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Autore: Amiba    17/04/2024    0 recensioni
Oneshot composta da due Flashfic, una ambientata al momento dell'addio di Brago e Sherry, l'altra quando si ritrovano in Zatch Bell 2.
- Brago e Sherry non sono mai stati persone di troppe parole, anche quando, in realtà, avrebbero tanto da dirsi. -
Brago/Sherry
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brago, Sherry Belmont
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Addio -
 
 È l’assordante ruggito del Bao di Gash a spezzare le sue ultime speranze, a distruggere i suoi sogni, i loro sogni e quando anche il loro incantesimo più potente si infrange sotto le fauci possenti del dragone di tuono le lacrime cominciano a solcare il delicato viso di Sherry.
E più piange, più singhiozza, più si rende conto che probabilmente lo avrebbe fatto comunque, probabilmente avrebbe versato in tutti i casi le lacrime che sta versando ora, ma almeno sarebbero state meno amare, perché almeno avrebbe mantenuto la promessa che gli aveva fatto.
Almeno lo avrebbe reso re.
Invece è stata nuovamente inutile, un peso, una sciocca e debole umana ed aveva fallito miseramente.
Brago ha tutto il diritto di odiarla, di disprezzarla, è per colpa sua se ha perso il trono, è colpa sua se il suo corpo è ricoperto di ferite per niente.
Invece il mamodo non si infuria, non si scompone, con estrema delicatezza le stringe la mano, facendo cadere il libro nero, che silenzioso finisce a terra, mentre una leggera fiamma comincia a bruciarlo.
 
- Ottimo lavoro Sherry –
 
Dice con tono pacato.
 
- Sei stata brava ad arrivare fin qua. –
 
E il cuore di Sherry si appesantisce ad ogni parola, perché si rende conto che non si sono detti troppe cose.
 
- Sei stata brava…a farmi arrivare fin qua. –
 
Si rende conto che ci sono ancora troppe cose da fare assieme, da vivere assieme, troppe cose che non potranno mai essere vissute, perché loro non si rivedranno mai più.
 
- Se non fossi stata tu la mia custode non ce l’avrei mai fatta. –
 
Vorrebbe urlargli di non andarsene, di non lasciarla sola, ma sa che è inutile e che, anche se Brago volesse, non potrebbe rimanere lì con lei.
Vorrebbe dirgli che è la sua schiena che ogni mattina vorrebbe vedere aprendo gli occhi, vorrebbe dirgli che non esistono altre labbra che lei desierebbe baciare.
Più di tutti, Sherry, vorrebbe chiedergli scusa, scusa per non aver mantenuto la promessa fatta, ma purtroppo non le è concesso questo lusso, non le è concesso il tempo per farlo.
 
- Sono felice di averti avuta come mia partner. –
 
E in quel momento, dopo quelle parole, il cuore di Sherry non regge più e i singhiozzi diventano più violenti, poggia la fronte contro la schiena di Brago, le sue lacrime continuano a bagnare l’erba fresca.
Negli ultimi istanti assieme solamente due parole le escono dalle labbra.
Sherry non può vederlo, ma Brago ha sorriso, mentre un’unica lacrima silenziosa gli ha rigato il volto livido dalla lotta.
 
- Anch’io –
 
Risponde, mentre una folata di vento porta via con s’è le ultime ceneri del libro nero e con loro anche Brago dal mondo umano.
Per sempre.
 
 
 
 
- Riunione –
 
Sente un’ira primordiale scorrergli nelle vene, una rabbia animalesca pulsargli nel corpo.
Quel maiale, quello schifoso bastardo, quell’inutile scarafaggio che ha avuto l’immenso privilegio di poter aver per sé il suo tesoro, ciò che di più prezioso Brago avesse, ciò che, anche dopo tredici lunghi anni faceva ancora pulsare con così tanto vigore il cuore del demone: la sua Sherry.
E cosa fa quel cane? Cosa osa fare?
L’abbandona nel momento del bisogno, non è stato a fianco a lei quando era in pericolo, ha permesso che la sua Sherry si ferisse, che la sua Sherry soffrisse, l’aveva abbandonata per andarsi a divertire con una lurida sgualdrina.
No, questo Brago non può tollerarlo, non può sopportarlo in nessun modo.
È con un singolo pugno, mentre il vigliacco prova a ribattere con la forza alle accuse del figlio, con un singolo e repentino scatto, che polverizza la macchina con cui il verme ha osato arrivare, ha osato mostrare il suo sporco volto davanti a lei.
 
- Dove cazzo eri? –
 
Sibila straripante di odio.
 
- E cosa cazzo stavi facendo? –
 
L’omuncolo piagnucola, implora perdono, fissa Sherry piangendo e lei sorride, non al marito, non a quello schifoso, ma ai suoi bambini, forti e coraggiosi quanto lei e sorride a lui, a Brago.
Quando l’ambulanza la porta via, il mamodo si volta nuovamente verso l’uomo, seduto a terra e immerso in una pozza della sua stessa urina.
Che vista patetica.
 
- Sparisci e non tornare mai più. –
 
Non dice altro, non lo fissa nemmeno strisciare via, si limita a rivolgere un gesto di saluto alla ragazza che sta vendendo portata via in ambulanza, prima di sparire dentro l’enorme villa.
I giorni seguenti li passa fra i ricordi dolci amari della battaglia per il trono, pensa a quelle parole che Sherry gli ha rivolto prima che si salutassero, pensa a quanto sia stato un completo idiota a non dirglielo lui prima di quel saluto forzato.
Non pensava che l’avrebbe mai rivista e invece il destino questa volta aveva voluto giocare a suo favore, qualcuno, che fossero gli Dei o semplicemente il caso aveva deciso di fargli un dono; e Sherry era riapparsa davanti a lui: bella come una dea, ma forte come la più pregiata delle alabarde dura e impenetrabile come la più inespugnabile delle fortezze.
E sotto i loro colpi quei nemici che avevano messo in ginocchio il Makai erano stati schiacciati come blatte.
Brago si era nuovamente sentito vivo.
Pensa a quello che gli ha raccontato Albert, di come il vecchio maggiordomo gli abbia detto di quel matrimonio forzato in cui la sua Sherry era stata costretta, pensa a tutte le cose orribili che lei ha dovuto mandare giù per colpa di una famiglia marcia, che piuttosto che pensare alla felicità della propria bambina pensava alla propria immagine.
Così, piano piano, un opprimente senso di colpa comincia a stritolargli il cuore, strisciandovici dentro come una serpe: lei ha subito tutto questo perché lui non era lì per proteggerla.
Debole Brago, sei debole.
Gli sussurra una voce maligna nella sua testa.
Il leggero cigolare della porta lo risveglia da quel turbine di pensieri, lo riporta coi piedi per terra e gli fa alzare lo sguardo: Sherry è tornata a casa dall’ospedale, come c’era da aspettarsi ha impiegato pochissimi giorni a riprendersi.
Brago le sorride, non sa come sia possibile, ma ogni volta che la rivede sembra sempre più bella.
Lei si avvicina a lui, elegante, regale, ha tutti gli attributi di una regina.
Il demone si distacca dal muro su cui la sua schiena stava riposando, prova a parlarle, ma prima che possa dire qualsiasi cosa sente una guancia bruciargli a causa dell’impatto della mano di Sherry su di essa.
Rimane intontito, si sfiora la guancia e prova a parlare di nuovo, ma questa volta è la stretta attorno al torace ad ammutolirlo.
 
- Sei uno stronzo. –
 
Pigola appena lei fra dei silenziosi singhiozzi, affondando la faccia contro il suo petto e stringendo le sottili dita attorno alla soffice pelliccia.
 
- Mi hai lasciata sola per tutti questi anni, potevi tornare prima. –
 
Brago sa di non avere colpa, sa che non poteva farlo, sa benissimo che anche Sherry lo sa; eppure, vorrebbe scusarsi.
Vorrebbe chiederle di perdonarlo per averci messo così tanto tempo, vorrebbe chiederle scusa per essere stato così cieco e stupidamente orgoglioso durante la guerra per il trono del Makai, per non averle detto in tempo quello che doveva dirle.
Ma Brago non lo fa.
Si limita a passarle la mano fra i setosi capelli biondi con una delicatezza inusuale per la sua persona, lei alza lo sguardo.
Il mamodo le pulisce via una lacrima dal niveo viso, prima di rivolgerle solamente due parole, due parole che avrebbe già dovuto dirle da troppo tempo.
Sherry non risponde, ma sorride e si alza in punta di piedi per unire le loro labbra in un dolce bacio.
Chiudono gli occhi, assaporano quella dolcezza che avevano solo osato sognare per così tanto tempo, avranno altre sfide davanti, altri avversari da battere, altri ostacoli da superare, ma infondo, in quel momento, tutto questo non è poi così importante.
Si erano ritrovati.
   
 
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