Devo dirti che…
Taylor si voltò verso l’uscita degli spogliatoi, trattenendo il respiro.
Subito dietro a Troy, impegnato a cercare qualcuno tra il pubblico con lo sguardo, correva Chad, con la sua divisa bianca e rossa e i capelli riccissimi tenuti legati dietro la nuca, in modo che non lo infastidissero durante la partita.
Lanciò uno sguardo al tabellone: la partita, l’ultima partita del campionato, sarebbe durata solo più 16 minuti. In fondo, pensò con stupore, le partite di basket le sarebbero mancate.
Con affetto lanciò uno sguardo alla folla dei tifosi, la metà composta da suoi compagni. Gabriella, al suo fianco. Sharpay, immancabilmente vestita completamente in rosa, dall’altro lato. Kelsi, seduta sul bordo del sedile, tesa. I suoi occhi studiarono il campo, i ragazzi posizionati in formazione, ogni muscolo teso, le articolazioni pronte a sostenere l’inizio della corsa, le orecchie tese per sentire il fischio dell’arbitro.
Presto sarebbe andata al college e avrebbe dovuto dire addio a tutto questo. Soprattutto, avrebbe dovuto dire addio a lui.
1° settembre:
Taylor salì sul pullman della scuola e si
guardò attorno, cercando i suoi amici. Al fondo del pullman vide Chad, seduto
da solo. Con un sorriso gli si avvicinò, sicura: quell’estate avevano passato
molto tempo assieme e ora non aveva più problemi a stare sola con lui, a parte…
certo, c’era quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che provava ogni
volta che lui la guardava con i suoi occhi scuri…
Scacciando quel pensiero, si sedette accanto
a lui. Tra loro era nata un’amicizia così bella che non voleva assolutamente
rovinarla pensando che potesse esserci qualcosa di più.
Lui la salutò e le domandò come aveva
passato l’ultima settimana di vacanza. Taylor mentì, almeno in parte: disse di
essersi divertita molto, anche se era perfettamente consapevole di essere stata
davvero bene solo il giorno in cui si erano incontrati tutti per festeggiare il
compleanno di Gabriella. Per tutto il resto del tempo le erano mancati un sacco
i suoi amici. E, soprattutto, le era mancato lui. Passarono il viaggio
chiacchierando e, quando arrivarono a scuola, il suo cuore fece una capriola
quando Chad scese dal pullman standole accanto e continuando a chiacchierare
con lei, invece di correre dai suoi compagni di squadra.
L’arbitro fischiò lanciando in aria il pallone. Troy e il capitano della squadra avversaria saltarono, ma il Wildcats fece più in fretta e lo spinse verso destra passandolo a Chad che iniziò a palleggiare. Taylor balzò in piedi con tutto il resto dei tifosi, acclamando il capitano della squadra e il suo vice.
Sotto canestro, Chad passò il pallone a Troy, che era smarcato. Le grida, da parte di entrambe le fazioni di tifosi, si confusero nell’aria, rimbombando sulle pareti della palestra.
15 ottobre:
Taylor vide Chad entrare in mensa e
guardarsi attorno, come per cercare qualcuno. Non poté evitare di domandarsi
cosa cercasse: la squadra faceva un caos tale che non localizzarli al primo
colpo era praticamente impossibile. Infatti, Chad li vide: li salutò con un
sorriso, rivolse un cenno di vittoria a Ryan per congratularsi per il ruolo di
mascotte che il ragazzo aveva ottenuto, ma il suo sguardo continuò a vagare per la
mensa fino a fermarsi su Taylor.
-McKassie.- la salutò raggiungendo il suo
tavolo e sedendosi accanto a lei.
-Perché ti siedi qui?- domandò lei
sbalordita. Il ragazzo sollevò un sopraciglio –Gentile, se vuoi me ne vado.-
-Oh, no, scusa!- si affrettò a correggersi
Taylor –Solo… mi sembra strano che tu non stia coi tuoi amici, tutto qui.-
-Ti sembra strano che io preferisca stare
con te?-
-Sinceramente si.- fu la sincera risposta
della brunetta.
-Beh… invece non è così strano, te lo
assicuro.- replicò Chad con un sorriso enigmatico sul volto prima di iniziare a
mangiare chiacchierando del più e del meno, passando dalle lezioni alla festa
di compleanno per Troy che avevano organizzato per il 18.
Troy si sollevò in aria e lanciò il pallone, che girò sul cerchio metallico del canestro: un giro, due giri…
Ogni singolo tifoso trattenne il respiro. Il tempo si fermò mentre il pallone vibrava incerto.
Gabriella strinse la mano di Sharpay e per un istante, nonostante l’emozione della partita, l’attenzione di Taylor si concentrò sulle due amiche. La mora si ritrovò a sorridere mentre riportava l’attenzione sul gioco: era davvero contenta che quelle due avessero fatto pace, dopo quello che era successo con Troy.
La rete si mosse e sul cartellone un punto si aggiunse a quelli degli Wildcats.
Taylor balzò in piedi come tutte le sue amiche e il resto dei loro compagni di scuola. L’intera squadra di basket festeggiò il proprio capitano. Poi, l’arbitro fischiò per riportare l’ordine.
Di nuovo, la palla iniziò a schizzare da un giocatore all’altro in una rapida sequenza di passaggi.
Un giocatore dell’altra squadra, un ragazzo decisamente ben piazzato, finì addosso a Chad, colpendolo al volto di spalla e mandandolo a terra.
Sobbalzando, Taylor si portò una mano davanti alla bocca.
20 novembre:
-Ahi!- esclamò Taylor mordendosi il labbro
–Chissà che male! Mamma mia… ha proprio un brutto aspetto, avrà fatto
infezione?-
-Veramente non sentivo nulla prima che me lo
facessi notare.- sbottò Chad osservando il taglio sulla sua gamba, seduto sul
lettino dell’infermeria.
-L’ho sempre detto che falegnameria è una
materia pericolosa… dovrebbero toglierla dall’orario, è troppo pericoloso
maneggiare quelle seghe…- balbettò Taylor preoccupata, sentendosi decisamente
in colpa.
-No, in realtà è pericolosa solo per chi ha
te come compagna di banco.- sorrise Chad –In fondo è colpa mia, non dovevo
distrarti raccontandoti di Sharpay e Troy. In fondo sei pettegola come tutte le
ragazze, McKassie!
-Scemo, la situazione riguarda anche
Gabriella, solo per questo ero interessata.- lo rimproverò con un buffetto.
Quando Chad soffocò un lamento per la ferita, però, il suo sguardo tornò
preoccupato -Mi dispiace così tanto, non so proprio come sia potuto succedere,
di solito faccio almeno attenzione a…-
Chad la interruppe prendendole una mano
–Taci, McKassie. Piuttosto, tienimi la mano, il taglio fa male.-
Mentre l’arbitro fischiava e il coach Bolton gridava furioso, Troy spinse via l’avversario che aveva colpito Chad e s’inginocchiò accanto all’amico.
Chad fece capire al suo capitano, con un gesto, che non si era fatto nulla, anche se il naso sanguinava.
Troy lo aiutò ad alzarsi, si batterono in cinque e tornarono in campo, più agguerriti che mai, facendo fronte unico contro la squadra avversaria.
23 dicembre:
-Sharpay, Kelsi, mi aiutate a preparare i
biscotti?- domandò Gabriella alle amiche che, con Taylor, Chad, Troy e Ryan,
erano a casa sua per festeggiare il Natale e, anche se questo non era stato
ufficialmente dichiarato, per sancire la pace tra Gabriella e Sharpay.
-Non hai bisogno di altro?- domandò Taylor,
che non aveva intenzione di farsi trascinare dai ragazzi in una discussione sul
baseball.
-No, no. Tu stai lontana dalla cucina.-
ridacchiò Gabriella prima di scomparire con le altre due.
Chad si scambiò un’occhiata con Troy. Il
capitano dei Wildcats si guardò attorno, lanciò un’occhiata a Ryan e, balzando
in piedi, propose –Ryan, mi dai una mano? Andiamo a prendere l’albero così lo
piantiamo in un vaso.-
Così uscirono anche loro. Taylor si arricciò
una ciocca di capelli attorno al dito, imbarazzata –Vado a vedere se hanno
bisogno di una mano in cucina.- annunciò alzandosi, ma Chad fece lo stesso –No,
aspetta.- la fermò –Devo darti una cosa.-
Taylor si voltò verso di lui aggrottando le
sopraciglia –In che senso?-
Con un sorriso, Chad tirò fuori un piccolo
pacchettino di carta rossa e filo dorato e glielo porse, provocandole un acceso
rossore sulle guance –Ma… avevamo detto niente regali…- balbettò, confusa.
-Taci e aprilo.- sorrise Chad scuotendo le
spalle –Non è nulla, solo un pensiero.-
Taylor si portò una ciocca di capelli dietro
all’orecchio e scartò il pacchetto senza guardare il ragazzo, che invece la
osservava tormentandosi il labbro, nervoso nonostante la sua apparente
sicurezza.
Aperto il pacchetto, Taylor sobbalzò un po’
stupita –Come… come sai che voglio andare a Yale?- domandò stringendo in mano
la piccola spalletta argentata con lo stemma della prestigiosa università.
Chad le rivolse un sorriso dolce e
soddisfatto –So più cose di te di quanto credi, McKassie.-
Quando i loro amici tornarono in salotto con
l’albero, Taylor si mise in tasca la spilla.
Immediatamente Gabriella cercò di assumere
il controllo, per evitare danni permanenti alla sua casa -Voi pensate
all’albero, io vado ad aiutare Kelsi con…-
-No!- Troy bloccò Gabriella,
riportandola in salotto. In volto un sorriso, -L’aiuta Ryan.-
Ovviamente le domande fioccarono, ma Troy le interruppe con uno sguardo
decisamente chiaro e iniziò con Sharpay a fare l’albero, dopodichè la coppia fu
imitata da tutti gli amici.
I due amici si misero ai due lati dell’avversario che teneva il pallone. Troy si avvicinò e Chad gli prese la palla, schivando poi il tentativo di un secondo avversario di marcarlo.
L’intera tifoseria della East High saltò in piedi incoraggiando il ragazzo, che correva in direzione del canestro palleggiando con maestria.
Sharpay, di solito abbastanza misurata nel suo tifo, gridò –Dai Chad, a canestro ora!- in tono decisamente minaccioso.
Troy e gli altri compagni, intanto, tenevano libera la strada al loro compagno di squadra.
1° gennaio:
Il campanello suonò due volte e Taylor si
alzò dal divano tenendosi sulle spalle il plaid scozzese per andare ad aprire.
Quando aprì la porta e si trovò davanti Chad, impallidì e la sua mano corse
nervosamente a cercare, con poco successo, di sistemarsi i capelli.
-Ciao. Come và? Passata la febbre?- domandò
il ragazzo entrando in casa senza aspettare che lei lo invitasse.
-Un po’ meglio…- rispose Taylor, confusa
–Cosa fai qui?-
-Visto che ieri non sei potuta venire alla
festa, ti ho portato il panettone.- sorrise Chad sollevando la busta che teneva
in mano –Volevo portarti anche lo spumante ma non ho idea di che effetto faccia
con gli antibiotici, così ho portato la coca cola. Ti và di recuperare il
brindisi di mezzanotte?- propose.
-Sei incredibile.- si trovò a sorridere
Taylor, commossa –Vieni, andiamo in cucina…-
In cucina Taylor poggiò il plaid su una
sedia e prese due piatti e due bicchieri. Chad tagliò il panettone e versò la
coca, poi passò un piatto e un bicchiere alla ragazza –Buon anno, Taylor.-
augurò, facendo cin cin.
-Buon anno, Chad.- rispose lei battendo
delicatamente il bicchiere contro quello del ragazzo e bevendo un sorso –Se mi
avessi avvertita, mi sarei almeno data una sistemata.- rise mentre mangiavano
il panettone.
-A me piaci anche così.- le sorrise Chad,
proprio mentre i suoi genitori rientravano in casa.
Chad, bloccato da due avversari, lanciò la palla a Troy. Il ragazzo la afferrò e fece per tirare, ma un giocatore gli si parò davanti. Scartando di lato, passò la palla a un nuovo compagno di squadra, Jimmie Zara. Questi afferrò la palla e segnò un punto mentre l’arbitro fischiava la fine della partita.
La tifoseria bianco-rossa si riversò nel campo. Taylor e Sharpay si abbracciarono, poi corsero col resto dei tifosi verso il campo, stringendosi la mano emozionate.
Giunta nel campo da gioco, Taylor si separò immediatamente dalle sue amiche e corse in direzione di Chad, vagamente consapevole che nel frattempo Sharpay si era diretta verso Troy e Kelsi in direzione della mascotte, ovvero Ryan. Il ragazzo si liberò in fretta dei tifosi che l’avevano circondato e corse verso di lei. Quando l’ebbe raggiunta, la strinse tra le braccia sollevandola da terra e lei lo baciò accarezzandogli il volto.
14 febbraio:
Verso le nove di sera Taylor uscì di casa
indossando la giacca nera: Gabriella l’aveva chiamata nel pomeriggio
chiedendole di andare da lei e, poiché le era sembrata un emergenza, Taylor
aveva convinto sua madre a lasciarla uscire anche se era il compleanno di sua
sorella.
Percorse il vialetto e iniziò a camminare,
poi svoltò a sinistra.
-Ciao.-
Sorpresa, si bloccò trovandosi davanti Chad,
con in mano una rosa rossa –Chad… ciao. Sto andando da Gabriella, mi ha
chiamata e…-
-Lo so, le ho chiesto io di farlo.- sorrise
Chad avvicinandosi a lei e porgendole il fiore –Questo è per te.-
Taylor, sorpresa, prese la rosa e poi alzò
lo sguardo verso Chad –Aspetta, cosa vuoi dire?-
-Che Gabriella ti ha chiamata perché
gliel’ho chiesto io. Che voglio uscire con te, ma non sapevo come dirtelo. Che
voglio passare con te questa serata, perché è San Valentino, ma che voglio
passare con te altre mille serate, e… la cosa più importante di, tutte,
McKassie: voglio dire che mi piaci.- concluse chinandosi su di lei e baciandola
dolcemente.
Chad poggiò a terra Taylor e la baciò di nuovo, dolcemente. Le accarezzò i capelli e la strinse a sé, immobili tra i loro compagni di scuola che gridavano e festeggiavano –Devo dirti una cosa.-
-Dimmi.- sorrise Taylor.
-Devo dirti che… ti amo.-
Nota di Herm90_________________
Non pubblico una ff
dal 3 gennaio di quest’anno. Davvero strano, ormai siamo a settembre… e dire
che una volta pubblicavo qualcosa ogni due settimane al massimo^^ Ad ogni modo…
ho deciso di tornare e non da sola xD dopotutto, potevo abbandonare the queen
(me batte il
Preparatevi
all’invasione disneyane (o almeno… di te disneyane^^)… siamo qui per restare
(ispirazione permettendo xD)