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Autore: Shainareth    01/05/2024    1 recensioni
[Gundam SEED Freedom] La porta gli si richiuse sul naso, ma lui fu abbastanza lesto da mettere un piede in mezzo, così da impedire alla ragazza di lasciarlo fuori di casa. Anziché arrabbiarsi, rise divertito per la sua reazione. «Ci siamo svegliate nervosette?»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dearka Elthman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SAGOMA


Qualcuno suonò alla porta.
   Dopo aver guardato la sveglia che segnava le sette del mattino, Shiho maledisse chiunque si trovasse sul pianerottolo del suo appartamento. Era il suo primo giorno di ferie e lei aveva tutta l’intenzione di poter dormire il più possibile. Invece quel dannato rompiscatole aveva deciso di rovinarle i piani.
   Si rovesciò fuori dal letto in modo tutt’altro che aggraziato e, scalza e in pigiama com’era, si avviò per uscire fuori dalla camera. Non fece in tempo a mettere un piede davanti all’altro che inciampò sul comodino. Imprecò, ma strinse i denti e si trascinò in corridoio. Il campanello suonò di nuovo. Shiho meditò di uccidere il visitatore indesiderato.
   Arrivata all’ingresso, sbirciò sul pianerottolo e vide che, davanti alla porta, svettava l’imponente figura del suo amico e collega Dearka Elthman. «Shiho~» cantilenò lui, un sorriso strafottente sulle labbra. Sbuffando, i lunghi capelli castani spettinati davanti al viso, lei non si fece remore ad aprire finalmente l’uscio. «Toh!» esclamò il giovane, fingendosi sorpreso. «Sembri uscita da un cimitero.»
   La porta gli si richiuse sul naso, ma lui fu abbastanza lesto da mettere un piede in mezzo, così da impedire alla ragazza di lasciarlo fuori di casa. Anziché arrabbiarsi, rise divertito per la sua reazione. «Ci siamo svegliate nervosette?»
   «Lo saresti anche tu, se uno scimmione biondo venisse a buttarti giù dal letto a quest’ora, durante il tuo primo giorno di vacanza», gli rinfacciò la ragazza, tornando in corridoio e concedendogli infine di entrare.
   «E se fosse stato Yzak, a bussare?» Sobbalzò per quella domanda impertinente, ma non replicò. «Ti ho portato dei croissant appena sfornati», si giustificò Dearka, mostrandole un sacchetto di carta. «Dovresti essermi grata.»
   Shiho fece per rispondere, ma quando arrivò in salotto si rese conto di aver commesso un enorme errore a farlo entrare in casa. Fece dietrofront e gli si parò davanti, pronta a evitare che il collega varcasse la soglia. Complice il divario di dieci centimetri di altezza, però, lo sguardo del giovane oltrepassò la figura della ragazza e lui sgranò gli occhi per ciò che vide.
   Accostato a una parete spiccava Yzak Joule. O meglio, una sagoma cartonata a grandezza naturale di lui in alta uniforme.
   Calò il silenzio.
   Poi Shiho, il viso affondato fra le mani perché incapace di guardare in faccia il suo ospite, iniziò a uggiolare per la vergogna.
   «Conosco un bravo psicologo», disse allora Dearka, cercando di mantenersi serio, benché gli venisse da ridere. L’altra lo fulminò con lo sguardo. «Ehi», replicò lui a quella tacita accusa. «Non sono io ad avere un cartonato gigante di Yzak in casa.»
   La ragazza gli voltò le spalle con fare offeso e andò a rovistare in un cassetto. Il Capitano Elthman seguì con lo sguardo i suoi movimenti, curioso di sapere cosa avesse in mente. Cercava forse una pistola per sparargli e assicurarsi così che lui non potesse raccontare a nessuno di quella stranezza?
   «C’è un motivo per cui quel cartonato si trova qui», prese a spiegare Shiho, l’espressione decisa in volto.
   «Non ci tengo a sapere che cosa combini quando sei da sola in casa.» Gli arrivò una carta appallottolata in fronte e lui rise, finalmente.
   «Aprila», disse la collega, che nel frattempo aveva recuperato qualcosa nel cassetto della madia vicino a Yzak - quello di cartone, si intende.
   Notando la determinazione con cui gli ordinò di farlo, Dearka si chinò a raccogliere la palla di carta che era caduta fra i suoi piedi e la srotolò. Si trattava di un volantino - o qualcosa del genere - sul quale erano stati annotati un orario e un indirizzo, insieme ad altre scritte che indicavano l’inizio di una festa.
   «È solo un prototipo», rivelò Shiho, le braccia incrociate sotto ai seni prosperosi, la voce ferma e chiara, tipica di chi non ha nulla da nascondere. «Sto ancora decidendo se usare quegli inviti oppure questi altri», aggiunse poi, mostrando ulteriori esemplari.
   «Stai preparando una festa per Yzak?» comprese infine Dearka, trovando l’idea molto carina.
   «Per il suo compleanno», confermò la ragazza. «Ovviamente anche il cartonato a grandezza naturale verrà usato durante la festa.»
   «Come bersaglio?»
   «Come decorazione», precisò in tono risentito.
   Il biondo annuì, ammirando con quanta dedizione lei si stesse dando da fare per fare una sorpresa al loro amico comune. Avanzò nella sua direzione, le mise il sacchetto con i cornetti in una mano e l’invito nell’altra, e la prese per le spalle con fare paterno.
   «Shiho.»
   Lei lo fissò dritto negli occhi con aria di sfida. Se quello scimmione pensava che lei fosse pazza o avesse problemi a gestire i propri sentimenti nei confronti del Tenente Colonnello Joule, si sbagliava di grosso.
   «Il compleanno di Yzak è fra sei mesi.»
   «Cinque mesi e diciotto giorni», lo corresse di riflesso.
   Era un caso perso, rifletté il giovane, considerando seriamente l’idea di passarle il numero dello psicologo.
   «Spero per te che nel frattempo in quel cassetto tu abbia qualche giochino per passare del tempo insieme a quella sagoma del tuo innamorato.»
   Shiho avvampò furiosamente. «Cretino!» ci tenne a sottolineare, tanto per iniziare. «Non stiamo mica insieme!»
   «Questa è la sola cosa che hai da recriminare?» Davanti al mutismo in cui lei era così brava a trincerarsi quando le faceva comodo, Dearka fu costretto a insistere: «Siamo a febbraio. Prima di quello di Yzak, ci sono il mio e il tuo compleanno.» Quella sciocca non poteva averlo dimenticato, visto che erano nati a un anno e un giorno di distanza ed erano soliti festeggiare insieme a cavallo fra il 29 e il 30 marzo.
   Finalmente Shiho ebbe la decenza di arrossire. «È che voglio fare le cose per bene», borbottò, distogliendo lo sguardo. «Yzak se lo merita.»
   Presa in trappola in quel modo, al giovane fece una tenerezza immensa. La lasciò andare e sospirò, le mani sui fianchi. «Va bene, ma sono anni che ci giri intorno... Quando hai intenzione di dichiararti?»
   Presa alla sprovvista, lei annaspò. «Non potrei mai! Non sono degna!»
   «Ma se hai ricevuto pure la bolla papale da sua madre! E senza neanche chiedergliela!»
   «Ma lo hai visto come si è arrabbiato lui!»
   «Con lei, non con te!»
   Vedendola in difficoltà, Dearka sospirò di nuovo, una mano fra i riccioli biondi. «Dovresti fare una bella chiacchierata con quell’altro caso umano di Athrun...»
   «Athrun Zala?» si stupì Shiho, non capendo la ragione per cui lui lo tirasse in ballo in quel momento. «Ma lui non sta con la Rappresentante Athha?»
   Al suo amico venne da ridere: benché nessuno avesse mai fatto dichiarazioni in merito, la clandestina relazione fra Athrun e Cagalli era un po’ un segreto di Pulcinella. Tutti sapevano - o sospettavano - e nessuno lo diceva apertamente. Proprio come la situazione amorosa di Yzak e Shiho: era evidente che provassero dei sentimenti l’uno per l’altra, ma nessuno ne parlava.
   «Non pensarci, ora», disse Dearka, decidendo di non insistere. Le rivolse un sorriso comprensivo e aggiunse: «Va’ a vestirti, mentre preparo un bel caffè per entrambi.»
   Lei annuì, restituendogli i cornetti. Si avviò per andare in camera da letto, ma si fermò dopo pochi passi. «Dearka?»
   «Mh?»
   «E tu?» Davanti al suo sguardo interrogativo, Shiho non poté fare a meno di ghignare e chiedere: «Quando hai intenzione di fare pace con Miriallia Haw?»
   «Sai, Shiho?» ritorse lui con una smorfia. «A volte parli un po’ troppo.»
   «Io?!»
   «Fila a vestirti o faccio una foto a Yzak di cartone e lo mando a Yzak di marmo!» le gridò dietro. «E niente battutacce sul marmo!»
   «Io non ho parlato~» cinguettò la ragazza, trotterellando via con fare allegro.











C'è una sorta di tacito (per rimanere in tema) rito, fra me e Tynuccia: fare battute sul fatto che Shiho non parla mai. Qui credo di averne snocciolate un po', mi sento orgogliosa.
Comunque sia, questa shot è per rispondere (sempre a Tynuccia) ai vari "attendo" che ci diciamo in chat quando deliriamo a proposito dei personaggi di SEED. In questo caso si trattava di una action figure fan made di Shiho, che reggeva sotto al braccio una sagoma (in plexiglass) di Yzak. Era un'occasione ghiotta, non potevo davvero trattenermi.
E sì, chiedo venia se ci piazzo sempre la mia OTP da qualche parte. È un pezzo di cuore ormai da oltre quindici anni, siate comprensivi verso le ossessioni degli altri (così come tutti lo sono con Athrun e la sua ossessione per Cagalli).
FORSE in giornata potrei postarne un'altra. In caso, ci risentiamo più tardi.
Buon primo maggio a tutti!
Shainareth





 
  
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