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Autore: Rohan    19/04/2024    2 recensioni
Long incentrata sulla coppia adolescente Gohan/Videl.
Dal testo:
[«È Great Saiyaman!» esclamò un bambino sui cinque anni indicandolo con sguardo d’ammirazione.
«Ah? Ma dovevo dirlo io!» si lagnò il ragazzo, come se cinque anni li avesse lui.
Videl rise.
Quando Gohan si comportava così non riusciva a trattenersi.
Questo doppio lato della stessa medaglia, fatta da un ragazzo serio e disciplinato, ma al contempo pure infantile e a tratti ridicolo, la facevano davvero impazzire.
«Non dovrebbe essere la tua priorità adesso!» lo riprese scherzosa, sbucando da dietro di lui.]
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Però tu fammi una promessa






 


A Satan City, in quel giorno di aprile, il sole splendeva alto nel cielo.
Gohan e Videl, mano nella mano, si stavano dirigendo tranquillamente verso la scuola.
Erano ormai all’ultimo anno e mancava poco agli esami finali, infatti entrambi si vedevano quasi ogni pomeriggio per studiare insieme.
Videl già di per sé era molto portata per gli studi, ma l’aiuto di Gohan aveva portato i suoi voti a livelli ancora più alti, inoltre ne approfittava ogni tanto per avere qualche lezione di arti marziali che spesso e volentieri sfociavano in appassionate sessioni di coccole.
La loro relazione stava andando davvero molto bene e giorno dopo giorno diventavano sempre più complici ed affiati.

«Vedi che riesco ancora a sorprenderti?»  scherzò il ragazzo, guardando Videl.
La giovane gli rivolse un sorriso divertito. «Eh già. Ammetto che tutto mi sarei aspettata da te, tranne non vederti arrivare in ritardo in classe» 
«Beh, che dire, sono davvero pieno di sorprese» si prese in giro da solo, facendola ridacchiare divertita.
Arrivarono in classe qualche secondo prima che la campanella suonasse e presero posto.
Un’altra giornata di scuola era iniziata.
Dopo appena un’ora e mezza, però, l’orologio della corvina squillo, destando l’attenzione di Gohan.
«Videl! Cioè, volevo dire, Great Saiyagirl, c’è una rapina in corso, ci serve il tuo aiuto!» esclamò la voce di un poliziotto.
Videl trattenne una risata.
Ormai era ufficialmente la compagna d’azione di Great Saiyaman.
Tutti sapevano la loro reale identità, ma Gohan non voleva arrendersi all’evidenza e continuava la sua farsa.
E lei l’avrebbe assecondato fino alla morte pur di vedere quegli strambi balletti quando entrava in scena.

«Gohan, rapina» gli disse a bassa voce, mentre guardava la posizione dove dovevano intervenire inviata dal poliziotto, ottenendo un cenno d’assenso da parte del moro.
Il ragazzo, con sguardo deciso, si alzò in piedi, facendo puntare gli occhi dell’insegnante di inglese su di lui. «Scusi professoressa, potremmo andare in bagno?» chiese con evidente urgenza nella voce.
La donna inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto. «In coppia?» chiese scettica, mentre Videl si alzava e iniziava a correre verso l’uscita della classe.
«Io devo andare ad aiutare la polizia, non devo andare in bagno, parla per te!» esclamò facendogli una linguaccia al volo.
Gohan arrossì violentemente e l’insegnante sospirò dando il permesso al ragazzo di uscire dalla classe.
Anche lei sapeva, ma tutti continuavano a far finta di nulla.
Giunti entrambi sul tetto della scuola, premettero un pulsante ognuno sul proprio orologio così che i loro abiti fossero sostituiti da quelli dei loro alter ego e spiccarono il volo.
«Dov’è la rapina?» chiese Gohan serio.
«In quella banca vicino l’asilo, dobbiamo sbrigarci, potrebbero esserci anche dei bambini in pericolo» rispose lei aumentando la velocità quanto più poteva.
Il ragazzo annuì e la seguì, arrivando in pochi minuti a destinazione.
Atterrarono fuori dall’edificio, davanti alle volanti della polizia.
«Sono tutti dentro?» chiese Videl a gran voce mentre poggiava i piedi per terra.
Un poliziotto si fece avanti per illustrare la situazione. «Sì, sono cinque rapinatori, tutti armati fino ai denti. Hanno dentro una quindicina di ostaggi tra clienti e dipendenti. Fate attenzione, minacciano di aprire il fuoco non appena entrerà qualcuno» spiegò agitato.
Gohan iniziò a camminare verso l’entrata principale, serio in viso. «Tu resta qui, entrerai quand-» 
«Entro con te, smettila con questa storia ogni volta» lo interruppe Videl, camminando al suo fianco.
Il ragazzo sospirò e fece un sorriso.
In fondo, l’amava anche per quel suo carattere testardo.
«E va bene, ma solo perché sei essenziale per la coreografia» disse con tono serio, facendo ridacchiare Videl. «Però mettiti dietro di me, così se sparano sei coperta» concluse con un tono che non ammetteva repliche.
La porta si aprì automaticamente, rivelando l’interno della banca.
«Avevamo detto di restare fuori!» esclamarono due all’unisono, iniziando a sparare contro Gohan.
Il ragazzo afferrò tutti i proiettili con entrambe le mani, premurandosi di non scansarsi in modo da proteggere Videl dietro di lui. «Ehi, ma che modi! Non ci avete nemmeno dato il tempo di presentarci!» esclamò offeso Gohan, sotto gli occhi scioccati dei malviventi.
«C-come» balbettò infatti uno di loro.
«È Great Saiyaman!» esclamò un bambino sui cinque anni indicandolo con sguardo d’ammirazione.
«Ah? Ma dovevo dirlo io!» si lagnò il ragazzo, come se cinque anni li avesse lui.
Videl rise.
Quando Gohan si comportava così non riusciva a trattenersi.
Questo doppio lato della stessa medaglia, fatta da un ragazzo serio e disciplinato, ma al contempo pure infantile e a tratti ridicolo, la facevano davvero impazzire.

«Non dovrebbe essere la tua priorità adesso!» lo riprese scherzosa, sbucando da dietro di lui.
Gohan mise il broncio, ma un nuovo sparo interruppe la sua delusione. 
Parò con un braccio il colpo rivolto verso Videl e lei sospirò di sollievo.
Avevano abbassato la guardia.
«Stavamo parlando se non vi dispiace» ringhiò Gohan, avvicinandosi minacciosamente verso i rapinatori. «Great Saiyagirl libera gli ostaggi, a loro ci penso io» le ordinò, mentre tutti e cinque gli sparavano addosso con la speranza di scalfire quel carrarmato vivente.
«Uffa, ti prendi sempre le parti più divertenti» lo rimbeccò, correndo verso quelle povere vittime.
Tra spari, grida e lacrime, durato tutto circa qualche secondo, uno degli ostaggi, con una grossa borsa nera, scattò verso l’uscita d’emergenza della banca per scappare via.
«Non era un ostaggio lui!» esclamò un signore, indicando il sesto rapinatore che si era nascosto tra i civili come bluff.
Videl si alzò di scatto, inseguendolo in quella stradina secondaria, dove non c’era nessuna pattuglia.
Stava per raggiungerlo, quando attraversò l’incrocio senza guardare e un’auto la investì in pieno.
Le grida di una donna che aveva visto la scena dentro la banca, attraverso la porta d’emergenza, attirò l’attenzione di Gohan che fu pervaso da un bruttissimo presentimento.
In meno di due secondi mise k.o i cinque rapinatori con un colpo sulla nuca ciascuno e corse verso l’esterno.
Un auto bianca e una signora di mezz’età in lacrime ferme davanti a Videl, inerme sull’asfalto.
























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e benvenuti (se c'è qualcuno) in questa nuova long.
È da una vita che non ne scrivo una e spero di essere costante con gli aggiornamenti e di portarla avanti come si deve.
Spero che questo primo capitolo abbia incuriosito qualcuno e grazie per essere arrivati fin qui.
A presto!


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*
  
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