Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: BlackPearl    30/09/2009    7 recensioni
Una ragazza.
Un attore.
Un autografo.
L'obiettivo da raggiungere per potersi poi crogiolare nella più totale soddisfazione.
Ma, a volte, l'effetto sorpresa gioca brutti scherzi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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27
Capitolo ventisette
Detto.. fatto!
(Ovvero, dalla proposta all'altare)


Facendo un breve ripassino, la nostra Allison aspetta di nuovo un bambino, e Orlando le ha chiesto di sposarlo. 



Orlando Jonathan Blanchard Bloom
&
Allison Elizabeth Murdock
request the pleasure of your company
at their marriage
Saturday, the seventh of September
at ten o'clock in the morning
Davenport Green Hall,
Shay Lane Hale, Cheshire
WA15 8UD

Reception immediately following




24 luglio 2009: L'abito da sposa

In questo preciso istante, sono immersa in un mare di candidi vestiti da sposa discretamente coperti da cellophane trasparente. E sono avvolta in una deliziosa vestaglia di seta, color argento.
Alex è quì con me, che esamina gli abiti in ogni singola cucitura e rifinitura.
< Oh, Lex, è troppo difficile sceglierne uno così, senza avere la possibilità di vederlo indossato. Voglio dire, mi potrebbero star bene tutti, e magari in questo momento ne sto scartando uno che.. ecco, prendi questo -alzo il primo vestito che mi capita tra le mani- e se fosse il vestito dei miei sogni, ma solo perchè non mi attira a prima vista lo metterò da parte e non avrò più l'opportunità di provarlo? Oh, beata te che hai già scelto il tuo. Ed è stupendo. Sarai la testimone più bella del mondo. E io non troverò mai un vestito!>
< Per l'amor del cielo, Ally. Questa è l'ultima cosa di cui devi preoccuparti. Ci sono centinaia di vestiti che devi ancora vedere, e credimi, non puoi scartare il vestito dei tuoi sogni.>
< Sì, ma..>
< E poi, se almeno cominciassi a provarne qualcuno, ti accorgerai di quanto è difficile scegliere. Alla fine rimarrai con almeno venti vestiti in sospeso, e ti verrà da urlare, perchè vorresti chiedere il parere anche al tuo futuro marito, ma non puoi, perchè c'è la tradizione, e allora dovrai fare tutto da sola, e..>
< D'accordo, Lex, d'accordo.> Dico, cercando di calmarla.
In quella, fa il suo ingresso Marta Caselli, con una miriade di fascicoli in mano. Cammina veloce e disinvolta sui tacchi altissimi, e pare stia parlando da sola.
< Questo no, no, oddio che orrore, madonna dov'è sbucato questo.. ah! Ecco> Alza lo sguardo e lo punta dritto nel mio. < Ciao, tesoro>
Le sorrido di rimando e, come al solito, provo un'immensa ammirazione nei suoi confronti. Tutta composta, controllata. No, ma che dico. Marta non è nè composta nè tantomeno controllata, penso, e mi viene da ridere.
E' una persona adorabile, e pazza, e ironica con tutti ma soprattutto con sè stessa. E il suo lavoro la fa sclerare più o meno ogni mezz'ora, soprattutto quando la sua assistente, Clara, si fa prendere dalle sue classiche crisi di nervi.
Ma è la mia wedding planner, e non potrei chiedere di meglio. Solo lei poteva accettare di organizzare un matrimonio in tre mesi circa, senza scomporsi minimamente. E non ha battuto ciglio nemmeno sapendo che lo sposo è Orlando Bloom.
Ha solo borbottato qualcosa del tipo < Se quella non mi fa socia dopo che renderò questo matrimonio talmente indimenticabile da far inorridire le nozze di Carlo e Camilla, la uccido, e poi butto il cadavere nel Tamigi. Oppure le tiro i capelli e poi..> A questo punto ho fatto un colpetto di tosse. Lei ha alzato lo sguardo, si è schiarita la voce, ha sfoderato un sorriso professionale e ci ha fatto firmare il contratto.
< Tesoro, stavo guardando i bouquet. Che ne dici di questo?> Mi dice, riportandomi al presente.
Mi mostra una fotografia di un bouquet rotondo di rose bianche, tradizionale ma molto carino. Proprio come l'avevo pensato.
< Ottima scelta, Marta! Mi piace molto>
< Perfetto. E anche questa è fatta. Come andiamo coi vestiti?>
Guardo di sottecchi Alex, che alza gli occhi al cielo. < Veramente, non ne ho ancora provato uno>
Prima che Marta possa dire qualunque cosa, mi affretto a continuare: < Ma stavo giusto per provare questo> Prendo uno che avevo già visto e mi era parso carino.
Dopo un'ora e mezza, ho già provato diciotto vestiti, e ne ho scartati solo tre. Ora sono nel camerino, e sto per mettere il diciannovesimo. Una graziosa ragazza mi aiuta a togliere il precedente, mentre un'altra arriva con altri cinque vestiti in mano.
Guardo la mia figura allo specchio, in body di pizzo e scarpe col tacco alto.
< Signorina? Metta una gamba quì.>
< Oh, sì>
Questo mi è piaciuto particolarmente, quando l'ho visto. Mentre la ragazza mi stringe il corsetto, Marta torna con un depliant enorme e un'aria infuriata. La proprietaria dell'atelier le sta dietro come un cagnolino, sul viso un'aria desolata. < Mi scusi, mi è proprio sfuggito di mente! Non so come ho fatto a dimenticarmene.. a volte sono un po' scordarella..>
< Oh, la prego! Una promessa sposa entra nel suo atelier e lei non le mostra il catalogo? Questo è essere fuori di testa, non essere scordarelle! E lei sapeva benissimo che la signorina deve sposarsi fra poche settimane e non può perdere tempo indossando centinaia di vestiti quando può vederli sul depliant e provare quelli che le piacciono! Oh, DIO. Certa gente è proprio incapace.>
Sbuffa per la terza volta consecutiva e si siede sul divanetto di fronte a me, massaggiandosi le tempie.
< Tesoro, vieni quì, dai. Togliti quel vestito che ti ingrassa da morire e guardiamo questi insieme. Clara, chiama gli altri atelier e fatti mandare i cataloghi immediatamente. Entro oggi, al massimo domani Allison deve aver trovato il suo vestito, altrimenti siamo nei casini.> Prende fiato, mentre Clara si avvia docile verso la finestra con l'agenda in mano.
< Ah, dimenticavo. Chiama anche Orlando e chiedigli come va col suo, di vestito. Digli che non posso essere lì per le cinque. Che si faccia fare una foto con quello che gli aggrada e me la mandi, così vedo.>
Clara annuisce con espressione terrorizzata e comincia a comporre il primo numero.
Mentre sfilo il vestito e tolgo il velo dai capelli, la sento litigare al telefono.
< No, mi servono adesso. Mandate un fattorino, o qualcun'altro. Io chi sono? Io chi sono?! Sono l'assistente di Marta Caselli, per cui se non manda i depliant entro dieci minuti dica pure addio al suo atelier!> Interrompe la conversazione tutta rossa in viso.
Marta si gira verso di lei con un'espressione soddisfatta. < Ben fatto, Clara.>

Un'ora dopo.

Seduta sul divanetto con dodici depliant grossi come la Treccani, segno con un pennarello ogni vestito che mi piace, poi passo il librone a Marta che controlla e scarta, fra i miei preferiti, quelli che non andranno bene. Lei ha occhio per queste cose, mi fido ciecamente.
Sbuffo vedendo tutti quei corsetti megastretti che non potrò mettere. A volte penso che non sia stata una grande idea decidere di sposarci prima della nascita del bambino. E' vero, avrò quattro mesi, e la pancia non si vedrà molto.. ma Marta mi proibisce ogni vestito troppo stretto. E nemmeno li possiamo allargare. Dice che perdono il loro fascino.
Bah.
Giro pagina, ed è lì che vedo il vestito più bello che abbia mai visto.
Il corpetto è senza spalline, ricamato con perline e swarovski. Una fascia sottile lo divide dalla lunghissima gonna di tulle impreziosita anch'essa con cristalli, e coperta da pizzi drappeggiati di seta.
Potrei morire con questo vestito addosso.
Guardo Marta di sottecchi. Io devo provarlo. Al diavolo i corsetti. Questo non sembra nemmeno tanto stretto. Voglio dire, chi è lei per impedirmi di mettere questo vestito?
< Marta, voglio provare questo.> Indico il vestito senza ombra di esitazione.
Lei lo guarda e sospira. < Allison..>
< Dai! Anche mia cugina si è sposata che aveva quattro mesi di gravidanza, e non si è fatta nessun problema a strizzarsi in un corsetto.>
La mia wedding planner sospira di nuovo.
< E sia. Proviamo questo vestito. Devo ammettere che è un capolavoro.>

Mio Dio.
E' lui.
E' il vestito.
Non ci sono dubbi.
Alex mi guarda sfilare per tutto l'atelier, con gli occhi che brillano. < Ally, è.. perfetto.>

7 agosto 2009: La lista degli invitati.

< Allora. Ci sono i tuoi genitori, i miei, i testimoni, i parenti più stretti e qualche mio collega di lavoro.> Dichiaro, con un sorriso soddisfatto. Oh, non vedo l'ora di vedere la faccia di Alicia quando le consegnerò la partecipazione.
< Vuoi aggiungere qualcuno? Magari colleghi tuoi, o vecchi amici, non so..>
< Uhm.. colleghi, sì. Johnny di sicuro, per cominciare.>
Sgrano gli occhi, scioccata. < Inviterai Johnny Depp?!>
Lui fa un sorriso e annuisce. < Oh mio DIO!> Lo abbraccio di slancio, senza pensarci due volte. Poi realizzo ciò che sto facendo e torno a sedermi lentamente. Orlando mi guarda inespressivo.
< Ehm.. sarà un.. piacere.. conoscerlo.> Oh, cielo, si può essere più deficienti di così?
Mi schiarisco la voce e appunto il suo nome sulla lista.
Alzo lo sguardo timorosa e gli chiedo di andare avanti.
< Direi Keira, Viggo, Billy.. beh, quelli del Signore degli Anelli. Tutti, immagino>
Deglutisco, incredula.
Già mi vedo, che giro tra i tavoli con un bicchiere di champagne in mano, salutando e scherzando con Dom, Liv e Keira. Poi metterei qualche goccia di lassativo nel bicchiere di Vanessa Paradis, e..
< Tesoro?>
< Eh?>
< Ti ho chiesto se credi sia il caso di invitare Jerry Bruckheimer>
< Ah. Ahm.. non saprei.. cioè, vero che dovrei congratularmi con lui per aver collaborato alla produzione di alcuni dei migliori film della storia, ma.. okay, invitalo>
Orlando sorride. < Chi altro ti viene in mente?>
E' il momento. Devo dirglielo.
< Brad Pitt> Mormoro, e nel contempo faccio un colpo di tosse. Finto.
< Chi?>
< Pitt. Brad. Ehm, lui.> Sussurro, con lo sguardo basso, improvvisamente interessata alla curva della J di Jerry.
< E magari anche Eric. E Josh. Peccato che Heath sia morto.> Mi mordo la lingua. Normalmente ci dovrebbe essere una specie di filtro che impedisca di dire cose che forse non dovresti dire, o no? Dov'è il mio?
< Josh chi?>
< Hartnett.>
< Mhmm..>
< Ti prego> Mi sento chiedere, con un tono implorante. Adoro Josh Hartnett più di qualunque altra cosa al mondo. Dopo di lui, ovvio.
Dato che non risponde, nè da cenni di vita, mi sento costretta ad alzare lo sguardo. Gli lancio un'occhiata di zerovirgolasettantacinque millesimi di secondo, poi torno a guardare la penna.
Se mi lascia ora è comprensibile. Cioè, lo capirei.
< Però mi lascerai invitare anche Kirsten Dunst, Jessica Biel e Diane Kruger.>
< Ma sì, invitiamo anche Briseide e Andromaca, che c'è di male. Non sono gelosa. Per niente. Nah. Io, gelosa? Tzè!>
Un dito sotto il mento mi costringe ad alzare lo sguardo. Il mio futuro marito mi osserva con un'espressione divertita.
< Diane Kruger no, dai>
L'ultima cosa che ricordo, di quel momento, è stata la sua risata e poi un bacio. E dopo, molto dopo, la lista degli invitati che giaceva, stropicciata, sul mio ventre nudo.

12 agosto 2009: Il menù

< Questa ha un aspetto assolutamente.. mmm> Il dolce sapore di cioccolato misto a panna e caramello delizia il mio palato, e mi lascio andare a mugolii di approvazione, dimenticando che ci sono almeno quattro persone attorno a me.
< Prova questa, cherie> Lo chef mi mette davanti un altro piatto, su cui è posato una fetta di torta e una rosa di zucchero, gialla.
Oh, Dio. Ma sono una più buona dell'altra! Accidenti.
Devo decidere in fretta. C'è Clara che mi guarda minacciosa. Marta le ha detto di sorvegliarmi e impedirmi di mangiare più di due bocconi per torta. E ha detto allo chef di propormi solo dieci gusti diversi. Ma non capisco, e se volessi l'undicesimo?!
Inspira, espira.
Marta sa quello che fa. Conosce i nostri gusti.
Espiro rumorosamente e assaggio l'ultima fetta. Sa di fragola, di liquore e di ribes. Bleah, che roba è?
< Credo che sceglierò quella. Cioccolato e caramello. Per la forma.. Orlando deve averle mandato una fotografia via e-mail. L'ha disegnata lui.>
Lo chef mi guarda dubbioso e vedo che si accinge a controllare la posta sul suo I-Phone. Solleva le sopracciglia e si allarga il colletto della camicia con le dita.
< Sì, lo so, è un po'.. grande. Ma la sua grandezza è direttamente proporzionale al prezzo.> Sorrido, mielosa. Gli do una pacca sulla spalla.
< Sono certa che non mi deluderà.>


29 agosto 2009: I testimoni. O meglio, il testimone di Orlando.

< Ehi Dom, mi senti?>
Dall'altro capo del mondo, Dominic Monaghan cerca di piazzare la webcam a una distanza tale da non costringerci a fare un'autopsia del suo nasone, e pare che non riesca a farlo e parlare contemporaneamente.
< Dominiiiiic?>
Finalmente l'immagine si assesta, mettendo a fuoco anche la graziosa figura di Evangeline Lilly.
< Sì, eccoci. Spara>
< Okay, te lo dico senza troppi fronzoli e preamboli: ti andrebbe di farmi da testimone di nozze?>
Dom sgrana gli occhioni azzurri e finge un colpo al cuore.
Poi si riprende, e replica, quasi urlando nel microfono: < Ma CERTO che mi va, ciabattone!>
< Mi raccomando il vestito. Evie, controllalo tu. Niente matita nera o cerotti o cravattini deficienti o..>
< Ehi, così mi offendi!>
< Lo sai che lo dico per il tuo bene. Perchè altrimenti sarò costretto ad ucciderti.>
< Ha-ha. Quanto mi fai ridere.>
< Dai, Dom, seriamente. Ci teniamo alla vostra presenza.>
< Sì, sì, ci sarò. Presentabile.> Fischietta guardandosi attorno, vago.
< Non costringermi a spedirtelo, Monaghan.>
< Oh, Orli, non merito tutta questa fiducia, davvero..>
Orlando sospira ridendo. < Ciao Sblomie>

1 settembre 2009: Festa sul posto di lavoro

Oggi avrò la mia rivincita.
Oggi avrò la mia sfacciata rivincita contro quella brutta pettola egoista e maleducata, che, come tutti sappiamo, si chiama Alicia.
Ebbene, non sapevo che si dovesse fare una festa sul lavoro. L'ho letto l'altro giorno su un sito internet. Diceva di organizzare un rinfresco, o qualcosa di simile.
Si dovrebbe fare l'ultimo giorno di lavoro, ma io ho deciso di farlo prima, così posso consegnare personalmente la partecipazione ad Alicia e godermi la sua faccia sbigottita.
Così, mentre tutti scendono in auditorium pensando che ci sia un'altra noiosa conferenza sulla copertina del prossimo mese, arrivano -in ritardo- dieci ragazzi, che riconosco come i camerieri del servizio di catering.
Si fanno strada tra la folla per entrare prima degli altri, e immagino che stiano correndo nella sala adiacente a prendere i vassoi con.. quello che c'è sopra.
Non so, se ne è occupata Marta e non ho avuto tempo di vedere.
Quando si spalancano le porte, non posso non girarmi a guardare le facce dei miei colleghi.
Mormorii di approvazione si levano come all'unisono, misti a interrogativi e supposizioni. Una segretaria del reparto accanto al mio si avvicina e mi fa: < Sai che succede per caso? Che ci vogliano promuovere?>
Oh, Dio. Se questo non è ritardo mentale... < Non credo ci promuovano tutti insieme, Lizzie..>
Cerco di troncare la conversazione e raggiungere Marta, ma questa continua a parlare. < Uh, magari c'è un nuovo socio, o qualcuno si dimette, o..>
< O magari io mi sposo.> Le sorrido e vado da Marta, che mi porge un microfono.
Batto un dito su quest'ultimo, per vedere se funziona. < Ehm, salve. Potrei avere la vostra attenzione?>
Centocinquanta visi si girano verso di me contemporaneamente. Deglutisco.
< Forse vi starete chiedendo il motivo di tutto questo. Beh, per tagliare corto.. mi sposo. Cioè, Orlando ed io ci sposiamo.>
Un "Oooh" generale riempie la sala.
Ovviamente la vipera non poteva starsene zitta e incassare il colpo. < Lui lo sa?> Domanda, suscitando una risata tra i presenti.
La ignoro deliberatamente e continuo il mio discorso. < La cosa sarà resa nota pubblicamente domani, su Vanity Fair. Orlando sta rilasciando un'intervista proprio in questo momento, per l'appunto. Purtroppo invitarvi tutti non è stato possibile, come immaginerete -sorrido sadica- perciò ho deciso di dare la partecipazione ai miei più cari colleghi.>
Prendo le tre buste e mi avvio verso Tom, Alicia e Minnie.
Beh.
Ho dovuto invitare Tom perchè è il mio capo.
Ho invitato Minnie perchè è quella con cui ho legato da subito, oltre ad essere l'unica persona simpatica e gentile del mio reparto.
E ho invitato Alicia perchè.. beh, lo sapete perchè.
E come avevo previsto.. la sua faccia, quando apre l'invito, non ha prezzo.

5 settembre 2009: L'estetista

< E' proprio necessario, vero?> Chiedo per la terza volta a Lauren, la mia estetista di fiducia.
< Sì, mia cara. Marta mi ha minacciata di morte, se non ti tolgo anche l'ultimo pelo superstite.>
< Ma mica viene a controllare>
Lei mi lancia un'occhiata strana.
< Ne sarebbe capace. Perciò, sdraiati e cerca di pensare ad altro.>
< E se mi esce qualche livido? E se prendi una ghiandola sotto l'ascella e mi viene una paralisi? E se..?>
< Gesù, Allison! Faccio questo lavoro da trent'anni, credi davvero che non sappia come farti la ceretta sotto le ascelle senza farti morire?!>
< Hai ragione, scusa.>
< Ma poi siamo sicuri che posso fare la lampada subito dopo la ceretta?>
< ALLISON!>
< Okay, okay, scusa.>

6 settembre 2009: L'addio al nubilato. E al celibato, ovviamente.

Allie; ore 12:00 am.

< Hai qualche preferenza? Io già ho prenotato tutto, ma se vuoi puoi esprimerti e vediamo che si può fare..>
< Sì, beh, mi piacerebbe una notte di sesso sfrenato con Josh Hartnett, Eric Bana e Johnny Depp, solo che saranno tutti e tre presenti al matrimonio e non credo sarebbe una buona idea.>
Alex mi guarda sconvolta, e se fosse un cartone animato avrebbe sicuramente la mandibola a terra.
< Conoscerò. Johnny. Depp.>
< Mh mh> Annuisco, divertita. < Avrei voluto tanto metterti al tavolo con lui, ma sai, sei la testimone, e quindi..>
< Bastarda>
< Ma ho messo il suo tavolo molto vicino al nostro, per cui, se sposti di venti centimetri a destra la tua sedia, potrai chiacchierarcici tranquillamente.>
Per tutta risposta lei scoppia a ridere, emozionata.
< E quindi, dov'è che mi porti?>
< Vedrai!>

Ore 23:15 pm

Non mi sono mai divertita così tanto in vita mia. No, sul serio.
Prima la beauty farm, dove non ero mai stata fino ad oggi, che, francamente, ci voleva proprio. Massaggi a non finire, manicure e pedicure, maschere rilassanti e musica leggera. Un paradiso.
Poi la limousine. Che spasso! Abbiamo bevuto un cocktail fortissimo e ci siamo buttate nel primo club sconcio che abbiamo trovato. Quella pazza furiosa di Alex ha detto al Dj che era il mio addio al nubilato, e così mi hanno legato a una sedia, sul palco, e mi hanno piazzato davanti due fighi da paura che ballavano e si denudavano un po' alla volta. My Gosh, quanto erano belli.
Devo dire ad Orlando di fare lo stesso, qualche volta.
A proposito. Chissà che gli ha fatto fare, quel malato di Dominic. Quasi quasi lo chiamo.
< Se stai pensando di chiamare Orlando, scordatelo.> Fa Samantha, sequestrandomi il cellulare. < Non vi dovete parlare fino a domani.>
< Uffa! E se mi sta tradendo con una biondona tettona?>
< Non è così imbecille, Ally. Certo, magari da sbronzo.. nah.. c'è Steve con loro. Sono sicura che lo avrà controllato. Non ti preoccupare e vai a dormire. Buonanotte!>
< 'Notte.>

Orli; ore 12:00 am.

< Sei proprio sicuro di volerti sposare, vero?>
< Che domande, Monaghan! Certo che sì!>
< Vedremo se sarai della stessa idea dopo la giornata che avrai passato!> Risata diabolica.
< Niente scemenze, Dom.>
< Zitto e vestiti. E farai tutto quello che ti dico. Questa sera comandiamo noi. Il cerchio si è stretto, siamo tu, io, Elijah, Sean, Viggo e Steve. Sarà uno sballo fratello! Forza, andiamo!>

Ore 01:00 am

< Allora, sei ancora sicuro di volerti sposare? Guarda che queste cose non potrai farle più eh!>
< Credo che questa giornata mi basti e avanzi per tutta la vita, invece>
< Ma daiiiii! Che sarà mai! Hai solo rischiato la vita facendo bungee-jumping, bevuto almeno tre superalcolici per ogni pub in cui ti abbiamo portato, ti sei quasi fatto la brasiliana che è uscita dalla torta, e poi ti abbiamo spogliato nudo e buttato in una fontana. Ti è andata una meraviglia, direi, Bloom. Almeno non sei finito come Lij e Viggo. A loro non basteranno dieci lavande gastriche per farli stare meglio.>
< Sto per vomitare.> Orlando.
< Anch'io.> Steve.
< Merda. Magari abbiamo esagerato un tantino. Che Dio ci aiuti!>

7 settembre 2009, ore 06:00. Suite del Davenport Green Hall.

< Sveglia bell'addormentata, hai un appuntamento a cui proprio non puoi mancare!> Alex apre le tende e tira già il lenzuolo.
< Mmmh.. cinque minuti..>
< Tesoro. Il parrucchiere è già quì fuori che ti aspetta. E non mi sembra un tipo molto paziente.>
Oddio, ci manca pure che devo farmi i capelli da sola.
Mi alzo ancora con gli occhi chiusi, mugolando qualcosa di incomprensibile. Vado in bagno mentre Alex prepara un caffè forte.
Dal corridoio sento una voce mielosa, maschile. < Forza cherie, non ho tutta la giornata!>
Ma chi l'ha scelto questo deficiente?! Ah, Marta. A proposito, dov'è?
< Ehi Al, sai dov'è Marta?>
< Di sotto a sistemare i fiori. Dovresti vederla come comanda a bacchetta i suoi assistenti! E' fenomenale!>
< E Orlando?>
< Di sotto pure lui.>
< Già è pronto?!>
< No, scema. La sua stanza sta lì. Non potevamo mettervi sullo stesso piano, no?>
< Mh, hai ragione.>
< Allora, sei pronta per il grande giorno?>
< Ehm. Suppongo di sì. Sì.>
< E allora si parte!>

7 settembre 2009, ore 09:40

< Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti pr->
< Allison! La finisci di pregare?> Mi sgrida Lex.
< Come posso non pregare se sto per provare il vestito che se non mi entra devo solo spararmi? La pancia non si vede tanto, dopotutto è di soli quattro mesi, e io ho anche cercato di evitare del tutto gli assalti al frigorifero alle tre di notte, e quindi dovrebbe starmi. Oh, ti prego, ti prego..>
< Voilà> Il corsetto, che mi era parso strettissimo mentre Alex lo abbottonava, si ammorbidisce, consentendomi di respirare. Direi che è perfetto. Stretto quel tanto che basta a non farmelo cadere di dosso.
Indosso il diadema e il velo. La sottile collana di diamanti e gli orecchini.
Faccio un bel respiro e mi piazzo davanti al grande specchio.
Mi sposo.
Oddio.
Mi sposo sul serio.
< Toc toc, si può?> Mi giro verso la porta e per poco non mi viene una trombosi venale. Tre donne fasciate in lunghi abiti sgargianti mi sorridono emozionate.
Due delle quali ho visto solo in tv, fino ad oggi.
< Mio Dio, Keira Knightley in persona. Sei davvero.. wow. E tu, Evie.. quanto siete belle! Sam non passerà inosservata, vedo> Scoppiamo a ridere guardando il suo abito rosso fuoco. < Siete più belle di me! Vi rendete conto?!>
< Ma che dici, scemotta! Guardati, sei la sposa più bella che abbia mai visto! E non lo dico per dire. Non lo dico mai, in realtà, quindi puoi credermi.> Fa Keira, convinta. Non posso ancora credere che mi farà da damigella d'onore.
Poi continua: < Vado a vedere lo sposo. Ah, c'è Johnny che ti vuole salutare. Gli dico che può entrare?>
Chi? Che?
Oddio. Credo che non sopravvivrò se continuiamo così. Sam risponde per me: < Sì, certo, fallo entrare!>
Guardo Alex che boccheggia e si fa aria con la mano.
No, no, no. Non sono pronta!
< Si può?> Una voce profonda che  mi ha sempre fatto venire i brividi riempie la stanza.
Due secondi dopo compare lui, il bello tra i belli, bello come il David di Michelangelo, come un Dio greco, come.. come Johnny Depp, appunto.
E' veramente.. veramente.. non ho parole. Ho il cuore che mi batte manco mi stesse per baciare, e sono sicura al novantanove per cento di avere le guance viola per l'imbarazzo.
Credo che Alexis sia svenuta, o qualcosa del genere. Magari è entrata in coma. In piedi, però.
< Che meraviglia! Sei bellissima, Allison.> Mormora avvicinandosi. Mi da due baci sulle guance. < Tanti auguri davvero. Siete una coppia perfetta.>
Deglutisco a vuoto, continuando a guardarlo. Vorrei rispondere, ma pare che le labbra si siano incollate come due gemelle siamesi.
Continuo a sbattere le ciglia imbambolata. Ma è vero? Cioè, sto sognando?
Improvvisamente mi scopro a tastarlo. Lui guarda le mie mani che lo toccano, senza capire. Quando qualcuno nella mia testa si decide a riattaccare la spina, le labbra si scollano formando una o.
< No, non sono pazza. Giuro, sto benissimo, se è questo che ti stavi chiedendo. E' solo che.. credevo fossi una.. visione.>
< E che visione> Mi fa eco Alex.
< Scusaci. Davvero. Sono mortificata.> Vorrei coprirmi il viso con le mani ma ho paura che si rovini il trucco, quindi mi limito ad intrecciarle e a sperare che Johnny non fugga via a gambe levate.
Fortunatamente, non lo fa. Piuttosto ridacchia, e poi mi abbraccia. < Non preoccuparti. Sei proprio adorabile, sai?>
Reggetemi, vi prego.
A salvare la situazione è mia madre. Insieme alla mia futura suocera. Entrambe elegantissime e belle come non mai. Uh, c'è anche papà!
Li vedo tamponarsi gli occhi con un fazzoletto, mentre probabilmente cercano di fermare il tremolio delle labbra.
< La mia bambina si sposa> Mormora mamma con un filo di voce. Poi mi abbraccia e scoppia a piangere.
Vedo Johnny, Alex e Samantha che vanno verso la porta, lasciandoci soli.
< Sei bellissima tesoro. Sei davvero perfetta. Dio, non posso crederci!> Continua, singhiozzando.
< Grazie mamma> La stringo forte, poi faccio lo stesso con Sonia.
E infine è il turno di papà, che mi prende le mani e sorride con gli occhi lucidi. < Non sai quanto sono geloso>
< Io spero che tu sappia che sarai sempre l'uomo più importante della mia vita>
Abbraccio generale.
Guardo l'orologio.
E' ora di andare.

7 settembre 2009, ore 10:15

Ho sempre pensato che il momento più bello del matrimonio sia il viso dello sposo quando vede la sua futura moglie fare il suo ingresso trionfale. Ha un'espressione di pura felicità.
Col cuore che batte forte, scendo le scale, sorretta da papà. Non vedo l'ora di vedere Orlando. Mi è mancato da morire.
Quando entro nella grande sala, per un momento mi lascio distrarre dai meravigliosi fiori messi tutt'intorno, le decorazioni semplici e delicate, la folla di presenti che mi guarda incantata.
Poi alzo lo sguardo, e dritto davanti a me, lo vedo. Il suo viso è raggiante, l'emozione palpabile.
Quando incrocia il mio sguardo si apre in un sorriso mozzafiato.
Dio, sto per sposarmi.
< Papà, sto per sposarmi.> Sussurro col cuore in gola.
< Lo so, tesoro. E' un po' tardi per tirarsi indietro, se ci stessi pensando. Orlando ti ama, e tu ricambi. Sarete felici, e lo siamo anche noi.>
A questo punto, a pochi passi dal mio fidanzato, papà mi stringe forte a sè e poi mi alza il velo. Prende la mano di Orlando e la congiunge alla mia.
Guardo il mio quasi marito fuori di me dalla gioia. Ed è allora che qualcuno dentro di me si muove.
Abbasso lo sguardo sulla pancia e vi porto la mano di Orlando, che sgrana gli occhi ormai lucidi e si morde un labbro per non ridere.
Presa da tutto questo movimento, quasi non mi accorgo quando il sindaco comincia a pronunciare le fatidiche parole.
< Vuoi tu Orlando Jonathan Blanchard Bloom..>
D'istinto lancio un'occhiata a Sonia. Come ha potuto chiamare suo figlio in quel modo? Cioè, fossi in Orlando la picchierei.
< Lo voglio.> La sua voce suona forte e chiara, e la mia mano stringe la sua.
< E vuoi tu Allison Elizabeth Murdock prendere il quì presente Orlando Jonathan Blanchard..>
No, ma davvero. Gesù, e se glielo avesse messo come primo nome? Sarei morta.
< ...finchè morte non vi separi?>
Il cuore batte forte, mentre dico: < Lo voglio.>
Un altro colpetto dentro di me arriva all'improvviso, come per confermare.
< Allora vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.>

9 settembre 2009, Hawaii

Mi guardo intorno. Ora sono qui, tra le braccia di Orlando, in una suite favolosa. Pare infine che la fortuna abbia deciso di mandare tutto al diavolo e dedicarsi completamente a me.
La mia testa è un groviglio di pensieri. La mente sta andando freneticamente all'indietro, al nostro primo incontro.
< .. no.. non può essere lui...>
< .. .la stessa voce...>
< ... quell'Orlando??..>
All'improvviso il mio cuore perde un battito. Una frase risuona nella mia mente. Mi fa ricordare che, in tutto questo tempo, non ho ancora esaudito quello che era il mio più grande desiderio.
< ... forza Ally, chiedigli un autografo!...>
Ho avuto quello che migliaia di donne al mondo (e perchè no, anche uomini) non immaginerebbero nemmeno. Così presa da questa travolgente storia, mi sono lasciata sfuggire quel particolare, che per me era molto importante. 
Inclino la testa. Posso sentire il respiro regolare di quello che ora è mio marito sul mio collo.
< Orlando...>
< Mmm?>
< Mi faresti un autografo?>

~~~

Ed eccoci quì. Infine è finita.
Non credevo fosse possibile, dopo una fase di stallo -di 9 mesi O__O- sono tornata, con la fine della storia.
Fine un po' strana, se volete. Ma è così che è iniziata, ed è così che doveva finire.
Non piangete troppo, mi raccomando (di gioia?)
Tornerò a breve -si spera- con un epilogo. E' già a metà, non penso ci metterò molto a finirlo.
Detto ciò.
Grazie a tutti quelli che hanno seguito la storia, l'hanno messa nei preferiti o nelle seguite e un doppio grazie a chi ha anche recensito.
E' per voi che ho trovato la forza -specialmente in questo capitolo. E' stato più difficile che organizzare un matrimonio vero, quasi XD- e l'ispirazione per scrivere.
Vi adoro, sappiatelo.
Ecco i vestiti. Questi mi son divertita tanto a farli XD
Quì c'è la sposa. Quì lo sposo.
Quì Alex.
Quì Samantha, Keira e Evie.
Questi sono quelli delle mamme degli sposi.
E quindi, niente.
Grazie, grazie, grazie.
Ah, e grazie anche alla mogliah che mi ha gentilmente prestato Marta Caselli, la super wedding planner della sua storia. Se non l'avete ancora letta, leggetela.

Sempre vostra,
Sara.






   
 
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