Serie TV > Gossip Girl
Ricorda la storia  |       
Autore: KikiWhiteFly    19/10/2009    4 recensioni
Terza Parte - From Q to Z.
“Passiamo direttamente al piano B?”
Ancora una volta Blair si dimostrò scettica e disse: “Cioè?”
“Cioè... Blair e Bass. Il romanticismo non è per noi...”
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~ Crazy Little Thing Called Love. 

{ChuckBlair Tribute}

A Elena – uchihagirl.

Perché è una BlairChuck dipendente come me, 

perché è una persona sincera, schietta, frizzante, simpatica, ironica – pink? XD – 

e chi più ne ha più ne metta. 

A lei, che si è dimostrata una cara amica in più frangenti, 

non facendomi mai mancare l'appoggio morale, necessario per affrontare i problemi.

Ti voglio tanto bene.

*E mancano 12 giorni e ci vediamo! (Kiki zompetta)*



 

Amore



Anche adesso Chuck sentiva un nodo bloccato in gola. Gli occhi della ragazza erano leggermente lucidi, emozionati, forse un po' sofferenti. Era fasciata nel costoso abitino bianco, perfetta come una Dea; aspettava una risposta, vi era trepidante attesa nel suo sguardo.

Io... Io...”, ma le parole si fermarono in gola, come se essa si fosse improvvisamente prosciugata e avesse creato una larga conca in concomitanza con le corde vocali.

Grazie, mi basta”, e lei si asciugò velocemente quei rigagnoli salati che le avevano sporcato le guance marmoree, rovinando probabilmente i segni più visibili del fondotinta. Il sorriso di Blair era tornato a splendere per un altro uomo, forse migliore – chi può dirlo.

Ti amo

Mormorò, quando era già lontana. La scia di fumo lasciata indietro dal motore, le parole nascoste all'interno di quegli aloni grigiastri di cui aveva inalato l'odore. Disgustato, spostò lo sguardo da tutt'altro lato.

Ti amo, ti amo, ti amo... Tutte le volte che vuoi, Waldorf.

Magari la prossima volta ci sarebbe riuscito.

Ci sarebbe stata una prossima volta, no? - sospiro laconico, sguardo amaro, sopracciglia incrinate di fronte la durezza di quelle stesse parole.

[185 parole]

Bugia.

 

 

 

Blair lo stava osservando criptica, cercando di fabbricare un sorriso per mascherare il sentimento che regnava incontrastato nel suo cuore. Chuck bacchettò un piede a terra, guardandosi a 

destra e a manca, in cerca di qualcosa.

Allora, mi hai tradito”, disse. Voce bassa, roca, appena spezzata dal dolore.

Avanti, Chuck, non fare il moralista!”, e la ragazza si avvicinò al suo interlocutore, gettandogli le braccia al collo; ma quello prontamente le respinse, facendole fare un piccolo capitombolo 

all'indietro, attutito solo dal materasso in lattice.

Sei una bugiarda, Blair”, la vide alzare un cipiglio, saccente come sempre.

Chuck Bass stava per lasciarla lì, in quella dispendiosa camera d'albergo, i capelli vaporosi che le cadevano con sofficità sulle spalle magre ed il sorriso di cartapesta in volto.

Era una dea, ma non era più quella divinità pura di cui si era perdutamente innamorato. Dovette fare qualche passo indietro, studiando per l'ultima volta, con meticolosità, il profilo della 

ragazza, ripercorrendolo e disegnandolo nella propria mente... Lo avrebbe ricordato, quando un giorno – non avrebbe tardato quel dì – gli sarebbe mancata.

 Avrebbe rimpianto il fatto di non poterla abbracciare, di non sentire più quei fili castani frustargli dolcemente la schiena e il calore del suo corpo, racchiuso come una bomboniera tra le 

coperte. Ed il fatto di non poter più fare l'amore con lei, il suo tocco stregato, lo sguardo crudele. L'arroganza fatta persona, sì.

E mai la vita gli era parsa più interessante, finché non era comparsa lei a colorarla, sfumando sui grigi piatti di quella tavolozza di colori poco variegata.

Te ne stai andando, Bass? Niente più... Scopate?”, particolare enfasi in quella parola. Bass si era voltato ancora una volta, inghiottendo il boccone amaro.

Fece un cenno di diniego col capo, poi, passandosi una mano sotto il mento rotondo, le disse semplicemente: “No... Niente più amore, Waldorf”

[300 parole]

Complimento.

 

 

A che gioco stai giocando, Bass?”, mormorò lei, sorseggiando il suo Martini.

Chuck osservò con sguardo criptico la veste merlettata di alcune top model, elogiandole mentalmente. “Nessun gioco”, rispose indifferente.

Certo”, sbuffò lei, sardonica. “Faresti così con tutte, scommetto”, posò il bicchiere di cristallo sopra il vassoio di un cameriere, poi incrociò le braccia al petto, piccata nell'orgoglio.

No, con te no”, sorseggiò lui stavolta, concedendosi un agognato minuto di silenzio. “Tu sei diversa”, disse, piuttosto saccente.

Blair non sapeva se sorridere o sentirsi offesa, così lanciò il guanto di sfida, chiedendogli semplicemente: “Dovrei considerarlo un complimento?”, bacchettò un piede a terra, irritata.

Certamente”, l'ammonì lui, offrendole il suo Martini, stampandovi sopra le sue labbra.

Blair arrossì, istintivamente.

Sopra il calice le parve di sentire il sapore dei baci di Chuck.

[129 parole]

Dieci

 

 

 

Blair bacchettava un piede a terra, guardando il cellulare con sguardo truce. Dieci minuti, lo stava aspettando da dieci minuti, lei.

Adesso si stava stringendo nel cappottino invernale, non mutando però da quello strano stato d'ansia in cui si trovava; se Chuck non si fosse presentato come d'accordo all'appuntamento, 

avrebbe servito la sua vendetta su un piatto a base di veleno.

Si guardò ancora intorno, controllando maniacalmente il cellulare e i nuovi messaggi – vana speranza.

Bass!”, urlò, quando lui le fu davanti. Per tutto risposta il ragazzo annuì discretamente, cacciandosi le mani dalle tasche. “Trova un valido motivo, prima che ti stacchi le palle”

Non voleva cedere alle sue infide lusinghe, anche adesso che stava percorrendo con l'indice il suo volto, su e giù, in un banale tentativo di riconquista.

Volevo vedere quanto mi avresti aspettato, Waldorf”, ironizzò. Blair spalancò la bocca, creando un'ovale piuttosto scettico. Restò inebetita innanzi a lui per un buon minuto, lo stesso in cui si 

stava interrogando su quale risposta dare al ragazzo.

Stranamente non trovò nulla cui controbattere, forse sapeva già la risposta. “Che domande, Bass... Fino al passaggio di una limousine”, lo superò, ostentando un sorrisetto vittorioso. Lui però 

la fermò per un braccio, ostacolando l'orgogliosa andatura. “Ehi!”, lo rimbeccò. Poi gli passò l'indice sul naso dritto, sorridendo sbarazzina, stavolta. “Ovviamente ti avrei aspettato in 

limousine, per tutto il tempo necessario”

[223 parole]

E

 

 

Blair posò sfinita la borsetta di Vuitton sul mobile dell'ingresso, lamentandosi per i tacchi vertiginosi.

Si vede proprio che sto invecchiando”, ci scherzò su, liberandosi dei preziosi dodici centimetri.

Lanciò le scarpe bicromatiche – in tinta col vestito del medesimo colore – per terra. Un rombo che fece eco nelle pareti quasi abissali della Villa.

Si guardò per un millesimo di secondo allo specchio, studiando le rughe d'espressione che col tempo erano comparse sul volto da ragazzina – ormai cresciuta, divenuta donna a tutti gli effetti 

– e provò una strana sensazione: una morsa nel cuore.

Blair e Chuck ormai era una coppia sposata, accasata, felice...

Ma non più giovane. Erano appena ritornati da una festa, per la precisione la sua festa. I quarant'anni erano presto arrivati, portando con sé pregi e difetti.

Cos'hai da guardare, Bass?”, mormorò lei, coprendosi il volto col foulard di seta.

Voleva nascondere i segni del tempo, le crepe che si erano venute a creare sul volto; come i cocci, prima perfetti, intoccabili... Poi perdono quella bellezza fulgente, presentano delle 

screpolature e in men che non si dica, si logorano. “Una vecchiaccia di quarant'anni, vero?”, chiese, osservandosi sprezzante allo specchio.

Quaranta?”, ripeté lui, con particolare enfasi. Si passò una mano sotto il mento, sogghignando. “Non me ne ero accorto, Waldorf”

[207 parole]

Festa [Surprise!]

 

 

Certo, le sorprese non erano mai state il suo forte, ma per Blair Waldorf le avrebbe fatte volentieri. L'ovale di stupore disegnato sulla bocca della ragazza stava a confermare che era riuscito 

nel suo intento. Come nei film di serie B – dal finale alquanto prevedibile –, vi era una scena alquanto mielosa: una lunga scia di petali di rosa sopra una serie di piastrelle di marmo.

Sembrava quasi che una diva stesse attraversando il tappeto rosso, tanto era compatta quella matassa scarlatta.

Non ti eri dimenticato il mio compleanno?”, Chuck – ultima rosa ancora intatta tra le proprie mani - la stava aspettando accanto ad un tavolo, allestito con tanto di lume di candela.

Pensavo fosse tutti i giorni”, disse semplicemente, prima di prendere la sua bella per mano e farla combaciare alla propria; ora era tempo che si sentisse la sua regina.

 [142 parole]

Gioco

 

Giochi ancora, Bass?”, lo fermò, prima che potesse timbrarle sulla pelle un segno incisivo del proprio passaggio.

Come sempre”, rispose lui, carezzandole la schiena, tentando d'ammorbidirla.

Forse non voglio stare a questo gioco”, occhi lucidi, crepa nel cuore, amarezza nello sguardo. Si morse il labbro inferiore Blair, piuttosto provata dal dolore. “E tu... Quando smetterai di 

giocare?”, vana speranza, cuore che batte.

Finché esisteranno punti da accumulare, Chuck Bass giocherà”, telegrafò lui, arcigno.

Li hai persi tutti, Bass. Almeno con me”, e un rigagnolo lucido le segnò le guance.

Aveva messo fine alle danze, aveva chiuso la partita.

Aveva vinto.

Eppure si sentiva strana.

Come se colui che credeva d'amare le avesse appena appena sottratto il cuore, annunciandole un doloroso, sofferente, gravoso Game Over.

[116 parole]

 

~ 

Credits:

© Il titolo è liberamente ispirato alla canzone dei Queen "Crazy Little Thing Called Love", famosissima canzone. L'ho trovata cucita a pennello su una coppia scoppiettante come Chuck e Blair <3. 

Dunque, un piccolo riassuntino:


Amore – la famosa puntata – direi quasi memorabile ** - in cui Blair chiede a Chuck di esplicitargli i suoi sentimenti, ma lui non ci riesce. Ovviamente il Ti amo che dice solo dopo Chuck, è solo una mia versione.

Bugia – non poteva mancare mica l'angst nelle mie storie! Un tradimento ferisce sempre, così Chuck si sente ferito da Blair.

Complimento – questa è ironica. Non è collocata in un momento preciso, pensate però una delle tante feste di casa Waldorf e vicinati... Poteva mancare il botta risposta tra i due? No signore <3. 

Dieci – tenera, sì. Ironicamente, Blair controbatte contro Chuck.

Età – Aw! Il sol pensiero che in questa drabble siano sposati mi fa venire gli occhi a cuoricino! E questa drabble dimostra che Chuck sa essere dolce, anche nei momenti di debolezza di Blair. Dolci, dolci, sìsì *Spera di non aver sforato troppo*.

Festa [Surprise!] - ambientata probabilmente nella terza stagione, quando stanno insieme già da parecchio tempo. Come non descrivere un momento così magico?

Gioco – e sì, anche questa triste. Volevo soffermarmi sul gioco in maniera più seria – diciamo così.

Di solito viene ironizzato il gioco Bass-Waldorf, io ho ispezionato più a fondo, magari Blair potrebbe essersi stufata di quei giochetti, chissà.

Sette drabble, domani ne posto altre sette, dalla lettera H alla lettera P, per poi concludere con le altre cinque, dalla Q alla Z.

Spero siano quanto meno leggibili, ringrazio la mia beta ro-chan per essersi presa questo disturbo. 

Posso sperare in un commentino?.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Gossip Girl / Vai alla pagina dell'autore: KikiWhiteFly