Kenma continuava a fissare Kuroo senza  più realmente ascoltare.

Era serio? Lo stava davvero lasciando?

Per chi poi? Per quella sciacquetta della sorella di Lev?

Kenma si alzò ignorando le proteste di Kuroo che ancora cercava di spiegarsi, semplicemente uscì da quella stanza che frequentava da quando era bambino.

Kuroo lo stava lasciando, era sicuramente colpa sua, non poteva essere altrimenti, stava troppo al PC, non gli dava le giuste attenzioni, non era abbastanza attento, era sicuramente colpa sua.

"Non ero abbastanza per te? Non ero più il tuo Little boy? O semplicemente lei era migliore di me in tutto?"

Kenma continuava a chiedere a se stesso dove avesse sbagliato, tutto ciò che rimaneva in lui era l'abbandono.

Una volta tornato in casa Kenma si chiuse in camera, strinse tra le mani il collare che Kuroo gli aveva regalato 3 anni prima, "è tutto finito? Sono di nuovo solo?" Chiuse gli occhi e per la prima volta da che ricorda, non accese la sua play, ne la Nintendo, ne il PC, semplicemente di stese a letto e pianse.

Il giorno dopo Kenma non si presentò né a lezione, né agli allenamenti, ne rispose al telefono, Kenma si chiuse in se stesso, lontano da tutto e da tutti, nemmeno quel giorno Kenma accese le sue console, ne il giorno dopo, ne quello dopo ancora.

-Kenma...- Hinata si avvicinò al letto del ragazzo, lo abbracciò e non disse nulla, lo tenne stretto a se, lo lasciò piangere sul suo petto, accarezzandogli i capelli di tanto in tanto, una volta accertato che si fosse addormentato, Hinata estrasse il telefono e compose veloce un messaggio per poi mettere via il telefono e concentrarsi sul suo amico.

"Sei un coglione, è in drop, avvicinati nuovamente a Kenma e ti pentirai di essere nato" .

Hinata continuò a prendersi cura di Kenma con devozione, lo aiutò ad alzarsi, gli fece fare un bagno caldo, gli diede la sua amata torta di mele. Rimase a casa di Kenma per ben quindici giorni.

Kenma pian piano riprese a giocare, a parlare a mangiare, ma non uscì del tutto da quello stato di abbandono.

Grazie a Shoyo che rimase al suo fianco anche dopo essere tornato a casa sua; con videochiamate e messaggi, riuscì pian piano a riprendere in mano la sua vita, anche se nel suo cuore rimase sempre un immenso vuoto.