Non è come pensi
Non è come pensi
Non è
come pensi
Non è come
pensi
Non è come pensi
E come avrei dovuto pensare? Anzi cosa dovrei pensare. Se non era come pensavo?
Io sono un ragazzo come un altro, sono in grado di amare e Giusy io Ti amo, ti amo alla follia …
E ho sofferto come te, nel vederti soffrire e sono stato ancora più male, nel vederti tornare a gioire.
Giusy anch’io come te sono stato cieco e tu sei stata la mia unica luce.
Ricordo la tua mano sul mio volto, capivi che piangevo.
Ricordo le tue lacrime.
Perdonami.
Mi avresti dovuto odiare e non l’hai fatto.
Sei mia.
La prova e che i tuoi occhi hanno visto …
Me!
Quando ero in pericolo.
I tuoi occhi mi hanno visto.
Tu mi hai salvato, al contrario di me.
Giusy ti amo.
Lui non saprà farlo come me.
Minimamente.
Continuo a camminare per questa strada, con la pioggia sul mio volto, <<Non è come pensi>> mi hai detto, scappando via piangendo, rifilandoti la maglia. La mia mente era sgombra, non è come penso? Non era come pensavo? Allora com’era, perché non sei rimasta lì a spiegarmi, perché eravate insieme lì, da soli, sul divano, mezzi spogli. Perché non l’hai spiegato?
Mi sarei fidato di te. Di lui no. Di Gonzalo mai.
Mi asciugo con la manica. Sto piangendo. Poi mi blocco, o camminato tanto e non so neanche dove sono arrivato, vedo il profilo di una casa e la riconosco, i miei piedi mi hanno portato fino a lei. Fino a una lei, che come a me soffre per amore, una lei di cui tutti si sono scordati, una lei tradita nell’anima.
Il fato, amica mia.
Il fato mi ha portato da te.
Siccome oggi non siamo stati insieme.
Siccome oggi, abbiamo capito, quanto simili noi siamo.
Prima che scoprissi loro.
Mi avvicinai, alla porta e suonai. Una ragazza mi aprì, era splendida a vederla ora. Aveva il volto pallido ed i capelli neri, la matita agli occhi colata e gli occhi lucidi, aveva pianto. Indossava un vestito nero, style Dark, non mi stupì, esser diventata così bella, era il lutto nel suo cuore, un cuore chiuso, che non avrebbe amato mai più nessuno dopo lui.
Il lui che tanto odiava e contemporaneamente amava.
<<Guido come mai di qui? Non andavi a cercare Giusy?>> Mi domandò con la sua dolce voce, rimasta immutata fin da quando era bambina. L’abbracciai, così senza dirle nulla, <<Guido?>> domandò stranita, <<Non è come pensi>> le disse, piangendo lei si staccò guardando il mio volto, eravamo troppo, troppo vicini, i nostri respiri si mischiavano.
<<Non è come pensi>>
<<Non e come pensi>>
<<Non è come pensi>>
Ripetei, tre volte come un demente, auto convinzione, fallita. Lei mi guardò dolce e sussurrò:
<<Ok. Non è come penso. Allora com’è?>>
Vi ho mai detto, quanto adoro lei? Tu che nel cuore sei tradita come me.
Te l’ho mai detto?
Be io ti adoro.
Ti adoro alla follia.
Ti adoro così tanto che ti potrei amare.
<< Grazie. Sei la mia migliore amica. Tamara>>