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Autore: Judith Kylem Sparrow    23/09/2009    3 recensioni
18 luglio
-Hey, Evans, sai che qui fuori ci sono orsi polari e pinguini in fila per entrare nel tuo piccolo Polo Nord?!- Chiese Troy Bolton comparendo nella stanza con uno sguardo divertito e un libro fra le mani.
-Troy! Che ci fai qui?!- Esclamò piacevolmente sorpresa Sharpay ridacchiando alla battuta del ragazzo.
–Ah, prima che me ne dimentichi, tuo fratello è uscito, ha detto che doveva vedersi con Kelsi e un’ altra componente del Drama Club per non so cosa, quindi siamo soli soletti!-
Sharpay inarcò un sopracciglio. –Non ho paura di resta da sola con te, Bolton, se è questo quello che insinui…- -Oh, ma davvero?!- Chiese facendole l’ occhiolino sedendosi al suo fianco.
In quel momento Sharpay fece appello a tutto il suo talento di attrice e, sfoggiando un sorriso beffardo, annuì incrociando le braccia al petto.
-Peccato Sharpay… e dire che io per te inizio a provare qualcosa!-
Il mio ritorno e non solo... ;)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sharpay Evans, Troy Bolton
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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TI AMO… IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO

TI AMO… IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO!

 

Mordicchiò nervosamente l’ angolo sinistro del labbro inferiore perfettamente truccato da un lucidalabbra alla fragola.

Sentì il cuore tamburellare velocemente nel petto mentre lo vide entrare in campo, con il suo inseparabile compagno di mille avventure, Chad,  rivolgendo uno sguardo indagatore alle tribune.

Era teso, glielo si leggeva perfettamente in viso. I Wildcats stavano perdendo e mancavano solo sedici minuti alla fine.

Non stava dando il meglio di se, perché?

Sharpay se lo chiese più volte, seduta su quelle scomode gradinate accanto a Taylor.

Era forse per il litigio di quel pomeriggio? Per le parole che si erano detti, o per meglio dire, urlati?

Sorrise amaramente. Sapeva che, dopo quello che era successo, Troy non si sarebbe mai aspettato di trovarla lì, seduta fra le sue migliori amiche, ad assistere alla finale e alla loro ultima partita con la maglia dei Wildcats.

Lo capiva perfettamente. Non sapeva neanche lei cosa l’ avesse spinta quella sera a mettersi in macchina raggiungendo, qualche minuto prima del fischio di inizio, la palestra, accuratamente addobbata per la finale, dell’ East High School.

Sentì un calore invaderle la mano destra, abbassò lo sguardo e vide le dita affusolate di Gabriella intrecciate alle sue. Rialzò gli occhi e incontrò lo sguardo fiducioso dell’ amica, che si era allungata per infonderle coraggio stringendole la mano,anche se, un luccichio di preoccupazione tormentava quelle pozze più dolci del cioccolato.

Gabriella le sorrise, sorriso che venne ricambiato con un po’ di titubanza e paura.

Mille domande iniziarono a tormentare la mente di Sharpay accantonando il litigio avuto quel giorno col suo fidanzato.

Il “piccolo genio” della East High aveva davvero perdonato lei e Troy? Aveva realmente messo una pietra sopra su quello che era accaduto?

Prese un respiro profondo chiudendo per un momento gli occhi ripercorrendo, con nostalgia, quelle magiche settimane fino alla fatidica notte di San Lorenzo.

 

18 luglio

 

Quell’ afoso pomeriggio il campanello di casa Evans suonò un paio di volte.

Sharpay, chiusa nella sua stanza a godersi un romanzo d’ amore e il refrigerio del condizionatore, si chiese chi fosse, visto che né lei e né il fratello aspettavano visite.

Come se nulla fosse riprese a leggere scrollando le spalle e rabbrividendo per la temperatura eccessivamente bassa sprigionata dall’ elettrodomestico.

Inevitabilmente sentì dei passi ovattati per il corridoio e poi il nulla. Il silenzio regnava sovrano. Neanche una risata, un sussurro, un filo di vento.

L’ unico rumore che spezzava il filo dei suoi pensieri era il vibrare del condizionatore. Inarcò un sopracciglio quando finalmente udì un piccolo suono provenire dalla sua porta.

Qualcuno stava bussando.

-Avanti!- Esclamò mettendo il segnalibro prima di richiudere il volume di “Guerra e Pace” posandolo sul letto.

-Hey, Evans, sai che qui fuori ci sono orsi polari e pinguini in fila per entrare nel tuo piccolo Polo Nord?!- Chiese Troy Bolton comparendo nella stanza con uno sguardo divertito e un libro fra le mani.

-Troy! Che ci fai qui?!- Esclamò piacevolmente sorpresa Sharpay ridacchiando alla battuta del ragazzo.

-Ehm… Gabriella mi ha chiesto di portarti “Orgoglio e Pregiudizio”! Non credevo che fossi da lettura così impegnativa, Sharpay!-

La Evans arrossì di botto. In quell’ ultimo mese erano cambiate così tante cose… ma non la sua cotta per Troy. Quella… sì, ne era sicura, quella non le sarebbe mai passata, ma non poteva più fare del male ad una persona che ora amava: Gabriella Montez.

-Piantala, scemo! Piuttosto, entra.- Disse battendo una mano sul letto, accanto a lei.

Troy ubbidì richiudendo la porta. –Ah, prima che me ne dimentichi, tuo fratello è uscito, ha detto che doveva vedersi con Kelsi e un’ altra componente del Drama Club per non so cosa, quindi siamo soli soletti!-

Sharpay inarcò un sopracciglio. –Non ho paura di resta da sola con te, Bolton, se è questo quello che insinui…- -Oh, ma davvero?!- Chiese facendole l’ occhiolino sedendosi al suo fianco.

In quel momento Sharpay fece appello a tutto il suo talento di attrice e, sfoggiando un sorriso beffardo, annuì incrociando le braccia al petto.

-Peccato Sharpay… e dire che io per te inizio a provare qualcosa!-

 

Quella rivelazione la lasciò del tutto sconvolta. Ridacchiò a quel pensiero, lei, Sharpay Emily Evans per la prima volta lasciata senza parole da parte di un ragazzo. Ma non un semplice giovane, ma Troy Jordan Bolton, la Star dell’ intera East High School.

L’ arbitro si mise nuovamente al centro della palestra con il pallone fra le mani e il fischietto fra le labbra mentre, ai suoi lati, Troy e il capitano della squadra avversaria, si osservavano seriamente mettendosi in una posizione consona per favorire il salto.

Quando il suono del fischietto si disperse per la palestra Troy riuscì a saltare più in alto dell’ altro menando il pallone in direzione di Chad.

Quel gesto gli ricordava un particolare di qualche giorno dopo quella piccola confessione.

 

3 agosto

 

Il pallone da basket finì ai piedi di Sharpay venendo prontamente raccolto dalla ragazza.

-Hey, passi?!- Chiese Troy alzando un braccio per farsi vedere.

Sharpay sgranò gli occhi. Quella canottiera sportiva nera e attillata risaltava quei dannati muscoli e per un momento invidiò Gabriella. Lei poteva averlo… anche dal punto di vista dell’ intimità.

-Evans, sei ancora qui con noi?!- La riprese giocosamente Chad ricevendo poi una bella pallonata nello stomaco.

-La prossima volta andate a prendervela voi! Piuttosto, avete visto Ryan?- Chiese mentre Troy e Jason saltavano per prendere il pallone lanciato in aria dal vice capitano dei Wildcats.

-Uhm… dovrebbe essere andato in gelateria con Gabriella e Zeke!- Rispose Chad schioccandole poi un bacio sulla guancia. –Tu va pure a giocare con le bambole assieme a Taylor e Kelsi, noi stiamo facendo giochi da grandi!- Esclamò facendola ridere. –Piantala scemo! Grazie dell’ informazione, comunque!-

Sharpay si aggiustò la minigonna di jeans rosa che indossava avviandosi via dal campo che, una volta a settimana, i Wildcats affittavano per qualche ora.

-Hey, Evans!- La chiamò Troy mettendo per un secondo pausa al gioco. –Stai davvero bene vestita a quella maniera!-

 

Arrossì. Per la partita si era vestita alla stessa maniera di quel giorno, completamente di rosa.

Sobbalzò quando vide un energumeno buttare a terra un Wildcat e Chad, passare il pallone, sotto canestro, a uno smarcato Troy.

Se fosse caduto il suo Angelo e quest’ ora avrebbe fatto un invasione di campo dandone di santa ragione a quell’ armadio quattro stagioni della squadra avversaria.

Quando vide il suo ragazzo lanciare il pallone e attendere, con ansia, che questo si decidesse a cadere o meno nella retina del cesto, trattenne il respiro, assieme a tutti gli altri, stringendo forte la mano di Taylor.

Una volta che il pallone ricadde, dalla retina al pavimento, l’ intera tifoseria dei Wildcats si alzò in piedi esultando di gioia.

Un altro punto aggiudicato per i Gatti Selvatici della East High School!

 

5 agosto

 

-Per l’ amor di Dio, Bolton, mi spieghi cosa cavolo vuoi da me?!- Chiese Sharpay alzando gli occhi al cielo incrociando le braccia al petto.

-Mi pare ovvio cosa voglio…- Rispose Troy giocherellando con un orecchino della ragazza.

-No, Troy, te l’ ho già detto, tu stai con Gabriella e io ho da poco smesso di vedermi con Zeke, non me la sento… sono cambiata, non sono più così meschina come qualche mese fa! E’ ora che tu te ne faccia una ragione! Hai avuto l’ occasione per stare con me… ma… hai preferito Gabriella ed è giusto che ti assuma le responsabilità delle tue azioni e inoltrmphf…-

Sharpay non completò mai la frase, poiché, le labbra di Troy, si erano poggiate con decisione sulle sue zittendola.

Sgranò in un primo momento gli occhi, poi, inevitabilmente, lasciandosi andare, si rilassò chiudendo le iridi nocciola rispondendo al bacio con tutta se stessa.

Lo strinse a se sentendosi la ragazza più meschina dell’ universo ben sapendo che stava tradendo la fiducia di Gabriella, ma come resistere al ragazzo che anche lei amava?

Quando si staccarono, in cerca di aria, Sharpay non ebbe il coraggio di incatenare il suo sguardo a quello azzurrino di Troy.

-Voglio stare con te…- Mormorò però lui facendola sobbalzare.

-C… come, scusa?!- Chiese sciogliendo la presa delle sue braccia attorno al collo del ragazzo, il quale, deciso come non mai, la costrinse a guardarlo negli occhi.

-Voglio stare con te…- Disse accarezzandole una guancia. –Non si può.-

-Sì, invece! Dio, Sharpay, ho sbagliato, ok, lo ammetto, ma pensavo di amare realmente Gabriella e poi… poi sei arrivata tu uscendo dal tuo guscio e mi hai fatto perdere la testa! Tra odio e amore… la linea di confine è sottilissima, no?-

Sharpay sorrise amaramente e, arretrando di qualche passo, con occhi lucidi di lacrime disse –Era meglio se continuavi ad odiarmi Troy, sarebbe stato tutto più facile e io ti avrei dimenticato una volta per tutte!-

 

Giocherellò con una ciocca di capelli senza staccare lo sguardo dal campo. Ridacchiò quando vide Ryan saltellare, nella sua veste da mascotte, assieme alle Cheerleader ai lati del campo.

Quando le aveva detto le sue intenzioni di diventare la mascotte dei Wildcats gli era scoppiata a ridere letteralmente in faccia.

Con lui aveva sbagliato tutto, ma adesso, ripartendo da zero, erano più uniti che mai.

 

10 agosto

 

Non poteva crederci, alla fine aveva ceduto a quel Diavolo tentatore che l’ aveva portata, nonostante tutto, in Paradiso.

Gemette sommessamente annegando le mani nei teneri capelli di Troy senza staccarsi dalle sue labbra.

Era come una dannata droga, la più bella e pura e questo entrambi lo sapevano perfettamente.

Ma quando Sharpay senti la virilità di Troy premere dura ed eccitata contro il suo ventre sgranò gli occhi distaccandolo leggermente da se.

-Troy… aspetta…- Mormorò arrossendo. –Ma… credevo che tu invece…- Disse il ragazzo inarcando un sopracciglio ricadendo poi, con uno sbuffo, accanto alla bionda Evans portandosi le mani sulla fronte.

-Sei arrabbiato?- Chiese timidamente Sharpay aggiustando le spalline del suo vestito che Troy, qualche momento prima, le aveva calato in un impeto di passione.

-No, cerco solo di pensare alla Darbus nuda, così mi passa l’ eccitazione!- Esclamò facendo scoppiare a ridere la ragazza.

Entrambi erano al campo da golf di Lava Springs. Era la notte del dieci agosto e con una scusa erano entrambi riusciti a vedersi di nascosto per stare un po’ insieme.

Sharpay sapeva perfettamente che prima o poi Troy sarebbe voluto andare oltre con lei, ma non credeva che sarebbe accaduto così presto.

Si sdraiò poggiando il capo sull’ addome del giovane Wildcat e il ragazzo non perse tempo a poggiarle un braccio poco più al di sopra dei seni accarezzandole la guancia destra e sorreggendosi la testa con l’ altro braccio a mo di cuscino.

-Di preciso… da quanto tempo ti piaccio?- Chiese Sharpay osservando le stelle.

-Non lo so… ha importanza? E io? Da quanto tempo ti piaccio?- -Mi piaci dalla metà del primo superiore, Troy… ma ti amo dal terzo anno! All’ inizio eri solo un mio capriccio, poi… sei diventato qualcosa di più…- Ammise la ragazza arrossendo.

-Voglio fare l’ amore con te!-

Sharpay volse il capo a sinistra e lo vide, illuminato dalla Luna, scrutare con attenzione il cielo e le stelle mentre la mano, ancora sulla sua guancia, non smetteva di accarezzarla provocandole dolci brividi di freddo piacere.

-Anch’ io, Troy…

 

E quella sera perse la verginità con Troy decidendo, di comune accordo, di tenere la loro relazione segreta, anche se, prima di raggiungere il più bello dei piaceri, lui le aveva sussurrato che l’ amava.

-HEY, HEY, MA NON CI VEDI, ERA UN FALLO QUELLO!- Urlò un tifoso dei Wildcats vedendo Chad a terra con il naso sanguinante.

Alzò gli occhi al cielo. Quel dannato del suo ormai migliore amico sapeva solo farsi male, come al compleanno di Troy, il 18 ottobre.

 

18 ottobre

 

-Hey, Sharpay, cosa regali a Troy per il compleanno?- Chiese Gabriella all’ amica finendo di truccarsi in camera di quest’ ultima.

Sharpay abbassò lo sguardo. Come poteva aver fatto sesso con Troy poche ore prima e invitare poi Gabriella a prepararsi da lei?

-Il completo originale dei Knicks.- Rispose sentendo gli occhi inumidirsi. Avrebbe voluto piangere, stringersi al petto di Gabriella e confessarle tutto con le dovute scuse.

Ma sapeva che così l’ avrebbe persa definitivamente.

-Oh, ti ringrazio ancora per aver organizzato la festa a sorpresa per il mio amore! E inoltre sono molto felice che tu e Troy siate così amici ora!-

-Già, anche… anche io… ehm, Gabriella?-

La mora si voltò raggiante verso l’ amica guardandola con curiosità.

Sharpay per tutta risposta si alzò e l’ abbracciò di slancio. –Ti voglio bene, scusami…-

Quella sera la festa sembrava procedere bene, Troy era sommerso da regali e amici, da amici e regali.

-Cavolo ragazzi, mi state facendo venire voglia di fare diciotto anni tutti i giorni!- Esclamò facendo scoppiare a ridere il gruppo all’ ennesimo regalo scartato.

Sharpay quella sera dovette nuovamente fare appello a tutte le sue forze per resistere, anche se aveva più volte vacillato, come, ad esempio, quando Troy l’ aveva abbracciata stretta baciandole una guancia per ringraziarla del regalo.

-Hey, gente, arriva lo champagne!- Chad prese la bottiglia dalla ghiacciaia togliendo la carta dal tappo.

Provò un paio di volte a forzare il tappo, poi, lasciando la presa da quest’ ultimo, non fece in tempo a scansare di lato il viso che l’ oggetto di sughero lo colpì sulla fronte lasciandogli stampato il nome dello champagne e il luogo di provenienza.

-Oh mio Dio, Chad…- Disse Taylor prima di scoppiare a ridere seguita pian piano da tutti gli invitati.

-Amico, grazie per avermi stappato lo champagne!- Esclamò Troy strappandogli la bottiglia dalle mani bevendone un sorso.

-Ah, grazie, questa è la preoccupazione che mostri nei miei confronti? Vieni qui, Bolton, meriti una lezione!-

Iniziarono a rincorrersi per tutto il giardino di casa Bolton, entrambi un po’ brilli ed euforici, fino a finire in piscina dove tentarono di “affogarsi” giocosamente a vicenda.

 

Certo, quella festa non fu un idillio per tutti, infatti Jason cercava di sembrare felice nonostante quel pomeriggio Kelsi lo avesse lasciato.

Eppure, tra alti e bassi, quella per Sharpay era una favola, ma si sa, anche nelle favole succedeva sempre qualcosa che separasse il Principe dalla Principessa.

 

24 ottobre

 

Troy prese di peso Sharpay facendola sedere sul tavolo della cucina a casa del ragazzo.

-Non mi piace, questo jeans è troppo attillato!- Le sussurrò gelosamente prima di baciarla facendola ridere.

-Troy, Troy dai…- Iniziò tra un bacio e l’ altro. –Non si può, c’è…c’è Gabriella di là!- Esclamò la giovane sussultando quando le mani di Troy le avvolsero le natiche.

-Ma se fai così, però…- Mormorò annegando le mani nei capelli fini di lui attirandolo a se e baciandolo con fervente passione.

-Vedi che anche a te non dispiace?- Le fece notare il ragazzo ritornando poi a baciarla e ad insinuare una mano sotto la maglietta di Sharpay che si lasciò fare gemendo sulle sue labbra.

-Hey, ragazzi, ma quanto ci mettete con queste coca co…-

I due giovani amanti si staccarono immediatamente volgendo lo sguardo alla porta.

Gabriella era rimasta immobile, gli occhi sgranati e la bocca dischiusa. Sembrava una statua di sale e il suo pallidume non aiutava di certo.

-Gabry…- Sussurrò Troy restando immobile, ma scatenando, con quel semplice sussurro, un urlo sgorgare dalle labbra carnose e rosee dell’ Ispanica.

-Gabriella, aspetta possiamo spiegare!- Esclamò Sharpay scendendo dal tavolo avvicinandosi all’ amica, che arretrò disgustata.

-Non ti avvicinare…- Disse a denti stretti. –Mi fate schifo, tutti e due! Spiegare…? Tu puoi davvero spiegarmi Sharpay CHE CAZZO CI FACEVI AVVINGHIATA AL MIO RAGAZZO SUL TAVOLO DELLA SUA CUCINA?!- Urlò con quanto fiato avesse in gola venendo raggiunta anche dal resto del gruppo che guardarono interrogativamente i tre.

-Che succede?- Chiese Ryan venendo subito fronteggiato da una ferita ed irritata Gabriella.

-Succede che tua sorella è una puttana e il mio ragazzo un puttaniere!- Rispose volgendo poi lo sguardo nuovamente su di un mortificato Troy e una lacrimosa Sharpay.

-Mi chiedo come fate a guardarvi ancora allo specchio la mattina!-

Poco dopo Gabriella era andata via da casa Bolton seguita da Zeke, non se la sentiva di lasciarla sola.

Sharpay, invece, si era ritrovata in lacrime stretta nell’ abbraccio di Taylor e Kelsi e Troy distrutto sul divano fra due increduli Ryan e Chad.

La Montez aveva ragione, erano solo dei vermi piccoli e insignificanti.

-Sharpay…- Disse poi inginocchiandosi alle spalle della ragazza. –Piccola…-

Sharpay si rifugiò nel suo abbraccio singhiozzando e cercando di parlare. –A… abb… abbiamo sbagliato tutto, Troy…noi siamo sbagliati.- -No, no, no Sharpay, noi non siamo sbagliati, noi non lo siamo, non dire così!- -Mi dispiace!- Esclamò divincolandosi dal suo abbraccio e correndo anche lei, come poco prima aveva fatto Gabriella, fuori da quella casa.

 

Il tabellone segnava punteggio pari per entrambe le squadre nonostante il pallone, adesso, fosse nelle mani dei Wildcats.

Zeke tentò di segnare il punto della vittoria, ma mancò, sfortunatamente, il cesto per il tiro troppo frettoloso.

 

26 ottobre

 

Ryan bussò più volte alla porta della camera di Sharpay poggiandosi stancandomene allo stipite.

-Sorellina, sono io, Ryan, aprimi…- Disse dolcemente premendo sulla maniglia.

Tentativo inutile e vano, visto che la ragazza era rinchiusa in camera sua da due giorni.

-NO!- Urlò fra le lacrime Sharpay schiacciandosi contro il freddo legno della porta bianca.

Sapeva perfettamente chi sarebbe entrato al posto del fratello, ed era l’ ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere.

-Sharpay, adesso basta!-

Come volevasi dimostrare, Troy era lì.

-No, va via, lasciami in pace!- Esclamò singhiozzando violentemente. -E INVECE RESTO!- Urlò l’ altro mentre Ryan, capendo che era una questione privata fra i due, scendeva al piano di sotto.

-Perché… perché lo fai?!- Chiese la ragazza portandosi le ginocchia al petto e le mani fra i capelli.

-La risposta dovresti saperla…- Iniziò Troy mettendosi, seppur inconsciamente, nella stessa posizione di Sharpay. –Lo faccio perché ti amo!- Le disse tristemente sorridendo poi amaramente rialzandosi.

-Ma comprendo che l’ amicizia con Gabriella sia più importante di noi due…- Si allontanò di qualche passo dalla porta sperando di vederla comparire, ma così non fu e, con una grande delusione nell’ anima e nel cuore, andò via da casa Evans.

 

Il coach Bolton urlò, nuovamente inferocito, contro la sua squadra incitando Troy a creare un nuovo gioco e a marcare, insieme a Chad, due giocatori della squadra avversaria.

Sharpay strinse forte un pugno e con la coda dell’ occhio vide Taylor tremare leggermente.

Doveva essersi spaventata quando Chad si era rialzato col naso sanguinante.

Riaprì il pugno agguantando la mano dell’ amica come per rassicurarla e, sobbalzando leggermente per via di un improvviso urlo di protesta da parte dei tifosi della East High, ridacchiò ricordando con piacevole nostalgia il suo diciottesimo compleanno.

 

12 Novembre ( I parte)

 

-JASON, SONO SMARCATO, PASSAMI LA PALLA!- Urlò Troy dalla linea dei tre punti.

L’ amico non lo fece attendere e, con un passaggio ben studiato per disorientare gli avversari, passò la palla al suo capitano, il quale, senza cerimonie, segnò il punto decisivo per la vittoria.

-Hey, Sharpay, non scendi in campo a festeggiare?!- Le chiese Kelsi dalle scalette vedendola puntare dritto verso l’ uscita.

-No, tu va pure, io… io vado a casa!- -Ma…- -Devo… devo finire i preparativi per la festa, ci vediamo lì dopo, sta tranquilla!- Tentò di rassicurarla Sharpay uscendo velocemente dalla palestra.

Percorse con passo rapido e spedito i corridoi della scuola, doveva prendere il giacchetto lasciato quella mattina nel suo armadietto, per essere autunno quella sera faceva abbastanza freddo da coprirsi bene.

-Hey, Evans!- Una voce, quella la fece fermare di botto fra l’ aula di Chimica e l’ aula di Fisica al corridoio del piano terra.

Si voltò lentamente e sgranò gli occhi. Decisamente quel suono non se l’ era immaginato.

-Gabriella…- Mormorò sorpresa vedendo la ragazza avvicinarsi a lei seria in volto.

-Ciao, Sharpay…- Disse la Montez fermandosi a pochi passi dall’ altra. –Gabriella, io…- Tentò di parlare la bionda, ma venne prontamente zittita da un dito dell’ amica sulle labbra.

-Rispondi solo a questa domanda… tu ami realmente Troy?- Chiese con le lacrime agli occhi abbassando il braccio.

Sharpay la guardò negli occhi e annuì. –Sì, io… io amo Troy e mi dispiace, Gabriella, mi dispiace se entrambi abbiamo tradito la tua fiducia!- Rispose mordendosi poi le labbra cercando di frenare le lacrime.

Gabriella sorrise attirandola a se in un abbraccio fraterno. –Anche a me dispiace per averti detto quelle brutte cose.- -Hai fatto bene invece, me le meritavo, ma ora tra me e Troy è tutto finito e…- -Che cosa?!- L’ altra si staccò da Sharpay fissandola shoccata. –Hai messo fine alla tua relazione con Troy… per me?- Chiese incredula.

-Sì, non potevo stare con lui sapendo di aver fatto del male a te! Io ti voglio bene, sei stata la prima persona a donarmi affetto e se penso a cosa ti ho fatto io… io…-

Gabriella tornò ad abbracciarla tenendola stretta a se.

-Stupida Sharpay, il tuo posto è accanto a lui!- Esclamò decisa come non mai.

Certo, le faceva male ancora, ma adesso, grazie alla sua medicina naturale, stava tornando a sorridere e a perdonare.

 

Mancavano ormai pochi minuti alla fine e se i Wildcats volevano chiudere in bellezza l’ anno allora avrebbero dovuto vincere la partita.

 

12 Novembre (II parte)

 

Alla fine lo aveva fatto. Alla fine aveva invitato Troy alla sua festa, ovviamente tutto tramite Ryan e lui, da bravo stronzo qual’ era, si era presentato donandole il regalo che a detta di Sharpay era senza dubbio il più bello di tutti.

Una collana d’ oro bianco con un pentente a forma di stella.

Era sicuramente arrossita quando lo aveva visto, ormai sapeva perfettamente cosa le stelle significassero per lei e Troy.

Alzò lo sguardo e fissò il cielo scuro bucherellato ogni tanto dalle sue complici amiche e dalla Luna.

-E’ tutto come quella notte, non trovi?- Chiese una voce alle sue spalle facendola sussultare.

-Troy, ma cosa…- Era confusa, per tutta la serata l’ aveva evitata e ora...

-Ti ho visto qui fuori sola soletta e ho deciso di venirti a fare compagnia… paura Evans?- Alluse sicuramente, con quella frase, all’ episodio successo qualche mese prima e Sharpay, incrociando le braccia al petto, sorrise nuovamente beffarda. –Di te? Ma fammi il favore, Bolton!-

-Allora non avrai nulla in contrario se resto qui fuori con te!- -Fa pure, non mi fai né caldo e né freddo!- Esclamò la ragazza tornando a guardare il cielo.

Troy la raggiunse sfiorandole un braccio provocandole così qualche piacevole brivido.

-A me non sembra che io ti sia così indifferente!- Le fece notare quando lei si allontanò come scottata da quel gesto.

-Troy, ti prego, è il mio compleanno…- Bofonchiò incapace di reagire quando le mani del ragazzo si chiusero sul suo viso.

-Almeno per stasera…lasciami in pace!- Lo supplicò chiudendo gli occhi. –No, non posso, è la prima occasione dopo tanto tempo di stare solo con te… non posso farmela sfuggire proprio ora! Io ti amo, Sharpay, in che lingua devo fartelo capire?!-

La ragazza sorrise riaprendo le palpebre. –Tu inizia, ti dirò io quando lo avrò capito!- Rispose mentre Troy, arrossendo leggermente, iniziò la sua piccola dichiarazione avvicinando sempre di più il suo viso a quello della biondina.

-Ti amo… I love you*… Je t’ aime*… Liebe dich*… Te quiero*… Volim te*… Elska þig*…- Troy si fermò a pochi millimetri dalle labbra di Sharpay facendo inarcare un sopracciglio alla ragazza.

-E poi…?- Chiese con il cuore a mille e le gote leggermente arrossate. Il playmaker rise. –E poi non me li ricordo più!- Rispose facendola scoppiare a ridere.

-Scemo!- Esclamò attirandolo definitivamente a se facendo incontrare, dopo troppo tempo, le loro labbra e le loro lingue vogliose l’ una dell’ altra.

Quando rientrarono in sala, mano nella mano, tutti gli guardarono interrogativamente, ma, quando videro i loro sorrisi gioiosi e l’ ennesimo bacio scambiato allora capirono.

Adesso erano una coppia a tutti gli effetti!

 

Sharpay vide Chad correre come un ossesso verso il canestro. Le venne da ridere quando, proprio alla festa dei suoi diciotto anni, era svenuto decretando che troppe emozioni in una serata sola gli avevano fatto male.

-DAI, CHAD, A CANESTRO ORA!- Gli urlò dietro con un tono minaccioso, sicura che lui l’ avesse sentita in mezzo a quella marmaglia.

Infatti il riccio si girò nella sua direzione sorpreso, poi, scoppiando a ridere, durante una breve pausa dal gioco, indicò a Troy la sua bella facendogli sgranare gli occhi per la sorpresa.

Sharpay alzò gli occhi al cielo ridacchiando. Quel Danforth non sarebbe mai cambiato!

Eppure sapeva essere anche dolce e carino, quando voleva…

 

23 Dicembre

 

Poco più di un mese prima Chad era finito in infermeria per colpa di Taylor alla lezione di Falegnameria.

Un mese dopo quel ricciolino era in piedi, di fronte la Presidentessa del club di Chimica, a donarle una spilla con lo stemma di Yale.

E immancabilmente i loro amici, da bravi spioni qual’ erano, avevano assistito di nascosto alla scena con due banali scuse: i biscotti e l’ albero di Natale.

-Aspetta…- Troy le tolse delicatamente dalle mani una pallina di vetro decorata appendendola in un punto dell’ albero a cui Sharpay non arrivava.

-Hey, mi hai preso per una tappa?!- Chiese lei indignata posando le mani sui fianchi.

-No, amore, sei così forte… ma sei anche la mia Piccola!- Rispose zittendola poi con un bacio.

-Ma voi due sempre a scambiarvi aria?!- Proruppe Ryan aiutando Gabriella a posare la stella di cristallo sulla punta dell’ albero.

-Lasciali stare, Ryan, sono stati troppo tempo lontani l’ uno dall’ altra!- Lo rimproverò Kelsi portando in salotto un’ altra teglia di biscotti.

-Sento odore di biscotti!- Esclamò Chad sfregandosi le mani con l’ acquolina in bocca. –Frena la lingua, Danforth, li mangeremo solo quando l’ albero sarà completo!- Lo bloccò Taylor raggiungendo il gruppo con un vassoio su cui vi erano poste sette cioccolate calde.

Troy abbracciò Sharpay baciandole il collo. –Questo sarà un bellissimo Natale, amore mio!- Le sussurrò facendola ridacchiare. –Sì, il più bello di tutti!-

 

E così fu. Passarono tutti insieme le feste, anche se Taylor, l’ ultimo dell’ anno, si becco una bella influenza che la costrinse a letto per diversi giorni.

-Oddio, ragazze…- Esalò Kelsi alzandosi in piedi assieme a tutta la tifoseria dei Wildcats.

Chad palleggiò nuovamente verso il canestro avversario, ma quando venne marcato passò la palla a Troy, che provò in tutti i modi a sfuggire agli avversari, purtroppo senza alcun risultato.

Sperando che la Dea Bendata fosse dalla loro parte, lanciò, in extremis, il pallone in direzione di Jimmy Zara, un novellino arrivato da poco in squadra.

Sorprendendo tutti, soprattutto la tifoseria della East High, a cinque secondi dalla fine, Jimmy segnò il canestro della vittoria che portò nuovamente i Wildcats a vincere il Campionato restando i Re indiscussi della pallacanestro giovanile.

 

10 febbraio

 

-Buon sesto mesiversario!- Sharpay baciò Troy sulle labbra alzandosi leggermente sulle punte.

-Buon sesto mesiversario anche a te, amore!- Esclamò il ragazzo accarezzandole una guancia.

Si trovarono entrambi nel campo da golf di Lava Springs, dove, sei mesi prima, avevano consumato il loro amore per la prima volta diventando una cosa sola.

Certo, il cielo non era stellato come quella volta, le nuvole coprivano la Luna, ma a loro due non importava, l’ importante era stare assieme amandosi e festeggiando.

-Non posso ancora crederci, i sei mesi più belli della mia vita…- -E saranno solo i primi di una lunga serie.-

-Me lo prometti, Troy, mi prometti che starai con me, per sempre?- Chiese Sharpay baciandolo poi sulle labbra.

-Pensavo fosse scontato, ovvio che starò con te per sempre! E tu, Sharpay, starai con me per sempre?- -Sarebbe una bugia dirti di no!-

Troy sorrise raggiante. Cacciò dalla tasca una scatolina di velluto bordeaux aprendola e cacciando due fedine d’ argento.

-Sono arrivate questa mattina, il gioielliere mi ha chiamato e sono corso a prenderle…– -Oh mio Dio, Troy…- Disse la ragazza sorpresa ed emozionata allo stesso tempo mentre si scambiavano le due fedine.

-Ti amo, Principessa!- -Ti amo anche io, Principe!-

E un bacio e una notte d’ amore suggellarono quella piccola promessa che si erano fatti legandosi per la vita.

 

-Hanno vinto!- Esultò Sharpay scendendo dalle gradinate mano nella mano con Taylor.

Si fecero largo fra la folla di tifosi spintonando delle volte, anche con delle occhiatacce raggelanti, quelle dannate Cheerleader.

Quando raggiunse finalmente Troy gli saltò al collo baciandolo con dolcezza sulle labbra.

-Sharpay, sono sudato!- Esclamò ridacchiando. –Chi se ne frega, hai vinto, Troy, i Wildcats trionfano!- Lo baciò nuovamente stupendosi non poco quando venne separata bruscamente da lui.

-Per la litigata di oggi… mi dispiace!- Sharpay scosse la testa. –Dispiace anche a me, siamo due stupiti a litigare poi per una sciocca Cheerleader.- Appurò fulminando, nonostante tutto, con lo sguardo il capitano delle Cheerleader che, a pochi metri da loro, civettava con Jimmy Zara ricoprendolo di complimenti.

-Sei mitica!- Troy tornò a baciarla prendendola fra le braccia girando su se stesso.

Quando la rimise a terra la fissò negli occhi accarezzandole una guancia scostandole anche qualche ciuffo biondo.

-Ego kai su, eròs emou!- Esclamò ridendo. Sharpay sgranò gli occhi. –Che?!- Chiese sorpresa guardando il suo fidanzato come se fosse un alieno.

Troy allora si calò su di lei e le sussurro –Io e te, amore mio!-

Solo allora la Evans si unì alla risata con occhi luccicanti d’ amore. –Nient’ altro che noi?!- -Sì, amore, nient’ altro che noi!-

 

Fine!

 

 

My space

 

Tremate oh poveri mortali, Jud_91 è tornata nella sezione High School Musica dopo un anno e mezzo d’ assenza! XD

No, scherzo, sono tornata e non da sola! *Me guarda con un grande sorrisone Herm e Titty*

E se devo essere sincera mi mancava scrivere sulla mia coppia preferita, ovvero quella formata da Troy e Sharpay! *-*

Bhe, cos’ altro dire, spero che la fanfiction vi sia piaciuta e anche se non è così… un commentino me lo lasciate? ^o^

 

Legenda:

 

I love you… Inglese

Je t’ aime… Francese

Liebe dich… Tedesco

Te quiero… Spagnolo

Volim te… Croato

Elska þig… Islandese

Ego kai su, eròs emou… Greco

 

   
 
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