Gli umani
Vili
Subdoli
Macchinatori
Solo
cibo per le mie membra
Eppure tu sei diversa
Come
questa luna, che, inghiottita dalle tenebre continua perseverante a splendere
dando a tutti la possibilità di godere dei suoi raggi.
Persino a me, un vampiro, un nemico della tua stirpe. Lo stesso che prova gioia
solo quando ingaggia battaglie che per molti sarebbero
fatali, quando assapora il dolce gusto
metallico del sangue che copioso sgorga dalle mie vittime, bagnando la terra
ormai satura.
Quando
servo te, mia master.
Sorrido mostrando i canini lattei e
aguzzi, ripensando al nostro primo incontro...a dieci anni fa.
Tu mi
resi la vita e io quella vendetta che il tuo dolce e
puro sangue anelava con tanto fervore.
E con un
muto accordo, stretto con quel liquido vermiglio delle nostre prime vittime, mi
resi tuo schiavo reprimendo il mio orgoglio di nasferatu, guidato da una strana sensazione.
Come se il filo invisibile e insidioso del destino avesse guidato i
tuoi passi verso quella cella nascosta a tutti. Come se ci avesse scelti, condotti, verso queste battaglia imminente, verso
questo tuo unico peccato.
Amare chi come me ormai vive nella
dannazione, macchiando la tua purezza.
Patetico, ecco cosa
sono.
Io, il temuto No life King sconfitto,
domato da un' essere umano, da te.
L' unica che è riuscita a far trapelare un poco di luce in
questo cuore che neppure credevo di avere. L' unica
persona che non teme la mia presenza, che è riuscita a vedere oltre la mia natura demoniaca.
Sarà immorale, sbagliato eppure non me ne
pento affatto.
Chiudo gli occhi e ripenso a questa notte, che ormai sta giungendo
al termine, avvertendo ancora sulla pelle diafana e fredda il calore del tuo tocco. Il respiro irregolare di entrambi che fa da sfondo alla nostra unione, anime ormai plasmate come una
unica e completa.
Li riapro e ti vedo sopita in un sonno sereno, facendo
trapelare dalle labbra sottili e severe, un timido
sorriso, accorgendomi poi che anche io a mia volta sto sorridendo.
Un
sorriso che non è di disprezzo o sfida, solo di un amore innaturale e proibito, come lo è la mia
esistenza.
E dopo aver posto un ultimo bacio al mio angelo, avverto la
timida luce solare che poco a poco riempe la tua
stanza, facendo risaltare ancor più la tua dolce figura.
Annunciando la mia
partenza.
E come un ombra scompaio.
Tu un angelo
La mia salvezza
La mia
redenzione
Io il demonio
Il tuo peccato
Il
leggendario Zamiel
Colpevoli di amare alla luce di quella bianca luna che tanto ti
somiglia.