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Autore: taisa    19/10/2009    6 recensioni
Un nuovo pericolo, una nuova minaccia. Un grido d’aiuto. “Salvami”
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SAVE ME

SAVE ME

*

L’anello debole

*

“Ahahah! Guardate questi parassiti, cadono come mosche” Rise sguaiatamente il Saiyan dalla grossa corporatura, lisciandosi i baffetti con aria di superiorità, prima di scagliare una sfera contro alcuni malcapitati abitanti di Shikei che perirono nell’esplosione.

Cooked osservò di sbieco il compagno di viaggio, pensando che non era per nulla d’accordo con la sua affermazione. Erano giorni che combattevano, non facevano altro, e i nemici sembravano diventare ogni minuto più forti. Forse era semplicemente troppo difficile per un bambino della sua età affrontare la conquista di un Pianeta così grande.

Fu con quel pensiero in testa che i suoi occhi si scostarono sul più piccolo dei tre guerrieri. Vegeta aveva una strana espressione in volto, pareva quasi annoiato e irritato al tempo stesso. “Sta zitto Nappa! Freezer non fa altro che darci di proposito questi Pianeti insignificanti” Si lamentò l’autoritario bambino, chiudendo la bocca al gigantesco sottoposto. “T… ti chiedo scusa Principe Vegeta” Balbettò l’omone, mettendosi sull’attenti in un gesto più che istintivo.

Un’esplosione a breve distanza face sobbalzare il bimbetto dagli occhi castani, che per un attimo pensò di essere spacciato. Tuttavia, fu la mano del terzo Saiyan ad abbassarsi, dopo aver eliminato una notevole quantità di avversari. Corpi e macerie si mischiarono alla polvere, cadendo al suolo. Radish scoppiò a sua volta in una risata sguaiata, e Vegeta lanciò un’occhiata al Saiyan al suo fianco, confermando con il solo sguardo le sue parole. Se anche quell’incapace era in grado di compiere carneficine così facilmente, allora il Pianeta Shikei non valeva davvero nulla!

Cooked, in mezzo a tutto ciò, sentì una pressione indescrivibile sulle proprie spalle. Come se si fosse finalmente reso conto della reale natura di quello che credeva un compagno di giochi. Persino un bambino lo avrebbe capito, lui era l’anello debole di quel gruppo. No, lui era l’anello debole dell’intero esercito. La pedina sacrificabile, la persona da poter mandare a morire senza la minima esitazione. Colui che poteva essere abbandonato sul campo di battaglia.

Al respiro già affannato si aggiunse un groppo alla gola che cominciò a stringersi quasi a soffocarlo. Il pianto gli offuscò gli occhi stanchi, mentre le lacrime si mischiarono al sudore che grondava abbondante dalla sua fronte. Fece in tempo solo ad alzare lo sguardo, prima di vedere un ki blast raggiungerlo in un intervallo troppo breve. Non riuscì a evitarlo a causa dei suoi sensi inibiti dalla stanchezza. Si ritrovò a cadere all’indietro, e come al rallentatore si rivolse al suo amichetto. Vegeta si girò appena, quando udì il suo urlo, ma l’ultima cosa che Cooked vide di lui fu quel sorriso soddisfatto stampato sulle sue piccole e malefiche labbra.

E tutto divenne buio.

“Chi sei?”

Il mio nome è Ham, piccolo, tu come ti chiami?

“Cooked”

“Sei venuto per salvarmi?”

Vuoi essere salvato?

*

“Cooked, ehi, Cooked non mollare, cerca di resistere” Lo rassicurò una voce conosciuta, introducendosi con dolcezza nella sua mente. “Cooked, mi senti? Andrà tutto bene vedrai, cerca solo di tornare in te” Gli sussurrò Bulma, avvicinatasi a lui, che nel frattempo si era raggomitolato su se steso, premendo sulle tempie con entrambe le mani. “No, lui non vuole lasciarmi andare” Farfugliò a denti stretti scuotendo il capo con veemenza.

La terrestre osservò per un secondo il marito, in piedi accanto a lei, in cerca di una spiegazione o di un supporto. Vegeta fissò la scena in silenzio, poggiando la mano sul braccio ferito e assumendo un’espressione quanto mai indecifrabile. L’attenzione della donna tornò a rivolgersi verso lo sventurato rapitore. Delicatamente gli poggiò una mano sulla spalla, nel chiaro intento di volerlo rassicurare. “Ascoltami Cooked, possiamo trovare una soluzione. Vieni sulla Terra, lì ci saranno delle persone che ti aiuteranno” Propose senza troppo pensare, cercando invano di fissare l’altro negli occhi. “Sono sicura che ti sentirai molto meglio dopo”.

“E’ troppo tardi, lui è dentro di me, mi sta facendo scoppiare la testa!” Dichiarò sofferente, sbattendo più e più volte la fronte al terreno.

Non ascoltarla.

Ricordati che, tu ed io, non potremmo mai più essere separati.

“Basta smettila! Non voglio più parlare con te, non voglio più starti a sentire!” Cooked picchiò violentemente il capo al terreno, dando quasi l’idea di voler rilasciare fisicamente tutti i suoi pensieri.

Nel frattempo, Bulma si scostò quasi per istinto, convinta che si fosse rivolto a lei. Impiegò un paio di secondi prima di capire che, l’interlocutore, era qualcun altro. Gli poggiò nuovamente le dita sulle spalle, cercando di fargli sentire quel leggero contatto. “Stai calmo Cooked, non succederà nulla. Noi siamo qui per aiutarti”.

Falla stare zitta una volta per tutte.

Non ne posso più di lei.

Un singulto scosse l’indomabile alieno, e la terrestre non poté fare a meno di notare quella lacrima che cadde al suolo bagnando il terreno sotto di lui. “Non voglio più stati ad ascoltare Ham” Parlottò lui, colpendosi più volte le tempie con i palmi delle mani.

Ahahah non farmi ridere.

Senza di me non sei nulla.

Sei solo un fallito.

Tu sei l’anello debole.

“Non è così, non è così!” I suoi occhi castani si aprirono all’improvviso, investito da un ricordo mai perduto. Scivolarono lentamente sul suolo, andando a cercare le scarpe bianche, sporche di sangue e terra, di quello che era stato il suo avversario. Lo scrutò centimetro per centimetro, fino ad arrivare al volto; impassibile e indifferente, come se la cosa non gli interessasse.

“Vegeta, io non sono un debole, vero? Non lo sono” Gli domandò, con uno sguardo che sembrava implorarlo. Anche Bulma scostò lo sguardo su di lui, cercando di cogliere ogni minima variazione del suo viso.

Tutto sembrò restare in sospeso, come se dalla sua sentenza dipendesse la vita di una o più persone. Ma in quanto a risposte, il Principe dei Saiyan, non era molto bravo. Soprattutto se in cerca di approvazioni.

Le iridi scure restarono a fissare quelle sofferenti del guerriero caduto, riscontrando in lui proprio ciò che non voleva sentirsi dire. Sfortunatamente, mentire, non rientrava nelle sue capacità. E se Cooked non riuscì a cogliere appieno quell’espressione di leggero disgusto, a Bulma non sfuggì il minimo dettaglio dei suoi pensieri. “Sei un rifiuto, non sei degno di definirti un guerriero” questo parevano comunicare quei profondi occhi neri, tradendo un disprezzo fin troppo lampante, almeno alla compagna.

Bulma fu costretta a distogliere lo sguardo da quello del consorte, come se quella denigrazione fosse rivolta a lei in prima persona. E fu solo grazie a quel gesto, che l’alieno comprese l’essenza di quello sguardo apparentemente immutato, da parte di quel bambino che aveva tanto ammirato, ma che mai era riuscito a comprendere.

Chinò mestamente il capo per qualche secondo, prima di rialzarsi in piedi con sguardo spento. Quale dei due fosse, in realtà, nessuno poteva saperlo, in entrambi i casi, il ki blast di colore nero che la sua mano stava generando non sembrò essere un buon segno. “Io non sono l’anello debole” Farfugliò a denti stretti Cooked, prima di sollevare il braccio con sguardo minatorio, rivolto palesemente al nemico.

Bulma non ebbe il tempo di rendersi conto di nulla, riuscendo solo a vedere un’accecante luce, che la costrinse a serrare le palpebre, prima di sentirsi sospesa nel vuoto. Quando riaprì gli occhi, scoprì che diversi metri la separavano dal terreno sottostante e che, il suo salvatore, la stava sorreggendo col solo braccio sano. “Vegeta” Sussurrò quando riconobbe l’inconfondibile viso del compagno, prima di aggrapparsi saldamente alla sua maglietta. “Non muoverti” Le suggerì lui, evidentemente provato dalla battaglia, anche se mai lo avrebbe ammesso apertamente.

“Avete cinque minuti, per lasciare questo Pianeta” Suggerì Cooked, apparendo da dietro una nuvola di polvere che si era levata nel cielo a causa della deflagrazione. “Scappate, prima che esploda tutto” Annunciò, mentre l’ultima lacrima gli rigò il viso ancora contratto in una smorfia di dolore.

“Cosa?!” Esclamò Bulma, muovendosi un po’ troppo bruscamente e rischiando quindi di cadere. La reazione di Vegeta, invece, si limitò a essere un lieve e quasi impercettibile gesto delle sopracciglia. “Ve lo ripeto, se ci tenete alla vita andatevene finché siete in tempo” Insistette, esortando gli altri due a fare in fretta.

Lo sguardo dell’alieno, infine, si concatenò per un secondo con quello del Saiyan, e forse per la prima volta i due comunicarono veramente. Il leggero arcuarsi di entrambe le sopracciglia da parte del Principe lasciò intuire all’altro che il messaggio gli era arrivato.

“Aspetta un secondo, non vorrai…?!” Sbraitò Bulma, lasciando morire la frase a metà. Le era bastato un attimo di riflessione per capire, convalidato anche all’inquietante rumore che il Pianeta produsse e che, lei, aveva già sentito su un altro Pianeta della galassia. Cooked le sorrise, e per la prima volta era un sorriso vero, ma non aggiunse altro, lasciando al compagno di lei le eventuali decisioni.

Vegeta fissò per un secondo ancora il vecchio commilitone, stringendo di più a se la moglie. Il suo sguardo si fece più determinato e senza attendere un minuto di più si voltò, sfrecciando verso la sua astronave.

E mentre Cooked li vide andare via, si staccò il mantello rosso dalle spalle, lasciandolo cadere lentamente al suolo.

*

CONTINUA…

*

*

Vegeta X: Ti ringrazio, sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto.

*

fashionelle09: Che dire, mi fa piacere che il dialogo ti sia piaciuto. Come hai detto tu, Ham è quello cattivo. Cooked non è poi così malvagio infondo ^^’. Grazie per aver fatto la segnalazione. E per aver apprezzato altre mie storie.

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Dea Nemesis: Non so come ringraziarti per il tuo apprezzamento e la tua attenzione ai particolari della mia storia. Mi fa davvero molto piacere sapere che c’è qualcuno che fa caso a queste “piccolezze”. Quindi, grazie! E sono contenta anche che Cooked ti piaccia e che non stona con gli altri personaggi.

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ka93: Già, Bulma e la sua boccaccia. Vegeta ha perso un po’ la faccia per colpa sua, ma lei è l’unica che può permetterselo senza rimetterci la vita. XD

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giusiemo291: Azzardati pure, la comicità era assolutamente volontaria ^_*. Mi fa piacere che il dialogo ti sia piaciuto. Sono contenta che l’elenco di “difetti terrestri” ti abbiano divertito. Riguardo Cooked invece, la verità e venuta a galla prima che cominciassi ad odialo allora XD. Mentre Ham, beh, lui sta dando parecchi grattacapi, è proprio il caso di dirlo, al povero alieno.

*

Luna_07: Cooked è davvero troppo buono, infondo. Vedremo se riusciranno a risolvere i suoi problemi. ^_*

*

maryana: Non mi resta che ringraziarti dunque. Spero che anche questo capitolo sia stato all’altezza. ^^

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LeftEye: Eh già, Bulma è proprio una tosta XD. Ma immagino che non potrebbe essere altrimenti, visto che deve mettere in riga nientemeno che il Principe dei Saiyan! Sono contenta che la sua caratterizzazione ti piaccia ^^. E ora vedremo come risolveranno il “problema Ham”.

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kikka994: Il dentifricio è un problema “terrestre”… anche Saiyan, a quanto pare. Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e spero che questo non ti abbia deluso.

  
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