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Autore: Elly    25/09/2009    3 recensioni
"Non sono io la risposta ai tuoi problemi"
La frase rimase sospesa tra loro, mentre la ragazza si piegava e gli vomitava impietosamente sulle scarpe.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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White not

Why not?

“...And all I can breathe is your life
'Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight”...
(Iris-Goo goo dolls)

***


La neve cadeva piano, ricoprendo case e sentieri, senza fare rumore.
Sasuke Uchiha, seduto nell’ultimo locale aperto di Konoha, spostò pigramente il proprio bicchiere di sakè sul lucido legno del tavolo ed osservò le piccole onde circolari che increspavano la superficie del liquore.
Il pensiero di essere nuovamente nel villaggio di cui aveva bramato la distruzione, stonava terribilmente con lo stile di vita che aveva mantenuto fino a quel momento. Il barista gli rivolse uno sguardo di sottecchi, senza smettere di pulire il bicchiere che aveva in mano; a Sasuke parve quasi di sentire i suoi pensieri:

“Chi ci assicura che non sia uno stratagemma per attaccare il villaggio dall’interno?”

“E’ un traditore...l’Hokage gli è troppo affezionato per prendere la decisione più giusta e sicura”

Era abituato a ricevere sguardi ostili e non dava loro più peso, anche se essere oggetto delle discussioni più accese aveva smesso da tempo di essere divertente. Vedendo che il barista non accennava a distogliere lo sguardo, Sasuke gli fece un cenno con il capo e l’uomo, a disagio, riprese ad osservare con aria assorta il bicchiere che stava asciugando ormai da dieci minuti. La campanella appesa sopra la porta del locale tintinnò e una folata di vento fece entrare alcuni fiocchi di neve, che volteggiarono piano nell’aria calda prima di trasformarsi in acqua. Il ragazzo non si soffermò a guardare chi fosse entrato; si accostò il bicchiere alla labbra e bevve un lungo sorso, ruttando piano. Se era ancora a Konoha era tutta responsabilità di Naruto, il nuovo Hokage; dopo una lunga battaglia finirà in parità, l’amico l’aveva fatto rinchiudere in una stanza di ospedale, dove si era recato ogni giorno per sommergerlo e tormentarlo con fiumi di inutili parole. Voleva convincerlo a vivere lì, fare in modo che tutto tornasse come i vecchi tempi; Sasuke aveva rinunciato a spiegargli che ciò non era possibile e aveva ceduto solo per sfinimento, strappandogli però la promessa che, dopo due mesi di vita nel villaggio, avrebbe potuto scegliere in modo autonomo se andarsene o restare. Naruto, di cattivo umore, aveva accettato. La decisione di andarsene, ovviamente, non sarebbe cambiata nel corso di due mesi; Konoha non aveva più nessuna caratteristica che permettesse al ragazzo di chiamarla “Casa”.

“Ripensandoci”

Pensò Sasuke, bevendo dell’altro sakè.

“Non ha mai avuto caratteristiche che me la facessero chiamare casa”

All’improvviso un profumo di pruno in fiore gli arrivò alle narici e Sasuke, con i sensi già leggermente annebbiati dal liquore, si chiese se per caso non fosse arrivata la primavera. Sollevò lo sguardo quel tanto che bastava per abbracciare tutto il locale e intuì che quell’intenso profumo doveva provenire dalla ragazza seduta al tavolo di fronte al suo. Era sicuramente arrivata da poco, in precedenza non l’aveva notata; teneva tra le mani un bicchierino di sakè e aveva gli occhi lucidi, nei quali era riflessa la luce della lanterna posta al centro del tavolo. Tra i lunghi capelli color dell’inchiostro erano rimasti intrappolati alcuni fiocchi di neve che andavano sciogliendosi poco a poco. La ragazza non si era data pena di slacciarsi il pesante cappotto lilla nè di togliersi i guanti. Guardava fissa la ciotolina con il sakè, come se questa contenesse tutte le risposte alle sue domande. Osservandola meglio, Sasuke notò tracce di pianto sulle sue guance.

“Sciocchezze”

Pensò, prima di tornare a concentrarsi sulla sua bevanda; ognuno era fautore del proprio destino e, in tutta sincerità, non gli erano mai interessati i sentimenti delle altre persone, neanche se appartenevano ai clan più importanti del villaggio. Però quel profumo gli piaceva e, nonostante il tentativo di Sasuke di ignorarlo, questo occupava insistentemente un posticino nella sua mente. Il rumore di una sedia che veniva spostata e l’odore di pruno lo avvolse completamente, stordendolo per qualche secondo. La ragazza aveva abbandonato il suo posto e gli si era seduta davanti con sguardo vacuo. Indicò la bottiglia ancora parzialmente piena.

“Posso? La mia è...”

lasciò la frase a metà, in cerca delle parole giuste; il profumo di fiori si mescolò a quello pungente dell’alcol e Sasuke capì che la ragazza era completamente ubriaca. Annuì piano ma capì che anche un rifiuto sarebbe stato inutile: si era già servita.

“Sakura-san...sarà una buona ragazza?”

Domandò ad un tratto, attirando l’attenzione di Sasuke, che aveva già allungato la mano verso il proprio cappotto: la serata era giunta al termine non appena Hinata Hyuga si era seduta al suo tavolo. La mano rimase sospesa a mezz’aria, per poi tornare ad appoggiarsi sul tavolo. Tutti sapevano dell’amore profondo che provava la ragazza per quel fallito dell’Hokage; tutti tranne il diretto interessato, naturalmente.

“Dico...si prenderà cura di Naruto-kun?”

Sasuke improvvisamente ricordò; quel giorno i suoi due ex compagni di team convolavano felicemente a nozze. La sua voglia di sakè subì un’improvvisa impennata ma notò, con disappunto, che la bottiglia era vuota.

“Non mi riguarda”

Rispose, brusco.

“E non riguarda neppure te”

Aggiunse, con l’intento di ferirla e far cessare quella sgradita lista di domande. Non si erano mai rivolti la parola per tutti gli anni in cui avevano frequentato l’accademia, perché rompere quel silenzio che certamente non pesava a nessuno dei due? Inaspettatamente la ragazza ridacchiò, procurandosi il singhiozzo.

“Sembri...”

Fece una pausa, cercando di calmare la ridarella alcolica e i singulti.

“...sembri uno che è stato abbandonato all’altare”

Concluse, rovesciando la bottiglia e raccogliendo le ultime gocce di sakè con la lingua. L’osservazione pungente e senza alcuna malizia colpì Sasuke, che le rivolse un cenno sdegnoso.

“Sei ubriaca”

Constatò, sottraendole ciotola e bottiglia. Lei annuì con fare solenne, poi scoppiò a piangere senza alcun ritegno. Sasuke ne aveva abbastanza; afferrò il cappotto e si allontanò senza degnarla ulteriormente di uno sguardo. Inaspettatamente, la sua camminata fu interrotta da Hinata, che lo trattenne per un lembo di vestito, rivolgendogli uno sguardo lacrimoso.

“Lasciami”

Sibilò l’Uchiha, gelido.

“Non sono io la risposta ai tuoi problemi”

Hinata allentò la presa ma non lo lasciò andare.

“Ti prego, io...”

La frase rimase sospesa tra loro, mentre la ragazza si piegava e gli vomitava impietosamente sulle scarpe. I riflessi ben allenati di Sasuke non bastarono a fargli evitare il conato e si ritrovò con le scarpe e i pantaloni inzaccherati. Disgustato, si liberò dalla presa della ragazza e si avviò verso l’uscita del locale; ai richiami del proprietario riguardo il conto Sasuke fece un cenno verso Hinata, ancora presa dagli ultimi conati: non avrebbe pagato per lei. Una volta fuori fu investito dal freddo pungente che spazzò via anche gli ultimi rimasugli di liquore; si fregò insistentemente le scarpe contro un mucchietto di neve, finchè su di esse rimase solo una macchia scura e bagnata, che emanava un odore acido.

E poi di nuovo quel profumo...

Non ebbe bisogno di voltarsi: sapeva che Hinata era lì, dietro di lui, con lo sguardo basso, confuso ed imbarazzato.

“Io volevo...scusarmi”

Biascicò, avvicinandosi di un passo.
Sasuke si voltò lentamente, sbattendo le ciglia fredde; un fiocco di neve aveva deciso di posarsi proprio lì. Restò in silenzio ad osservarla, ritrovandosi a pensare quanto stonasse quel profumo con il paesaggio in cui erano entrambi immersi.

“E ci tenevo...cioè...sono felice per Naruto-kun”

Continuò Hinata, guardando in tutte le direzioni e tormentandosi le mani.

“Vaglielo a dire allora”

Disse Sasuke, spolverandosi la neve che gli si era accumulata sulle spalle.

“Io pensavo che...non dirgli di stasera, io sono stata sciocca e...”

Sasuke sbuffò infastidito.

“Non mi interessa. Risolvetevele tra voi queste questioni”

Concluse incamminandosi verso casa, deciso a lasciarsi alle spalle quella strana serata. Un tonfo attirò la sua attenzione.

per la seconda volta

Hinata era caduta nella neve senza un gemito; l’alcol aveva infine raggiunto l’apice, facendola addormentare seduta stante, incurante del fatto che fosse su un marciapiede ricoperto di neve, molto lontana da casa. Sasuke osservò i lunghi capelli neri sparsi a corona sulla neve e il viso della ragazza, rosso di alcol e freddo, maldestramente posato su quel cuscino di ghiaccio ed asfalto. Sospirò e fece per andarsene, ma fatti pochi passi ci ripensò e tornò indietro. Si accovacciò davanti ad Hinata e, sbuffando, la prese in braccio. La serata si era rivelata un fallimento totale e nulla avrebbe potuto dissuadere Sasuke del contrario.


...eppure, tornando a casa con Hinata sulle spalle e l’odore di pruno nelle narici, non poté trattenersi dal pensare che fosse arrivata la primavera.


NDA
Ebbene sì, amo la coppia SasuHina ù.ù Purtroppo ho letto moltissime fic in cui Sasuke risulta dannatamente OOC ed è un peccato, perchè a me piace questo personaggio così com’è; spero di non essere caduto anche io nell’errore e di aver mantenuto i personaggi un minimo IC. Leggendo la storia avrete colto l’accenno NaruSaku...ebbene, mi serviva per la storia ma io non supporto minimamente la coppia XD Quindi difficile che li ritroverete mai insieme in altre mie fic ù_ù Sono terribilmente fiera di essere una Silver X,D Spero che vi sia piaciuta la fic! Alla prossima!

   
 
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