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Autore: dragoargento    16/10/2009    0 recensioni
Questa volta ho voluto prendere i personaggi del gioco per inserirli in un contesto diverso: non più i Regni dei Draghi ma un mondo sterminato, dove i draghi non sono altro che una delle tante specie che lo popolano. La magia qui non esiste ed il susseguirsi dei fatti è determinato dalla forza delle armi... ma quaclhe cosa di inspiegabile sta accadendo ovunque e due male assortiti draghi guerrieri, opposti per carattere e cultura, si ritrovano a lottare assieme per ripristinare un equilibrio. Diciamo pure che si tratta di una prova. Buona lettura! Fatemi sapere...
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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draghi di cristallo

Draghi di cristallo


La prima cosa che avvertì fu il fresco odore dell'erba rigogliosa e l'aromatico profumo della resina, che tanto le ricordavano le fertili terre del Sud, della sua patria, della sua casa...

Aprendo gli occhi, Cinerea si rese conto che non si trattava di una fantasia: sopra di lei il cielo era terso, a malapena maculato da qualche nuvoletta bianca, il prato sul quale giaceva supina era folto e morbido mentre le fronde di una siepe le proiettavano piacevoli ombre sul muso.

Era felice, e la serenità che emanava quel luogo le bastava.

Poi si ricordò del vortice che l'aveva inghiottita e subito ogni cosa perse bellezza.

La dragonessa nera si mise subito sulle quattro zampe, in un concitato tintinnare di placche e maglie metalliche:

-Spyro! Ember! Flame! Bianca! Rispondete!-

Chiamò più volte, guardandosi freneticamente attorno; dove diavolo era mai finita?

L'unica cosa che comprese, era che si trovava in un labirinto, del genere di quelli che vengono fatti crescere nei giardini pubblici per scopi ludici.

Trovò qualche cosa di stano là dentro, mentre ne percorreva il semplice percorso circolare alla ricerca dell'uscita: si trattava di un arco di pietra, diligentemente scolpito e levigato, che si levava dal prato senza sostenere alcuna architettura e senza un'apparente utilità.

Ma la cosa che più di tutte la turbò fu il cosa conteneva la costruzione, proprio sotto l'arcata.

Era un paesaggio notturno, le cui lontananze si perdevano nella foschia.

Sembrava proprio di affacciarsi ad una finestra, ma quando Cinerea si sporse di lato, per sbirciare che cosa ci fosse dietro l'arco, non trovò nulla tranne dell'altro prato.

Fu allora che la propria perplessità si accrebbe ulteriormente mentre l'occhio le cadde su dei caratteri dorati che oscillavano sospesi nell'aria: “Antro Notturno”.

Dannazione! Come poteva mai essere possibile far lievitare una scritta metallica in quel modo?

Sospettosa, ma anche incuriosita, Cinerea intromise timidamente la zampa anteriore destra sotto la volta dell'arco e la sentì risucchiare verso le nebbie... una sensazione maledettamente identica a quella che aveva avvertito quando il vortice l'aveva rapita dalla sua terra per scaraventarla in quel posto sconosciuto.

Non aveva mai provato troppa paura durante i duelli o nel pieno di una battaglia, ma quella cosa che non riusciva a capire la gettò nel panico più totale.

Urlando istericamente si gettò contro la siepe, squarciandone i rami con le lame che aveva estratto dai foderi, poi inciampò, cadendo pesantemente su un attonito cameraman e rovinando così il set per l'intervista ad un drago anziano che se ne stava tutto curvo sui posteriori.


-STOP! STOOOP!-

-Ma cosa...-

-Vuoi toglierti da lì o vuoi continuare a schiacciare il mio collega?-

-mmm...-

Goffamente la dragonessa rotolò di lato, liberando una telecamera malmessa ed un operatore dall'aria spaventata e confusa, che paradossalmente rifletteva alla perfezione lo stesso stato d'animo in cui si trovava ora Cinerea, mentre subiva passiva le invettive di un umano alquanto infuriato.

-Cosa mai ti è saltato in mente? Pazza furiosa! Stiamo lavorando, qui, mica giocando!-

-Io...-

Un esserino di un metro e settanta stava mettendo in difficoltà un possente drago, in completa tenuta da guerra, che lo sovrastava...

-... Ma guarda come ti sei conciata... hai forse intenzione di farti ingaggiare come comparsa in un colossal cinematografico?-

Cinerea lo fissò senza capire, ogni parola che usciva dalla bocca dell'essere umano aveva per lei un significato oscuro: comparsa?... colossal cinematografico?...

-Va bene, va bene, è tutto apposto, ricominciamo da capo ragazzi! Rimpiazzate la telecamera guasta e ricominciamo a girare!-

-Sì capo!-

La mercenaria restò a guardare affascinata quel pullulare di attività, con tutta la complessa e bizzarra attrezzatura che veniva tirata fuori o riposta, pali con lanterne che emettevano un a luce tale che nessuna lampada ad olio o candela avrebbe saputo eguagliare...

-Potresti gentilmente svegliarti e toglierti dai piedi? Ma pensa te con che soggetti bisogna avere a che fare..-


-MOTORE!-

-Cosa? Umpf... che pace qui nei cinque mondi... o sono sei?-


Cinerea perse interesse per lo strano teatrino di pali, fili e luci per spiccare il volo e fare un piccolo giro di ricognizione.

Se ci fosse stato un paradiso in terra, avrebbe sicuramente avuto quell'aspetto.

Si trattava di una soleggiata vallata, punteggiata da boschetti di latifoglie e piccoli castelli di bianco travertino, finemente ornati da fregi variopinti e guglie dalle tegole verdi e blu.

Svolazzando come una falena ansiosa di divorare con gli occhi ogni cosa, Cinerea si lasciava scorrere sotto di lei innumerevoli pascoli, dove pacifici draghi variopinti erano intenti a chiacchierare o a svolgere le più disparate attività artigianali, fischiettando o cantando.

Tutto era calma e tranquillità... o quasi.

Proprio quando tanta perfezione stava per darle la nausea, la dragonessa nera avvertì un assordante rumore di rimbalzi sotto di lei.

Abbassò lo sguardo e vide lo spettacolo più assurdo mai immaginabile.

Un gregge di pecore stava attraversando di corsa il prato, urtandosi l'une con le altre per la foga.

Be, più che correre, come qualsiasi pecora normale avrebbe dovuto fare, stavano saltellando come molle! Rimbalzando a piedi uniti sul prato!

-Fuggite! Fuggite pure! Tanto vi prendo!-

Strillò divertita la voce bianca e squillante di un cucciolo.

-Vieni Sparx! Non farti aspettare...-

Cinerea corrugò dubbiosa la fronte: “Sparx? Cosa c'entra quel borioso di un ciambellano qui?”

Sotto di lei un piccolo drago viola, seguito a ruota da una libellula, stava caricando una sfortunata pecora che si era isolata dal gregge.

L'animale terrorizzato era fuggito attraverso la bottega di un vasaio, rovesciando anfore e vasi.

La fiammata che partì dalle fauci del cucciolo di drago completò il disastro, facendo prendere fuoco a della paglia dove erano stati deposti dei manufatti smaltati in attesa della cottura.

Il vasaio infuriato lasciò il suo lavoro al tornio precipitandosi furibondo nel prato:

-Piccola peste... Spyro, sei nei guai ragazzo! Torna qui piccolo delinquente!-

-Tanto non mi acchiappi! Na na nana na!-

-Grrrr... se solo riuscissi a metterti le zampe addosso, io...-

Cinerea si fermò a mezz'aria sorpresa... Spyro? Aveva capito bene?

Ripiegò le ali contro i fianchi e si tuffò a capofitto verso la macchiolina viola che saettava nel prato.

Atterrò proprio difronte a lui, interrompendone la corsa e squadrandolo con aria stupefatta.

Quella cosuccia dagli occhioni spalancati era in tutto e per tutto uguale allo Spyro che conosceva lei; ma il cucciolo minuto non aveva niente a che spartire con la possente e taurina corporatura del barbaro del Nord, con il quale stava viaggiando e che aveva smarrito nel vortice.

-Wow! Non ho mai visto nessuno volare come te! E così in alto! Tranne che nei circuiti, ovviamente...-

Esclamò eccitato il draghetto.

-Me lo insegni? Ti prego!-

-Be, io...-


Il sole continuava a brillare mentre dal cielo iniziarono a piovere meteore verdastre che si rovesciarono a capofitto su ogni drago presente, inseguendo addirittura chi tentava di scappare.

Gli sfortunati che venivano colpiti da quegli strani globi, si tramutavano in statue di cristallo.

Una sfera stregata saettò verso Cinerea, la quale afferrò per la vita il cucciolo e si tuffò di lato, lasciando che il proiettile si schiantasse al suolo, innocuo come una brezza per erba e fiori.

Subito un altro globo si mise sulle sue tracce, costringendola a prendere il volo nel tentativo di schivarlo; ma la cosa era troppo veloce e lei dovette estrarre la spada e ad usarla come una mazza.

La sfera luminosa schizzò via come una palla, ma quasi subito riprese il controllo della propria traiettoria e unendosi ad altre compagne, si gettò nuovamente a capofitto verso la dragonessa.

La mercenaria era in trappola.

Solo la velocità maturata in anni ed anni di pratica le aveva permesso di resistere a quegli attacchi che l'aggredivano da tutte le parti, ma ormai le sue energie andavano esaurendosi mentre i globi stregati non accennavano a scomparire.

Vide sotto di lei una graziosa vasca, punteggiata da pietre piatte ed alimentata da due cascate che sbucavano dalla collina sovrastante.

-Spyro, trattieni il fiato...-

-Cosa? Non vorrai gettarti in acqua, annegheremo, io non so nuotare!-

-Trattieni il fiato, ho detto!-

Sfuggendo all'ultimo secondo all'incantesimo che la braccava, la dragonessa si lasciò cadere in acqua, aggrappandosi alla parte sommersa delle rocce per evitare che il peso dell'armatura la trascinasse a fondo.

Rimase così fino a quando i suoi polmoni non ebbero fame d'aria.

Quando riemerse tutto si era ormai concluso.


Spyro saltò fuori dalla vasca come se si fosse trattata di una conca pullulante di scorpioni velenosi, scuotendosi come un cane nel tentativo di asciugarsi.

Cinerea lo seguì poco dopo, impacciata dal peso dell'armatura che aveva imbarcato abbondante acqua.

-cos'erano quelle... quelle cose?-

Aveva chiesto, mentre si dava da fare con le fibbie per liberarsi dalla corazza e lasciarla scolare.

-Nasty Norc! È stato lui a combinare tutto questo!-

-Nasty Norc? Ma dai! Quell'ottuso troll delle paludi non è nemmeno capace di mettere in fila le parole per una frase coerente! Come potrebbe mai creare delle diavolerie del genere?-

-Sì, è puzzolente, brutto ed ignorante, ma rimane sempre un mago potente...

-Mago? Vorrai forse dirmi che si è trattato di magia?-

Rispose la mercenaria, venuta da un mondo dove la realtà era governata da leggi concrete e non dalle favole, mentre guardava il suo improbabile compagno di disavventura con uno sguardo accondiscendente.

-Ma va! Tutti sanno che la magia non esiste!-

Questa volta fu Spyro a sobbalzare e a guardarla come se fosse fuggita da un manicomio.

-Bene, ora ti devo salutare, ho un mondo da salvare, io-

Così dicendo, il draghetto la lasciò presso la vasca mentre si gettava senza esitazione su un ranocchio troppo cresciuto con tanto di elmetto ( ma da dove saranno mai spuntati fuori?), che venne prontamente eliminato dall'alito infuocato del cucciolo.

“A quanto pare, anche qui i draghi sputano fuoco, un po' come Flame e Ember...” ma i suoi pensieri vennero interrotti quando il mostriciattolo verde esplose in una manciata di pagliuzze dorate, lasciando di sé solo un gigantesco rubino che venne prontamente afferrato dalla libellula e lanciato addosso a Spyro: la gemma scomparve appena toccò il drago, lasciando un “1” dorato a fluttuare nell'aria.

Cinerea assistette a questa ed ad altre bizzarrie, completamente incapace di muovere un muscolo, quanto era rimasta di stucco.

A quanto pare era piombata nel regno dell'assurdo e sarebbe stato fondamentale, per la sua stessa integrità mentale, abbandonare quel luogo il più presto possibile... forse il Nasty Norc di questo mondo avrebbe potuto aiutarla... c'era una sola cosa da fare...

-Ehi! Cucciolo! Vengo con te!-


  
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