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Autore: Cida    21/04/2024    1 recensioni
[The 355 (Secret Team 355)]
[CarmillaTheWebSerie!AU]
Il caso, si sa, è un giocatore d'azzardo incallito che, con un semplice tiro di dadi, può cambiare per sempre le esistenze di tutti.
Mason Browne ancora non sa che il lancio che l'ha portata alla Silas University si è rivelato un disastroso snake eyes.
Fra nuove amicizie, una compagna di stanza insopportabile e ragazze scomparse, scoprirà un mondo di cui avrebbe volentieri continuato ad ignorare l'esistenza.
Un mondo che vive di regole proprie che si perdono dall'alba dei tempi e che poco hanno da condividere con quelle degli uomini.
Un mondo disposto a tutto pur di ottenere quello che vuole, anche truccare un lancio di dadi.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Marie



    Mason Browne si è figurata un’infinità di possibili scenari nel piombare in un nuovo ateneo, direttamente al secondo anno e quando le lezioni sono già cominciate da un pezzo, ma mai avrebbe pensato di trovare ciò che ha di fronte in quel momento.

La stanza assegnatale è completamente al buio, nonostante sia ancora giorno: le tapparelle, accuratamente serrate, non lasciano filtrare neanche un raggio di sole e tutto ciò che illumina quella che, da lì ai prossimi anni, sarà la sua camera è il chiarore che irrompe dal corridoio dove sta ancora sostando.

Eppure è sicura di non aver avuto diritto ad una singola, quindi: o la segreteria l’ha informata male o la sua coinquilina è la figlia di Dracula.

Quello che è certo è il fatto che, in quel momento, dentro non ci sia nessuno.

Sbuffa appena: non che si aspettasse un’accoglienza in pompa magna, ma un minimo di sforzo sarebbe stato quantomeno apprezzato.

Entra e, quasi con stizza, tira con forza il nastro della serranda, facendo entrare la luce calda del pomeriggio.

La stanza è modesta, più lunga che larga: di fronte a lei, sul fondo, c’è una piccola scrivania.

Una? Per due persone? Che inizio splendido.

Sulla destra c'è un’altra porta che immagina essere quella del bagno. Tornando verso l’ingresso, attaccati alle rispettive pareti, ci sono due letti singoli: uno mostra un nudo materasso, l’altro è accuratamente rifatto.

Vicino alla finestra c’è un cucinino dotato di lavandino, un paio di piastre ad induzione e un piccolo frigorifero. Non c’è polvere in giro, il che significa che qualcuno deve aver pulito: allora la sua coinquilina è un’entità reale.

Si volta verso l’armadio alla sua sinistra e il grosso specchio, posto su entrambe le ante, riflette la sua immagine: ha gli occhi verde mare leggermente arrossati, il viaggio è stato lungo e non ha riposato molto; i lunghi capelli ramati sono raccolti in uno chignon un po’ scompigliato ma, tutto sommato, ha ancora un’aria presentabile. Sorride alla sua immagine riflessa: c’è ancora una prova del nove da fare.

Lo apre e, come immaginava, lo trova per circa metà pieno di abiti: lo stile è sport-rock e prevalentemente sui toni del grigio e del nero.

«Wow… » Soffia appena fuori dalle labbra: non sa dire perché ma ha come la netta sensazione che da quella convivenza non scaturirà granché di buono.

«Non lo sai che la curiosità uccide il gatto?»

Una voce divertita la fa sobbalzare sul posto. Chiude l’anta sinistra e si volta con la sua miglior faccia di bronzo. «Da qualche parte dovrò pur mettere i miei vestiti.»

La ragazza che ha di fronte schiude le labbra in un largo sorriso, mostrandole una dentatura candida che, in contrapposizione alla sua pelle bruna, quasi risplende. «Certo, perché non stavi per niente curiosando fra le cose della tua compagna di stanza.» La mette nel sacco, spostandosi distratta un ciuffo di riccioli castano scuro dagli occhi. «Ma tranquilla, quella compagna di stanza non sono io.» La rassicura, porgendole una mano. «Sono Khadijah Adiyeme, rappresentante del corpo studentesco. Benvenuta alla Silas, puoi chiamarmi Dijh.»

«Mason Browne.» Risponde, ricambiando la stretta, decisamente più rilassata. «Puoi chiamarmi Mace.» Sospira. «Perdonami se ti sono sembrata una ficcanaso, ma sono entrata in questa stanza ed era così buia che non ero, poi tanto, sicura di avere una coinquilina.»

«Schmidt è un tipo… particolare.» Le confessa Khadijah con un’espressione divertita sul viso.

Mace si ritrova a sorridere a sua volta. «Questo non mi rincuora…»

L’altra ride apertamente. «Non essere troppo preoccupata: è un tipo solitario ma, che io sappia, non ha mai mangiato nessuno. Un genio della chimica, estremamente portata per gli sport, insomma, una in gamba.» Le spiega. «Segue un po’ di regole tutte sue ma capita quando sei la figlia del rettore.»

«Ah.» È tutto quello che riesce a dire in risposta: la vede sempre più buia. Scuote il capo e riporta l’attenzione sulla ragazza che ha di fronte. «E tu in che cosa sei un genio?» È decisamente troppo sveglia per non esserlo.

«Uh-uh…» Apprezza Khadijah. «Abbiamo una certa perspicacia qui.» Si complimenta. «Informatica: ma non chiedermi di bypassare i sistemi di sicurezza della Silas,» La ammonisce. «Non prima di aver almeno fatto finta di diventare mia amica.»

Si ritrovano a ridere assieme.

«Non so perché ma ho come l’impressione che non dovrò fingere con te.» Le dice sincera.

«Mi fa molto piacere.» Ricambia l’altra. «Bene, Mace, che dici? Hai ancora un po’ di energie per fare un giro del campus o preferisci prenderti un po’ di tempo per riposare e sistemare le tue cose?»
Mason ci riflette un attimo: è davvero stanca, il viaggio l’ha sfiancata e quello che vorrebbe in quel momento è solo farsi una doccia, però, declinare l’invito di Dijh le sembra quanto mai scortese. «Va bene, andiamo.»

 

⋆♱✮♱⋆

    Quando ritorna in camera, dopo due ore di visita e chiacchiere, Mason è ufficialmente distrutta. Della sua coinquilina, ancora, non c’è traccia.

Raccoglie quel che resta delle sue forze per prendere il minimo indispensabile dalla borsa: si prepara il letto e, finalmente, si infila sotto il getto caldo dell’acqua e, come un fiume impossibile da placare, molteplici pensieri cominciano a scorrerle in testa.

Il campus sembra ottimo, sulla carta, almeno. I professori paiono incredibilmente preparati, i laboratori hanno tutti macchinari all’avanguardia e ci sono decine e decine di club ai quali iscriversi. Sorride ad occhi chiusi: entrare in quello di Krav Maga sarà la prima cosa che farà l’indomani. Dijh è veramente simpatica e in gamba, è certa che si integrerà bene, nonostante tutto. Tuttavia, davvero non si spiega perché il suo tutore - Larry Marks - abbia insistito così tanto per farle lasciare la propria università e trasferirsi in questa nuova città, con la scusa del suo nuovo lavoro. Non che non sia contenta di aver seguito l’uomo che l’ha cresciuta e a cui deve tutto ma, da una parte, è un po’ stizzita che non si sia fidato nel lasciarle vivere la sua vita lontano da lui: insomma, pensava di essere diventata grande abbastanza da essersi guadagnata la sua autonomia. 

Sospira: almeno le ha lasciato la possibilità di vivere lì al dormitorio.

Quando decide che è inutile rimuginare su qualcosa che, ormai, non può più essere cambiato, ha già il pigiama infilato, i lunghi capelli rossi asciutti e sta mangiando uno degli snack preconfezionati che le sono rimasti dal viaggio. 

È conscia del fatto che sia una cena tutt’altro che salutare ma alzarsi dal materasso è, ormai, fuori discussione: avrà modo di provare la mensa e il gradevolissimo caffè della biblioteca a partire dal giorno successivo.

Una leggera vibrazione al suo fianco le notifica il messaggio che le è appena arrivato sul cellulare: è Marks, vuole sapere com’è andata. Non ha granché voglia di spiegare, perciò riassume velocemente quel che è successo, senza perdersi in troppi fronzoli.

Spegne lo schermo e posa il dispositivo direttamente sul petto, sotto alle mani incrociate. Lancia un’ultima occhiata al letto ancora vuoto al suo fianco, sbuffando appena.

Al diavolo pure la sua coinquilina.

Chiude gli occhi. Non ci vuole molto: la stanchezza della giornata la accompagna rapidamente in un sonno profondo.

 




E niente, l'ho fatto: dopo tante one shot, ho cominciato una long su The 355 ma in un universo alternativo.
Per questo dovete ringraziare (?) una mia, non più tanto, recente visione della web serie canadese del 2014: Carmilla. Sì, scoprire cose con anni e anni di ritardo è la mia specialità. XD
Complice la velocità dei suoi episodi, i momenti esilaranti al limite del non-sense, i personaggi singolari e la chimica fra le due protagoniste, mi ha completamente catturata. E, giorno dopo giorno, immaginare una storia simile per Mace e Marie è diventata quasi una necessità.
Data la natura così diversa dei due canon di partenza (il film da cui sono tratti i personaggi e la web serie per il filo conduttore degli avvenimenti) non so bene come spiegare che cosa sia uscito (e uscirà) da questo connubio. Quel che è certo è che la mia intenzione è di creare qualcosa che sia un mix fra le due cose. Questa storia sarà un po' la mia comfort zone di questo periodo, perciò spero che mi perdonerete se mi lascerò andare a qualche licenza poetica - se così vogliamo chiamarle - per quei momenti non particolarmente logici che ogni tanto arriveranno perché, diciamolo, alcune situazioni alla Carmilla non ho alcuna intenzione di lasciarmele scappare!
Perciò, se vi steste chiedendo se le ragazze saranno sempre sgnacchere e super cazzute, la risposta è sì ma non saranno ai livelli del film poiché, sebbene manterranno le loro caratteristiche, qui non saranno spie e avranno vent'anni (a parte colei che li avrà solo in apparenza, s'intende).
Come dite? Avranno meno traumi? Questo non credo. ù_ù
Mi rendo conto che questo prologo sia piuttosto rapido ma spero che abbia
comunque saputo catturare la vostra curiosità.
Qualunque segno del vostro passaggio vorrete lasciarmi sarà immensamente apprezzato.
A presto,
Cida


  
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