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Autore: Lawliet    01/10/2009    4 recensioni
I Cinema Bizarre irrompono sulla scena europea e americana.
I Tokio Hotel si vedono contendere lo scettro di gruppo tedesco più conosciuto.
I GazettE non sopportano di essere imitati da cinque novellini.
E se Bill e Ruki decidessero di scendere in campo?
« Che diamine, Kaulitz, ti stanno soffiando il regno da sotto il naso, tira fuori le palle! »
Significherebbe guerra.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cinema Bizarre, The GazettE, Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Hai detto che ho le doppie punte?- ripeté Bill, avvicinandosi a Strify.
-Ma certo. Io dico sempre la verità.
-Le doppie punte?- Bill era convinto di aver sentito male.
-Kaulitz, per caso sei sordo? Si spiegherebbero molte cose.
-Le doppie punte! A me!- strillò l’interessato. -Io ti ammazzo!

Bill Kaulitz si gettò - molto poco graziosamente, ammettiamolo - su Strify.
Rotolarono entrambi sulla moquette beige, sferrandosi pugni che sapevano di crema per le mani al ginseng, unghiate profumate di smalto e calci saettanti di pelle nera e stivaletti scamosciati. Insomma, pareva più un servizio sulle ultime gesta manesche di Naomi Campbell che una rissa tra ventenni.

Romeo sventolò una banconota stropicciata. -Dieci euro su Strify sfigurato in faccia.
Yu, avendo un debole per le scommesse, si unì. -Dieci su Kaulitz che perde una ciocca di capelli.
-Pare che i giochi siano aperti.- Tom, avvertendo odore di soldi, gettò la lattina nel cestino e si sfregò le mani sui jeans oversize. -Cinquanta euro su Bill unico dei due a non perdere i sensi.

Romeo e Yu lo fissarono con astio.

-Graffialo a destra, a destra. Scompigliagli i capelli. Sporcagli le scarpe. Lo smalto, scheggiagli lo smalto. Oh, non si riprenderà neanche dopo una settimana in una beauty farm!- si infervorò Kiro, gridando consigli a Strify.

Strify e Bill, a denti stretti, continuavano a pestarsi senza tregua. Bill gli aveva addirittura afferrato il collo e in quel momento la testa di Strify veniva sbattuta ripetutamente sul pavimento, come testimoniavano i tonfi sordi a intervalli regolari.

-Chiedimi...- Bill gli sollevò la testa. -... Scusa!- E la picchiò a terra con forza. -Hai capito?- La risollevò, attirandolo a sé e dandogli modo di guardarlo bene dietro chili di mascara waterproof. -... Cattivo!- La testa di Strify ricadde sulla moquette con un tonfo che risuonò più degli altri. Rimbalzò anche un paio di volte, cosa che testimoniò l’esistenza di muscoli nelle braccia di Bill Kaulitz; Ruki aveva sempre pensato che fosse composto esclusivamente da fili elettrici.

Kai, evidentemente mosso a pietà dalle condizioni di Strify, sfiorò il braccio di Ruki.
-Non potresti farli smettere?- chiese, preoccupato.
Il vocalist inarcò le sopracciglia. -E perché mai?
-Be’...

Il batterista dei GazettE si voltò a fissare i due tedeschi che se le stavano dando di santa ragione. Con molta probabilità Strify era svenuto, perché se persino Bill Kaulitz aveva la forza di scuotere una persona come fosse un cuscino, voleva dire che c’era qualcosa che non andava.

-Lo sta ammazzando, Ruki!- pigolò Kai. Si aggrappò ancora di più alla giacca bianca del lead singer.
-Davvero?- Ruki studiò la situazione, improvvisamente interessato. Kaulitz stava inveendo contro Strify, sbatacchiandolo dove gli capitava, e blaterando qualcosa a proposito di ‘plagi estetici nei suoi confronti’. -A me sembra stia andando tutto bene.

Kai gli rivolse un’occhiataccia.

-Andiamo, pensa al lato positivo della cosa.
-Sarebbe?
-Non dovremo nemmeno apparire in quello stupido programma.- Ruki passò un braccio intorno alle spalle dell’amico, ghignando. -So quanto odi mettere il fondotinta.
-Effettivamente mi dà un che di femmineo.- riconobbe sconsolato Kai.
-Non sai in quanti ti scambiano per una ragazza, quando ti vedono in tv.- annuì Ruki, fingendosi mortalmente dispiaciuto.

In realtà Kai era l’unico, tolto Ruki, a non essere regolarmente scambiato per una donna. Ma il suo cantante non gliel’aveva mai detto, confidando che un giorno o l’altro gli sarebbe tornato utile.
Darebbe filo da torcere anche a Lucifero, Takanori Matsumoto.

-Veramente?- Al batterista cominciarono a formarsi i lucciconi agli occhi.
Ruki fece di nuovo sì con la testa, tristemente. -Sì, Kai. Credimi, se non partecipiamo a quel programma sarà solo meglio, per te.
-E’ bello vedere come pensi costantemente ai tuoi amici: ti preoccupi sempre.- sorrise Kai.
Il lead singer ricambiò il sorriso. -Non sai quanto.- Però era più un sogghigno, quello di Ruki.
-Ma ora...
-Ora ce ne stiamo qui buoni buoni fino alla fine dello show.- sentenziò il cantante dei GazettE, in tono secco.

Alla loro sinistra, qualche metro più in là, Tom Kaulitz stava già contando mentalmente i soldi che avrebbe raggranellato: quel biondino non aveva chance di riprendere conoscenza di lì a breve. Era così convinto di vincere che non si sarebbe stupito, se qualcuno gli avesse detto che le sue pupille riflettevano il simbolo dell’euro.

“Ecco i soldi, Tom.” gli avrebbero detto, a testa bassa, Yu e Romeo.

Nella sua fantasia, li immaginava vestiti di stracci e con il trucco sbavato. E lui, Tom Kaulitz, con uno scettro in mano, svariate collane d’oro massiccio sul petto e una sontuosa corona al posto di fasce e cappellini, si sarebbe rivolto loro con quel tono di sufficienza che i reali usano verso i plebei.

“Per voi due è ‘signor Kaulitz, signore’.” avrebbe detto.

Oh sì. Avere la soddisfazione di umiliare quei due cantastorie di campagna non aveva prezzo.
All’improvviso, però, un gemito acuto lo distolse dai suoi sogni ad occhi aperti: Strify aveva ripreso i sensi e, a giudicare dallo sguardo che definire infuriato sarebbe stato un timido eufemismo, Tom dedusse che per Bill poteva mettersi molto, ma molto male.
Si guardò intorno, nervoso. Quando i suoi occhi incontrarono di sfuggita il distributore di bibite, fu come se l’avesse visto per la prima volta, e gli si accese la metaforica lampadina. Inserì frettolosamente le monetine nella fessura e schiacciò un pulsante a caso, mentre lanciava occhiate alla piccola rissa.

Il cantante dei Cinema Bizarre levò il pugno in aria. -Chi è il migliore, adesso, Kaulitz?- La voce di Strify, leggermente ansante, aveva però ritrovato il tono sprezzante di sempre.

Tom Kaulitz, senza distogliere lo sguardo da loro due, afferrò la lattina dallo scomparto e la lanciò contro la testa di Strify con tutta la sua forza.
In mezzo a tutta quella distesa di pelle candida, il segno rosso lasciato dalla lattina sulla fronte del vocalist era più che evidente, tanto che Bill - superato lo shock iniziale - dovette soffocare una risata portandosi vezzosamente le dita alla bocca.
Strify cadde scompostamente a terra, tra Kiro che tratteneva il fiato a occhi sgranati, Romeo che stringeva convulsamente la sua banconota da dieci euro, Yu che se ne stava impalato appoggiato al muro e Shin, l’unico tanto tempestivo da accorrere subito a braccia tese verso il suo cantante.

I gemelli Kaulitz si guardarono. -Credo che tu abbia vinto.- dissero contemporaneamente, scoppiando poi a ridere.

Perché Bill conosceva bene suo fratello e la sua smania di vincere sempre e comunque, ma non vi dava troppo peso poiché era consapevole anche dell’affetto che li legava.

-Kai.
-Mm?
-Togliti le mani dagli occhi. E’ finita, Kaulitz è rimasto in piedi.
Kai fece come gli aveva detto Ruki, e una volta vista la scena, trovò la forza di sorridere a quel guerrafondaio del suo vocalist. -Ma non eri preoccupato?
-No di certo. Se Kaulitz avesse perso, l’unico a essere preoccupato avrebbe dovuto essere lui.

Il batterista dei GazettE si lasciò sfuggire un sospiro. Talmente grande che Yu, dalla parte opposta della stanza, si sentì pervadere da un’inspiegabile tenerezza.

-Seb?- miagolò un preoccupato Kiro, chino sul cantante. -Strify?- Niente. Giocò l’ultima carta: se non si fosse svegliato così, non ci sarebbe stato più niente da fare. -... Sebas-chan?- gli sussurrò Kiro all’orecchio.
Strify si mosse impercettibilmente, aprì gli occhi e rivolse al bassista un’occhiata inceneritrice. -Maledetto sia il giorno in cui abbiamo fatto quel cosplay.- si lamentò.
-Però vedo che ti fa ancora effetto.- rise Kiro.

Aiutato dai suoi bandmates, Strify si mise a sedere sulla moquette e bisbigliò qualcosa nell’orecchio a Shin, che scomparve immediatamente.

-Forza, usciamo di qui.- disse, rivolgendosi agli altri tre Cinema Bizarre.
-Dove pensi di andare?- lo fermò Tom.
-Abbiamo un programma a cui partecipare, ricordi?- aggiunse Bill, cercando invano di imitare i modi intimidatori del fratello.
Strify li squadrò con una smorfia schifata. -Avreste dovuto fare il provino per interpretare i gemelli Weasley in Harry Potter, sapete?

Così dicendo, i Cinema Bizarre quasi al completo fecero per andarsene, ma furono bloccati prima di raggiungere le scale da Tom Kaulitz, che fissò Strify dritto negli occhi con aria minacciosa.

-Che c’è?- esclamò stridulo il vocalist. -Secondo me stareste bene con i capelli rossi, dico sul serio!

Bill, che non aveva ben capito la frase evasiva di Strify, lanciò un’occhiata veloce a Tom per capire come reagire. Quando vide il fratello assumere un’espressione di esasperazione e compassione allo stesso tempo, il cantante fece del suo meglio per imitarlo.
Purtroppo, tra i talenti di Bill Kaulitz, l’espressività è uno di quelli che funziona a intermittenza, con il semplice e prevedibile risultato che gli si dipinse in volto una smorfia indefinita. Jim Carrey si sarebbe messo le mani nei capelli, e Johnny Depp con lui.
Ruki, invece, che era dall’inizio che seguiva ogni mossa di Bill, non avrebbe certo messo mano ai suoi preziosi capelli, ma a una Beretta 92 puntata verso Kaulitz magari sì.

-Che cos’ho fatto di male per incontrare gente simile?- borbottò il cantante dei GazettE, voltandosi a guardare una parete completamente bianca. Forse il bianco l’avrebbe calmato.

Bill, accortosi che Ruki lo stava guardando, non trovò niente di meglio da fare che sorridergli un attimo, mostrargli il pollice alzato e tornare ad assumere la smorfia informe di prima, confrontandosi di nuovo con Strify. Tutto in una manciata di secondi, il che fece trasalire impercettibilmente Ruki e poi lo portò sulla soglia di un esaurimento nervoso.

-Ruki, va tutto bene? Sembra che tu stia per esplodere da un momento all’altro.- osservò Kai.
-Kai,- sbottò il lead singer, anche troppo irruento. -Hai presente i film che guarda Uruha? Quelli con Clint Eastwood?
-Sì.- rispose prudentemente il batterista. Le domande a bruciapelo di Ruki non gli erano mai piaciute. -E allora?

Ruki colpì violentemente il muro alla sua sinistra con un pugno.
Strify e Bill, insieme a tutti gli altri, si girarono all’unisono verso di lui. Nella stanza regnava un silenzio insieme reverenziale e carico di tensione.

-Allora dovresti capire come mi sento. Com'è che diceva, quella frase?- ringhiò Ruki. -"Meglio che prendi nota: sono cattivo, incazzato e stanco. Mangio filo spinato, piscio Napalm e riesco a infilare una palla da biliardo in culo ad una pulce da duecento metri." Quindi è meglio se la situazione tra queste donnette si risolva in fretta, altrimenti la metto io, la parola 'fine'.



































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Pardonnez-moi per il leggero ritardino :D

Grazie a cry_chan (Vabbe', io l'avviso slash lo metto, a scanso di equivoci xD) e ginny per i complimenti ^3^ E per quanto riguarda la svista chitarrista/bassista che mi hanno fatto notare la Spucch e Little_Ruki, ho ricontrollato bene e devo dire che avete ragione xDDD 'deo, non mi capitava uno svarione simile da quando ho scritto di Teruki degli An Café chiamandolo 'chitarrista' .___." Perdono, svista mia. Mo' correggo :°D

Ari-grazie comunque a tutti per le recensioni! uwu/

... Ah. E Kiro che chiama Strify 'Sebas_chan' vuole essere una specie di tributo a Kuroshitsuji. Per chi lo segue, non dovrebbe essere difficile indovinare che razza di cosplay avevano fatto quei due: Sebastian e Grell, ovvio xDD
  
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