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Autore: Shainareth    25/04/2024    1 recensioni
[Gundam SEED Freedom] *** Attenzione, la presente shot contiene spoiler sul film! ***
«Sei un infame!»
Attraverso lo schermo tramite cui stavano eseguendo quella videochiamata, l’insulto di Shinn gli rimbalzò addosso come nulla fosse. Cagalli strinse le labbra ma non commentò. Lo fece Yzak, invece. «Non gli si può certo dare torto.» Seppur avvezzo ai suoi scontri con il Tenente Colonnello Joule, questa volta Athrun reagì sollevando un sopracciglio.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INFAME

 
«Sei un infame!»
   Attraverso lo schermo tramite cui stavano eseguendo quella videochiamata, l’insulto di Shinn gli rimbalzò addosso come nulla fosse. Cagalli strinse le labbra ma non commentò. Lo fece Yzak, invece. «Non gli si può certo dare torto.» Seppur avvezzo ai suoi scontri con il Tenente Colonnello Joule, questa volta Athrun reagì sollevando un sopracciglio.
   «Non dare segni di vita dopo la battaglia... Ti avevamo tutti catalogato per MIA», fu costretta ad aggiungere Lunamaria, che si era preoccupata per lui esattamente come gli altri - ma lo mostrava in modo meno irruente.
   «Ci avevo quasi sperato», sospirò Yzak, con un sorriso sghembo sulle labbra sottili. Athrun sorrise a sua volta, dimostrando di saper stare allo scherzo.
   L’unico a non dare troppo peso alla questione fu Dearka che, con un’energica scrollata di spalle, espresse pacatamente la propria opinione. «Immagino avesse fretta di tornare dal suo capo per riferirle l’esito dello scontro.»
   Lo sguardo accigliato, Shinn ribatté: «Come se lei non lo sapesse! Erano perennemente in contatto! A un certo punto Cagalli-san ha persino pilotato il Justice per consentirgli di prendere il Freedom!»
   «E, pensa, c’è persino chi, a bordo del Justice, non si fa sconfiggere», osservò laconicamente Athrun, portandosi alle labbra la tazza di tè che lui e Cagalli si stavano concedendo davanti al display.
   La bionda gli diede una gomitata, mentre, suo malgrado, Lunamaria faticava a trattenere una risata. «Sei un infame per davvero!» ruggì di nuovo il giovane Asuka, mostrandogli il pugno. Quando durante la battaglia era stato abbattuto a bordo dell’Immortal Justice, aveva usato come scusa proprio l’inadeguatezza del MS. Adesso però quel disgraziato del Colonnello Zala gli stava subdolamente rinfacciando la cosa, ricordandogli che non solo lui stesso non aveva mai conosciuto sconfitta a bordo del Justice, ma soprattutto che persino una natural con un addestramento limitato - a causa degli impegni lavorativi - era stata più in gamba di lui.
   Mantenendo la calma, ma sfoggiando un sorriso sornione, a quel punto Dearka si corresse: «E allora aveva fretta di andare da lei e basta.»
   «C’entrano le illusioni spudorate?» si incuriosì Meyrin, intromettendosi senza preavviso nella videochiamata, sia pure usando unicamente il microfono.
   «Solo perché sei una hacker governativa, non vuol dire che puoi avere accesso a tutte le conversazioni», la assalì Athrun, facendo ridere Cagalli, benché fossero arrossiti entrambi. Quando si erano riuniti alla fine dello scontro con la Fondazione, la Rappresentante Athha aveva preteso dettagliate spiegazioni riguardo alla particolare strategia che il Colonnello Zala aveva adoperato per sconfiggere il proprio avversario. Athrun era stato sincero e lei sulle prime non aveva saputo se prenderlo a schiaffi o baciarlo.
   «No, seriamente, sono curiosa di sapere di che cosa si tratta», aggiunse la voce di Miriallia, che doveva essere accanto alla minore delle sorelle Hawke.
   Gli occhi violetti di Dearka si illuminarono. «Miri!»
   «Non sto parlando con te», mise in chiaro lei, asciutta.
   «Non potreste accendere anche voi la videocamera?»
   «No», fu la risposta che gli spezzò il cuore. Un attimo dopo, però, i volti delle due ragazze apparirono sullo schermo. «Meyrin!»
   «Ops, l’ho attivata per sbaglio», si scusò lei, fingendo di non averlo fatto apposta e attirandosi un’occhiataccia dall’amica. Dearka gongolò per quel regalo inatteso.
   «Dev’essere contagioso», notò Cagalli, prendendo parola per la prima volta.
   «Cosa?»
   «L’essere infami.» Athrun le rivolse uno sguardo risentito, al quale lei rispose con un sorriso.
   «Sentito? Se te lo dice anche lei, puoi stare sicuro che è vero», affermò Yzak, convinto del fatto suo, le braccia intrecciate al petto.
   «Perché rispondi solo alle chiamate di Shiho e non alle mie?» chiedeva frattanto Dearka in sottofondo.
   «A differenza tua, lei mi contatta per lavoro», chiarì Miriallia, stizzita. Il che non era propriamente vero, perché di recente le due avevano iniziato a sentirsi in privato, scoprendo così nell’altra una potenziale amica.
   «Potreste discuterne in un altro momento? La gente qui ha urgenza di tornare al lavoro.»
   «La verità è che hai solo fretta di strappare Shiho dalle grinfie di tua madre», accusò Dearka.
   Yzak trattenne a stento un’imprecazione. «E ti pare poco?»
   Dopo un ultimo scambio di battute, dunque, la videochiamata fu portata a termine con un’unica rassicurazione da parte del Rappresentante Athha: non c’era da preoccuparsi per i veri MIA - ovvero Kira e Lacus. Non aggiunse altro, non ce ne fu bisogno, perché tutti capirono e scelsero di non fare ulteriori domande.
   Mentre Athrun sorbiva un po’ di tè, lo schermo ormai spento, Cagalli si stiracchiò sulla poltrona. «Però è vero», disse d’un tratto, nel silenzio che era calato nell’ufficio. Il giovane si volse a guardarla e lei gli sorrise, un guizzo di divertimento negli occhi ambrati. «Sei un infame.»
   «Quando mai lo sarei stato, con te?»
   «Vuoi l’elenco?»
   «Sono pronto a smentire tutto.»
   «Anche la faccenda del granchio sotto ai miei vestiti?» Benché fosse pronto a ribattere, Athrun fu costretto a chiudere la bocca e a sorseggiare ancora il tè. «Lo vedi?» rimarcò Cagalli. «Con i miei tempi, ma ci sono arrivata. E all’epoca eri ancora fidanzato con Lacus.»
   «Fidanzato...» borbottò il Colonnello dietro la tazza, come se fosse un termine improprio. E in effetti un po’ lo era, dal momento che lui e Lacus non erano mai stati altro che buoni amici. «E comunque a lei piaceva già Kira.»
   «Come lo sai?»
   «Me lo disse lei, prima che noi due ci incontrassimo.»
   «Ah», mormorò la bionda, presa in contropiede. Rimase in silenzio per una manciata di secondi e infine commentò: «Se foste rimasti insieme, voi due sareste stati senza dubbio pericolosi.»
   «Perché?» volle sapere Athrun, curioso.
   «Perché siete due infami da competizione.»












Oggi sono (quasi) del tutto libera dal lavoro, pertanto ne ho approfittato per buttare giù l'idiozia che mi era venuta in mente.
Buona festa a tutti!
Shainareth






 
  
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