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Autore: ElectricSneeze    06/04/2024    0 recensioni
Il capitano Stronzetto Ribelle Che Irrita L’Autorità Ma Che Piace Alle Ragazze (detto Maverick) viene richiamato alla Top Gun per portare a termine una missione suicida. Lui è il solo pilota in tutta l’America che può farcela, ma gli verranno comunque affiancati altri piloti così, tanto per. E se questo non fosse già abbastanza stressante, uno di quei piloti che rischieranno di perdere la vita è il figlio di un suo vecchio amico…
Genere: Azione, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Soundtrack: Top Gun Opening Theme https://www.youtube.com/watch?v=5OSMqSPmfVA]
 
 
On March 3, 1969 the United States Navy established
an elite school for the top one percent of its pilots.
Its purpose was to teach the lost art of aerial combat
and to insure that the handful of men who graduated
were the best fighter pilots in the world.

They succeeded.

Today, the Navy calls it Fighter Weapons School.
But those who went to the cinema insist to call it:


 
 
TOP GUN

STRONZETTO, RIBELLE E SVENTRAPAPERE



 
 
 
I portelloni dell’hangar si aprono lentamente illuminando l’interno buio. Un tecnico si muove nell’ombra togliendosi dalla pista. Scorgiamo la silhouette di un aereo militare dall’aspetto futuristico. All’interno della cabina di pilotaggio la moltitudine di indicatori, lancette, pulsanti, interruttori, leve e levette sono illuminati da una schiera di led bianchi che danno un senso breakthru tecnologico. La mano del pilota armeggia con la strumentazione mentre l’aereo inizia a muoversi spinto dalle turbine, che iniziano a sentirsi girare. L’aereo esce lentamente alla luce del sole, dove si conferma essere un futuristico Lockheed Martin SR-72. Portatosi in posizione sulla pista, il pilota spinge il freno: ora l’aereo guarda la lunga pista sgombra davanti a sé, pronto per il decollo.
«Stronzetto Ribelle Che Irrita L’Autorità Ma Che Piace Alle Ragazze, mi ricevi?»
«Sei nuovo, ragazzo?» Risponde il pilota, che ora possiamo vedere bene in volto, «chiamami Maverick!»
«D’accordo Maverick: la pista è sgombra. Vento a sei nodi da Est. Sei autorizzato al decollo».
Maverick borbotta a microfono chiuso «Vediamo cosa sai fare…»
[Soundtrack: Kenny Loggins – Danger Zone (from Top Gun)]
Maverick toglie il freno e l’aereo inizia la corsa di decollo. Le mani afferrano saldamente lo stick di comando mentre i paletti lampeggianti ai lati scorrono sempre più in fretta e la pista sembra restringersi via via sempre di più per effetto della velocità. Dalla torre di controllo i controllori guardano l’aereo sfrecciare. L’aereo si alza in cielo e il carrello viene ritratto. Lento ma inesorabile l’aereo sale su in verticale, continuando a guadagnare quota sino a raggiungere i 25.000 metri di altezza. È più del doppio della quota per i voli commerciali, quota dove normalmente volano solo i palloni sonda.
«Devi arrivare a Mach 10, Mav, ma sii prudente: quell’aereo è stato testato solo fino a Mach 9». È il CWO4 Bernie “Hondo” Coleman, responsabile dell’operazione.
«È bello avere qualcuno che si preoccupa per te», scherza Maverick. «Ora accelero».
«Non strafare».
Maverick spinge avanti la leva dei motori, tutto un tratto una piccola nube si forma intorno all’aereo producendo un botto assordante: ha appena infranto Mach 1. In una lunga accelerazione l’aereo si porta a Mach 9 e, nonostante l’incredibile velocità, a quell’altezza la terra sotto di lui sembra muoversi appena.
9.1, 9.2… La tensione in sala comando sta salendo a sua volta. 9.3, 9.4… Hondo afferra di nuovo il microfono «Come vanno le cose lassù, Mav?»
«È tutto liscio. Spero solo di non incontrare una pattuglia della polizia». Maverick cerca di abbassare la tensione ma il suo respiro pesante lo sentono anche per radio.
9.5, 9.6… «Dai Mav…» Borbotta Hondo, stringendo forte una matita e guardando i monitor, mentre delle goccioline di sudore gli compaiono in fronte. 9.7… In sala comando tutti stanno trattenendo il respiro.
[Stop musica]
*BLAM* La porta del centro di comando si spalanca di colpo: appare un uomo contornato dalla luce del corridoio, un alto ufficiale, esclamando con voce assertiva e solenne «Terminate immediatamente tutte le operazioni, peccatori!» È l’ammiraglio Hammer, un uomo particolarmente credente.

Circa un’ora più tardi Maverick e Hondo sono in piedi davanti a Hammer, seduto dietro la scrivania nel suo ufficio. Ciò nonostante, essendo alto quanto un nano da giardino, Maverick arriva appena con gli occhi a livello della scrivania. Sono entrambi sull’attenti, ma guardandosi intorno con gli occhi possono vedere come non vi sia una parete senza crocifissi appesi.
«Volare…» Esclama Hammer, quasi fosse una cosa assurda. «Se Dio avesse voluto che l’uomo volasse gli avrebbe creato con un paio di ali», continua, snocciolando un rosario tra le sue mani.
Maverick e Hondo non emettono un fiato.
«Quando sono entrato nella Marina mi aspettavo di solcare il mare con la mia nave… Che cos’è diventata oggi la Marina degli Stati Uniti? Aerei nella marina? Pfui! E che dire degli elicotteri? Oggi tutte le navi hanno almeno una pista di atterraggio per quei dannati cosi! Che cosa è accaduto a questo Paese? Dov’è che una nave può ancora solcare il mare intrepida, genuina, senza doversi preoccupare che qualcuno la usi come fosse un nido?»
Maverick e Hondo continuano a rimanere zitti.
«Ricordo quando da bambino vidi la mia prima corazzata. Erano grandi navi da guerra, fiore all’occhiello della Marina, prova del PROGRESSO della nazione! Ma oggi… oggi la corruzione dell’uomo ha permesso la creazione di quegli abomini chiamati portaerei. SODOMA E GOMORRA!»
«Signore, la Marina ha dato l’autorizzazione a…»
«Io me ne FREGO di quello che dice la Marina, chief Coleman! Dio ha voluto che venissi trasferito in questa base perché sono il solo che può redimere le vostre anime perdute! Verranno fatti numerosi cambiamenti qua dentro. A partire da adesso non voglio più vedere niente che possa staccarsi dal suolo e librarsi nell’aria! Poi togliete le…»
«Signore, dobbiamo fare sparire anche gli uccelli, signore?»
«Umpf, capitano Stronzetto Ribelle Che Irrita L’Autorità Ma Che Piace Alle Ragazze, detto Maverick, ho sentito parlare di lei… Una testa calda, per questo è ancora capitano dopo trent’anni di servizio e siede ancora dentro una cabina di pilotaggio invece che dietro una scrivania».
«Questo è il mio posto, signore».
«No, non più…» L’ammiraglio prende un fascicolo dal cassetto e lo appoggia sulla scrivania senza troppo riguardo «Se dipendesse da me l’avrei già fatta crocifiggere in mezzo alla pista per dare l’esempio, ma per motivazioni note solo all’Onnipotente e alla Marina… lei è stato richiamato alla Top Gun».
[Soundtrack: Mighty Wings – Top Gun original soundtrack]
Maverick rimane a bocca aperta per lo stupore: non riesce a credere che tornerà a volare su un caccia da combattimento per la Marina. Hondo lo guarda con un mezzo sorriso e fa un cenno d’intesa con la testa.
Maverick domanda esaltato «Ne è sicuro, signore?»
«È ancora qui, capitano? E già che c’è si porti via anche questi rumorosi Cheap Trick!»


Naval Air Station Miramar (Top Gun), San Diego, California

Il giorno seguente, dopo aver percorso circa 320 chilometri in moto e senza essersi portato alcun bagaglio, Maverick giunge in prossimità della sua vecchia scuola: la Naval Air Station Miramar. Mentre un caccia decolla sulla pista, Maverick sfreccia con la moto sulla strada parallela, alzando il braccio in segno di vittoria e urlando «WOOOA!». Ma davanti a lui una famiglia di ricci sta attraversando la strada «NO NO NO NO…» *squack squish squeak* E in breve tempo è tutto finito.
[Stop musica]
Ancora con la mente alla povera famiglia di ricci, Maverick si ferma davanti al cancello di entrata della base.
Il soldato di guarda esce a chiedergli i documenti «Destinazione?»
«Top Gun», risponde, con un velo di sbruffonaggine.
«Top che?»
«Top Gun. Dai amico, la tua battuta…»
«Ci dev’essere un errore: la Top Gun è stata spostata alla base Fallon in Nevada».
«STOOOP!» Urla seccato Electric Sneeze, il regista. Poi si alza dalla seggiola e si avvicina agli attori «Che cosa diamine sta succedendo qui? Come sarebbe a dire Nevada?? Top Gun: Maverick lo hanno girato qui oppure no?»
«Ah il film! No, purtroppo c’è un errore: la Top Gun si è trasferita in Nevada nel 1996, ma quelli volevano a tutti i costi girare il film in California e allora hanno spostato la base a North Island».
«Ma porca l’oca, tutte a me capitano… VIA! SMONTATE TUTTO! DOBBIAMO GIRARE A NORTH ISLAND!» Urla Electric Sneeze sbracciando.
La troupe sbuffa e si mette a smontare tutta l’attrezzatura.


Naval Air Station North Island (Top Gun *blink*), San Diego, California

«La sua reputazione la precede, capitano», esclama l’ammiraglio Beau “Cyclone” Simpson, seduto dietro al tavolo che dà sulla proiezione alla parete.
«Glielo assicuro, ammiraglio, quei ricci sono venuti fuori dal nulla!» Si difende Maverick, in piedi davanti a lui, seppur arrivando solo fino alla linea del tavolo.
«Ma di che ricci sta parlando?» Domanda Cyclone, disorientato, «mi riferisco alla sua ben nota tendenza all’insubordinazione! Lasci che le metta subito in chiaro come funzionano le cose qui: sotto il mio comando questa base funziona come dico io. Non in genere, non tendenzialmente, ma esattamente come dico io! Qui siamo nella Marina, non ad un concerto dei Jefferson Airplane! Le è tutto chiaro, capitano?»
«Certo signore!»
«Bene. Ora passiamo alla missione: l’uomo che vede seduto alla mia sinistra è l’ammiraglio Bates, il responsabile della missione».
«Warlock! Signore, non mi aspettavo di rivederla!»
«Si chiamano ordini, Maverick», risponde, con un accenno di sorriso su un volto impassibile. «Lei e l’ammiraglio avete qualcosa in comune: Cyclone era il primo della classe nell’87…»
«…E quando sono arrivato, il mio armadietto conteneva i resti ormai liquefatti di cibo e Dio solo sa che altro che colavano persino dalle pareti, perché il suo precedente proprietario si era dimenticato di pulire. Ci ho messo tutto il giorno a rimuovere e disinfettare quella roba, e per le due settimane successive i procioni sono entrati la notte a cercare la spazzatura».
«In realtà, signore, io ero il secondo della classe. Non vorrei dare l’impressione sbagliata…»
Cyclone fa un bel respiro per trattenersi.
«La missione», esclama Warlock proiettando il grafico. «L’ennesimo cattivone mediorientale ha costruito un impianto di arricchimento dell’uranio in manifesta violazione degli accordi NATO, che prevedono gli Stati Uniti come unico Paese che può arricchire qualcosa o qualcuno».
«Figlio di puttana…» Mormora Maverick.
«Ma se avesse costruito l’impianto alla luce del sole lo avremmo scoperto immediatamente e, inoltre, sarebbe stato facile da eliminare. Così l’impianto è stato costruito sotto terra, sotto alla modesta casetta di un ignaro contadino, in mezzo ad una valle circondata da una catena montuosa, protetto da 63 postazioni di antiaerea automatiche. E se ciò non bastasse, a cinque minuti di volo nell’entroterra c’è una base aerea fornita di caccia Su-57 di ultima generazione».
Maverick sbuffa «Beh… La riuscita di un’operazione del genere è ai limiti dell’impossibile. Servono quattro aerei divisi in due squadre, armati con due bombe di precisione. Dovranno volare sotto i 300 metri per non essere agganciati dall’antiaerea, poi cabrare rimanendo attaccati alla montagna, picchiare dall’altra parte, colpire e andarsene. E sperare che i caccia nemici non siano ancora arrivati…»
«È tecnicamente possibile farlo?» Domanda Cyclone.
«Con un po’ di fortuna sì».
«Bene, perché dovrà addestrare quei piloti in tre settimane», termina Cyclone.

Quella sera Maverick si reca al vecchio bar, fuori dalla base di Mira… di North Island, dove era solito andare coi suoi vecchi amici. È seduto da solo al bancone del bar, sullo sgabello alto, quando l’avvenente e sensuale barista gli si avvicina.
«Hey tu, non ti ho mai visto da queste parti».
«Sono appena arrivato», risponde con disinvoltura.
«Speriamo di no, non ci siamo ancora conosciuti… Che cosa prendi, fustaccio?»
«Hem… Un caff…»
«Ecco la tua birra. Ma dimmi: sei un pilota per caso?»
Lui, con indosso la giacca d’ordinanza, con la toppa della bandiera degli Stati Uniti e quella dello stormo di stanza alla base, risponde affermativamente.
«WOW! E sei anche basso una cifra!» Si avvicina un pochino a lui sussurrandogli «Non sai quanto m’attizzano gli uomini bassi…»
«JENNIFER!» Il capo del locale le urla dalla finestra della cucina, «QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI MOLESTARE I CLIENTI, JENNIFER?»
«Uffaaa… ALMENO DUECENTO!» Sbuffa e va a servire un altro tavolo.
Maverick ridacchia pensando in che razza di posto sia capitato. Si guarda in giro: il locale non è molto popolato, ma ci sono già alcuni ufficiali della Marina. Uno di loro sta bevendo la sua birra, in piedi, stoico, guardando fuori dalla finestra; un altro sta giocando a freccette; mentre altri due stanno giocando a biliardo.
«Ma si può sapere perché non riesci a infilare in buca nemmeno una palla, Shinji?» Esclama, boriosa e sopra le righe, la tenente che sta giocando con lui.
«Ti chiedo scusa Asuka, è che non sono bravo a questo gioco…» Risponde lui, timido e affranto.
«Ancora scusa? Ti conosco da stamattina e sempre a chiedere scusa stai!»
«Scusa…»
«Aaah! Che strazio! Guarda me: devi impugnare la stecca così!»
Intanto il tenente di bell’aspetto che giocava a freccette, Jake Fonzarelli, si avvicina a loro «Fossi in te lascerei perdere: non tutti sono portati per questo gioco…»
Shinji abbassa lo sguardo.
«Deve solo impegnarsi di più!» Ribatte lei. «Non tutti sono nati coi Ray-Ban addosso, tenente Coolguy!»
«Ma questo al nemico non importa, tenente ESG», ribatte, tronfio e saccente. «E se il tenente Kiddo viene abbattuto mette in pericolo la vita di tutta la squadriglia, oltre che perdere un aereo da 65 milioni di dollari».
«Io… non mi farò abbattere», replica Kiddo a bassa voce.
«È quello che spero, ragazzo, per il tuo bene. Perché se ti fai abbattere, quelli dopo abbatteranno me. E dopo che mi avranno abbattuto verrò a cercarti e ti abbatterò io stesso!»
«Questo è… tecnicamente impossibile».
«E se fossi TU a venire abbattuto per primo, eh Coolguy??» Ribatte la tenente ESG.
«È possibile…» Replica lui, con falsa modestia, «per questo la mia regola è sparare per primo!»
«Si parla di uccidere?» Si intromette il tenente che guarda fuori dalla finestra, Lucas Remington, continuando a guardare fuori. «Siete degli esperti…»
«Hey Shellshock, la Marina ci paga per questo!» Risponde Coolguy, allargando le braccia quasi a voler sdrammatizzare.
«Quando uccidi un uomo in battaglia ti chiamano eroe. Ma quando uccidi un uomo in un impeto di passione… ti chiamano omicida».
«Ooooowhooo», si ode un ululato distante e tutti lo guardano straniti.
La porta del locale si apre ed entra un tizio vestito casual con una camicia beige di fiori. Maverick pensa che quel tipo ha un volto familiare, ma non riesce a ricordare dove l’ha già visto.
«Rooster!» Esclama Coolguy, «iniziavamo a preoccuparci che non venissi!»
«Tu preoccupato per qualcuno, Coolguy? Non me la bevo», risponde sprezzante unendosi a loro.
«Credo che Rooster sia quel tipo di persona a cui non vanno molto a genio le altre persone, dico bene?» Domanda ESG.
«No, sono solo un po’ nervoso perché è stato difficile trovare parcheggio con l’aereo. Ma so io cosa mi serve per stare meglio: una bella canzone!» Esclama, sedendosi al pianetto.
[Soundtrack: Peppa Pig – Peppa Party Time https://www.youtube.com/watch?v=dW2yC7V3QDo]
Rooster inizia a suonare e a cantare con tutti gli altri riunitisi intorno a lui.

«Peppa Peppa party
Peppa Peppa party
Peppa Peppa party
With my friends and me
Come and join the party
Peppa Peppa party
Peppa Peppa party
With my friends and me…»


Maverick è ancora al bancone del bar ad osservare la scena quando improvvisamente capisce «Quello è Bradley Bradshow, il figlio di Goose!» Esclama a bocca aperta. Come ha fatto a non capirlo subito? Fa per saltare giù dallo sgabello ma la barista lo ferma.
«Hey fustaccio, che ne dici di pagare per quella birra?»
«Ma certo! Ecco la mia carta».
«Oh scusami, non accettiamo pagamenti con carta sotto i cinque dollari».
«Ok, allora io ho… due dollari e venticinque in moneta, va bene?»
«Oh no, temo manchino altri 75 cent…»
«Beh vorrà dire che dovrò saldare il mio debito tra qualche giorno quando… Che cosa stai facendo?»
Jennifer si avvicina ad una campana afferrando la cordicella «Oh mi dispiace, fustaccio, ma le regole sono regole!» *deng deng deng*
[Stop musica]

«AAAH!» Maverick viene lanciato sul selciato fuori dal locale da due energumeni. «Ouch!» Si lamenta, rimettendosi seduto e guardando i due lanciatori di nani tornare dentro al bar, richiudendo la porta. Dalle vetrate si possono vedere i piloti della Marina continuare a cantare e a divertirsi intorno al pianetto.
«Vedo che sei sempre il solito piantagrane, Mav…»
Maverick si volta ma non vede nessuno.
«Sono quack giù…»
Maverick abbassa lo sguardo: un’oca lo sta osservando. «Ma che cosa… Giurerei d’aver sentito quell’oca parlare!»
«Quack! Allora non sei ancora sordo!»
«OH MIO DIO MA TU PARLI!» Urla, sgranando gli occhi.
«Anche tu parli, eppure io non faccio tutte queste storie…»
«Ma… ma…» Maverick ha il respiro pesante, «ma tu… come sai il mio nome?»
«So molte altre cose di te… So di quando eri in volo rovesciato e hai flippato il dito al pilota del MiG-28. So cos’è successo ai tuoi genitori e che il tuo modo di volare ne è la conseguenza. So che avevi trovato una ragazza che ti piaceva veramente ma poi… Hm, poi non so più cos’è successo…»
Maverick socchiude gli occhi: gli sembra assurdo «Goose?»
«È un piacere rivederti, Mav. Hai visto? Mi sono reincarnato in un’oca!»
«Goose, io… Mi dispiace terribilmente per quell’avvitamento! Se solo…»
«È acqua passata, Mav. Non è stata colpa tua, non potevamo prevederlo».
Maverick lo abbraccia, emozionato e con gli occhi lucidi «Sono così contento di rivederti, Goose!»
«Hey vacci piano! Ho le ossa cave!»

E così i due vecchi amici si mettono a camminare lungo la spiaggia, raccontandosi la storia delle loro vite mentre il suono delle onde del mare calmo li accompagna. Se la vita di un Top Gun della Marina è eccitante e piena di sorprese, quella di un’oca non lo è particolarmente (ma è pur sempre meglio di quella di un commercialista!)
«Com’è l’aldilà?» Domanda Maverick camminando fianco a lui.
«Beh Mav, proprio non ne ho idea… Un momento stavo precipitando con te in mare e il momento dopo ero dentro un orribile uovo. Appena sono stato abbastanza forte per volare ho subito cercato la mia famiglia, la mia vera famiglia, e ho scoperto che mio figlio era già diventato grande e anche un pilota brevettato Top Gun. Ho provato a parlargli ma sembra non capire quello che dico… Tu sei l’unico che riesce a capirmi, lo sai Mav?»
«Dicono che io sia un buon ascoltatore».
«Ad ogni modo, per quel che posso, ho scelto di essere il suo angelo custode. E quack ho scoperto che era tra i piloti candidati per una missione ad alto rischio, dove tu eri l’istruttore, ho preso due tozzi di pane in un colpo solo. Noi diciamo così».
«Non avrei mai voluto che tuo figlio venisse coinvolto in tutto questo…» Maverick appare dispiaciuto e preoccupato.
«Rooster è un buon pilota: se la caverà bene! Ma c’è qualcosa in lui che mi ricorda te, Mav… È come se scappasse da qualcosa…»
«Non so di cosa stai parlando!» Sbotta Maverick.
Goose lo guarda di traverso.
«Voglio dire… È che non ha mai avuto un padre… Anche per me è stato difficile».
«Sì, probabilmente hai ragione… E proprio per questo voglio che tu sia un punto di riferimento per lui. Insegnagli a volare! E a come riportare a casa le penne!»
«D’accordo Goose! Farò del mio meglio!»

Il giorno dopo, di buon mattino, gli allievi stanno affrontando la loro prima lezione seduti su delle seggiole nel mezzo di un hangar sgombro (vuoto, non il pesce). L’ammiraglio Bates sta introducendo la lezione.
«Voi, signori, siete tutti Top Gun brevettati. L’elite. Il meglio del meglio. Ma a confronto del vostro istruttore non siete che bambini che giocano con degli aerei di carta. Siete dei pezzi di carne buoni solo per fare da scaletta e aiutare il vostro istruttore a salire e scendere dal suo aereo. Tanto per essere chiari, il vostro istruttore può portare a termine questa delicata missione anche da solo se ne ha voglia, ma noi dobbiamo giustificare in qualche modo tutti i fondi che prendiamo dal governo ogni anno e allora eccovi qui. Signori, vi presento il vostro istruttore: il capitano Pete Mitchell, nominativo: Maverick».
Maverick abbassa la piantana del microfono e inizia «Signori, sapete cos’è questo?» Domanda, brandendo un malloppone di carta in mano.
«Sì sì…» Annuiscono i piloti di fronte all’ovvio.
«È il manuale dell’F-18», risponde a voce alta Coolguy.
«Grazie, ora finalmente lo so anch’io!» Replica, buttandolo nel cestino sotto lo sguardo incredulo di tutti i piloti.
Seduto a lato, l’ammiraglio Cyclone lo guarda irritato mentre Warlock prende posto fianco a lui.
«Non ho mai letto una riga di questa roba. Non mi serve. Ho sempre volato seguendo l’istinto ed è quello che dovrete imparare a fare anche voi se volete essere all’altezza dei piloti nemici».
«Ma quelli non volano seguendo l’istinto!» Coolguy commenta sagace e gli altri ridacchiano.
«Hai ragione! Loro volano con dei caccia di quinta generazione, contro i quali i nostri F-18 possono giocare al tiro al piccione… come piccioni. Alla Top Gun avete appreso le tecniche di guerra aerea più avanzate, che vi hanno reso i piloti migliori al mondo. Ma ora dovete diventare ancora più bravi! Perché se la teoria vi vuole morti in tutte le simulazioni, allora per sopravvivere è necessario metterla da parte e usare l’istinto. Perché tutto il mondo sa che l’istinto americano è superiore a quello di tutti gli altri! Ma ora il vostro istinto è assopito…»
Mentre Maverick va avanti a parlare, Rooster lo osserva con una rabbia malcelata in volto. Tra quei due sembra non correre buon sangue.
«…io intendo tirarvelo fuori, scuoterlo, farlo crescere…»
Cyclone si sporge un poco verso Warlock, sussurrando «Perché c’è un’oca sul palco con Maverick?»
«Ha detto che è il suo nuovo copilota».
«Il suo che cosa??»
«…e spingerlo oltre il suo limite. Ma ora basta parlare: fatemi vedere di cosa siete capaci!»

Gli aerei sono in volo. I piloti stanno volando in formazione uno a fianco all’altro, tranne Maverick che è fuori dalla visuale.
«Buongiorno aviatori, è il vostro comandante che vi parla. Benvenuti alla sessione manovre di base!» Esclama Maverick in radio. «Il vostro compito è semplice: armate missili e cannoni e cercate di abbattermi prima che lo faccia io, è tutto chiaro?»
«Ripeti Maverick: non ci dividiamo in squadre?» Domanda ESG.
«Non questa volta. Questa volta dovete solo cercare di prendermi», risponde lui.
«Non vorrai combattere da solo contro cinque di noi, eh Maverick? La stai sparando un po’ grossa!» Esclama Coolguy, ridacchiando come a volerlo deridere, ma forse anche un po’ preoccupato.
«Sei pronto, Goose?» Domanda Maverick a microfono spento.
«Io sono sempre pronto, Mav!» Risponde l’oca, seduta sul sedile posteriore col suo piccolo casco da oca.
«Diamo inizio alle danze!»
[Soundtrack: Kenny Loggins – Danger Zone]
Maverick sposta velocemente la leva del motore in avanti mentre tira lo stick di comando verso di sé. L'aereo parte in verticale, passando in mezzo alla formazione dei piloti e rompendola.
«È Maverick! È spuntato dal nulla!» Esclama Kiddo.
«Dov’è andato? L’ho perso!» Esclama Rooster.
«È in alto, gli sono addosso!» Esclama ESG inseguendolo.
«Brava ESG, prova a starmi dietro!»
Maverick si avvita e scende in picchiata inseguito da ESG.
«Sei troppo bassa ESG! Mollalo o ti schianterai al suolo!» Esclama Kiddo.
«Ci sono quasi…»
Maverick manovra e parte in volo orizzontale.
«CABRA ESG! CABRA!» Urla Kiddo.
ESG tira lo stick evitando la collina. Ancora col fiatone esclama «Dannazione, c’è mancato poco!»
«Un bel modo di iniziare la mattinata!» Esclama Maverick. «E che ne dite di questo?»
«Ho Maverick in coda!» Esclama Shellshock. «Cerco di scrollarmelo di dosso, perché c’è sempre speranza nel cuore di chi lotta!»
«Tranquillo Shellshock, sono su di te!» Esclama Coolguy accodandosi a Maverick.
«Ah vuoi il gioco duro? Beccati questo!»
Maverick frena di colpo e si fa superare. Coolguy non può fare altro se non osservarlo passare sopra di lui.
«Sì, sono il migliore!» Esclama Maverick esaltato. «Siamo troppo vicini per i missili, passo al cannone!» Il dito di Maverick sposta la levetta dello stick di comando armando il cannone. «Fuoco!» Parte una smitragliata con proiettili veri.
«SONO COLPITO!» Urla Coolguy, «NON POSSO GOVERNARLO! ESPULSIONE! ESPULSIONE!»
Coolguy tira la leva d’espulsione, il tettuccio si stacca e lui viene lanciato fuori col paracadute mentre l’aereo precipita in fiamme.
«È pazzo?? Sta usando munizioni vere??» Sbotta Kiddo, mentre tutti gli altri iniziano a sudare freddo.
«AHAHAHAH!» Maverick ride esaltato. Ormai ha perso il controllo.
«CE L’HAI IN CODA SHELLSHOCK!» Urla ESG.
«NON RIESCO A SEMINARLO!» *biiiii* Il cicalino dell’aggancio del missile si attiva. «Dite alla mia famiglia che sono morto con onore», esclama, con voce calma, mente attiva il meccanismo d’espulsione e il suo aereo viene distrutto subito dopo.
«SIII! FUORI UN ALTRO! SONO IL MIGLIORE!» Urla Maverick.
«Fermati Maverick!! Che cazzo stai facendo??» Esclama Rooster.
«Ha dato fuori di cervello, dobbiamo scappare!» Replica ESG.
«È DIETRO DI ME! AIUTATEMI!» Urla Kiddo.
*BOOM*
«NO KIDDO!» Urla ESG, guardando l’esplosione e Kiddo mettersi in salvo col paracadute.
«Tre caccia abbattuti, Mav! Ne mancano ancora due!» Esclama Goose.
*BOOM*
«Ancora uno vorrai dire?» Esclama Maverick, mentre ESG apre il paracadute.
«È proprio tutto come ai vecchi tempi, eh Mav?»
«È bellissimo, Goose! Erano anni che non mi sentivo così eccitato!»
«Tu sei eccitato? Dovresti sentire il mio QUACK! Ne abbiamo uno in coda! Ci sta puntando contro i missili!»
«È finita Maverick! Ti ho preso!» Esclama Rooster, sperando che il bluff funzioni e lo faccia rinsavire.
«Non mi hai ancora agganciato!» Esclama lui, spingendo in avanti la leva dei motori e tirando a sé lo stick.
«Merda, controsole non vedo più niente! Dov’è andato? È scomparso dal radar!» *biiiii* «OH NO, MI HA AGGANCIATO! CONTROMISURE FUORI!» Urla, dando un pugno al pulsante delle contromisure, ma ovviamente non succede niente. «CAZZO! NON LE HANNO INSTALLATE! ESPULSIONE!»
*BOOM*
«AHAHAHAHAH!! È BELLISSIMO!! È BELLISSIMO!!» Urla Maverick, piangendo lacrime di gioia.
[Stop musica]

Ufficio dell’ammiraglio Cyclone.
«Che cosa diamine è successo lassù, Maverick??» Domanda l’ammiraglio, quasi fosse un’esclamazione, seduto dietro la sua scrivania.
«Ho perso il controllo di me stesso, signore. Erano anni che non combattevo», risponde Maverick, sull’attenti, ancora con indosso la tuta da pilota e il casco sottobraccio.
«Mio dio, Maverick, era solo un volo di addestramento, non dovevi abbatterli!» Batte il pugno sul tavolo «Hai distrutto cinque aerei dal costo di 65 milioni di dollari l’uno! Lo sai quanto ci vuole per ottenere tutti quei finanziamenti?? Bisogna chiamare il presidente della Federal Reserve chiedendogli di scrivere la cifra sul computer e premere Invio! E hai una vaga idea di quanto si arrabbi quando la sua partita di golf viene interrotta??»
«Non ho scusanti, signore».
«Quack quack quack, honk (Almeno tutti i piloti sono sani e salvi, signore)», esclama Goose, anche lui con indosso la tuta da pilota e il casco sotto ala, sull’attenti di fianco a Maverick.
Cyclone sbotta, incredulo, puntando il braccio con la mano aperta «E perché c’è un’oca vestita da pilota nel mio ufficio??»
«Lui è Goose, signore, è il mio copilota».
Cyclone lo guarda incredulo per un istante, poi si appoggia allo schienale della sedia «Maverick… Io non so se devo mandarti alla corte marziale oppure dallo psichiatra. Farei qualsiasi cosa pur di buttarti fuori da qui… ma non posso. Non posso perché tu hai un santo in paradiso, Maverick. Qualcuno ai piani alti ha deciso che sei l’uomo migliore per questa missione». Cyclone solleva la schiena dalla sedia sporgendosi verso di lui e parlando con voce bassa e assertiva «Ma ti prometto una cosa: arriverà il giorno in cui non ci sarà più nessuno a proteggerti e quel giorno la tua carriera nella marina giungerà al termine!» Si riappoggia allo schienale «E ora va’ fuori di qui! E portati via quest’oca! Prenditi tre giorni di licenza intanto che ci consegnano i nuovi aerei».
Maverick e Goose fanno il saluto militare ed escono.
«E cerca di riposare, te ne venisse un bene», conclude, mentre sono sulla porta.

«È andata meglio del previsto, eh Mav?» Esclama Goose camminando a passo spedito dietro a lui.
«…»
«Hey, mi hai sentito Mav?»
Maverick continua a camminare a passo spedito senza dire una parola. C’è rabbia sul suo volto. Goose lo insegue fino a fuori dalla base dove Maverick sale sulla moto e la mette in moto.
«Mav! Si può sapere che cosa ti è preso?»
«Ho quasi ucciso cinque piloti oggi, Goose! Come credi che dovrei sentirmi?»
«È stato un incidente! Poteva capitare a chiunque!»
«Come è capitato a noi quell’avvitamento?»
«No, quello è stato davvero un incidente!»
«Sembra che ogni volta che mi metto a volare io causi sofferenza e morte», e *VROOOM* si allontana.
Goose non può fare altro che guardarlo andare via.

[Soundtrack: Berlin – Take My Breath Away (from Top Gun)]
Giorno seguente, tarda mattinata, solito bar quasi deserto. Un signore sulla cinquantina, con gli occhi stanchi, il cappello da cowboy e una pancia importante, sta bevendo silenziosamente la sua birra al bancone. Il locale sarebbe tranquillo e silenzioso se non fosse per l’insistente e snervante suono che proviene da un cabinato anni ‘90…
«Hey, ma lo sai che sei veramente bravo a quel gioco? Nessuno aveva mai raggiunto quel punteggio, nemmeno i piloti che vengono qui a divertirsi!» Esclama Jennifer, alle sue spalle, ammirando le sue abilità.
«È solo un videogioco. Mi aiuta a rilassarmi», risponde Maverick, smanettando coi pulsanti mentre sul monitor gli aerei nemici continuano ad esplodere e il punteggio a crescere.
«Beh, se hai bisogno di rilassarti io conosco un altro modo…» Esclama lei, appoggiandogli le mani alla base del collo e accarezzandolo quasi come a fargli un massaggio.
«Non mi piacciono le pastiglie».
«Ma quali pastiglie… Oh, ma senti come sei contratto!» Continua lei, massaggiandogli delicatamente la zona cervicale coi muscoli perennemente contratti (dico sul serio: alcuni gruppi muscolari, come i muscoli cervicali e lombari, sono sempre contratti. Non fatevi fregare da massaggiatori, osteopati, chiropratici e altri criminali blateranti pseudoscienze!) «Lascia che mi prenda cura di te», gli sussurra all’orecchio, «e ti farò volare anche senza aereo…»
Una voce alle loro spalle «Per gli umani volare non è difficile, il problema è atterrare…»
Maverick si volta: è Goose, contornato dalla luce che entra dalla porta del locale.
«Chi ha fatto entrare quell’oca?» Domanda Jennifer.
Maverick si rivolta verso il monitor, irritato, riprendendo a giocare «Se sei venuto per farmi il discorso motivazionale, beh, allora puoi anche tornare a beccare il pane da dove sei venuto!»
«È questo il meglio che sai fare, non è vero? Fuggire!»
«…» Maverick non dice una parola, irritandosi ancora di più e aggrottando la fronte.
«Che cos’ha intenzione di fare? Startene qui a giocare a quel… LEVATI DALLE PALLE NINFOMANE DEL QUACK!» Starnazza aggressivamente contro Jennifer che cercava di farlo uscire.
«AAAH!» Urla lei, allontanandosi spaventata.
«Dov’ero rimasto? Ah sì: domani i nuovi aerei verranno consegnati alla base e cosa farai allora?»
«Farò quello per cui sono stato chiamato: insegnare. Insegnerò a quei piloti come portare a termine la missione».
«E basta? Hai visto in che razza di missione suicida si stanno cacciando? Loro hanno bisogno di piloti come te su cui poter contare! E tu li vorresti abbandonarli così, come giovani anatre all’apertura della stagione di caccia?»
«Sono Top Gun brevettati e se la caveranno molto meglio senza di me!»
«Senza di te quei piloti sono sitting ducks e lo sai! Se tu non sali su quell’aereo metterai a rischio la loro vita, compresa quella di mio figlio!»
«Se io salgo su quell’aereo quei piloti saranno CARNE MORTA!» Sbotta, abbandonando il gioco, alzandosi e guardandolo dritto in faccia. «Aveva ragione Iceman quando diceva che sono pericoloso! Non avrei mai dovuto diventare pilota! Ho fatto un errore… La Marina ha fatto un errore accettandomi! Io non sono un Top Gun!»
«Hai totalizzato 9.999.999 punti: sei un Top Gun!» Esclama l’altoparlante.
«Ah è questo che pensi? Pensi che sia stato tutto un grosso errore? Anche volare con me?»
«Tu sei morto, Goose! Dimmelo tu se è stato un errore volare con me! Non sai quanto era affranta tua moglie quel giorno, né quanto è stato duro per tuo figlio crescere senza un padre! Io lo so, perché io ero lì con loro!»
«Adesso basta con questa storia, Mav! Non è stata colpa tua, sono i rischi del mestiere! Li conoscevo io, li conosceva mia moglie e li conoscevi anche tu! Ma io ora non sono più morto, non significa niente per te? Non so perché Krishna abbia voluto che mi reincarnassi in un’oca, ma se l’ha fatto, se io sono qui oggi, è perché tu DEVI volare!»
«Lasciami stare Goose! Tu non puoi capire…»
«Capisco benissimo invece! Capisco che tu hai paura delle responsabilità! L’hai sempre avuta. Per questo continui a cercare avventure con ragazze giovani, strafighe e infoiate conosciute quack e là invece di prendere un impegno serio: sposarti con una donna che ti renderà la vita impossibile e che ti chiederà il divorzio, portandosi via figli, mobili, immobili e riducendoti sul lastrico! Quei piloti sono l’equivalente dei tuoi figli, Mav! Hanno bisogno di te!»
«Non chiedermi questo, non sono pronto per questa responsabilità…» Esclama lui, prendendo la giacca e uscendo dal locale.
«Non puoi rimanere adolescente in eterno, Mav!» Esclama Goose, lasciandolo andare. «Un giorno anche tu dovrai assumerti le tue responsabilità!»
[Stop musica]

Maverick abbandona il bar rabbioso. Le parole di Goose gli fanno male. Sa che ha ragione. Ha ragione sulla missione e sulla sua vita. Quei piloti potranno anche portare a termine la missione da soli, ma qualcuno ci lascerà le penne. Il problema è che qualcuno ci lascerà le penne anche con lui al comando. È una decisione difficile e con un che di filosofico: è meglio morire per mano nemica o amica?
«Goose non capisce la situazione in cui mi trovo… È proprio come tutti gli altri grandi: nessuno mi capisce! Devi insegnare a quei piloti a portare a termine la missione, Mav! Devi accompagnarli e stare attento che nessuno si faccia male, Mav! Perché non ti sei ancora trovato una brava ragazza, Mav? Non parcheggiare la moto sulla pista di atterraggio, Mav…»
«È un piacere rivederti, Mav!»
«Già: è un piacere rivederti, Mav! Eh? Cosa??»
Maverick si volta: quell’uomo in carrozzina veste la divisa da cerimonia della Marina ed è pieno di onorificenze appuntate al petto che superano la giacca, continuano sui pantaloni e arrivano fino alle caviglie.
Maverick sgrana gli occhi «Iceman!»
«Ne è passato di tempo… So che sei stato scelto per portare a termine una missione rischiosa, coff. E così sono venuto… Coff, coff…»
«Ice, ma tu stai male!»
«I dottori mi hanno dato altri quindici minuti di vita. Ma non potevo andarmene senza passare a farti un ultimo saluto, coff. Non ti nascondo che avrei voluto esserci io su quell’aereo, almeno avrebbero avuto un pilota in gamba!» Scherza, con la sua faccia da schiaffi da cattivo ragazzo.
«Ice, io… sono qui solo per insegnare, non volerò con loro».
Iceman scuote la testa «Oh no, tu volerai! Sono stato io a farti richiamare alla Top Gun…»
Maverick fa un’espressione sorpresa.
«…L’ho fatto perché tu sei il migliore, Maverick! E sei l’unico pilota in grado di portare a termine un compito così delicato».
«Io non posso… Ho perso la fiducia in me stesso, Ice…»
«La ritroverai! Tu sei nato per volare! E poi, coff, non vorrai negare l’ultimo desiderio di un uomo in punto di morte?»
«Che cosa ti sta uccidendo, Ice?»
Lui volta lo sguardo «Una maledetta unghia incarnita… Un giorno comprai su Amazon un paio di scarpe di mezza misura troppo strette. Non avevo voglia di restituirle e così le ho tenute pensando che col tempo si sarebbero allargate…»
«Mi dispiace terribilmente, Ice. Perché non me l’hai mai detto?»
«Non avresti potuto fare nulla… Ma ora c’è una cosa che puoi fare: distruggere il covo dei terroristi e riportare tutti a casa!»
«Volevi dire l’impianto di arricchimento dell’uranio?»
«È la stessa roba… E non preoccuparti per la fiducia in te stesso: sono sicuro che la ritroverai prima di quanto immagini».
L’autista del carro funebre fa cenno di andare mentre i due becchini scaricano la cassa da morto.
«Devo andare, Mav: mi aspettano al mio funerale».
«Allora… ci vediamo là?» Maverick gli tende la mano.
Iceman gli stringe la mano «Ci vediamo dall’altra parte!»

«Il Signore dà, il Signore toglie…» Recita il cappellano della Marina davanti alla bara che sta per essere seppellita. Ad ascoltarlo c’è una platea di familiari e amici del defunto, vestiti di nero in segno di lutto, in piedi, in religioso silenzio, con la testa china.
«A volte può sembrare che il Signore dia e prenda senza una logica, ma le cose non stanno così…»
Maverick è l’unico vestito con jeans e giacca da pilota, non avendo avuto il tempo di affittare un vestito elegante. Ha seguito il carro funebre in moto fino al cimitero.
«Ebbene, il modello di business del Signore non è poi così diverso da quello di una banca: lui vi concede in prestito la vita e poi riscuote gli interessi piano piano lungo tutto il suo corso…»
Maverick sta pensando alla promessa fatta ad Iceman: non può tirarsi indietro, lui deve volare! È il solo che può portare a termine questa missione. Volare è il suo destino.
«A volte il Signore si prende una gamba. A volte un vostro caro. Altre volte la vostra casa, quando non pagate il mutuo…»
Ma il suo modo di volare è pericoloso. E se i piloti non volessero volare con lui dopo quello che è successo? Quando Maverick è in cielo il livello di rischio si alza. D’altra parte anche le probabilità di successo si alzano vertiginosamente…
«E niente gli importa se siete stati sospesi dal lavoro per via di un piccolo e insignificante incidente con un chierichetto che non sapeva quando è il momento di aprire la bocca e quando invece di chiuderla: il Signore vuole la sua casa!»
Maverick è un anticonformista, una pecora nera, una mosca bianca, un elemento di imprevedibilità in un sistema che, al contrario, ama la prevedibilità, un basso rischio e in constante ricerca della sua quiete. La Marina esige che tutti i piloti siano dei bravi soldatini che eseguono gli ordini alla lettera, eppure, se lui è ancora qui, è perché in fondo uno come lui gli serve. Forse il ragionamento è tutto sbagliato. Forse la Marina ha bisogno di lui ma nessuno vuole ammetterlo…
«Ed è normale sentirsi perduti quando il dubbio si insinua nelle menti degli stolti, quando le malelingue serpeggiano e un tribunale ti accusa delle peggiori nefandezze…»
Sì, Iceman credeva in lui e sapeva cosa stava facendo quando lo ha scelto per questa missione. E anche ora che Goose ha avuto una seconda possibilità, sotto forma di oca, continua a credere in lui. È ora di smettere di avere paura! È ora di tornare a combattere e far saltare in aria quel maledetto laboratorio di droga! Maverick scuote la testa: voleva dire l’impianto di arricchimento dell’uranio. Ma scuotendo la testa il suo sguardo incontra quello di una giovane ragazza dall’altro lato della fila, che lo guarda con il tipico sorriso alla “mi piacciono gli uomini bassi”. Lentamente sul volto di Maverick compare un sorriso. Non uno qualunque, ma il suo sorriso migliore. Perché come aveva predetto Iceman ora la fiducia in sé stesso è ritornata.
«Perché l’amore è più forte di tutto e di tutti e… NO! FERMI! LASCIATEMI ANDARE!»

[Soundtrack: The Tokens – The Lion Sleeps Tonight]
Una strada separa la spiaggia dalle villette a schiera; la moto di Maverick è parcheggiata nel vialetto di una di queste, sulla cassetta delle lettere si legge “Simpson B.”. Dall’interno si odono delle urla di scimmia costanti e…
*Roba che struscia creando corrente statica*
*Cigolii*
*Tubo metallico che cade*
*Gatto che miagola e scappa*
*Cane che abbaia*
*Struzzo che urla*
*Elefante che barrisce*
*Treno a vapore*
«Doc, devi prendere più rincorsa! Non abbiamo abbastanza strada per arrivare a 88!»
*Attivazione iperguida del Millennium Falcon*
*Terremoto*
*Vetro che si rompe*
*Pendola che suona*
*Edificio che crolla*
«I did not have sexual relations with that woman».
*Tuono*
*Sirena militare di allarme*
*Bombardamento nazista su Londra*
*Esplosione della Morte Nera*
*Accensione sigaretta*
*Leggera brezza primaverile*
[Stop musica]
Tempo totale: 7 minuti.

Il giorno dopo, Maverick sta spiegando la missione ai piloti…
«Raggiungere il nostro obiettivo non è semplice. Come vedete, il nemico ha installato 63 postazioni antiaeree automatiche lungo tutto il percorso. Praticamente costano più le antiaeree che l’intero impianto di arricchimento dell’uranio. Le antiaeree sono state installate tutte lungo le due cime del canyon sottostante, che rimane completamente sguarnito. A nessuno verrebbe mai in mente di volare in un canyon… Signori: noi voleremo dentro al canyon
Si leva un chiacchiericcio tra i piloti riguardo all’impossibilità di volare dentro un canyon e che nessuno al mondo l’abbia mai fatto.
ESG prende la parola «Signore, e se, per quanto folle sia l’idea di volare in un canyon, il nemico lo avesse previsto e avesse installato una grossa rete per intercettare gli aerei?»
«Questo è impossibile», risponde Cyclone, seduto di lato, «l’utilizzo di reti di quelle dimensioni è stata vietata dalla Convenzione di Ginevra dopo l’incidente di Wile E. Coyote e Road Runner».
«Esattamente», continua Maverick, «e questo vale anche per le finte strade pitturate sui massi. Alla fine del canyon dovremo cabrare e poi picchiare girando intorno alla montagna e finalmente saremo giunti al nostro obiettivo: l’impianto di arricchimento dell’uranio».
«Signore, io vedo solo una casetta in mezzo al deserto con un contadino che si occupa delle sue capre!» Osserva Kiddo.
«L’intelligence conferma che sotto quella casa c’è un laboratorio di armi nucleari», si intromette Wallace, seduto di fianco a Cyclone. «È stato costruito in gran segreto, all’insaputa anche di quel contadino».
«Io non posso farlo! Non posso uccidere un innocente!» Sbotta Kiddo.
«A volte gli innocenti di oggi non sono altro che i criminali di domani», continua Shellshock, e «Ooooowhooo» si ode un ululato distante.
«Chi ti dà questa sicurezza? Come potrei convivere con me stesso sapendo quello che ho fatto??»
«Non essere precipitoso, magari quel giorno non sarà a casa!» Cerca di calmarlo ESG.
«Già, magari sarà andato a fare trekking sui monti a respirare un po’ d’aria fresca e a guardare le postazioni di antiaerea!» Replica Rooster, sarcastico.
«Così non mi aiuti!» Esclama ESG.
«E se avesse una famiglia? E se lo stessero aspettando a casa? E se lui tornando a casa trovasse la sua famiglia e la sua casa bruciata??» Kiddo sta avendo un attacco d’ansia.
«Shinji, sali su quel dannato aereo!» Sbotta Coolguy.
«Non posso! Non posso!! NON POSSO!» Urla, mettendosi le mani nei capelli.
«Ha detto che non può!» Esclama ESG.
«Le abbiamo anche noi le orecchie, sai? Vuoi sapere un segreto? Non sei l’unica a poter sentire quello che gli altri dicono!»
«Che problemi hai, Rooster?? Guarda che lo hanno capito tutti che usi il sarcasmo per mascherare la tua personalità passivo-aggressiva!»
«Lo hanno capito tutti, Goose! Guardatemi: sono ESG e sono una donna forte, senza difetto alcuno nonché un personaggio completamente piatto!» Continua lui facendole il verso.
«SE NON SALI SU QUELL’AEREO MANDERAI A MONTE LA MISSIONE!» Urla Coolguy.
«SE IO SALGO SU QUELL’AEREO QUEL CONTADINO MORIRÀ!» Urla Kiddo.
«QUACK! QUACK! QUACK!» Starnazza Goose.
«SIGARETTE! PATATINE! GELATI!» Urla il venditore ambulante.
«RAGAZZI, BASTA!!» Urla Maverick. Tutti si fermano e cala il silenzio. «So io cosa ci vuole per allentare la tensione: una gaia partita di beach volley
Tutti lo guardano in silenzio, increduli. Dopo qualche secondo Coolguy prende la parola «Quando dici gaia, intendi forse…»

[Soundtrack: Village People - IMCA]
«Siamo al terzo set e le due squadre sono in parità. Ricordiamo per i telespettatori che si sono appena collegati che le squadre sono composte da Rooster e Kiddo contro Coolguy e Shellshock. Tutti gli atleti sembrano in forma e determinati a vincere. Come la vedi questa partita, Bob?»
«Beh, Sam, qui la vera domanda è un’altra: perché dei piloti della Marina dovrebbero avere quei fisici scultorei da Bronzi di Riace? Anche l’arbitro ESG ha gli addominali scolpiti!»
«Non capisco a cosa ti riferisci, Bob, a me sembrano corpi perfettamente normali! Ed ecco che gli addominali di Kiddo si contraggono quando lui inizia il set. La palla viene intercettata da Coolguy che coi suoi grossi bicipiti la ributta in aria, servendola agli ampi pettorali maschi di Shellshock che la ributta dall’altro lato con una possente schiacciata. Ma il corpo tutto oliato e luccicante al sole di Rooster la intercetta. Incredibile! Rooster ha salvato la partita! Anche la folla esulta per la sua parata!»
La folla di omaccioni palestrati, in canotta e pantaloncini, con la barbetta iper-curata, esulta alzando le braccia al cielo. C’è anche Maverick a guardare la partita, seduto in disparte.
«Hai un fisico notevole Shellshock, ma devi fare molte più trazioni alla sbarra se vuoi competere con me!» Sfotte Rooster, mettendosi in posa da bodybuilder, gonfiando i muscoli.
«Il luccichio del sole sul tuo corpo maschio mi ha abbagliato, proprio come quella notte, con quel cervo e i fari della mia auto».
«Ooooowhooo» Si ode un ululato distante.
«Ora prendi questo, coi tuoi polpacci tonici e delineati, se ci riesci!» Esclama Kiddo, schiacciando la palla nel campo avversario.
«AH!» Intercetta Coolguy e ributta la palla dall’altra parte. «I tuoi nerboruti quadricipiti ti hanno permesso di fare un bel salto, ma ci vuole ben altro per battermi!»
«Sei bravo Coolguy, dove ti alleni?» Domanda Rooster ributtando di là la palla.
«Vado alla palestra di… WHOOPS!» La palla gli scivola dalle mani a causa dell’olio.
Shellshock si tuffa e rialza la palla per un soffio, ma lui cade sulla sabbia e si rialza completamente impanato.
«PER TUTTI I CANTANTI! È IL MOSTRO DELLA LAGUNA!!» Urla un omaccione sugli spalti, puntando il dito, e tutti gli spettatori scappano spaventati assieme agli speaker Bob e Sam.
«TIME OUT!» Urla ESG, «Shellshock non puoi giocare in quelle condizioni! Levati quella sabbia di dosso o dovrò squalificarti!»
«Dannazione è sempre la stessa storia… La vecchia e immortale dicotomia: metti l’olio, togli l’olio; alzati la mattina, vai a dormire la sera; sposati, fai figli, mandali a morire in una guerra in cui non credono. Noi siamo i buoni, loro i cattivi. Loro odiano la democrazia, ma la democrazia ha già deciso che non puoi non essere democratico. E in casi come questo anche una soluzione estrema come incendiare dei pozzi di petrolio può risultare allettante…»
«Ooooowhooo».
«È solo un po’ di sabbia, Shellshock, ti aiuto a toglierla».
Il tocco della mano di Coolguy sulla schiena lo fa sussultare. Mentre la mano corre verso il basso, togliendo la sabbia in modo gentile ma deciso, Shellshock prova delle sensazioni che non aveva mai provato prima con nessun altro uomo. Come può quel pilota conosciuto da così poco tempo conoscere così bene il suo corpo da essere così sicuro nell’accarezzare i suoi punti più intimi e sensibili? Shellshock incrocia il suo sguardo, mentre i loro corpi continuano a toccarsi e la sabbia a cadere dal suo corpo…
[Stop musica]
«Oh mio dio, Rooster, hai un’erezione??» Esclama Kiddo.
«Cosa?? No! È solo il rigonfiamento del costume!»
«Ma è un rigonfiamento di… 20 centimetri!»
«No! È che il tessuto cade male e fa le pieghe!» Esclama, tirando di qua e di là i pantaloncini cercando imbarazzatamente di nascondere la realtà.
«Rooster!» Lo richiama ESG, scherzando, «il regolamento del beach volley vieta espressamente le erezioni in campo! Sgonfia quel coso o dovrò squalificarti!»
«NON È UNA DANNATA EREZIONE!»
«Torre di controllo a Rooster: non sei autorizzato al decollo! Ripeto: non sei autorizzato al decollo!» Scherza Coolguy.
«Bada, Rooster, se vai in giro con quello sfollagente qualcuno potrebbe anche darti del fascista e appenderti a testa in giù in pubblica piazza», commenta ironicamente Shellshock.
«Ooooowhooo».
«NE HO ABBASTANZA!» Urla Rooster puntando il dito e il birillo contro di loro, «SE VI PIACE TANTO SPARARE CAZZATE ALLORA SPARATEVELE DA SOLI! IO ME NE VADO!»
Rooster abbandona la partita e si incammina infuriato sulla spiaggia mentre gli altri piloti continuano a ridacchiare. Maverick, che ha assistito a tutta la scena, decide di andargli a parlare.

Rooster ha smaltito l’incazzatura iniziale ma è ancora nervoso e di malumore. Sta guardando l’orizzonte, dove il cielo si unisce al mare limpido e luccicante di mezzogiorno e i gabbiani fanno «Eek eek» in volo.
«Rooster», una voce proviene alle sue spalle.
«Maverick…» Risponde Rooster senza neanche voltarsi, «non ho bisogno della tua paternale!»
«Perché fai così? Perché sei sempre scontroso con tutti?»
«Lasciami stare, Maverick! Tu non puoi capire come mi sento. Non hai mai capito…»
«Rooster, quei ragazzi stavano solo scherzando. Non importa se sei gay».
«Io non sono gay!»
«Beh… non sono un medico ma di solito quando un uomo ha un’erezione davanti a due uomini palestrati che si toccano…»
Maverick non fa tempo a finire la frase che Rooster si volta di scatto «POSSIBILE CHE TU NON RIESCA MAI A CAPIRE??» Urla infuriato. «Ero solo un bambino quando mio padre è morto, avevo BISOGNO di un padre! Ma tu e mia madre non facevate altro che dirmi di andare a giocare in giardino e chiudervi in camera!»
«Rooster… cerca di capire: eravamo tutti sconvolti per la morte di tuo padre e abbiamo trovato conforto reciproco».
«IL VOSTRO CONFORTO! Ancora ho i brividi se penso alle gelide sere che passavo in giardino, al buio, con la temperatura che scendeva sotto lo zero. Tremavo per il freddo e cercavo di riscaldarmi correndo e saltando mentre voi saltavate in camera da letto!»
«…»
«Non ho più potuto avvicinarmi a una donna perché ogni volta che provavo a farlo pensavo a quello che è successo! Odiavo le persone! Odiavo gli uomini e le donne! Odiavo tutti! Tale era il mio disgusto che ho giurato che non sarei MAI diventato come voi! MAI avrei causato quella sofferenza ad un altro essere umano!»
«…»
«C’era un ragazzo a scuola che stava sempre in disparte… Abbiamo fatto amicizia, accomunati da problemi reciproci. Era l’unico con cui potevo sentirmi capito, con cui potevo aprirmi… Ma quando tornavo a casa e mi guardavo allo specchio vedevo i tuoi occhi… Non potevo fuggire da ciò che ero! Perché TU sei stato il mio unico modello maschile di riferimento!»
Rooster non riesce più a continuare e si accovaccia, singhiozzando e portandosi le mani al volto per coprirsi le lacrime.
«Mi dispiace Rooster… Ero convinto che ciò che facevo non avrebbe causato alcuna sofferenza, ma sono stato egoista… Ora so che avrei dovuto essere un padre per te».
«Sigh, sob…»
«Forse non ero pronto a fare il padre…» Maverick si avvicina e gli mette una mano sulla spalla «Ma c’è ancora tempo per rimediare!» Esclama sorridendo.
Rooster si toglie le mani dal volto e lo guarda «Sigh, e come?»

[Soundtrack: Blink 182 – The Rock Show]
Maverick e Rooster giocano a lanciarsi e rilanciarsi la palla da baseball in cortile. Ogni tanto Rooster manca la presa col guantone, ma il clima è gioioso.

Maverick spinge Rooster sulla biciclettina lungo il marciapiede della zona residenziale. Senza farsi notare molla la presa e Rooster si accorge di stare andando in bicicletta da solo e senza rotelle.
«GUARDA, MAVERICK! STO ANDANDO TUTTO DA SOLO!» Urla eccitato.

Maverick e Rooster stanno pescando nel mare seduti su un muretto. Improvvisamente la canna da pesca si agita e Rooster cerca di tirare su la lenza, ma è troppo pesante e Maverick lo aiuta. Si guardano con una faccia strabiliata: hanno pescato un intero delfino!

Foresta. Notte. Maverick e Rooster stanno campeggiando intorno al fuoco raccontandosi storie spaventose. Rooster punta il dito: nella boscaglia intravedono un disco volante che rapisce Bigfoot. Maverick gira un filmato con lo smartphone ma quando lo riguardano trovano Rick Roll che canta Never Gonna Give You Up. Entrambi si guardano in faccia sorpresi.

«MAVERICK, TI PREGO, AIUTAMI!» Urla Rooster mentre l’imperatore continua a folgorarlo con le scariche elettriche che gli escono dalle mani.
Maverick solleva l’imperatore e lo getta giù per il reattore, dove trova la morte e la sua energia si sfoga risalendo sotto forma di vento azzurrino. Rooster e Maverick si battono il cinque alto in segno di vittoria.

Maverick e Rooster guidano le macchinine dell’autoscontro al luna park, colpiscono un bambino che viene sbalzato fuori e viene investito da altre macchinine rompendogli tutte le ossa. Maverick e Rooster si sganasciano dalle risate mentre la mamma urla disperata sullo sfondo.

Jennifer apre la porta trovando un brufoloso e imbarazzato Rooster, con l’apparecchio per i denti, vestito con la giacchetta elegante da ballo di fine anno, porgerle nervosamente un mazzo di fiori. Jennifer volta lo sguardo verso Maverick, nascosto malamente in un cespuglio, e fa una faccia divertita alla “ma guarda questo…” Maverick apre le mani all’altezza delle spalle alla “sono fatto così, che ci vuoi fare?”
Mentre Jennifer e Rooster si danno da fare sotto le lenzuola, Maverick è fuori dalla finestra a fare il tifo per lui con la manona da stadio.
[Stop musica]

Il giorno seguente l’addestramento riprende. I nuovi caccia sono stati consegnati alla base e i piloti si stanno avviando verso la loro classe di buon mattino. Maverick e Rooster entrano in caserma assieme, quest’ultimo con un leccalecca in bocca. Sono felici e sorridenti perché finalmente hanno fatto pace e il loro rapporto è migliorato. Ora sono come padre e figlio. Stanno per entrare in classe quando un soldato li raggiunge portando un ordine: Maverick deve presentarsi immediatamente nell’ufficio dell’ammiraglio Simpson. La cosa pare strana a entrambi, ma Maverick dice a Rooster di entrare in classe e non preoccuparsi, recandosi infine dall’ammiraglio.
«Voleva vedermi, signore?» Domanda Maverick sull’attenti.
«La missione è stata anticipata: dobbiamo partire immediatamente», risponde Cyclone, senza neanche guardarlo in faccia, trafficando nei cassetti della scrivania.
«Signore?» Domanda Maverick colto di sorpresa.
Cyclone si ferma e lo guarda negli occhi «Ha sentito bene capitano. Da questo momento la missione passa sotto il mio comando».
«Ma… signore, quei piloti non hanno nemmeno mai provato l’addestramento! Non sono pronti per completare la missione e io non posso farcela da solo!»
«Farcela da solo? Capitano, non ha capito: lei non parteciperà alla missione», esclama con una faccia da schiaffi. «Volerò io al posto suo. Sgancerò io quella bomba!»
Maverick lo guarda storto senza dire una parola.
Cyclone si inclina in avanti appoggiando i gomiti sulla scrivania ed esclama quasi sussurrando «Ti avevo detto che sarebbe arrivato il giorno in cui ti avrei buttato fuori da qui. Fai i bagagli, perché i tuoi giorni di volo per la Marina sono finiti!»

Nell’hangar i piloti si guardano tra di loro attoniti.
«Ma non abbiamo nemmeno mai provato la missione!» Esclama Coolguy.
«Non ce n’è bisogno: siete Top Gun brevettati, il meglio del meglio! Porteremo a termine la missione e torneremo a casa», risponde Cyclone in cattedra.
Mentre Cyclone va avanti a parlare, Rooster si domanda cosa possa essere successo e intuisce che Maverick ne deve sapere sicuramente qualcosa, l’unico problema è che non ha idea di dove sia.

Maverick cammina da solo verso l’uscita della caserma con il borsone militare stretto in una mano. Aveva il borsone quando è arrivato? No, ma così fa più scena. Mentre i suoi stivali colpiscono l’asfalto della strada nemmeno si volta indietro a guardare un’ultima volta gli hangar e la pista di atterraggio con gli aerei parcheggiati. Il suo sguardo è cupo, triste, arrabbiato. Sa di non poter fare nulla. Questa decisione non dipende da lui e con la morte di Iceman i suoi santi in paradiso sono finiti. Si ferma: qualcuno gli sbarra la strada.
«Goose!» Esclama sorpreso, «dov’eri finito?»
«Ti sei honk mia moglie…»
«Goose, c-che cosa… I-io non…»
«TI SEI HONK MIA MOGLIE!»
Goose gli salta addosso. Dalla nuvoletta di polvere che si forma intorno a loro si odono urla di dolore alla *AHI* *AUCH* e si vedono delle parole scritte in stile fumetto quali *BONK* *CRASH* *RUMBLE* *SDENG*. Ogni tanto dalla nuvoletta vediamo uscire un pugno, a volte un calcio, e diverse penne.

[Soundtrack: The Doors – The End. Dal minuto 0:16]
Le pale del ventilatore girano lente e imperterrite. Le luci soffuse illuminano il legno scuro e lucido del bancone, mostrando tutti i graffi che si sono accumulati negli anni. I raggi del sole che filtrano dalle finestre si infrangono contro la lunga serie di bicchieri che riposano nel loro ripiano sopra al bancone, facendoli debolmente luccicare. Come sempre a quest’ora, il bar è deserto e la canzone nel jukebox è l’unica forma di compagnia, una sorta di amica che accompagna le lunghe e vuote mattinate. Maverick e Goose sono seduti spalla a spalla al bancone del bar. Sono in parte spennati e con un occhio nero o pieni di lividi e graffi in volto, coperti alla bell’e meglio con dei cerotti. Nelle loro mani (o ali), appoggiato al bancone, stringono un boccale di birra mezzo vuoto, mentre sui loro volti si legge malcontento e rassegnazione.
«Almeno se questa missione finirà male non sarà per causa mia…»
«Già… E la moglie di quel contadino resterà illibata».
«Ti ho già chiesto scusa, Goose. E poi quello che hai detto non ha senso: come potrei andarci a letto mentre piloto un caccia?»
«Tu trovi sempre il modo…»
Jenny si avvicina «Hey Maverick, perché quel muso lungo?»
«Guarda che non sono un cavallo…»
«Eh?»
«Honk (Non l’ha capita)», starnazza Goose.
«Non avevo mai visto un’oca bere birra prima d’ora!» Esclama stupita Jenny.
«Quack quack, honk quack quack BURP (E avevi mai visto un’oca prenderti a calci nel BURP)».
«Forse potrei guadagnarmi da vivere come saltimbanco: Maverick e la sua oca alcolizzata. Suona bene…»
«Oh insomma! Si può sapere che cos’hai?»
«Sono fuori. La Marina non ha più bisogno di me. I miei giorni di volo sono finiti…»
«Come sarebbe a dire che la Marina non ha più bisogno di te? E la missione? E che ne sarà di quei piloti che stavi addestrando?»
«Loro sono a posto: voleranno con Cyclone, un grande pilot…»
Jenny lo interrompe «Cyclone? Vuoi scherzare?? L’ho visto prendere la macchina l’altro giorno: ci ha messo dieci minuti per uscire dal parcheggio! Mandava su di giri il motore come i vecchi che si dimenticano di mollare la frizione! E ha il cambio automatico!»
«Davvero? Beh, oramai questo non mi riguarda più…»
«E Rooster? Non ti importa nemmeno di lui?»
Maverick si arrabbia e sbatte il pugno sul tavolo «E CHE DIAVOLO VUOI CHE FACCIA?»
Jenny lo fissa male senza dire nulla.
Maverick si calma un poco «Ha scelto lui questa carriera. Ha scelto lui di diventare un Top Gun e di volare in missioni pericolose».
Jenny annuisce continuando a guardarlo male, poi «Voglio farti vedere una cosa…» Estrae lo smartphone dalla tasca e apre una foto «Questo è il disegno che Rooster ha fatto ieri. Questo è un contadino che piange lacrimoni dopo che la sua casa è stata bombardata, e questi altri siete voi due che volate sui caccia verso l’arcobaleno, tenendovi per mano. Guarda la scritta: Best step dad ever».
Maverick e Goose osservano la foto e vengono come risvegliati dal loro torpore depressivo. Si voltano l’uno verso l’altro con lo stesso pensiero in testa…
[Stop musica]

La mastodontica portaerei infrange le onde del mare affiancata da due navi di supporto relativamente piccole. I piloti entrano negli abitacoli dei loro F-18 e le scalette per salire vengono portate vie dai marinai. Trafficano con la strumentazione eseguendo tutti i controlli pre-decollo mentre il loro aereo viene rifornito di carburante. Cyclone sarà il primo a decollare e il suo aereo è già in posizione, collegato alla catapulta di lancio, mentre dietro ai motori si alza il parafiamma. Il tettuccio si chiude mentre gli alettoni si muovono in tutte le direzioni e il marinaio di fronte a lui alza il pollice al cielo per segnalare che tutto è funzionante. Anche gli altri piloti hanno finito i controlli e sono pronti a partire, aspettano solo l’autorizzazione al decollo. In quel breve tempo morto il loro cervello inizia a pensare. Il volto di tutti appare preoccupato. La missione è difficile e potrebbero anche morire, ma forse c’è dell’altro sul volto di Rooster, con la testa girata verso gli aerei vuoti parcheggiati sul bordo del ponte di lancio, sperando di vedere magicamente Maverick comparire dentro un abitacolo.
Cyclone accende i motori per scaldarli e l’aria di scarico rovente si infrange contro il parafiamma.
«Accidenti, non vedo niente con questo dannato aereo!» Esclama, tirando avanti il sedile e spalmandosi contro al parabrezza. Per radio giunge l’autorizzazione al decollo. Cyclone è pronto: spinge avanti la manetta, le turbine diventano roventi e sputano fuoco… ma l’aereo non si muove. Ci riprova: tira indietro la manetta e poi nuovamente avanti tutta, ma ottiene lo stesso risultato.
«Che diamine ha che non va questo affare?» Commenta tra sé e sé.
L’ammiraglio Wallace lo chiama per radio dal ponte di comando «Cyclone, c’è qualche problema? Perché non parti?»
«L’aereo non si muove: è come bloccato. Sganciate il gancio di ritenzione!»
«Non c’è nessun gancio, devi abbassare il freno a mano».
Cyclone volta lo sguardo verso il freno a mano esclamando «Oh…» Lo abbassa e finalmente il suo aereo decolla. Gli altri piloti si guardano tra di loro negli abitacoli senza dire una parola ma pensando la stessa cosa.

Gli aerei sono in volo, in formazione a V, con Cyclone in testa. Oltre l’oceano finalmente si scorge la costa.
«Cyclone a comando: stiamo approcciando il canyon».
L’operatore radio gli conferma la ricezione del messaggio mentre l’ammiraglio Wallace dà l’ordine di fuoco. Decine di missili partono dalla nave di supporto salendo dritti nel cielo. Poco dopo i piloti li vedono passare sopra le loro teste.
«Abbiamo superato il punto di non ritorno», sussurra Kiddo tra sé e sé, mentre l’immagine dei missili si riflette sul vetro dell’abitacolo.
Il respiro di ESG si fa affannoso mentre gli aerei entrano nel canyon. La tensione di tutti è massima.
I missili proseguono la loro corsa e colpiscono l’aeroporto nemico come fossero tante gocce di pioggia. Grosse gocce esplosive che fanno saltare in aria tutto quanto, distruggendo la pista e impedendo ai piloti di decollare.
Dentro al canyon la formazione passa in fina indiana. Rooster è subito dietro a Cyclone e sta sudando freddo. Dietro di lui si sono presto accodati ESG e Kiddo. Il tempo è tiranno e purtroppo, come succede sempre in questi casi, un ulteriore problema si aggiunge…
L’operatore radar della portaerei esclama «Signore! Ho intercettato i segnali di due caccia nemici in volo!»
«Che cosa?? Quanto sono distanti?»
«Saranno su di loro in… meno di tre minuti, signore!»
E un altro problema…
«Cyclone dobbiamo muoverci!» Esclama Rooster.
Cyclone sta volando dietro ad uno stormo di papere. *flash flash* a nulla serve fare le luci: le papere non si spostano.
«Siamo troppo lenti! Non riesco a mantenere la quota!» Esclama Kiddo.
«Cyclone, deve sorpassarle!» Esclama Rooster.
«Non posso! Il canyon è troppo stretto!» Risponde lui. Poi sbotta puntando la mano «VI VOLETE LEVARE?? Sempre quando sono di fretta, dannazione!»
Una papera si volta flippando il dito medio.
Wallace chiama i piloti «Mamma oca a brutti anatroccoli, abbiamo intercettato i segnali di due caccia nemici. Saranno su di voi in meno di tre minuti. Dovete muovervi!»
Cyclone non risponde.
«Cyclone non c’è più tempo! Deve sorpassare quelle papere ORA!» Insiste Rooster.
Cyclone si sta agitando troppo e sta perdendo il controllo della situazione: controlla in giro se ha dei tozzi di pane da lanciare alle papere, ma coi suoi movimenti maldestri suona per sbaglio il clacson, attiva il tergicristalli e accende la radio. Il sudore dalla fronte gli cola negli occhi, che gli bruciano e inizia a sbandare.
«Rooster, non vedo niente da qui, che cosa gli ha preso??» Domanda ESG.
«È nel panico! Ha perso il controllo!»
«Dobbiamo abortire la missione!» Replica lei.
«Non possiamo girarci e tornare indietro! Dimentichi la contraerea!»
«Ma non possiamo nemmeno proseguire in queste condizioni!» Sbotta Kiddo, «Cyclone non ce la farà mai ad arrivare in tempo!»
«Allora dovremo combattere!» Replica Rooster.
«E se quegli aerei fossero dei generazione cinque? Ci abbatteranno!» Continua Kiddo.
«E se non lo faranno loro ci penserà la contraerea!» Continua ESG.
«Calmatevi tutti e due! Non abbiamo altra scelta se non proseguire. Porteremo a termine la missione in un modo o nell’altro!»
L’autorevolezza di Rooster riesce a calmare gli animi, ma dentro di lui non è troppo ottimista. Uno schizzo dell’acqua dei tergicristalli gli arriva sul vetro: Cyclone si è definitivamente trasformato in un vecchio che prende la macchina solo la domenica per fare la spesa e causare incidenti. Capisce che deve ricorrere a misure drastiche.
Lo chiama per radio «Cyclone spostati e lasciaci passare! Porteremo noi a termine la missione!»
«Ci sono troppe interferenze, ripetere ultimo messaggio», risponde Cyclone, ma la sua voce si riceve disturbata a causa della radio in sottofondo con la canzone di Elvis a tutto volume: You Are Always On My Mind.
Dalla portaerei giunge una comunicazione «Rooster, sono Wallace: ti autorizzo a prendere il comando dell’operazione!»
«Ricevuto signore, ma non posso fare niente con l’aereo di Cyclone davanti!»
Wallace sospira, ci pensa solo un momento e poi «Abbatti quell’aereo!»
Tutti sgranano gli occhi.
«Confermare ultimo messaggio: signore…vuole che abbatta Cyclone?»
«È una decisione difficile Rooster, ma non ci sono alternative: quei caccia vi sono quasi addosso, abbattilo!»
Il tempo sembra essersi allungato per Rooster e tutto il resto pare essere passato in secondo piano. Ora percepisce solo il suono del suo respiro affannoso mentre guarda l’aereo di Cyclone sbandare a destra e a sinistra con le quattro frecce lampeggianti e il fendinebbia acceso. Si sente come paralizzato: non vorrebbe ma deve farlo… solo che non può.
«Noi ti capiamo Rooster», esclama ESG in tono comprensivo.
«Nessuno te ne farà una colpa», continua Kiddo.
Il pollice di Rooster sposta lentamente la modalità di fuoco dai missili al cannone. L’indice sta accarezzando il grilletto quando, sulla portaerei, i puntini sul radar passano da due a quattro. Immediatamente l’operatore radio chiama il gruppo «A tutti i piloti: il radar rileva altri due caccia nemici nella stessa posizione! Ripeto: ci sono quattro caccia nemici!»
I due caccia nemici in volo, che ora possiamo vedere essere chiaramente dei generazione cinque, si aprono a ventaglio mostrando altri due aerei dietro di loro a cortissima distanza.
«Negativo, il mio radar non rileva niente», replica Kiddo. Batte un paio di volte il dito sul monitor e continua «Il mio radar è fuori uso: non rileva più niente!»
«Anche il mio è fuori uso!» Continua ESG. «Mamma oca, tutti i nostri radar sono in avaria! Mamma oca, mi ricevete?»
Dal comando giunge una comunicazione disturbata e perlopiù incomprensibile. In mezzo a quel rumore si riesce appena a percepisce un debole e disturbato «aereo non identificato».
«Ci stanno disturbando la strumentazione, dev’esserci un jammer da qualche parte!» Esclama Kiddo.
«Questo vuol dire che anche il loro radar e le loro comunicazioni a lunga distanza sono disturbate. Perché fare una cosa del genere?» Domanda Rooster.
Ma la risposta non fa tempo ad arrivare che i caccia nemici gli sfrecciano sopra le teste in direzione contraria.
«MERDA!» Urla Rooster voltandosi e guardandoli passare. Immediatamente si rivolta avanti, spinge la manetta e tira a sé lo stick: il suo aereo schizza fuori dal canyon come una scheggia.
«La contraerea… è disattiva!» Esclama ESG, stupita, osservando la manovra. Immediatamente anche lei e Kiddo si portano fuori dal canyon e si sparpagliano nel cielo.
«Merda! Sono aerei nemici!» Esclama tra sé e sé Cyclone. Cerca di portare la mano sulla manetta ma «OUCH!» Si scotta con l’accendisigari.
*biiiii* «MI HANNO AGGANCIATO!» Urla Kiddo. Dal ventre del caccia nemico in coda parte un missile. Kiddo colpisce col pugno il pulsantone delle contromisure e si butta in una picchiata con avvitamento. Il missile viene ingannato dai flare, ma il nemico no. «CE L’HO ANCORA IN CODA!» Urla, eseguendo le manovre per cercare di scrollarselo di dosso.
*biiiii* «Uh?» Esclama il pilota nemico guardando il monitor: la telecamera posteriore mostra l’aereo di Rooster che gli ha sganciato un missile. Con una manovra possibile grazie solo ai propulsori direzionali, l’aereo esegue una brusca virata a novanta gradi e il missile esplode contro i flare.
In un'altra porzione di cielo ESG sta inseguendo un altro caccia. Il nemico è troppo agile e per quanto ci provi non riesce ad agganciarlo coi missili, decide così di accorciare la distanza e passare al gatling. Fa fuoco, ma la scarica si piombo lo manca. Sta per fare fuoco nuovamente quando il pilota nemico esegue un rapido loop a 360 gradi ed ESG se lo ritrova alle spalle.
«Merda merda merda merda…» Ripete ESG mentre cerca di seminarlo.
Questa volta è il nemico a passare al gatling, quasi fosse una vendetta. La scarica colpisce l’aereo di striscio.
«MI HA COLPITO! POSSO ANCORA VOLARE MA HO BISOGNO DI AIUTO QUI!»
ESG continua a manovrare nel disperato tentativo di levarselo dalla coda, poi il terribile cicalino dell’aggancio del missile *biiiii*: un secondo caccia si è accodato e sta per fare fuoco. È la fine. Vede la sua vita passarle davanti agli occhi quando per radio si sente «VIA DALLA STRADAAA!» L’aereo di Cyclone arriva a razzo dal basso e si schianta contro quello nemico, tranciandogli l’ala di netto, mentre il secondo pilota abbandona l’inseguimento per mettersi in salvo. L’aereo nemico precipita, il pilota si eietta e l’aereo continua la sua caduta esplodendo schiantandosi al suolo.
«Cyclone… Perché? Perché l’hai fatto??» Esclama ESG, riconoscente ma incredula, vedendo l’aereo di lui in fiamme.
«Perché è questo che fanno i capisquadriglia», risponde, stoico, mentre le fiamme gli divampano intorno.
«Intendevo: perché non gli hai sparato un missile??»
«Perché… non riuscivo a trovare il grilletto», risponde, poi si eietta e l’aereo esplode in volo.
Ma la battaglia non è finita: un caccia si accoda a Kiddo e col cannone crivella il suo aereo di colpi.
«AAAH!!» Urla Kiddo, scosso dalle vibrazioni. «MI HANNO COLPITO! MI HANNO COLPITO!» Urla, mentre l’aereo perde quota e si avvita su sé stesso in fiamme. «ESPULSIONE!» Kiddo tira la leva ma non succede niente. «OH NO, È BLOCCATA! L’ESPULSIONE NON FUNZIONA!»
ESG si lancia in picchiata in suo soccorso, inseguendo il suo aereo in fiamme, anche se non può fare niente per lui… «TIRA LA LEVA DI ESPULSIONE!» Urla.
«NON FUNZIONA! NON FUNZIONA!» Urla Kiddo, sballottato dall’avvitamento dell’aereo ormai pericolosamente vicino al suolo, come segnalato dalle lancette dell’altimetro che girano rapidamente in senso antiorario.
«NON MOLLARE! CONTINUA A TIRARE QUELLA LEVA!» *biiiii* «OH NO, MI HANNO AGGANCIATO!» Dietro di lei il caccia nemico spara il missile. «CONTROMISURE FUORI!»
I flare brillano nel cielo e il missile viene ingannato esplodendo su di essi, ma l’esplosione è troppo vicina e tutta la parte posteriore dell’aereo, compreso lo scarico delle turbine e i flap vengono irrimediabilmente danneggiati.
«MI HANNO PRESO! HO PERSO IL CONTROLLO!» Urla ESG, continuando la picchiata, impossibilitata a cambiare direzione, agitando lo stick e spingendo i pedali senza successo. Afferra la maniglia di espulsione «ESPULSIONE!» Le viti del tettuccio saltano via come proiettili, il tettuccio parte via spinto dall’aria, il sedile viene espulso e il paracadute si apre. ESG osserva il suo aereo precipitare verso il suolo, esattamente come quello di Kiddo, ancora all’interno, intento a tirare disperatamente quella dannata leva.
«KIDDOOO!» Grida disperata.
Il computer di bordo rileva che l’aereo sta per schiantarsi al suolo e attiva l’espulsione automatica: Kiddo viene sparato fuori dall’aereo poco prima che questo si sfracelli al suolo in una nuvola di fuoco.
Rooster è rimasto da solo contro i tre caccia nemici e sta proprio in coda ad uno di loro «Prendi questo, bastardo!» Tira il grilletto e lo colpisce in pieno con l’intera scarica di piombo, uccidendo il pilota sul colpo.
L’aereo nemico cade, ma non c’è tempo per festeggiare che un altro caccia subito gli si accoda. Rooster cerca di seminarlo, ma per quanto si impegni nelle sue manovre il caccia nemico è ben più agile del suo. Non appena sente *biiiii* il suo sguardo si perde nel vuoto e capisce che per lui è finita. Il pilota nemico sposta il dito sul grilletto e… *BOOOM* esplode in mille pezzi.
«È qui la festa?»
Rooster volta la testa: alla sua destra si posiziona un vecchio F-14 Tomcat, con il pilota che gli fa cenno col pollice e il suo copilota oca.
«MAVERICK!» Urla Rooster, pieno di gioia, «non sai quanto sono contento di rivederti!»
«Sembra che tu abbia bisogno di un piccolo aiuto per completare la missione…»
«Mi farebbe comodo!»
«Allora abbattiamo questi due perdenti e facciamo saltare quel laboratorio!» Esclama Maverick, ma immediatamente ode *biiiii*. «Ah vuoi il gioco duro?» Tira completamente indietro la manetta e solleva il muso dell’aereo andando in stallo orizzontale.
«Merda!» Esclama nella sua lingua il pilota nemico, sorpassandolo e voltandosi rapidamente indietro.
«Ti piacciono i missili? E allora beccati questa reliquia della Guerra del Vietnam!»
Maverick sgancia un vecchio AIM-9 Sidewinder. È troppo rapido: il pilota nemico non fa tempo a reagire che il suo aereo esplode in mille pezzi.
«L’ultimo rimasto sta scappando, Mav!» Esclama Goose.
«Non per molto…» Maverick cambia rotta e si porta all’inseguimento del caccia nemico che sta scappando alla massima velocità. Maverick arretra le ali del Tomcat in modo da fargli raggiungere la massima velocità e spinge tutta avanti la manetta partendo all’inseguimento. Sebbene il Tomcat sia un caccia di terza generazione, la sua velocità massima è superiore al Su-57 nemico.
*biiiii* fa il cicalino nemico.
«Missile tre fuori!» Esclama Maverick.
«NOOO!» Urla il pilota e *BOOM* anche l’ultimo caccia nemico esplode nel cielo.

Il combattimento è finito, Maverick e Rooster tornano a volare in formazione ala ad ala.
«Hey Maverick… Grazie. Grazie di essere tornato».
«Non avrei mai potuto abbandonarvi. Ma non è ancora finita: dobbiamo far saltare quel laboratorio! Rooster, dimmi che trasporti tu la bomba di riserva!»
«Sì ce l’ho io! E con la contraerea disattiva sarà un gioco da ragazzi!»
«Non essere troppo precipitoso… Non ti sembra strano che il nemico abbia disattivato la contraerea per favorire un combattimento aereo?»
«Beh, certamente è strano, ma abbiamo vinto noi!»
«E allora perché non è ancora stata riattivata?»
Qualcuno si intromette nella radio «Abbasso la decarbonizzazione! Viva il petroliooo!!»
Un aereo sfreccia dal basso verso l’alto proprio nel mezzo di Maverick e Rooster, che si aprono a ventaglio imprecando «Cazzo!» «Merda!» «Quack!»
«Ma chi diavolo era quello??» Sbotta Rooster.
«Volete scherzare?» Replica il pilota sconosciuto, «pensavo che voi amerrricani riconosceste un dittatore quando ne vedete uno!»
«Quella voce…» Esclama Mav, «no… non può essere!»
«Ah, vedo che qualcuno mi ha rrriconosciuto! Sono il vostro vecchio amico: Saddam Hussein!» Esclama, ora che lo possiamo vedere bene in volto.
«No!» Sbotta Rooster, «non è possibile! Dovresti essere morto!»
«Le brutte idee sono dure a morire…» Risponde Saddam.
«Allora c’eri tu dietro a quell’impianto di arricchimento dell’uranio!» Esclama Maverick.
«HAR HAR! Mi avete beccato… È una piccola garanzia nel caso a qualche poliziotto del mondo venisse in mente di mettermi un’altra volta i bastoni tra le ruote…» Si gongola. «Ma ora basta parlare: combattiamo!»
«Rooster, tu prosegui la missione. A questo qui ci pensiamo noi!»
«D’accordo Mav!»
«Vieni avanti. Fammi divertirrre!»
[Soundtrack: Iron Maiden – Aces High]
I due aerei cambiano rapidamente direzione cercando battaglia. Il vantaggio non è ancora stato conquistato da nessuno ed entrambi cercano di portarsi in coda all’altro, eseguendo manovre che sfoggiano tutta la loro abilità di piloti. Manovre così al limite delle potenzialità umane che li costringono a subire forti forze g, che fanno defluire il sangue dal cervello annerendo la vista, portandoli vicini allo svenimento. Il respiro di entrambi è pesante e affannato, cercando di respirare artificialmente per contrastare il naturale svuotamento dei polmoni dovuto alla compressione.
Gli aerei si intercettano frontalmente, in volo orizzontale, ed entrambi i piloti si vedono arrivare da lontano.
«Sei roba vecchia! Appartieni ad un’altra epoca! Ti abbatterò, brutto residuato fossile degli anni ’90!» Esclama Maverick.
«Ma prima sono passati gli ’80!» Risponde Saddam.
Entrambi spostano il selettore di fuoco sul cannone e portano il dito sul grilletto. «AAAH!» Urlano all’unisono, sparando una raffica di colpi che li colpisce entrambi ma senza riportare particolari danni. Sfrecciano l’uno fianco all’altro e cabrano su nel cielo.
«È un Su-57 potenziato con delle decalcomanie di fiamme: vuol dire che è ancora più agile e veloce!»
«Non importa, Goose: lo abbatteremo ugualmente!»
«Sei bravo Maverrrik, ma non abbastanza!» Esclama Saddam. Grazie ai suoi propulsori direzionali esegue una sorta di “derapata in aria” portandosi in coda a Maverick.
«MALEDIZIONE!» Urla Maverick.
Saddam attiva il cannone e spara. Maverick continua a salire su nel cielo eseguendo un avvitamento grazie al quale evita tutti i proiettili, che gli sfrecciano ai lati, molto vicini.
*biiiii* «CI HA PUNTATO CONTRO UN MISSILE, MAV!»
Il missile esce dal ventre del Sukhoi e *whoos* parte a missile (scusate) verso l’F-14.
«LANCIA I FLARE!» Urla Goose!
«NO, REGGITI FORTE!»
Maverick estende le ali come se dovesse atterrare, l’aereo perde improvvisamente aerodinamicità e impatta violentemente contro l’aria, frenando violentemente. Maverick cabra e l’aereo ruota su sé stesso diverse volte, apparentemente fuori controllo, schivando il missile che non riesce a fare una curva così stretta. Saddam solleva la testa sgranando gli occhi «Oooooh…» Esclama a bocca aperta, guardandolo passare sopra di lui e posizionarglisi in coda.
«WOOO!» Urla Maverick ora che ha ripreso controllo dell’aereo. Porta il selettore di tiro sui missili: *bip bip bipbipbip biiiii* «Quarto missile fuori!»
Il missile insegue il caccia e *booom* esplode… sulle contromisure, non arrecando alcun danno.
«Quello era il nostro ultimo missile, Mav! Ora abbiamo solo il cannone!»
*click click…* «Credo d’aver finito i colpi…»
«Quack?? Allora dobbiamo fuggire!»
«Non possiamo fuggire!»
«Non essere sciocco, non possiamo più abbatterlo! Non possiamo fare più niente! Ma siamo più veloci di lui e possiamo ancora metterci in salvo!»
«Non hai capito: non possiamo fuggire perché non abbiamo più carburante!» Esclama Maverick battendo col dito sull’indicatore del carburante.
[Stop musica]

Intanto Rooster…

«Spero che Maverick riesca a badare a sé stesso fino al mio ritorno… Eccola! Quella dev’essere la modesta casetta di quel contadino ignaro che sotto di essa si stanno costruendo armi di distruzione di massa! È tempo di insegnare a quel contadino che cosa comporta mettersi tra i terroristi e gli Stati Uniti d’America! Knock-knock-bomb fuori!»

«Papà! Ti devo chiedere una cosa importante!» Il bambino si avvicina al padre che sta leggendo il giornale sulla sedia.
«Hm?» Risponde lui, continuando a leggere.
«Oggi Abdul a scuola ha detto che Allah non esiste veramente e che è solo uno strumento di controllo sociale e s’è beccato un cazzotto in bocca dalla maestra. Ma che cosa voleva dire?»
Il padre sospira, poi con calma piega in due il giornale, poi in quattro e lo appoggia sul tavolino «Non ti preoccupare figliolo. Cosa ne dici se domani lo sgozziamo in piazza?»
«EVVAI!» Urla abbracciandolo, «sei il papà migliore del mondo!»
*knock knock*
«Uh? Bussano alla porta? Chi sarà mai a quest’ora?»
L’umile contadino va ad aprire la porta di legno ma non trova nessuno, a parte uno strano oggetto a terra sull’uscio. Si china a raccoglierlo «Due… patate legate con un filo di corda? E un messaggio: teic dis iou mode focca? Ma che cosa significa?» Si domanda, grattandosi il turbante. Alza lo sguardo proteggendosi dal sole con la mano: in cielo sta sfrecciando un caccia. «Ma quello è…» Non fa tempo a finire la frase che una bomba gli piomba nello stomaco, spingendolo dentro casa e *BOOOM* una gigantesca esplosione fa tremare la terra, polverizzando completamente la casetta in una vampata di fuoco simile a un fungo.

Intanto Maverick e Goose…

«Non essere sciocco, non possiamo più abbatterlo! Non possiamo fare più niente! Ma siamo più veloci di lui e possiamo ancora metterci in salvo!»
«Non hai capito: non possiamo fuggire perché non abbiamo più carburante!» Esclama Maverick battendo col dito sull’indicatore del carburante.
«Oh no! Allora siamo spacciati! TI AVEVO DETTO DI METTERE PIÙ DI VENTI DOLLARI!»
*sput sput sput…* La turbina di destra balbetta un po’ e poi si spegne.
«Dobbiamo lanciarci!» Esclama Goose.
Maverick è indeciso sul da farsi e in quel momento l’aereo di Saddam sfreccia davanti a loro.
«Piuttosto ironico non trovate? Sembra che la grande Amerrrica stia soffrendo una… crisi del petrolio! HAR HAR HAR HAR HAR!»
«Grrr!» Ringhia Maverick guardando il suo rivale bullarsi di loro. Non può perdere così! Non dopo tutto quello che hanno fatto! Non dopo due guerre del Golfo! È tempo di mostrare al mondo di che pasta è fatto un vero Top Gun!
*biiiii* l’F-14 è stato agganciato.
«Mettiti in salvo Goose. Io la farò finita per sempre con questo tizio!»
«Che cosa hai intenzione di fare?»
«…»
«Maverick! Ti ho chiesto che cosa quack hai intenzione di fare!!»
«Espulsione!»
Maverick tira la leva di espulsione, il tettuccio salta via e il sedile di Goose è il primo a venire sparato fuori.
«MAAAV!!» Starnazza Goose allontanandosi.
Il sedile di Maverick viene sparato fuori appena in tempo prima che il missile colpisca e faccia esplodere l’F-14 in mille pezzi. Maverick è in volo, si slaccia il casco e lo lascia cadere, poi si slaccia le cinture e abbandona il sedile, lanciandosi in caduta libera verso l’aereo di Saddam.
*tump* Maverick atterra sul muso del Su-57 proprio come un supereroe (o uno scoiattolo): piegando le gambe e appoggiando il braccio sulla carlinga, poi alza la testa guardando Saddam dritto negli occhi.
Saddam lo guarda a sua volta con sguardo di sfida «Allora vuoi il gioco duro…»
[Soundtrack: Survivor – Eye of the Tiger]
Saddam si slaccia l’imbragatura, tira la maniglia e *BLAM* il tettuccio salta, roteando violentemente in cielo portato via dal vento. Saddam balza sulla fusoliera «Hai fatto incazzare il dittatore sbagliato». Muove sincronicamente le braccia mostrando alcuni movimenti del kung fu e si mette in posa da combattimento.
Maverick si porta un braccio alla spalla e si strappa via la giacca: il tatuaggio di un’oca che sputa fuoco gli ricopre l’intera schiena.
«Non avresti mai dovuto invadere il Kuwait. Te la sei cercata e adesso te la prendi! YAAA!»
«YAAA!»
I duellanti si lanciano in uno scontro epico tra le nuvole, in equilibrio sul caccia. Rapide raffiche di pugni e calci partono da entrambi, schivate, parate e contromosse, perfettamente sincronizzati quasi fosse una danza. Combattono senza esclusione di colpi muovendosi lungo tutta la fusoliera, saltano e rotolano come fossero sul ring e intorno a loro la folla li incitasse a darsele fino a che ne resterà in piedi soltanto uno. Non è un semplice incontro: combattono per la democrazia in cima a quell’aereo, a calci rotanti e kung fu. Il kung fu per la democrazia, che probabilmente abbiamo dato ‘n’idea a qualche ONLUS…
Fine primo round: Maverick e Saddam recuperano fiato e si studiano, senza mai abbassare la guardia, in piedi sulle due ali.
«Sei un degno combattente e la tua tecnica dell’oca è notevole…» Si congratula Saddam portandosi la mano alla spalla.
«Grazie. Sei gentile a dirlo».
«…ma non può competere con quella del cammello!» Si strappa la giacca: sul torace scultoreo sfoggia il tatuaggio di un cammello, le cui gobbe sobbalzano con la contrazione dei pettorali.
«Allora non volevi essere gentile!»
«Preparrrati: stai per diventare paté di fois gras
«In questo caso ti intaserò le arterie dall’interno!»
«YAAA!»
«YAAA!»
Il combattimento riprende. Questo round la tecnica di combattimento di Saddam sembra essere migliorata, mettendo in difficoltà Maverick.
«UA-TÀ!» Saddam sferra un calcio alla testa. Maverick lo schiva indietreggiando e poi lo colpisce al fianco con una raffica di pugni. Saddam indietreggia e si libera. Maverick si avvicina e cerca di sferrare rapidi pugni al mento. Saddam para, trova un’apertura e lo colpisce con una forte ginocchiata allo stomaco che gli fa sputare sangue.
«C’è una cosa che voglio che tu sappia prima che tu muoia: pensavo fossi più alto».
Maverick, visibilmente provato, si asciuga col pugno il rigagnolo di sangue al lato della bocca «Me lo dicono in molte… Puah! Anche tua moglie!»
«CHE COS’HAI DETTO??»
«YAAA!»
«YAAA!»
Maverick parte all’attacco ma riesce a sferrare solo pochi colpi prima che venga surclassato dalla tecnica di Saddam e debba ripiegare in difesa. Saddam lo colpisce con numerosi pugni e Maverick sembra incapace di reagire, finché «UA-TÀ!» Un ultimo calcio rotante lo fa volare indietro. Maverick atterra a peso morto sulla carlinga, cerca di aggrapparsi al muso dell’aereo anche con le unghie ma è tutto inutile e scivola di sotto.
«Pfui, Top Gun…» Borbotta Saddam, pensando che è stato troppo facile. Si avvicina al bordo dell’aereo e guarda di sotto per sincerarsi che sia caduto per davvero.
Si ode un urlo lontano ma in avvicinamento «Quaaak!!» Saddam si volta e Goose gli piomba in testa, beccando e graffiando come un’oca indemoniata.
«QUACK! QUACK! HAI UCCISO IL MIO AMICO! QUACK!»
«AAAH!» Saddam urla di dolore cercando di levarselo di dosso. *rip* «I MIEI BAFFI!» Urla, dopo che Goose glieli ha strappati. Saddam riesce ad afferrarlo per il collo, lo fa girare sopra la testa e lo lancia nel cielo «DANNATA OCA! Anf anf…»
La sua faccia è piena di graffi. Si tocca lì dove una volta c’erano i suoi amati baffi, piagnucolando «No… I miei amati… Sigh, sob…»

«Hey Saddam…»

Le dita si bloccano sul labbro. Una goccia di sudore scivola lentamente di fianco al suo occhio sinistro, che si sposta lentamente verso l’esterno. Alle sue spalle si scorge la sagoma di un uomo.
Si volta incredulo «Per tutti i golfi persici: sei ancora vivo!»
Maverick brandisce un missile come fosse un bazooka «Salutami George H. W. Bush, figlio di puttana!»
«NOOOOO!!» Saddam viene colpito nello stomaco dal missile, spinto tra le nuvole e *BOOOM* si disintegra in tanti piccoli pezzettini in una maestosa esplosione pirotecnica.
[Stop musica]
Maverick si gode l’esplosione e poi si siede sull’ala, stremato. Guarda in cielo sorridendo, dove una nuvola pare essere Bush che gli ricambia il sorriso.
Goose atterra vicino a lui «Beh Mav, credo che questo significhi: missione compiuta!»
«Hey Goose… Non importa quello che dicono dei cani: le oche sono i migliori amici dell’uomo!»
«Beh non fare il sentimentale ora: gli amici servono a questo! Oltre che a trombarti le mogli…»
«AHAHAHAHAH!» Ridono assieme.

[Soundtrack: Top Gun Anthem, dal minuto 1:20]
Maverick e Goose atterrano sulla portaerei col Sukhoi, immediatamente dopo Rooster. A bordo della nave tutti festeggiano, Wallace incluso, che finalmente si lascia andare ad un po’ più di emotività. I loro aerei vengono circondati da una folla di marinai festosi che saltano, gridano «YEAH!» E applaudono. L’elicottero di soccorso atterra, riportando Cyclone, ESG e Kiddo sani e salvi. I piloti di riserva Coolguy e Shellshock saltano giù dal loro aereo e si uniscono alla festa. Maverick, Goose e Rooster scendono dagli aerei in mezzo ai marinai che li toccano e applaudono quasi fossero delle celebrità.
Maverick festeggia con gli altri nel mucchio finché non si ritrova faccia a faccia con Cyclone.
Cyclone gli punta il dito, serio «Tu!»
Il buonumore scompare dal volto di Maverick.
«Sei uno stronzetto, ribelle e sventrapapere!»
Maverick lo guarda senza dire una parola, preparandosi per il cazziatone.
Cyclone sorride, il suo dito teso cambia in una mano offerta «Ma sei anche il miglior fottuto pilota che la Marina abbia mai avuto!»
Il sorriso compare sul volto di Maverick «La ringrazio signore!».
E finalmente fanno pace, si stringono la mano e si abbracciano come fratelli.
«Ah un’altra cosa…» Cyclone lo ferma, «so che tu e mia figlia siete diventati intimi…»
«Glom! Signore, io… Eravamo entrambi affranti per Iceman…»
«AHAHAHAH! Tranquillo Maverick, non sono arrabbiato», esclama, dandogli un colpetto bonario sulla spalla. «Per il matrimonio voglio suggerirti un posticino veramente carino con vista mare…»
«Matrimonio ha detto???»
[Stop musica]

Qualche mese più tardi…

[Soundtrack: Mexican Hat Dance]
Giornata di sole, calda quanto basta, senza una nuvola in cielo. Il mare calmo bagna la spiaggia bianchissima. Tre mariachi suonano una canzone folcloristica sotto ad una fila di palme. Alcuni bambini giocano sul bagnasciuga con una sorta di pignatta, non troppo distanti da un baretto di legno sulla spiaggia.
«Hola Ermano! La solita margarita?»
«No amigos, hoy preparame una pina colada!» Esclama il tizio in camicia floreale e pantaloncini estraendo una mazzetta di peso arrotolati e tenuti assieme da un elastico.
«Ey! Donde ay trovatos tutti que pesos?»
«Eeeh… Pojo Coco ha battuto todos i soy rival alla lotta di gallis ieri noche».
«El tuo pojo es un vero campione!»
*Driiin…*
«Escusame un segundo… Hola?» Il barista volta lo sguardo: dall’altro lato del bancone ci sono Maverick e la figlia di Cyclone in costume da bagno. «Sì, esta chi…»
«NON SONO UNA QUACK DI PIGNATTA! ANDATE A GIOCARE DA UN’ALTRA PARTE!» Goose starnazza contro i bambini molesti e poi raggiunge Maverick e la ragazza al bancone.
«AHAHAH! Goose è proprio divertente! Non riesco ancora a credere che sia la reincarnazione del tuo amico. Fa così tanto new age!»
«E io non riesco ancora a credere che tuo padre abbia provato a farci sposare. M’è preso un colpo!»
«Aa ah», ribatte ironica, «la trovi una cosa tanto terribile?»
«Beh io…»
Il barista li interrompe «Telefono, senor. Es la Marina degli Estados Unitos».
«Come la Marina degli Stati Uniti?»
«Sì senor, vogliono lei», esclama porgendogli la cornetta.
«Pronto? Sì sono io… Sì lo so che l’America è entrata in guerra con la Cina per Taiwan, ma sono un civile ora… Capisco, ma lei non mi ascolta… CHE COSA? Xi Jinping ha personalmente abbattuto quattordici dei nostri piloti migliori e ora va in giro dicendo di essere il miglior pilota di caccia al mondo??»
Maverick si volta verso la ragazza; lei gira gli occhi al cielo, mezza scocciata, mezza divertita «Aaaah che strazio… Vai! Io ti aspetterò…»
[Soundtrack: Mighty Wings – Top Gun original soundtrack]
 
Directed by Electric Sneeze
   
 
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