TI AMO… IN TUTTE LE
LINGUE DEL MONDO!
Mordicchiò
nervosamente l’ angolo sinistro del labbro inferiore perfettamente
truccato da un lucidalabbra alla fragola.
Sentì
il cuore tamburellare velocemente nel petto mentre lo vide entrare in campo,
con il suo inseparabile compagno di mille avventure, Chad, rivolgendo uno sguardo indagatore alle
tribune.
Era
teso, glielo si leggeva perfettamente in viso. I Wildcats stavano perdendo e
mancavano solo sedici minuti alla fine.
Non
stava dando il meglio di se, perché?
Sharpay
se lo chiese più volte, seduta su quelle scomode gradinate accanto a
Taylor.
Era
forse per il litigio di quel pomeriggio? Per le parole che si erano detti, o
per meglio dire, urlati?
Sorrise
amaramente. Sapeva che, dopo quello che era successo, Troy non si sarebbe mai
aspettato di trovarla lì, seduta fra le sue migliori amiche, ad
assistere alla finale e alla loro ultima
partita con la maglia dei Wildcats.
Lo
capiva perfettamente. Non sapeva neanche lei cosa l’ avesse spinta quella
sera a mettersi in macchina raggiungendo, qualche minuto prima del fischio di
inizio, la palestra, accuratamente addobbata per la finale, dell’ East
High School.
Sentì
un calore invaderle la mano destra, abbassò lo sguardo e vide le dita
affusolate di Gabriella intrecciate alle sue. Rialzò gli occhi e
incontrò lo sguardo fiducioso dell’ amica, che si era allungata
per infonderle coraggio stringendole la mano,anche se, un luccichio di
preoccupazione tormentava quelle pozze più dolci del cioccolato.
Gabriella
le sorrise, sorriso che venne ricambiato con un po’ di titubanza e paura.
Mille
domande iniziarono a tormentare la mente di Sharpay accantonando il litigio
avuto quel giorno col suo fidanzato.
Il
“piccolo genio” della East High aveva davvero perdonato lei e Troy?
Aveva realmente messo una pietra sopra su quello che era accaduto?
Prese
un respiro profondo chiudendo per un momento gli occhi ripercorrendo, con
nostalgia, quelle magiche settimane fino alla fatidica notte di San Lorenzo.
18 luglio
Quell’ afoso
pomeriggio il campanello di casa Evans suonò un paio di volte.
Sharpay, chiusa nella sua
stanza a godersi un romanzo d’ amore e il refrigerio del condizionatore,
si chiese chi fosse, visto che né lei e né il fratello
aspettavano visite.
Come se nulla fosse
riprese a leggere scrollando le spalle e rabbrividendo per la temperatura
eccessivamente bassa sprigionata dall’ elettrodomestico.
Inevitabilmente
sentì dei passi ovattati per il corridoio e poi il nulla. Il silenzio
regnava sovrano. Neanche una risata, un sussurro, un filo di vento.
L’ unico rumore che
spezzava il filo dei suoi pensieri era il vibrare del condizionatore.
Inarcò un sopracciglio quando finalmente udì un piccolo suono
provenire dalla sua porta.
Qualcuno stava bussando.
-Avanti!- Esclamò
mettendo il segnalibro prima di richiudere il volume di “Guerra e
Pace” posandolo sul letto.
-Hey, Evans, sai che qui
fuori ci sono orsi polari e pinguini in fila per entrare nel tuo piccolo Polo
Nord?!- Chiese Troy Bolton comparendo nella stanza con uno sguardo divertito e
un libro fra le mani.
-Troy! Che ci fai qui?!-
Esclamò piacevolmente sorpresa Sharpay ridacchiando alla battuta del
ragazzo.
-Ehm… Gabriella mi
ha chiesto di portarti “Orgoglio e Pregiudizio”! Non credevo che
fossi da lettura così impegnativa, Sharpay!-
La Evans arrossì di
botto. In quell’ ultimo mese erano cambiate così tante cose…
ma non la sua cotta per Troy. Quella… sì, ne era sicura, quella
non le sarebbe mai passata, ma non poteva più fare del male ad una
persona che ora amava: Gabriella Montez.
-Piantala, scemo!
Piuttosto, entra.- Disse battendo una mano sul letto, accanto a lei.
Troy ubbidì
richiudendo la porta. –Ah, prima che me ne dimentichi, tuo fratello
è uscito, ha detto che doveva vedersi con Kelsi e un’ altra
componente del Drama Club per non so cosa, quindi siamo soli soletti!-
Sharpay inarcò un
sopracciglio. –Non ho paura di resta da sola con te, Bolton, se è
questo quello che insinui…- -Oh, ma davvero?!- Chiese facendole l’
occhiolino sedendosi al suo fianco.
In quel momento Sharpay
fece appello a tutto il suo talento di attrice e, sfoggiando un sorriso
beffardo, annuì incrociando le braccia al petto.
-Peccato Sharpay… e
dire che io per te inizio a provare qualcosa!-
Quella
rivelazione la lasciò del tutto sconvolta. Ridacchiò a quel pensiero,
lei, Sharpay Emily Evans per la prima volta lasciata senza parole da parte di
un ragazzo. Ma non un semplice giovane, ma Troy Jordan Bolton, la Star
dell’ intera East High School.
L’
arbitro si mise nuovamente al centro della palestra con il pallone fra le mani
e il fischietto fra le labbra mentre, ai suoi lati, Troy e il capitano della
squadra avversaria, si osservavano seriamente mettendosi in una posizione
consona per favorire il salto.
Quando
il suono del fischietto si disperse per la palestra Troy riuscì a
saltare più in alto dell’ altro menando il pallone in direzione di
Chad.
Quel
gesto gli ricordava un particolare di qualche giorno dopo quella piccola
confessione.
3 agosto
Il pallone da basket
finì ai piedi di Sharpay venendo prontamente raccolto dalla ragazza.
-Hey, passi?!- Chiese Troy
alzando un braccio per farsi vedere.
Sharpay sgranò gli
occhi. Quella canottiera sportiva nera e attillata risaltava quei dannati
muscoli e per un momento invidiò Gabriella. Lei poteva averlo…
anche dal punto di vista dell’ intimità.
-Evans, sei ancora qui con
noi?!- La riprese giocosamente Chad ricevendo poi una bella pallonata nello
stomaco.
-La prossima volta andate
a prendervela voi! Piuttosto, avete visto Ryan?- Chiese mentre Troy e Jason
saltavano per prendere il pallone lanciato in aria dal vice capitano dei
Wildcats.
-Uhm… dovrebbe
essere andato in gelateria con Gabriella e Zeke!- Rispose Chad schioccandole
poi un bacio sulla guancia. –Tu va pure a giocare con le bambole assieme
a Taylor e Kelsi, noi stiamo facendo giochi da grandi!- Esclamò
facendola ridere. –Piantala scemo! Grazie dell’ informazione,
comunque!-
Sharpay si aggiustò
la minigonna di jeans rosa che indossava avviandosi via dal campo che, una
volta a settimana, i Wildcats affittavano per qualche ora.
-Hey, Evans!- La
chiamò Troy mettendo per un secondo pausa al gioco. –Stai davvero
bene vestita a quella maniera!-
Arrossì.
Per la partita si era vestita alla stessa maniera di quel giorno, completamente
di rosa.
Sobbalzò
quando vide un energumeno buttare a terra un Wildcat e Chad, passare il
pallone, sotto canestro, a uno smarcato Troy.
Se
fosse caduto il suo Angelo e quest’ ora avrebbe fatto un invasione di
campo dandone di santa ragione a quell’ armadio quattro stagioni della
squadra avversaria.
Quando
vide il suo ragazzo lanciare il pallone e attendere, con ansia, che questo si
decidesse a cadere o meno nella retina del cesto, trattenne il respiro, assieme
a tutti gli altri, stringendo forte la mano di Taylor.
Una
volta che il pallone ricadde, dalla retina al pavimento, l’ intera
tifoseria dei Wildcats si alzò in piedi esultando di gioia.
Un
altro punto aggiudicato per i Gatti Selvatici della East High School!
5 agosto
-Per l’ amor di Dio,
Bolton, mi spieghi cosa cavolo vuoi da me?!- Chiese Sharpay alzando gli occhi
al cielo incrociando le braccia al petto.
-Mi pare ovvio cosa
voglio…- Rispose Troy giocherellando con un orecchino della ragazza.
-No, Troy, te l’ ho
già detto, tu stai con Gabriella e io ho da poco smesso di vedermi con
Zeke, non me la sento… sono cambiata, non sono più così
meschina come qualche mese fa! E’ ora che tu te ne faccia una ragione!
Hai avuto l’ occasione per stare con me… ma… hai preferito
Gabriella ed è giusto che ti assuma le responsabilità delle tue
azioni e inoltrmphf…-
Sharpay non
completò mai la frase, poiché, le labbra di Troy, si erano
poggiate con decisione sulle sue zittendola.
Sgranò in un primo
momento gli occhi, poi, inevitabilmente, lasciandosi andare, si rilassò
chiudendo le iridi nocciola rispondendo al bacio con tutta se stessa.
Lo strinse a se sentendosi
la ragazza più meschina dell’ universo ben sapendo che stava
tradendo la fiducia di Gabriella, ma come resistere al ragazzo che anche lei
amava?
Quando si staccarono, in
cerca di aria, Sharpay non ebbe il coraggio di incatenare il suo sguardo a
quello azzurrino di Troy.
-Voglio stare con
te…- Mormorò però lui facendola sobbalzare.
-C… come, scusa?!-
Chiese sciogliendo la presa delle sue braccia attorno al collo del ragazzo, il
quale, deciso come non mai, la costrinse a guardarlo negli occhi.
-Voglio stare con
te…- Disse accarezzandole una guancia. –Non si può.-
-Sì, invece! Dio,
Sharpay, ho sbagliato, ok, lo ammetto, ma pensavo di amare realmente Gabriella
e poi… poi sei arrivata tu uscendo dal tuo guscio e mi hai fatto perdere
la testa! Tra odio e amore… la linea di confine è sottilissima,
no?-
Sharpay sorrise amaramente
e, arretrando di qualche passo, con occhi lucidi di lacrime disse –Era
meglio se continuavi ad odiarmi Troy, sarebbe stato tutto più facile e
io ti avrei dimenticato una volta per tutte!-
Giocherellò
con una ciocca di capelli senza staccare lo sguardo dal campo. Ridacchiò
quando vide Ryan saltellare, nella sua veste da mascotte, assieme alle
Cheerleader ai lati del campo.
Quando
le aveva detto le sue intenzioni di diventare la mascotte dei Wildcats gli era
scoppiata a ridere letteralmente in faccia.
Con
lui aveva sbagliato tutto, ma adesso, ripartendo da zero, erano più
uniti che mai.
10 agosto
Non poteva crederci, alla
fine aveva ceduto a quel Diavolo tentatore che l’ aveva portata,
nonostante tutto, in Paradiso.
Gemette sommessamente
annegando le mani nei teneri capelli di Troy senza staccarsi dalle sue labbra.
Era come una dannata
droga, la più bella e pura e questo entrambi lo sapevano perfettamente.
Ma quando Sharpay senti la
virilità di Troy premere dura ed eccitata contro il suo ventre
sgranò gli occhi distaccandolo leggermente da se.
-Troy…
aspetta…- Mormorò arrossendo. –Ma… credevo che tu
invece…- Disse il ragazzo inarcando un sopracciglio ricadendo poi, con
uno sbuffo, accanto alla bionda Evans portandosi le mani sulla fronte.
-Sei arrabbiato?- Chiese
timidamente Sharpay aggiustando le spalline del suo vestito che Troy, qualche
momento prima, le aveva calato in un impeto di passione.
-No, cerco solo di pensare
alla Darbus nuda, così mi passa l’ eccitazione!- Esclamò
facendo scoppiare a ridere la ragazza.
Entrambi erano al campo da
golf di Lava Springs. Era la notte del dieci agosto e con una scusa erano
entrambi riusciti a vedersi di nascosto per stare un po’ insieme.
Sharpay sapeva
perfettamente che prima o poi Troy sarebbe voluto andare oltre con lei, ma non
credeva che sarebbe accaduto così presto.
Si sdraiò poggiando
il capo sull’ addome del giovane Wildcat e il ragazzo non perse tempo a
poggiarle un braccio poco più al di sopra dei seni accarezzandole la
guancia destra e sorreggendosi la testa con l’ altro braccio a mo di
cuscino.
-Di preciso… da
quanto tempo ti piaccio?- Chiese Sharpay osservando le stelle.
-Non lo so… ha
importanza? E io? Da quanto tempo ti piaccio?- -Mi piaci dalla metà del
primo superiore, Troy… ma ti amo dal terzo anno! All’ inizio eri
solo un mio capriccio, poi… sei diventato qualcosa di più…-
Ammise la ragazza arrossendo.
-Voglio fare l’
amore con te!-
Sharpay volse il capo a
sinistra e lo vide, illuminato dalla Luna, scrutare con attenzione il cielo e
le stelle mentre la mano, ancora sulla sua guancia, non smetteva di
accarezzarla provocandole dolci brividi di freddo piacere.
-Anch’ io,
Troy…
E
quella sera perse la verginità con Troy decidendo, di comune accordo, di
tenere la loro relazione segreta, anche se, prima di raggiungere il più
bello dei piaceri, lui le aveva sussurrato che l’ amava.
-HEY,
HEY, MA NON CI VEDI, ERA UN FALLO QUELLO!- Urlò un tifoso dei Wildcats
vedendo Chad a terra con il naso sanguinante.
Alzò
gli occhi al cielo. Quel dannato del suo ormai migliore amico sapeva solo farsi
male, come al compleanno di Troy, il 18 ottobre.
18 ottobre
-Hey, Sharpay, cosa regali
a Troy per il compleanno?- Chiese Gabriella all’ amica finendo di
truccarsi in camera di quest’ ultima.
Sharpay abbassò lo
sguardo. Come poteva aver fatto sesso con Troy poche ore prima e invitare poi
Gabriella a prepararsi da lei?
-Il completo originale dei
Knicks.- Rispose sentendo gli occhi inumidirsi. Avrebbe voluto piangere,
stringersi al petto di Gabriella e confessarle tutto con le dovute scuse.
Ma sapeva che così
l’ avrebbe persa definitivamente.
-Oh, ti ringrazio ancora
per aver organizzato la festa a sorpresa per il mio amore! E inoltre sono molto
felice che tu e Troy siate così amici ora!-
-Già, anche…
anche io… ehm, Gabriella?-
La mora si voltò
raggiante verso l’ amica guardandola con curiosità.
Sharpay per tutta risposta
si alzò e l’ abbracciò di slancio. –Ti voglio bene,
scusami…-
Quella sera la festa
sembrava procedere bene, Troy era sommerso da regali e amici, da amici e
regali.
-Cavolo ragazzi, mi state
facendo venire voglia di fare diciotto anni tutti i giorni!- Esclamò
facendo scoppiare a ridere il gruppo all’ ennesimo regalo scartato.
Sharpay quella sera
dovette nuovamente fare appello a tutte le sue forze per resistere, anche se
aveva più volte vacillato, come, ad esempio, quando Troy l’ aveva
abbracciata stretta baciandole una guancia per ringraziarla del regalo.
-Hey, gente, arriva lo
champagne!- Chad prese la bottiglia dalla ghiacciaia togliendo la carta dal
tappo.
Provò un paio di
volte a forzare il tappo, poi, lasciando la presa da quest’ ultimo, non
fece in tempo a scansare di lato il viso che l’ oggetto di sughero lo
colpì sulla fronte lasciandogli stampato il nome dello champagne e il
luogo di provenienza.
-Oh mio Dio, Chad…-
Disse Taylor prima di scoppiare a ridere seguita pian piano da tutti gli
invitati.
-Amico, grazie per avermi
stappato lo champagne!- Esclamò Troy strappandogli la bottiglia dalle
mani bevendone un sorso.
-Ah, grazie, questa
è la preoccupazione che mostri nei miei confronti? Vieni qui, Bolton,
meriti una lezione!-
Iniziarono a rincorrersi
per tutto il giardino di casa Bolton, entrambi un po’ brilli ed euforici,
fino a finire in piscina dove tentarono di “affogarsi” giocosamente
a vicenda.
Certo,
quella festa non fu un idillio per tutti, infatti Jason cercava di sembrare
felice nonostante quel pomeriggio Kelsi lo avesse lasciato.
Eppure,
tra alti e bassi, quella per Sharpay era una favola, ma si sa, anche nelle
favole succedeva sempre qualcosa che separasse il Principe dalla Principessa.
24 ottobre
Troy prese di peso Sharpay
facendola sedere sul tavolo della cucina a casa del ragazzo.
-Non mi piace, questo
jeans è troppo attillato!- Le sussurrò gelosamente prima di
baciarla facendola ridere.
-Troy, Troy dai…-
Iniziò tra un bacio e l’ altro. –Non si può,
c’è…c’è Gabriella di là!- Esclamò
la giovane sussultando quando le mani di Troy le avvolsero le natiche.
-Ma se fai così,
però…- Mormorò annegando le mani nei capelli fini di lui
attirandolo a se e baciandolo con fervente passione.
-Vedi che anche a te non
dispiace?- Le fece notare il ragazzo ritornando poi a baciarla e ad insinuare
una mano sotto la maglietta di Sharpay che si lasciò fare gemendo sulle
sue labbra.
-Hey, ragazzi, ma quanto
ci mettete con queste coca co…-
I due giovani amanti si
staccarono immediatamente volgendo lo sguardo alla porta.
Gabriella era rimasta
immobile, gli occhi sgranati e la bocca dischiusa. Sembrava una statua di sale
e il suo pallidume non aiutava di certo.
-Gabry…-
Sussurrò Troy restando immobile, ma scatenando, con quel semplice
sussurro, un urlo sgorgare dalle labbra carnose e rosee dell’ Ispanica.
-Gabriella, aspetta
possiamo spiegare!- Esclamò Sharpay scendendo dal tavolo avvicinandosi
all’ amica, che arretrò disgustata.
-Non ti avvicinare…-
Disse a denti stretti. –Mi fate schifo, tutti e due! Spiegare…? Tu
puoi davvero spiegarmi Sharpay CHE CAZZO CI FACEVI AVVINGHIATA AL MIO RAGAZZO
SUL TAVOLO DELLA SUA CUCINA?!- Urlò con quanto fiato avesse in gola
venendo raggiunta anche dal resto del gruppo che guardarono interrogativamente
i tre.
-Che succede?- Chiese Ryan
venendo subito fronteggiato da una ferita ed irritata Gabriella.
-Succede che tua sorella
è una puttana e il mio ragazzo un puttaniere!- Rispose volgendo poi lo
sguardo nuovamente su di un mortificato Troy e una lacrimosa Sharpay.
-Mi chiedo come fate a
guardarvi ancora allo specchio la mattina!-
Poco dopo Gabriella era
andata via da casa Bolton seguita da Zeke, non se la sentiva di lasciarla sola.
Sharpay, invece, si era
ritrovata in lacrime stretta nell’ abbraccio di Taylor e Kelsi e Troy
distrutto sul divano fra due increduli Ryan e Chad.
La Montez aveva ragione,
erano solo dei vermi piccoli e insignificanti.
-Sharpay…- Disse poi
inginocchiandosi alle spalle della ragazza. –Piccola…-
Sharpay si rifugiò
nel suo abbraccio singhiozzando e cercando di parlare. –A…
abb… abbiamo sbagliato tutto, Troy…noi siamo sbagliati.- -No, no,
no Sharpay, noi non siamo sbagliati, noi non lo siamo, non dire così!-
-Mi dispiace!- Esclamò divincolandosi dal suo abbraccio e correndo anche
lei, come poco prima aveva fatto Gabriella, fuori da quella casa.
Il
tabellone segnava punteggio pari per entrambe le squadre nonostante il pallone,
adesso, fosse nelle mani dei Wildcats.
Zeke
tentò di segnare il punto della vittoria, ma mancò,
sfortunatamente, il cesto per il tiro troppo frettoloso.
26 ottobre
Ryan bussò
più volte alla porta della camera di Sharpay poggiandosi stancandomene
allo stipite.
-Sorellina, sono io, Ryan,
aprimi…- Disse dolcemente premendo sulla maniglia.
Tentativo inutile e vano,
visto che la ragazza era rinchiusa in camera sua da due giorni.
-NO!- Urlò fra le
lacrime Sharpay schiacciandosi contro il freddo legno della porta bianca.
Sapeva perfettamente chi
sarebbe entrato al posto del fratello, ed era l’ ultima persona al mondo
che avrebbe voluto vedere.
-Sharpay, adesso basta!-
Come volevasi dimostrare,
Troy era lì.
-No, va via, lasciami in
pace!- Esclamò singhiozzando violentemente. -E INVECE RESTO!-
Urlò l’ altro mentre Ryan, capendo che era una questione privata
fra i due, scendeva al piano di sotto.
-Perché…
perché lo fai?!- Chiese la ragazza portandosi le ginocchia al petto e le
mani fra i capelli.
-La risposta dovresti
saperla…- Iniziò Troy mettendosi, seppur inconsciamente, nella
stessa posizione di Sharpay. –Lo faccio perché ti amo!- Le disse
tristemente sorridendo poi amaramente rialzandosi.
-Ma comprendo che l’
amicizia con Gabriella sia più importante di noi due…- Si
allontanò di qualche passo dalla porta sperando di vederla comparire, ma
così non fu e, con una grande delusione nell’ anima e nel cuore,
andò via da casa Evans.
Il
coach Bolton urlò, nuovamente inferocito, contro la sua squadra
incitando Troy a creare un nuovo gioco e a marcare, insieme a Chad, due
giocatori della squadra avversaria.
Sharpay
strinse forte un pugno e con la coda dell’ occhio vide Taylor tremare leggermente.
Doveva
essersi spaventata quando Chad si era rialzato col naso sanguinante.
Riaprì
il pugno agguantando la mano dell’ amica come per rassicurarla e,
sobbalzando leggermente per via di un improvviso urlo di protesta da parte dei
tifosi della East High, ridacchiò ricordando con piacevole nostalgia il
suo diciottesimo compleanno.
12 Novembre ( I parte)
-JASON, SONO SMARCATO,
PASSAMI LA PALLA!- Urlò Troy dalla linea dei tre punti.
L’ amico non lo fece
attendere e, con un passaggio ben studiato per disorientare gli avversari,
passò la palla al suo capitano, il quale, senza cerimonie, segnò
il punto decisivo per la vittoria.
-Hey, Sharpay, non scendi
in campo a festeggiare?!- Le chiese Kelsi dalle scalette vedendola puntare
dritto verso l’ uscita.
-No, tu va pure, io…
io vado a casa!- -Ma…- -Devo… devo finire i preparativi per la
festa, ci vediamo lì dopo, sta tranquilla!- Tentò di rassicurarla
Sharpay uscendo velocemente dalla palestra.
Percorse con passo rapido
e spedito i corridoi della scuola, doveva prendere il giacchetto lasciato
quella mattina nel suo armadietto, per essere autunno quella sera faceva
abbastanza freddo da coprirsi bene.
-Hey, Evans!- Una voce, quella la fece fermare di botto fra l’ aula di Chimica e l’ aula
di Fisica al corridoio del piano terra.
Si voltò lentamente
e sgranò gli occhi. Decisamente quel suono non se l’ era
immaginato.
-Gabriella…-
Mormorò sorpresa vedendo la ragazza avvicinarsi a lei seria in volto.
-Ciao, Sharpay…-
Disse la Montez fermandosi a pochi passi dall’ altra. –Gabriella,
io…- Tentò di parlare la bionda, ma venne prontamente zittita da
un dito dell’ amica sulle labbra.
-Rispondi solo a questa
domanda… tu ami realmente Troy?- Chiese con le lacrime agli occhi
abbassando il braccio.
Sharpay la guardò
negli occhi e annuì. –Sì, io… io amo Troy e mi
dispiace, Gabriella, mi dispiace se entrambi abbiamo tradito la tua fiducia!-
Rispose mordendosi poi le labbra cercando di frenare le lacrime.
Gabriella sorrise
attirandola a se in un abbraccio fraterno. –Anche a me dispiace per
averti detto quelle brutte cose.- -Hai fatto bene invece, me le meritavo, ma
ora tra me e Troy è tutto finito e…- -Che cosa?!- L’ altra
si staccò da Sharpay fissandola shoccata. –Hai messo fine alla tua
relazione con Troy… per me?- Chiese incredula.
-Sì, non potevo
stare con lui sapendo di aver fatto del male a te! Io ti voglio bene, sei stata
la prima persona a donarmi affetto e se penso a cosa ti ho fatto io…
io…-
Gabriella tornò ad
abbracciarla tenendola stretta a se.
-Stupida Sharpay, il tuo
posto è accanto a lui!- Esclamò decisa come non mai.
Certo, le faceva male
ancora, ma adesso, grazie alla sua medicina naturale, stava tornando a
sorridere e a perdonare.
Mancavano
ormai pochi minuti alla fine e se i Wildcats volevano chiudere in bellezza
l’ anno allora avrebbero dovuto vincere la partita.
12 Novembre (II parte)
Alla fine lo aveva fatto.
Alla fine aveva invitato Troy alla sua festa, ovviamente tutto tramite Ryan e
lui, da bravo stronzo qual’ era, si era presentato donandole il regalo
che a detta di Sharpay era senza dubbio il più bello di tutti.
Una collana d’ oro
bianco con un pentente a forma di stella.
Era sicuramente arrossita
quando lo aveva visto, ormai sapeva perfettamente cosa le stelle significassero
per lei e Troy.
Alzò lo sguardo e
fissò il cielo scuro bucherellato ogni tanto dalle sue complici amiche e
dalla Luna.
-E’ tutto come
quella notte, non trovi?- Chiese una voce alle sue spalle facendola sussultare.
-Troy, ma cosa…- Era
confusa, per tutta la serata l’ aveva evitata e ora...
-Ti ho visto qui fuori
sola soletta e ho deciso di venirti a fare compagnia… paura Evans?-
Alluse sicuramente, con quella frase, all’ episodio successo qualche mese
prima e Sharpay, incrociando le braccia al petto, sorrise nuovamente beffarda.
–Di te? Ma fammi il favore, Bolton!-
-Allora non avrai nulla in
contrario se resto qui fuori con te!- -Fa pure, non mi fai né caldo e
né freddo!- Esclamò la ragazza tornando a guardare il cielo.
Troy la raggiunse
sfiorandole un braccio provocandole così qualche piacevole brivido.
-A me non sembra che io ti
sia così indifferente!- Le fece notare quando lei si allontanò
come scottata da quel gesto.
-Troy, ti prego, è
il mio compleanno…- Bofonchiò incapace di reagire quando le mani
del ragazzo si chiusero sul suo viso.
-Almeno per
stasera…lasciami in pace!- Lo supplicò chiudendo gli occhi.
–No, non posso, è la prima occasione dopo tanto tempo di stare
solo con te… non posso farmela sfuggire proprio ora! Io ti amo, Sharpay,
in che lingua devo fartelo capire?!-
La ragazza sorrise
riaprendo le palpebre. –Tu inizia, ti dirò io quando lo
avrò capito!- Rispose mentre Troy, arrossendo leggermente, iniziò
la sua piccola dichiarazione avvicinando sempre di più il suo viso a
quello della biondina.
-Ti amo… I love
you*… Je t’
aime*… Liebe dich*… Te quiero*… Volim te*… Elska þig*…- Troy
si fermò a pochi millimetri dalle labbra di Sharpay facendo inarcare un
sopracciglio alla ragazza.
-E
poi…?- Chiese con il cuore a mille e le gote leggermente arrossate. Il
playmaker rise. –E poi non me li ricordo più!- Rispose facendola
scoppiare a ridere.
-Scemo!-
Esclamò attirandolo definitivamente a se facendo incontrare, dopo troppo
tempo, le loro labbra e le loro lingue vogliose l’ una dell’ altra.
Quando
rientrarono in sala, mano nella mano, tutti gli guardarono interrogativamente,
ma, quando videro i loro sorrisi gioiosi e l’ ennesimo bacio scambiato
allora capirono.
Adesso
erano una coppia a tutti gli effetti!
Sharpay vide Chad correre come un ossesso
verso il canestro. Le venne da ridere quando, proprio alla festa dei suoi
diciotto anni, era svenuto decretando che troppe emozioni in una serata sola
gli avevano fatto male.
-DAI, CHAD, A CANESTRO ORA!- Gli
urlò dietro con un tono minaccioso, sicura che lui l’ avesse
sentita in mezzo a quella marmaglia.
Infatti il riccio si girò nella sua
direzione sorpreso, poi, scoppiando a ridere, durante una breve pausa dal
gioco, indicò a Troy la sua bella facendogli sgranare gli occhi per la
sorpresa.
Sharpay alzò gli occhi al cielo
ridacchiando. Quel Danforth non sarebbe mai cambiato!
Eppure sapeva essere anche dolce e carino,
quando voleva…
23 Dicembre
Poco più di un mese
prima Chad era finito in infermeria per colpa di Taylor alla lezione di
Falegnameria.
Un mese dopo quel
ricciolino era in piedi, di fronte la Presidentessa del club di Chimica, a
donarle una spilla con lo stemma di Yale.
E immancabilmente i loro
amici, da bravi spioni qual’ erano, avevano assistito di nascosto alla
scena con due banali scuse: i biscotti e l’ albero di Natale.
-Aspetta…- Troy le
tolse delicatamente dalle mani una pallina di vetro decorata appendendola in un
punto dell’ albero a cui Sharpay non arrivava.
-Hey, mi hai preso per una
tappa?!- Chiese lei indignata posando le mani sui fianchi.
-No, amore, sei
così forte… ma sei anche la mia Piccola!- Rispose zittendola poi
con un bacio.
-Ma voi due sempre a
scambiarvi aria?!- Proruppe Ryan aiutando Gabriella a posare la stella di
cristallo sulla punta dell’ albero.
-Lasciali stare, Ryan,
sono stati troppo tempo lontani l’ uno dall’ altra!- Lo
rimproverò Kelsi portando in salotto un’ altra teglia di biscotti.
-Sento odore di biscotti!-
Esclamò Chad sfregandosi le mani con l’ acquolina in bocca.
–Frena la lingua, Danforth, li mangeremo solo quando l’ albero
sarà completo!- Lo bloccò Taylor raggiungendo il gruppo con un
vassoio su cui vi erano poste sette cioccolate calde.
Troy abbracciò
Sharpay baciandole il collo. –Questo sarà un bellissimo Natale,
amore mio!- Le sussurrò facendola ridacchiare. –Sì, il
più bello di tutti!-
E
così fu. Passarono tutti insieme le feste, anche se Taylor, l’
ultimo dell’ anno, si becco una bella influenza che la costrinse a letto
per diversi giorni.
-Oddio,
ragazze…- Esalò Kelsi alzandosi in piedi assieme a tutta la
tifoseria dei Wildcats.
Chad
palleggiò nuovamente verso il canestro avversario, ma quando venne
marcato passò la palla a Troy, che provò in tutti i modi a
sfuggire agli avversari, purtroppo senza alcun risultato.
Sperando
che la Dea Bendata fosse dalla loro parte, lanciò, in extremis, il
pallone in direzione di Jimmy Zara, un novellino arrivato da poco in squadra.
Sorprendendo
tutti, soprattutto la tifoseria della East High, a cinque secondi dalla fine,
Jimmy segnò il canestro della vittoria che portò nuovamente i
Wildcats a vincere il Campionato restando i Re indiscussi della pallacanestro
giovanile.
10 febbraio
-Buon sesto mesiversario!-
Sharpay baciò Troy sulle labbra alzandosi leggermente sulle punte.
-Buon sesto mesiversario
anche a te, amore!- Esclamò il ragazzo accarezzandole una guancia.
Si trovarono entrambi nel
campo da golf di Lava Springs, dove, sei mesi prima, avevano consumato il loro
amore per la prima volta diventando una cosa sola.
Certo, il cielo non era
stellato come quella volta, le nuvole coprivano la Luna, ma a loro due non
importava, l’ importante era stare assieme amandosi e festeggiando.
-Non posso ancora
crederci, i sei mesi più belli della mia vita…- -E saranno solo i
primi di una lunga serie.-
-Me lo prometti, Troy, mi
prometti che starai con me, per sempre?- Chiese Sharpay baciandolo poi sulle
labbra.
-Pensavo fosse scontato,
ovvio che starò con te per sempre! E tu, Sharpay, starai con me per
sempre?- -Sarebbe una bugia dirti di no!-
Troy sorrise raggiante.
Cacciò dalla tasca una scatolina di velluto bordeaux aprendola e
cacciando due fedine d’ argento.
-Sono arrivate questa
mattina, il gioielliere mi ha chiamato e sono corso a prenderle…–
-Oh mio Dio, Troy…- Disse la ragazza sorpresa ed emozionata allo stesso
tempo mentre si scambiavano le due fedine.
-Ti amo, Principessa!- -Ti
amo anche io, Principe!-
E un bacio e una notte
d’ amore suggellarono quella piccola promessa che si erano fatti
legandosi per la vita.
-Hanno
vinto!- Esultò Sharpay scendendo dalle gradinate mano nella mano con
Taylor.
Si
fecero largo fra la folla di tifosi spintonando delle volte, anche con delle
occhiatacce raggelanti, quelle dannate Cheerleader.
Quando
raggiunse finalmente Troy gli saltò al collo baciandolo con dolcezza
sulle labbra.
-Sharpay,
sono sudato!- Esclamò ridacchiando. –Chi se ne frega, hai vinto,
Troy, i Wildcats trionfano!- Lo baciò nuovamente stupendosi non poco
quando venne separata bruscamente da lui.
-Per
la litigata di oggi… mi dispiace!- Sharpay scosse la testa.
–Dispiace anche a me, siamo due stupiti a litigare poi per una sciocca
Cheerleader.- Appurò fulminando, nonostante tutto, con lo sguardo il
capitano delle Cheerleader che, a pochi metri da loro, civettava con Jimmy Zara
ricoprendolo di complimenti.
-Sei
mitica!- Troy tornò a baciarla prendendola fra le braccia girando su se
stesso.
Quando
la rimise a terra la fissò negli occhi accarezzandole una guancia
scostandole anche qualche ciuffo biondo.
-Ego
kai su, eròs emou!- Esclamò ridendo. Sharpay sgranò gli
occhi. –Che?!- Chiese sorpresa guardando il suo fidanzato come se fosse
un alieno.
Troy
allora si calò su di lei e le sussurro –Io e te, amore mio!-
Solo
allora la Evans si unì alla risata con occhi luccicanti d’ amore.
–Nient’ altro che noi?!- -Sì, amore, nient’ altro che
noi!-
Fine!
My space
Tremate
oh poveri mortali, Jud_91 è tornata nella sezione High School Musica
dopo un anno e mezzo d’ assenza! XD
No,
scherzo, sono tornata e non da sola! *Me guarda con un grande sorrisone Herm e
Titty*
E
se devo essere sincera mi mancava scrivere sulla mia coppia preferita, ovvero
quella formata da Troy e Sharpay! *-*
Bhe,
cos’ altro dire, spero che la fanfiction vi sia piaciuta e anche se non
è così… un commentino me lo lasciate? ^o^
Legenda:
I
love you… Inglese
Je
t’ aime… Francese
Liebe dich… Tedesco
Te quiero… Spagnolo
Volim te… Croato
Elska þig… Islandese
Ego
kai su, eròs emou… Greco