Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: 24maggio2011    01/05/2024    0 recensioni
Spin-off delle mie precedenti storie "Laura Hale-Stilinski, Laura e Thomas Hale Stilinski e Ti ricordi?"
Questa storia può essere letta, senza la lettura delle precedenti perchè volendo o non volendo ci sarà un riassunto.
E se Stiles non avesse mai perdonato il tradimento di Derek? E se il loro amore, dopo vent'anni, fosse ormai giunto al capolinea? E se Stiles durante un convegno di medici, un po' per gioco, un po' per ripicca, un po' perchè lo voleva davvero, conosce un collega brillante neurochirurgo e iniziasserò una storia d'amore? E se Thomas, il loro amato figlio, si ammalasse? Riuscirà la malattia, a far riunire i suoi papà o per davvero la storia d'amore dell'avvocato Derek Hale e del Chirurgo Generale Stiles Stilisnki è giunta all'ultimo capitolo, dopo vent'anni, un matrimonio e due figli?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sei tutto per me.
 
Il primo ad aprire gli occhi, anche se ad onor del vero ha dormito si e no una mezz'ora scarsa, è stato Derek. Il materasso di quel dannato motel alla periferia di Beacon Hills era freddo e duro e accanto a lui, pesava la mancanza di suo marito, il suo amatissimo marito Stiles Genim Stilinski.

Erano sposati da vent'anni e stavano insieme da ventiquattro, l'ha sposato un caldo 24 maggio, subito dopo la sua laurea in medicina e non l'ha più lasciato. Si è innamorato di lui, fin dal primo giorno che lo vide, fù un sentimento del tutto inevitabile. Stiles gli sorrise felice, nonostante Derek di ritorno da New York, in visita alla sua vecchia scuola, gli andò contro e glì imbrattò la camicia bianca di caffè.


"Perdonami, lasciami un recapito che ti pago la tintoria." - Si scusò in imbarazzo, Derek.

Stiles gli sorrise garbato, dicendogli che se voleva il suo numero non serviva la scusa della tintoria e Derek, al primo anno di Giurisprudenza, uomo di grande intelletto, non capì più alcunchè. Amare quel ragazzino pelle e ossa e sessanta chili di sarcasmo e amore, gli venne del tutto naturale ed ora, forse, dopo tutti questi anni al suo fianco, dovrà imparare a vivere di nuovo senza di lui ma Derek ne è consapevole, non ne sarà in grado. Come consapevole è che non sarà in grado di vivere senza di Laura e Thomas, neppure un solo attimo in più. Si chiede come stiano e cosa stanno facendo. Se son già pronti per la scuola o se come al solito han fatto dannare Stiles per scendere dal letto.
Guarda l'ora e son le sette e dieci del mattino ormai, l'ennesima lacrima gli riga il viso. Desideroso di sentirli al più presto, prende il cellulare e compone i loro numeri. Nessuno di loro due gli rispose. Derek capisce che siano arrabbiati, che l'averlo trovato in casa con il suo amante, che amante non era, gli ha scossi ma lui rimane comunque il loro papà e almeno un buongiorno, se lo aspettava.
 
Le prime luci del giorno, gli bruciano la faccia. Ha il viso rigato dalle lacrime e i suoi occhi, a malapena stanno aperti. Un emicrania atroce gli sta per far esplodere il cervello e si ritrova costretto a chiudere le tende. Le dita corrono veloci sulla tastiera del suo telefonino e compongono un altro numero.

Il display si illumina facendo comparire una scritta che gli fa tremare il cuore.


"Sto chiamando... Vita mia."

Perchè Stiles, era davvero la sua vita.

E mentre Derek si ritrova a sperare che Stiles gli risponda, l'amore della sua vita ronfa da circa mezz'ora con ancora i suoi figli abbracciati a lui e il suo amante lo chiama. E' così da ieri pomeriggio, l'avvocato Bergman chiama Derek, che non risponde ma chiama Stiles che gli butta giù immediatamente.

Derek ha deciso. 
Suo marito, ora lo ascolterà. 

Si veste alla svelta, paga il conto della stanza al Motel e corre a casa sua. Quando arriva, l'auto di suo marito è ancora li. Inserisce le chiavi nella serrattura, ringraziando mentalmente Stiles per non averla già cambiata ed entra in casa. Le luci sono spente, son le otto meno venti quindi i bambini saranno già a scuola. Lui si toglie la giacca piano, posandola sull'appendiabiti in salotto sforzandosi a fare meno rumore possibile per evitare che suo marito si svegli dal suo sonno. Mentre va in cucina a farsi un caffè, vede nel cestino la lettera che diverse ore prima, davanti ai loro amati figli, Stiles aveva fatto a pezzi e si sente morire. Il cuore batte più forte e le lacrime ricominciano a scendere copiose dai suoi occhi, mentre si chiede quando mai avesse pianto così tanto. Neppure al funerale della sua amata mamma, del suo amato papà e della sua amata sorella Laura, Derek ricorda di aver versato così tante lacrime.

Stiles è arrabbiato e su questo non ci piove.

Derek beve un sorso di caffè e oggi lo sente più amaro del solito, amara come sarà la sua vita senza Stiles.

Stiles che ha appena aperto gli occhi e sorride ai suoi bambini che fanno a gara a chi deve andare prima in bagno, dimenticandosi che quella casa disponeva di ben tre bagni, se si contava anche quello all'interno della camera da letto dei cogniugi Hale-Stilinski. La corsa al bagno, durò giusto dieci secondi e mentre Stiles chiudeva lo schermo del suo telefono reprimendo un conato di vomito ai messaggi e alle chiamate sdolcinate di Derek, gli chiese come mai fosserò già rientrati in stanza.

- E' stata una pipì breve. 

Prova a scherzare un pò, Stiles mentre Laura e Thomas lo abbracciano piangendo.

- Mi dite che succede?
- Di sotto c'è papà. Non lo voglio vedere! - Dice con rabbia Thomas.
- Nemmeno io, sono arrabbiata con lui. Ti ha fatto del male, lo odio. - Continua Laura.
- Lo odio anche io. - Conclude ancora una volta Thomas.

Sebbene fosse il più piccolo tra i due, molto spesso sembrava Thomas il fratello maggiore e non Laura.

Stiles rimase agghiacciato da quelle parole e se fino a poco fa gli abbracciava, adesso gli ha allontanati per fare in modo che i suoi figli lo guardassero per bene negli occhi.

- Allora, io ora vi dirò una cosa e ascoltatemi bene perchè non ve la ripeterò un'altra volta. Ve l'ho già detto ieri sera per ben due volte e con oggi, ve la farete bastare senza se e senza ma e pure senza perchè. Papà, ha litigato con me, non con voi. Adesso voi scendete giù, lo salutate come ogni mattina e vi comporterete in maniera eccellente con lui come avete sempre fatto e guai a voi se sento qualche scusante. Continua ad essere vostro padre e io pretendo che voi gli portiate il massimo del rispetto.  - Dice dannatamente serio, Stiles, passando lo sguardo da un figlio all'altro.

Non è mai stato più serio di così.

- Come puoi chiederci di non essere arrabbiati con lui, dopo quello che ti ha fatto? - Chiede indispettito, Thomas.
- E per quale motivo parli di rispetto, se lui non ne ha avuto per te? - Chiede ancora inviperita, Laura.
- Perchè di nuovo, è vostro padre, ragazzi. Voi siete i suoi figli, io sono suo marito ed è tutta un altra cosa e per l'ennesima volta, papà ha litigato con me. Voi non c'entrate niente, sono cose da grandi queste. Cose da genitori, non da figli. Noi abbiamo i nostri ruoli e voi i vostri e quello vostro in questo momento è quello di ascoltarmi, fare quello che vi dico, scendere giù da vostro padre e salutarlo come se niente fosse successo e ribadisco, dovrete portargli il massimo del rispetto evitando frecciattine inutili e occhiatacce. Sono stato abbastanza chiaro? - Chiede Stiles dolcemente.
- Si, papà. - Rispondono i figli.
- Devo ripetervelo ancora?
- No, papà. Non è necessario. - Dice Laura.
- Faremo come ci hai chiesto, papà. - Risponde Thomas.
- Bravi i miei bambini. Adesso datemi un altro abbraccio coccoloso e fiilate giù da papà.

Arrivati sulla porta, Laura gli pone una domanda che gli fa rivoltare lo stomaco per la centesima volta da ieri pomeriggio.

- Tu non verrai, vero?
- No. Non per il momento almeno! Voglio prima farmi una doccia e vestirmi. Sapete quanto è importante l'apparenza. - Dice Stiles facendogli l'occhiolino per farli sorridere. E ci riesce perchè Laura e Thomas sorridono davvero con il cuore pieno di gioia a vedere sereno, anche se per finta, il preferito dei loro papà.
- Se chiede di te cosa dobbiamo dire? - Chiede Thomas.
- Dite solo che sono sotto la doccia e che scendo tra poco. Adesso scendete a fare colazione! E mangiate come si deve. 
- Mhh, il solito. - Dice Laura roteando gli occhi e accennando ad un lieve sorriso.
- Ma papà, non la smetti mai di essere un dottore? - Chiede sorridente Thomas.
- Ma chi? Lui? Tho. Stiamo parlando di nostro padre. E' come chiedere ad un calciatore di giocare con una palla da rugby.

La famiglia sorride, poi i due fratelli si dirigono al piano di sotto per la colazione.
Derek sorseggia l'ennesimo caffè e non si accorge della presenza dei figli, appena entrati.
Laura e Thomas prendono un respiro profondo e infine lo salutano.

- Buongiorno papà. - Dice in un filo di voce, Thomas. 
- Ciao papà. - Dice Laura. Anche lei in un filo di voce! Derek si apre in un sorriso enorme e si gira a guardarli!
- Amori miei! Buongiorno. Ma che ci fate qui a quest'ora? Non dovevate essere a scuola? - Dice Derek dolcemente. E' felice perchè almeno gli hanno rivolto parola. Credeva di averli persi per sempre e per il momento si accontenta di quel misero ciao detto a forza.
- Papà ci ha fatti restare con lui. - Risponde Thomas.
- Ha il giorno libero oggi. - Continua Laura.
- E' vero. Che sbadato! Vi preparo la colazione. Li volete i Pancake? 

Laura e Thomas si guardano, sorridono a Derek e poi annuiscono.
Passa qualche minuto in assoluto silenzio poi Derek, come previsto chiede ai figli dove sia Stiles.

- Sono qui. - Risponde Stiles al posto dei figli evitandogli quella che per loro, adesso è una tortura.

E' fredda la voce di Stiles, non gli ha nemmeno detto ciao! Derek se n'è accorto ed è rimasto deluso da questo, ma sapeva che sarebbe andata a finire così. Lui ha sbagliato, lui adesso deve pagare. Ad ogni modo è felice del fatto che sia li con lui in questo momento e con i loro figli. Vorrebbe chiamarlo amore, perchè è davvero il suo amore. Tenta di resistere ma non ce la fa.

- Ciao amore mio. Sto facendo i Pancake ai nostri figli, ne vuoi? Resti con noi a colazione, per favore? - Chiede Derek dolcemente a quello che da sempre è.. e resterà per sempre, l'amore della sua vita. Stiles lo guarda storto, poi passa per un breve istante lo sguardo sui figli come a chiedergli il permesso. Non avrebbe dovuto farlo, forse.
- Dai papà, prima rimproveri noi se non mangiamo poi il primo a non mangiare sei tu? - Chiede Laura a Stiles.
- La colazione è importante. Sono le parole del Dott. Stilinski e tutti devono ascoltare il Dott. Stilinski! - Dice Thomas.

Stiles sorride, chiude gli occhi e scuote leggermente la testa quasi divertito.
Se ha la forza di restare, è solo per loro.

- Va bene piccoli furfanti. Farò colazione con voi! - Dice Stiles sorridendo. Derek rimane estasiato da tale bellezza tanto che si fissa a guardarlo per qualche minuto. Stiles in un primo momento gli e lo permette ma poi la situazione diventa al quanto imbarazzante e rivolgendosi a lui chiede quasi scontroso:
- Che c'è?
- No niente, scusa. E' che mi ero incantato a guardare quanto fossi bello. - Risponde sincero Derek regalandogli un mezzo sorriso e tornando ad occuparsi dei Pancake.
- A che gioco stai giocando, Derek? - Chiede Stiles con un tono che adesso è sicuramente scontroso.
- Nessun gioco, Stiles. Ho solo detto quanto sia bello mio marito!
I due fratelli si guardano e sorridono. Per quanto in questo momento odiano Derek, Stiles aveva ragione. E' pur sempre il loro papà e vederlo pentito e alle prese con il farsi perdonare da entrambi, li addolcisce. 
- Tuo marito. Si, come no! Tz. - Dice sottovoce Stiles. 

Laura e Thomas hanno sentito ciò che Stiles ha detto e guardandolo in silenzio, gli hanno chiesto se stesse bene. Stiles li guarda e mimando un si con la testa, risponde. Tra loro tre e sempre così. Stiles legge nei loro occhi e loro leggono negli occhi di Stiles. Fortunatamente per lui stesso invece, Derek, non ha sentito le parole di Stiles. Appoggia i Pancake sul tavolo e iniziano a fare colazione come una normale famiglia. No, loro ormai, non saranno più la famiglia di una volta.
Devono prima sciogliere la tensione e a questo sta già pensando Laura.

- Thomas, mi è appena arrivato un messaggio di Camilla che chiede se siamo a scuola.
- Oh, si. Camilla, certo! Beh, di la verità no? Siamo a casa. 

Da quando Thomas ha incontrato Camilla su quell'autobus mesi fa, e poi il giorno dopo se l'è ritrovata nella stessa classe, non se l'è più levata dalla testa. Ecco spiegato perchè ha subito perso interesse per la bella Lauren. Lui e Camilla chiacchierano, sono semplici amici al momento ma Laura sta decidendo di far qualcosa per il fratello, mentre lei è ancora impegnata a capire chi sia il suo ammiratore segreto. Stiles si è appena allontanato dalla cucina lasciando da soli i figli con il padre. Non l'ha nemmeno guardato.

- Gli passerà. - Dice Thomas.
- Devi dargli tempo. - Dice Laura.
- Lo so. - Risponde lui guardandoli fissi negli occhi.
- Perchè l'hai fatto, papà? - Chiede Laura. Derek sbianca e non riesce a rispondere.
- Ma sopratutto, da quanto va avanti questa storia?! - Chiede Thomas, ma Derek continua a non rispondere e a testa bassa, i figli possono vedere benissimo che quelle che stanno scendendo lungo il suo viso, in questo esatto momento, sono lacrime.
- Papà, per favore. - Dice Laura in procinto di piangere.
- Vogliamo saperlo. - Dice Thomas con gli occhi già lucidi dal pianto.
A quel punto Derek, si asciuga le lacrime e alza il viso per scontrarsi con gli occhi dei suoi figli.
- Io non ho fatto niente, è stato lui a baciarmi! E' successo due volte. Prima di capodanno, quando tu stavi ancora con quello li amore.. Smith?! Come cavolo si chiamava quel tizio? E ieri. Ma se c'è una persona che amo più della mia stessa vita dopo voi due, beh, quello è proprio vostro padre. - Dice sincero Derek con la voce rotta dal pianto.

Laura e Thomas sono in imbarazzo. Vedere che i genitori soffrono in questo modo, li sta uccidendo. Non sanno proprio cosa fare e così scelgono il silenzio.

- Tho, forse è meglio che andiamo a vestirci. Camilla mi ha scritto che nemmeno lei è a scuola, vuole vederti e suo fratello vuole conoscermi. 
- Mh, uscita a 4 è sorellina?! Ci sto. Ma suo fratello deve tenere le mani alla larga da te. - Dice con fare scherzoso Thomas.
- Sta zitto nano. - Ride Laura. Derek li osserva e sorride felice.
- Papi, allora noi andiamo. - Dice Thomas sorridendo leggermente.
- Si, certo, ma fate attenzione e controlla tua sorella. Cercate di essere a casa per l'ora di pranzo, per favore! - Dice con fare protettivo papà Derek.
- Papààà. Per favore, non siamo più due bambini. Sopratutto, non ho bisogno che nessuno mi controlla. Ho 15 anni ormai. - Dice Laura sorridente.

Se ne stanno per andare. Sono sulla porta della cucina quando Thomas si ferma di scatto facendo incuriosire e non poco la sorella, si gira verso Derek e gli corre incontro.

- Papinoooo. - Dice Thomas stretto a Derek che ha iniziato a piangere come un bambino dalla felicità stringendolo forte a se.
- Amore mioooo! Mi dispiace. Non volevo ferirvi! Voi siete la mia vita. - Dice Derek. Poi, alza gli occhi gonfi di lacrime e li porta a scontarsi con quelli di Laura, pietrificata sul posto, con le lacrime che hanno iniziato a scendere libere sul suo viso.
- Che.. Thomas, avvertimi prima di fare una cosa del genere! E io che volevo essere arrabbiata con lui, per quello che ha fatto, ancora un po'. Mi dici come faccio ad essere arrabbiata con lui se tu all'improvviso scappi ad abbracciarlo e lui sta piangendo come un bambino? Sul serio, papà? Quanti anni hai? Due? - Sbotta Laura asciugandosi le lacrime.
- Laura, amore mio ascol.. -
- No! Sta zitto prima che cambi idea. Ti voglio bene, papà! - Ordina e singhiozza al tempo stesso Laura gettandogli le braccia al collo.
- Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace. - Cantilena Derek mentre li stringe fortissimo a se, con le lacrime che non si fermano e li bacia, bacia i suoi figli che piano piano lo stanno perdonando.
- Sai che questo abbraccio non significa che non siamo più arrabbiati con te, vero? Perchè lo siamo ancora. - Dice Laura mentre stringe forte Derek.
- Si, lo siamo ancora. Forse un pò meno, ma lo siamo ancora. Aveva ragione papà, sei pur sempre nostro padre e come non possiamo stare senza di lui, non possiamo stare nemmeno senza di te. - Prosegue Thomas anche lui stretto a Derek.

Lo stringono forte, quasi a non volerlo lasciare andare via mai più.

- Lo so. Ma io non me ne andrò! Io resterò con voi per sempre e mi riprenderò papà. Ve lo giuro, vite mie. Parola d'avvocato! - Dice Derek.

L'abbraccio si ruppe grazie alla fastidiosissima suoneria di Laura che si trova costretta a rispondere dopo aver letto chi la stava chiamando.

- Pronto?
- Hei, La. Ma allora venite?
- Hei, Ca. Si si veniamo. Dieci minuti e siamo pronti! - Dice frettolosamente, Laura. Chiude la telefonata e si rivolge a Thomas.
- Andiamo a farci belli, nano?
- Si, nana.

Baciano Derek e vanno a vestirsi. 
Poi passano da Stiles.

- Papà?
- Hei vite mie. Ma come siete belli! Dove ve ne andate? - Chiede Stiles sorridente vedendo quanto siano belli i suoi figli. Laura e Thomas si incupiscono. Non lo vogliono lasciare solo.
- Vedi, papà. Camilla, è una nostra compagna di classe che va dietro a Thomas e ..
- Che cosa? - Chiede Thomas con un sorriso enorme quanto una casa in volto e interrompendo la sorella.
- Si, nano, dopo ne riparliamo. Comunque papà, dicevo: c'è questa nostra amica che neanche lei è andata a scuola stamattina e vuole vedere Thomas e suo fratello, vuole conoscere me e ci hanno chiesto di uscire. Saremo a casa per l'ora di pranzo ma se tu non vuoi stare da solo, possiamo dire di no. Papà, sul serio. Anzi la chiamo e gli dico che non possiamo più. - Dice Laura con il cellulare già in mano quando Stiles la obbliga a fermarsi.
- No, no, sul serio. Uscite amori miei, solo non fatevi beccare dai vostri prof perchè sennò non saprei che dire per favore. Andate, divertitevi e non pensate a me, io starò bene. Anzi, sapete che faccio?! Vado a trovare il nonno che non sta ancora tanto bene e lo sapete. Ma tu Thomas, tieni d'occhio tua sorella ed in particolare il fratello della tua amichetta. - Dice Stiles solo per farli sorridere.

E ci riesce.

- Ahhah certo papà, tranquillo.

Lo baciano e se ne vanno.

Quando Laura e Thomas salutano un ultima volta Derek e si richiudono la porta alle loro spalle, lui e suo marito sono soli e devono parlare. Passì che l'ha evitato tutto ieri, passi che non gli risponda alle telefonate ma adesso deve dargli la possibilità di spiegarsi. Sta salendo le scale pronto a far pace con il suo grande amore quando il suo cellulare, suona. E' un suo dipendente che richiede la sua urgente presenza per una riunione d'emergenza. Sbuffa con fare seccato e gli dice che mezz'ora al massimo e sarebbe arrivato. Adesso Derek ha un lavoro più grande da fare: deve salvare il suo matrimonio.
Quando raggiunge la loro camera da letto, Stiles sta mettendo a posto delle camicie ed è di spalle. Lui, è fermo sulla porta ad osservarlo incantato senza saper bene cosa dire. Quando Stiles si sta avvicinando all'armadio, lo vede. Prende un respiro profondo, gli lancia uno sguardo cattivo e torna alle sue camicie. Derek ha paura. Quelli non sono gli occhietti dolci di suo marito del quale si è innamorato anni fa e del quale lo è ancora.
Quello non è più il suo Stiles.
- Amore. - Sussurra Derek avvicinandosi piano a lui.
- NON TI AVVICINARE. - Ordina Stiles.
- Ok, non mi avvicino ma fammi parlare.
- Non hai niente da dirmi, Derek.
- Si invece. Se solo mi lasciassi spie..
- NON C'E' NULLA DA SPIEGARE! Ho già visto tutto con i miei occhi e quello mi è sufficente. 
- Ma hai visto male, amore.
- Senti: mettiamo le cose in chiaro. Se ti faccio stare in questa casa è solo per i miei figli!


Quella frase, per Derek fù come morire.

- I NOSTRI FIGLI.
- Non alzare la voce con me Derek perchè non sei nella posizione per farlo. Hai ragione: mi correggo! I nostri figli. E' per loro se non sei già fuori di qui. Dormirai nel divano e chi si è visto si è visto. E poi sul serio, ho visto male? Anche i nostri figli ti hanno visto, Derek. Abbiamo visto male in tre? Sai qual'è il fatto? Non è il fatto che tu mi abbia tradito a farmi più male. E' il fatto che tu mi abbia tradito in casa nostra e che i nostri figli abbiano visto tutto a farmi male. Tu che facevi tanto finta di amarmi. Tu che eri geloso, possessivo, paranoico e rompi palle, guarda il risultato! Era solo una scusa per pararti la coscienza. Sei un doppia faccia Derek ed io non voglio più avere niente a che fare con te! Sparisci dalla mia vista, non guardarmi, non parlarmi, non toccarmi e stammi il più lontano possibile. E puoi anche smetterla di versare lacrime finte! Non ti crede nessuno. E ADESSO ESCI DA QUESTA STANZA! - Ordina furioso Stiles indicandogli con un dito, la porta.

Derek è rimasto senza parole.
Decisamente, quello non è più suo marito.
Lo guarda in silenzio e non riconosce più nulla di lui.

- Io adesso me ne vado ma solo perchè devo andare a lavoro! Quando torno, ne riparleremo e risolveremo questa situazione. - Dice trattenendo l'ennesimo singhiozzo, Derek.

Le sue mani tremano appena.

- Contaci! Adesso sparisci. Divertiti con il tuo amante!

- Amore, ma che cazzo dici per l'amor del cielo! NON E' IL MIO AMANTE. NON STIAMO INSIEME. NON LO AMO. E' STATO LUI A BACIARMI. AMO TE! Te e nessun altro e sto impazzendo senza di te. Non sono niente senza te, Thomas e Laura. Sei tutto per me. Ho bisogno di voi. Ho bisogno di te, amore mio. Ti amo così tanto. - Singhiozza Derek provando ad abbracciarlo. 
- Toglimi le mani di dosso.
- No! Abbracciami amore, ti prego. Mi manchi così tanto! 
- DEREK TE NE DEVI ANDARE E GIA' CHE CI SEI VATTENE ANCHE A FANCULO. - Urla furioso Stiles spingendolo per le spalle e sciogliendo l'abbraccio.


- Mi fa schifo anche solo toccarti. Va al tuo lavoro e lasciami stare!

Quelle furono le uniche ed ultime parole che si scambiarono Stiles e Derek.
Da quel giorno Stiles non gli rivolse parola e ignorava quelle di Derek.
Poi, il venerdì, la telefonata dall'ospedale!


Nonno Jonh, sta male. 
Un infarto, ha fermato il suo cuore.
 
Piccolo spazio autrice:
Poveri i miei Sterek.
I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis e questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: 24maggio2011