile, di non dare assolutamente attenzione ai brividi gelidi che gli correvano lungo la schiena e la nausea alla bocca dello stomaco al sentire quell.individuo raccontare di uccisioni di persone a.sangue gelido e con dovizia di particolari come se gli stesse raccontando della sua ultima vacanza. Impressionante. Era una brutalità che non concepiva in nessuna maniera.

Soprattutto capí di non essere al sicuro. Ma proprio per niente. Doveva veramente fare attenzione a come si muoveva. Perché poteva quasi sentire il freddo di quella pistola che brillava nella fondina agganciata a quei pantaloni nero Armani alla gola, anche se era lontana da lui. E non era una bella sensazione, per niente.....

"....Per questo ho messo gli occhi su di te, Raffaello ....-Continuò il discorso l Ungherese, avvicinandosi così tanto a lui che quasi Raf poteva contare tutte le cicatrici che quell' individuo aveva sulla faccia- Tu puoi essere una pedina importante in questo bel gioco a scacchi che sto giocando...."

"E quale sarebbe il mio ruolo di grazia?" Domandò Raf cercando di mantenere la sua solita faccia di bronzo, mentre l altro gli rispose con un sogghigno

"L alfiere, mio caro" 

"Uhm, il tizio che può muoversi solo in diagonale?"

"Esattamente.... Desidero farti entrare alle mie dipendenze, come punta di diamante della mia scorta...avrai libertà di movimento, ma sempre sotto le mie direttive.... ovviamente, molto ben ricompensato...."

E così dicendo, l Ungherese lancio davanti ai piedi della tartaruga rossa tre mazzette di denaro molto corpose.... Raf impallidì a quella vista.... Poteva quasi scommettere che non avrebbe mai visto quella cifra in tutta la sua vita.... Ma neanche se lui e i suoi fratelli si facevano il culo a capanna tutta.la.vita.

Ma un lievissimo movimento, quasi impercettibile sopra di lui, mentre il tizio davanti a lui continuava a parlargli del lavoro che avrebbe dovuto fare con lui lo mise leggermente in allarme.... Con la coda dell' occhio il ninja rosso li vide.

Ninja bot di Shredder.

Ombre nere nella notte che lo spiavano con i loro occhi a fessura bianchissimi.

E con una sfilza di fucili puntati addosso a lui.

Fanculo.

Era in trappola.

Quel coglione gliel aveva messa bene bene nel culo.

Doveva immaginare fin dove era immanicato.

E soprattutto chi fosse il mandante di tutta quella merda.

Raf senti che stava iniziando a sudare gelido, mentre cercava di concentrarsi sulla proposta di quello strano individuo, cercando di ritrovare una calma che non gli apparteneva più così tanto.

Mai come in quel momento voleva la sua famiglia con lui.

".....Hai capito, Raffaello?" Gli domandò ancora quell' individuo strano, sempre più vicino a lui

"Ho capito- disse Raf continuando a ostentare sicurezza e conoscenza, quando in realtà non aveva capito veramente un cazzo di niente- Ma, dimmi, Ungherese.... Se mi rifiutassi?"

Mal gliene incolse.

Esattamente come da programma, Raf sentì stavolta veramente il freddo della pistola di quel criminale sulla sua gola. E poteva confermare, era una sensazione un po' tanto brutta

"In tal caso, giovane Hamato, lascia che ti racconti di quella volta che ho fatto saltare le cervella a un tizio che ha risposto proprio come te.... Un colpo solo, preciso, mirato.... E le sue cervella sono esplose letteralmente come un petardo...."

"Immagino non sia stato un bello spettacolo...." Cercò di parlare Raf, cercando di ignorare la canna della pistola che si faceva sempre più pressante sulla sua gola e di ricordare come diamine si respirasse:

"Per lui, no di certo- rispose quel criminale con una piccola risate beffarda, dando un primo colpo alla sicura della pistola- Allora, Raffaello.... Qual è la tua risposta?"

Ma il ninja rosso non ebbe neanche il tempo di fiatare che un suono martellante di sirene lo raggiunse dritto alle orecchie.

Un auto della polizia si parò li davanti.

Tutto avvenne in maniera così rapida che fu come una sequenza di immagini, una dietro l altra....

L ispettore Vincent e la sua squadra uscire fuori dalla loro auto con le pistole sguainate, intimando al criminale di fermarsi.

Il furgone dei suoi fratelli parcheggiare lì attaccato con una manovra da Gran Prix.

Due paia di mani che lo caricavano dentro di peso.

Casey che saltava sopra.la sua Camilla dandole gas.

E un inseguimento a rotta di collo, sotto una scarica di mitra sparata da quel maledetti ninja bot.

"Permetti un passaggio, fratello?"

Raf, dal pavimento del furgone, sorrise sollevato davanti alla voce divertita di Donnie alla guida e vedendo finalmente davanti a sé suo padre, Leo e Micky che lo guardavano sorridendo:

"Ragazzi, Sensei.... - sussurrò la tartaruga rossa sollevato- non avete idea di quanto sono felice di vedervi. Seriamente"

   
 
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