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Autore: Sundy    23/09/2003    7 recensioni
Bellmere e il suo tesoro
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Profumi…
"Vorrei tanto che lo sapessero…."
Lo dissi in un soffio, mentre il fumo della sigaretta saliva lento verso il cielo profumato. Era amara, perché l’avevo accesa, spenta, e poi riaccesa, ma non avevo di meglio. Potrei aggiungere “in quel momento” ma sarebbe una bugia, non ce l’avrei avuto neanche dopo. Gen si voltò appena verso di me e sbuffò...
" eh?"
I cerchi di fumo salivano veloci verso il cielo pieno di stelle, agitato dalla brezza di mare. La veranda della casa, le tende che svolazzavano dietro le finestre aperte. Profumo di fiori, di tabacco, di notte, delle sue sigarette buone e delle mie, più economiche e puzzolenti, odore di prati, d’erba medica, di terra umida come il grembo di una sposa, di vino e di mandarini. Lasciai che entrasse dentro di me aspirando a pieni polmoni, poi lo chiusi dentro il mio cuore e misi un tappo alla bottiglia.
Un altro istante di vita era diventato mio, mio, completamente mio, e non se ne sarebbe andato mai più. Credo di aver sorriso
"il mio problema è che sono troppo possessiva….."
" ...il tuo problema è che sei una testa di legno…".
" ..con la mia vita intendo. Sono troppo possessiva con quello che vivo. Ho una collezione di essenze nel cuore e ne sono gelosissima. Vorrei che ogni momento mi appartenesse in tutta la sua pienezza, e questo rischia di diventare un po’ stressante alla lunga. Vorrei sentire dentro di me ogni istante che vivo, sentirlo pulsare nel cuore, nei muscoli, negli occhi e nelle orecchie, nel naso, sulla punta della lingua, nei gomiti e nelle ginocchia, nelle ossa e tra… mphf…. i capelli, sui polpastrelli delle dita e soprattutto nello stomaco. Lo stomaco è un punto fondamentale per sentirsi la vita addosso, sai? Il mio capitano diceva sempre che quando il tuo stomaco ti urla che sei vivo vuol dire che hai davvero fatto del tuo meglio!
" mah… non ci avevo proprio mai pensato…"
"fidati…. oppure prova a soffrire la fame e scopri da solo la potenza dello stomaco!"
Sorrise…… poi la sua espressione cambiò di colpo, si schiarì la voce e fissò un punto lontano, mentre mi porgeva una delle sue sigarette. L’accesi e aspettai che fosse lui a parlare, pur avendo intuito l’argomento della discussione che Genzo stava tentando penosamente di intavolare. Dal mare poco lontano arrivava una brezza fresca e salata. Ne chiusi una borraccia nel mio cuore.
" Bellmere….. che provvedimenti intendi prendere?"
"… l’ ho già rimproverata…"
"lo hai fatto mille volte e non è servito a nulla, magari dovresti.."
".. non dovrei nulla e potrei meno, Gen….. Nami è testarda almeno quanto me, e ha un sogno da realizzare. E poi non voglio che invecchi triste per un sogno frustrato
quando era una bambina!"
"Ma la tua bambina crea più disordini di tutti gli abitanti del villaggio messi insieme!"
"..questo è un tuo problema..."
"Bellmere!"- risi di gusto mentre Genzo si arrabbiava docilmente. Mare, fiori, cielo, nuvole e stelle.
"L’ ho già sgridata, non ruberà più nulla dalla biblioteca, promesso……"
".. come posso continuare a fidarmi delle tue promesse?"
"….. ascolta il tuo cuore. Lui ti dirà sicuramente di essere buono e di fidarti di me.. di noi…"
Genzo non rispose, si limitò a guardarmi storto, con un po’ di imbarazzo che proiettava un’ombra rossa sulle sue guance, tra i baffi, il cappello e la luce delle stelle. Feci finta di non accorgermene e pensai che era molto sleale continuare a vincere contro di lui facendo leva su suoi buoni sentimenti. Pensai che ero proprio stronza, ma in qualche modo dovevamo pur sopravvivere, quindi…
" scusa… mi approfitto sempre del tuo buon cuore, ma cerca di capire. Ce la sto mettendo tutta per tirarle su nel miglior modo possibile…"
".. ma non è facile."
" certo che no! Tanto per cominciare siamo povere in canna, e poi quelle due hanno un caratterino… soprattutto Nami…Ma non posso mica tirarmi indietro?"
"..io te l’avevo detto che non sarebbe stato facile!"
" Lo so che me lo avevi detto! E avevi ragione, non è facile. Però quando ho deciso di adottare Nami e Nojiko ho fatto una promessa a me stessa…"
Il mare azzurro, piatto come un dipinto. Un fiore staccato che ballava tra i capelli azzurri di Nojiko.
"Bellmere, che c’è al di là del mare..?"
Che c’è al di là del mare? Se cresci i tuoi figli su un isola è sicuro che prima o poi arriverà il giorno in cui ti rivolgeranno la fatidica domanda: che c’è al di là del mare? Stesi le braccia verso il cielo, per fargli il solletico, per accarezzarlo, o semplicemente per stirarmi la schiena
" non te lo so dire, Nami…. Più che altro non saprei cosa dirti. Ma se un giorno vorrai saperlo, bisognerà che tu vada a vederlo con i tuoi occhi…"
"questa non è una risposta..."
" ahhahahahahah….. beh, hai ragione…. Magari non è una risposta, ma è vero. Non posso sapere cosa troverai al di là del mare perché quello che trovi nella vita dipende soprattutto da quello che vai a cercare… puoi raccogliere cose bellissime, là fuori come qui dentro, il mondo è pieno di cose bellissime… ma cosa vuoi trovare devi saperlo tu! Tu sai cosa vuoi fare da grande, vero?
" io disegnerò la carta nautica del mondo!"
Nami lo gridò con la sua voce alta e chiara come il richiamo delle rondini di mare, alzando le sue braccia morbide al cielo e ridendo di gusto. Anche io risi. Nojiko, più lontano, coglieva fiori gialli e azzurri. Le nuvole sembravano disegnate, come il mare liscio come un cucchiaio. Le cartine di Nami, i fiori di Nojiko. Stappai una bottiglia nella cantina del mio cuore, e vi chiusi dentro quei profumi quei colori. La mia collezione di essenze…. Quella sera, sotto le stelle, con la sigaretta buona di Genzo tra i denti e un po’ di vento negli occhi, la stappai di nuovo, e i colori saltarono fuori cantando e danzando. Vivi.
" Vorrei lasciare loro qualcosa di bello.. Vedi le mie braccia..? sono più forti di quanto non sembri… quando ero tra i marine tutti dicevano che avevo delle ossa indistruttibili, non ho mai riportato fratture nonostante tutti gli sforzi assurdi ai quali le ho spesso sottoposte…ma Nami e Nojiko non avranno ossa altrettanto forti, perché loro non sono davvero mie figlie e non hanno i miei geni. Non ho nessuna ricchezza da lasciargli al di là di questo campo di mandarini, che comunque è molto lontano dall’essere un tesoro. Però vorrei lo stesso che quando penseranno a me in futuro possano dire con orgoglio “ sì, mia madre mi ha donato questo..”… e siccome non posso dire di avergli dato la vita in senso elementare, voglio almeno poter affermare di avergli insegnato a vivere… . E lascia perdere il rubare o il non rubare, i vestiti più o meno nuovi, il cibo più o meno abbondante. Voglio che le mie bambine imparino a vivere coraggiosamente e col sorriso sulle labbra, contro qualunque tempesta. E non necessariamente le tempeste sono una cosa negativa, la nostra famiglia è nata in mezzo a una tempesta! Magari faccio male a riempirgli la testa delle mie ideologie, ora che sono ancora così piccole, forse cresceranno su delle pazze scatenate con dei sogni irrealizzabili e senza nulla da mangiare come me, ma vogliono che imparino da subito a portare l’orgoglio della loro felicità. E non si è mai troppo piccoli per imparare che bisogna sempre ridere in faccia alla vita…..
" .. come te…?"
" No, non voglio che loro diventino come me, io non sono poi bravissima a vivere. Perdo spesso la pazienza e agisco senza pensare alle conseguenze, a domani… e a volte, spesso, in passato, ho anche pensato che la mia vita non valesse nulla. Nessuno mi aveva mai detto che la vita è un dono, il dono più grande, nessuno mi aveva insegnato ad amarla nel modo giusto. Quando me ne sono andata di qui è perché pensavo che comunque non gliene sarebbe fregato niente a nessuno, il che magari era anche vero, e che non fregasse niente neanche a me, e questa era un’idiozia…troppo spesso nella vita bisogna perdere tutto, o rischiare tutto, per rendersi conto di quanto si ama quello che si ha. Vorrei che Nami e Nojiko non dovessero mai perdere nulla per accorgersi di amare la loro vita."
" È quasi impossibile capire quello che si ha tra le mani se non si rischia mai, neanche una volta, di vederselo sfuggire via…"
" Lo so, ci si costruisce sulle proprie sconfitte, ma ci sono sconfitte che non si possono subire, assolutamente…… come con la tristezza. Mai perdere contro la tristezza. Non bisogna permettere a nessun dispiacere, neanche al più grande, di cancellare la gioia di vivere" Gen mi accarezzò la testa, come si accarezza un bambino
"..sei troppo intransigente.."
" lo so, devo esserlo! Il sorriso è l’unica cosa che non si deve assolutamente risparmiare. Dobbiamo essere inflessibili con la felicità…"
"già… ma faresti comunque bene a insegnarli a non rubare"
"… e poi sono io quella intransigente…."
"È una cosa seria"
"E tu sei un pedante…"
"Non sono un pedante, sono il poliziotto di questo villaggio!"
"Non fare il duro, tanto non ci riesci…"
"Io ti…"
"Ahhahahha… dai, lo sai che scherzo…" risi, allungandogli una pacca sulla spalla. Genzo mi accarezzò con gli occhi.
"Vorrei tanto dirglielo, ma forse sarebbe un po’ troppo… non è nel mio stile calcare troppo la mano sul sentimento. Da quando ho trovato Nami e Nojiko, non mi è mai successo, neanche una volta, di considerare la mia vita inutile. Magari avrò tutto il tempo di dirglielo quando saranno più grandi, ma allora forse mi vergognerò, oppure saremo già morte di fame…."
"Non dire idiozie!"
"Lo so, lo so che non ci lascerai mai morire di fame.. era solo per dire che a volte sento una specie di ansia, urgenza di dar loro qualcosa, qualcosa di vero, la cosa più vera che ho…. Ma poi ci penso un attimo e mi rendo conto che la cosa più vera che ho sono loro due. La mia vita, il mio sorriso, la mia ragione di vita. Ma più di ogni altra cosa, Nami e Nojiko sono il mio orgoglio. Vorrei che sapessero…. di essere il mio orgoglio."
"Bellmere…."
...... my people.....
  
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