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Autore: Raphaelgirl87    27/04/2024    0 recensioni
Partecipo alla challenge Touch Startivation del gruppo Non solo Sherlock: Dai prompt bellissimi di G.B :"Fratelli, unione, città" e di S.R" Oltre il guscio, dentro il cuore" che ringrazio molto e spero di rendere giustizia♥️🤗
Warning: accenni a disturbo da stress post traumatico, violenza, droga, torture.
Questo è un piccolo Missing Moment a cavallo tra due mie FF dove Raffaello viene catturato e tremendamente torturato e drogato dal clan del Piede, nemici delle TMNT, affinché la tartaruga dimenticasse la sua famiglia, arrivando a farli fuori.... Ovviamente i fratelli e il loro maestro riuscirono a ritrovarlo, ma ovviamente tutto ciò che ha subito in quel mese di tortura ha ripercussioni importanti sulla psiche della tartaruga rossa che ci metterà un bel po' a ritrovare la serenità, anche perché, anche canonicamente, quelli del Piede sono dei sadici bastardi senza pietà e hanno infierito notevolmente sul.mio povero ninja rosso.... In questa FF, Raf è stato ritrovato da poco e talmente è ancora traumatizzato da avere grandi difficoltà a fare un attività apparentemente normalissima, come una doccia....Fortuna c e Leo, suo fratello maggiore amatissimo ma anche sua nemesi da sempre, ad aiutarlo sia in questo compito, sia a ritrovare piano piano la tranquillità
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leonardo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Una vasca bianca, una spugna, un bagnoschiuma e un doccino per lavarsi.

Solo fino a un mese fa, se qualcuno gli avesse detto che sarebbe arrivato a desiderare ardentemente quelle due cose, seriamente non ci avrebbe creduto.

Eppure, avvolto in un accappatoio incredibilmente morbido e finalmente profumato, Raf non aveva ancora staccato gli occhi da quel grosso contenitore di ceramica. Chi lo aveva più visto, in più di un mese, dove quando poteva avere il lusso di lavarsi, l unica cosa su cui poteva contare era un secchio di acqua gelida.


*"Cosa desidera il signore?Un po d acqua calda?" Gli diceva sempre uno di quegli emissari stramaledetti del Piede, quando veniva a recuperarlo dalla sua cella di merda, letteralmente, per spedirlo ad allenarsi per loro, pena chissà quale nuova tortura. Quando era gentile glielo diceva e basta. Quando non era gentile, come quel giorno, non mancavano schiaffi o sputi addosso.

O tutti e due, perché no?

"Gli schiavi non hanno diritto a questi lussi! Vedi di muoverti, o finirai male, tartaruga! Ieri hai assaggiato la frusta normale, sono sicura che una ripassata del gatto a nove code non ti farà male....forse ti farà passare quella boria che hai sempre....non mi stupisce che sei solo....solo al mondo e senza nessuno....Chi le vuole, le fecce da fogna come te....Nessuno sa dove sei e NYC è una città grande..... Soprattutto quando hanno una faccia di merda spaccona come la tua....."

E uno schiaffo puntuale arrivava sulla sua faccia....uno dei tanti....l ultima volta che aveva provato a tenere il conto era arrivato a centocinquanta.....*


"Sei pronto, Raf?"

Ben altro tipo di voce, dal tono finalmente gentile, lo riscosse da quei ricordi tremendi.

Suo fratello, Leo, in piedi vicino a lui nel piccolo bagno del covo sotterraneo, dove vivevano da sempre con il loro maestro e padre adottivo Splinter e gli altri due fratellini, Micky e Donnie, stava aspettando con pazienza, tenendo in mano un paio di asciugamani, che lui si decidesse a levarsi l accappatoio e a entrare nella vasca.

Il ninja rosso ricacciò il senso di nausea in gola al pensiero di come era caduto in basso.... addirittura chiedere alla sua famiglia di aiutarlo a lavarsi.

A farsi una stracazzo di doccia.

Maledizione.

E si che ci aveva provato. Più e più volte.

Ma ogni volta che si guardava il corpo nudo così orrendamente percorso da tutte quelle cicatrici nuove, si sentiva svenire.

Poteva tranquillamente classificarle tutte, dire ognuna di quale tortura era figlia. 

C'erano quelle dell' elettroshock, quelle delle frustrate, quelle delle bastonate, quelle delle catene che lo avevano tenuto stretto per giorni e giorni....

Da solo veramente non riusciva a reggere il peso di tutto quello che aveva vissuto e si era dovuto abbassare, con estrema vergogna, a chiedere una mano a suo padre e ai suoi fratelli, che si erano alternati volentieri in quel compito, senza mai fargli pesare niente, anzi.... Era lui che quasi non riusciva a guardarli in faccia, per la vergogna di non essere più se stesso, di non riconoscersi più.

"Si, Leo....vado....".

Il morbido accappatoio venne tolto e messo su una sedia, mentre la tartaruga rossa finalmente poggiò il sedere sulla ceramica fredda della vasca

"Maaaaa....sia ben chiaro- disse Raf rivolgendosi al fratello, con un dito puntato su di lui- là sotto è territorio mio, se mi tocchi in qualsiasi maniera il gingillo, ti taglio una mano Leo, chiaro?"

Ma che cazzo sto dicendo, pensò il ninja rosso....per fortuna il fratello in blu scoppió a ridere a quell' affermazione:

"Chiaro, chiaro, fratello, non sono assolutamente interessato al tuo gingillo.....Dimmi se va bene l acqua come temperatura ....."

"Si, si,va bene...."

E andava bene davvero....Ogni volta risentire sul corpo il calore di un getto caldo di acqua era una sensazione meravigliosa....Cercando di concentrarsi più sul biancore della vasca che sulle cicatrici sulle gambe, la tartaruga rossa se le stava lavando con gesti cauti, perché ancora lo facevano saltare spesso e volentieri dal dolore quelle ferite, mentre sentiva le mosse misurate del fratello in blu mentre gli lavava il guscio con attenzione....come sempre soffermandosi su un punto in particolare, dove, ogni santa volta, il fratello in blu si fermava, sospirava profondamente e riprendeva dopo piano piano, con le mani tremanti.

Raf sapeva bene a cosa si riferiva....a quella spaccatura sul guscio.

Una lunga e profonda spaccatura che il povero Donnie aveva tentato di ricucire in qualche maniera, con dei punti molto spessi, ma a detta di loro padre, solo il tempo avrebbe potuto portare giovamento.

Il tempo, già.

Sempre quel cazzo di tempo.

Perché non si era fermato, il tempo, quando quella mazza chiodata non gli era arrivata sul guscio in un colpo solo, mozzandogli il respiro talmente in fretta da aver veramente creduto di morire....

"Okay, fratello, il guscio è fatto, ora passiamo davanti, va bene?" 

Disse Leo al fratello rosso che annuì appena, mentre finiva di lavarsi la zona sotto del suo corpo, sentendo il fratello che,sempre con movimenti molto cauti, non prese a passargli la spugna piano piano sul petto e sul plastrone del guscio, anche quello orrendamente cosparso da tagli di ogni tipo.

Finché.

Finché Raf non si accorse che la mano di Leo con la spugna non era salita troppo in alto.

Li, nell' incavo tra il collo e il petto.

Dove, come una lunga, macabra collana, c era un livido nero.

Un livido derivato da una lunga corda.

Una corda che era arrivata a tanto così da ucciderlo per soffocamento.


*La tartaruga rossa, li sdraiata sul quel suolo putrido e freddo, era veramente incazzata.

Perché, se proprio doveva morire, di certo non voleva crepare in quella maniera, come.un cane, annaspando alla ricerca di aria, mentre quei figli di puttana gli stavano stringendo quella corda di merda al collo, sempre di più....

Sapeva perché, non era la prima volta che quei sadici di merda facevano così. Lo portavano sempre al limite, a farlo impazzire, a fargli credere che sarebbe morto....per poi mollare la presa di colpo. Per farlo tornare a vivere. Per quale cazzo di motivo poi .....solo per continuare a soffrire, sempre di più.

Non quella volta. Quella volta la stretta fu più forte, più prolungata, tanto che Raf credette davvero che sarebbe morto li, soffocato, con i polmoni collassati dalla mancanza d aria .... Quasi ci rimase male quando rotolò su un fianco, liberato dalla corda, con la vista annebbiata e respirando affannosamente. Se fosse morto, almeno sarebbe stato tutto finito, per sempre.....

"Quando capirai che la tua vita è nelle nostre mani, tartaruga mutante.....una sola parola, un solo passo falso.... E morirai! Tanto....lo vedi bene....sei da solo..... Da solo! Chi è venuto a cercarti? Nessuno!""


"NON MI TOCCARE!!!!!"

L urlo fu la prima cosa che uscì, incontrollata e feroce, dalla bocca del ninja rosso, mentre con una manata,il fratello blu venne allontanato da lui talmente violentemente da lanciarlo contro il mobiletto dietro di lui.

Una serie indefinita di prodotti per l igiene caddero sopra la testa del ninja blu, che si coprì la testa con le mani per proteggersi da quella pioggia insolita, mentre il ninja rosso, spalmato sopra le piastrelle del bagno con gli occhi sbarrati, guardava con terrore quel suo fratello che si rialzò lentamente con le mani davanti a lui per fargli capire che non voler fare del.male:

"Okay .... okay.... Raf....scusami....non volevo farti del male, in nessuna maniera fratello.....Scusami, davvero....."

Lentamente, riprendendo il controllo del suo respiro, il ninja rosso ritornò in sé, cadendo a peso morto seduto dentro la vasca di nuovo.

Che cazzo aveva fatto?

Era veramente impazzito, per la miseria....

"Scu....scusami, Leo....Io....io....non volevo...." Riuscì a balbettare appena Raf, guardando il fratello blu che si era avvicinato di nuovo a lui, posandogli una mano sul guscio.

"È tutto okay, fratello....."

La tartaruga rossa scosse la testa, dolorosamente:

"Non è tutto okay.... Guardami come sono ridotto.... Faccio veramente schifo, fratello...."

"Non fai schifo, Raf ....."

"Ero....ero in una cazzo di cella....non so di quanti metri per quanti, so solo che i cunicoli che portano al nostro covo sono più puliti....e cazzo, noi viviamo nelle fogne ....c erano scarafaggi grandi come la zampa di Klunk e non sto esagerando, Leo! Una doccia....una doccia come questa non sapevo letteralmente cosa fosse ....."

Era partito, un fiume in piena di confessioni sgorgava dalla bocca del ninja rosso su tutto quello che era successo, mentre, sempre con una mano sul guscio, che tremava appena di rabbia, suo fratello lo stava ascoltando in silenzio, mordendosi le labbra.

Sapeva che era dura anche per lui, tutti loro lo avevano cercato per più di un mese, senza sosta, sapeva che si sentiva in colpa....se solo lo avessero trovato prima.

"Sono stato al buio per non so quanto tempo, sentivo solo le botte, botte da tutte le parti....non potevo difendermi.....e a una certa....a una certa non volevo più difendermi....perché ho pensato che tanto è vero, ero solo, tanto valeva stare al mondo ....."

Non si era neanche accorto di farlo, ma Raf inconsapevolmente era scivolato con la testa sulla spalla di Leo, che aveva allungato nel mentre un braccio lungo le spalle per tenerlo stretto a se, in silenzio....Quante volte, fin da quando erano piccoli, lui Micky e Donnie si erano accoccolati proprio lì sulla sua spalla, sembrava fatta proprio per loro:

"Mi faccio proprio schifo, ogni volta che mi guardo penso a come sono ridotto, penso sempre:"Cazzo, se non riesco più a farmi una fottuta doccia da solo, come posso ancora proteggere la mia famiglia? Sono inutile....Chissà cosa pensate di me....che esempio del cazzo sto dando....che sono una larva e faccio schifo....ecco cosa state pensando....."

"Vuoi sapere davvero che cosa pensiamo di te, Raf?"

La voce di Leo è calma e gentile, esattamente come la sua persona....il ninja rosso non lo ammetterà mai, troppo orgoglioso, ma è proprio suo fratello, i suoi modi fermi, il suo tono paziente a calmarlo sempre.... E anche a farlo incazzare, spesso e volentieri, perché lui e Leo sono fatti così.

Completamente opposti.

E allo stesso tempo così incredibilmente compatibili.

"Raf, noi tutti, sia io che Micky che Donnie pensiamo che sei un eroe. Che nessuno di noi avrebbe sopportato tutto quello che hai sopportato tu, per così tanto tempo, saremmo morti molto prima. E che ci toglieremmo un braccio e una gamba a testa, se questo servisse per farti stare bene di nuovo...."

A quelle parole, la tartaruga rossa si sentì un groppo alla gola talmente forte, che fece molta fatica a ricacciare le lacrime.in gola.

Solo Leo davvero sapeva superare le sue barriere, andare oltre il guscio duro della sua scontrosità per giungere dritto al cuore.

"Come potete amarmi ancora.....sono arrivato a dimenticarvi.... vi ho massacrato a voi e Sensei in quel vicolo.....ho quasi....ho quasi ammazzato Donnie...."

"Ma non l hai fatto....non ci hai dimenticato e Donnie sta bene, non lo avresti mai toccato, lo sappiamo..... Ti conosciamo....come le piastre del nostro guscio, Raf..... Non eri in te, eri fuori dal mondo con tutta la droga che avevi in corpo.... E nonostante ciò, ci hai riconosciuto..... Sei davvero il più forte, tra tutti noi.... Me e Sensei compresi....."


*Un debole fascio di luna entrò dalle crepe del muro, in quella stanza fetida dove Raf aveva appena finito di dare di stomaco.

Di nuovo quella puntura maledetta.

Di nuovo era stato di merda, che più di merda non si può.

Neanche si era accorto quasi di essere di nuovo stato preso e rivoltato come un calzino. Quando era in quello stato potevano fargli letteralmente di tutto, ed era così visto che ogni volta che si svegliava, aveva come minimo una cicatrice in più e dolori nuovi in ogni parte del corpo.

Mentre quasi non riusciva a risollevarsi dallo schifo in cui era finito, la giovane tartaruga rossa guardò quella crepa nel muro, da dove poteva quasi vedere uno sprazzo di cielo....

"C e una crepa in ogni cosa, figlio mio, è da lì che entra la luce...."

Quella frase gli risuonò un attimo nella mente.

Figlio mio?

Perché davvero era stato figlio mai di qualcuno? 

C era davvero qualcuno al mondo che poteva averlo amato così, incondizionatamente, come solo.i padri amano i figli?

E chissà magari aveva anche dei fratelli? Delle sorelle? Qualcuno mai lo amava al mondo? 

A qualcuno....importava della sua vita?

Si rannicchiò su un fianco, piangendo in silenzio. Quel vuoto che provava dentro non gli dava pace.

Perché sapeva che si poteva colmare solo con una carezza.

E lì non c'era nessuno che potesse dargliela.

Non C era nessuno.

Era solo.*


"Ho davvero pensato di essere solo al mondo, di non avere nessuno a cui fregasse qualcosa di me.... Lo so che non è vero, ci siete tutti voi ...... Per fortuna .... E io vi amo tanto, ma tanto ....mi dovete credere .... Anche se sono una testa di cazzo collerica e scontrosa....."

La presa affettuosa di suo fratello si fece più stretta sulle sue spalle. Raf sapeva bene cosa stesse pensando,lo conosceva fin troppo bene.

Che quelli del Piede erano dei figli di puttana e che avrebbero pagato tutti, per il male che gli avevano fatto.

"E noi ti amiamo Raf, proprio perché sei una testa di cazzo collerica e scontrosa .....se non fossi così, non saresti Raf....a noi vai bene esattamente così come sei.... E ci importa eccome della tua vita..... Siamo qui per te.... Guarirai, fratello, te lo prometto.... Ci vorrà del tempo, lo sappiamo e lo sai.... Ma guarirai da tutto il male che ti hanno fatto....."

"Non so quanto ci vorrà....c'è la sto mettendo tutta...."

"Lo sappiamo.... Ma non C e fretta, noi siamo qui, okay? Non sei solo.....non lo sarai mai..... È una promessa...."

"Davvero?"

"Si, fratello....si, assolutamente sì.... è una promessa.... Ora però finiamo la doccia e andiamo di la che almeno Donnie e Sensei riescono a medicarti.... Micky ti ha rifatto il letto, hai le lenzuola pulite.... Stanotte dormirai bene, vedrai....Nel pulito, si dorme sempre meglio"

Ecco, le lacrime dannazione. Il ninja rosso odia commuoversi, quasi quanto perdere in combattimento, ma non può evitarlo, due lacrime di gioia gli scivolano lungo le guance.

"Si, fratello, si, finiamo....grazie...."

Un ultima stretta sulle spalle da parte di Leo e, mentre l acqua calda gli stava scorrendo addosso, il ninja rosso non poté non pensare a quanto fosse grato per il dono inestimabile di una famiglia che ti ama per quello che sei.

Fanculo a voi tutti del Piede, luridi cani bastardi, pensò.

Ci avete provato ad annientarmi, a farmi credere che fossi solo al mondo, che fossi una vostra proprietà.

Non è così.

Non sono solo.

Ho mio padre e i miei fratelli.

Si, anche Casey ed April, ovviamente.

Ho la mia famiglia.

E ho anche Lisa, che non sono ancora neanche riuscito a sfiorare, ma che tornerò ad abbracciare e a tenere stretta a me come prima.

E per loro, dovessi metterci l intera vita, guarirò.

C'è la metterò tutta.

Lo prometto.

È una promessa da ninja.

E i ninja mantengono sempre le promesse.

   
 
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