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Autore: Lady Numb    01/11/2009    1 recensioni
[Sequel di Green, Good Angels (No more Simple, always rockin'!!)] Il terzo capitolo delle avventure di Joel, Benji, Julia e Kris... ecco per voi le conseguenze dell'amore (non un solo tipo di amore, attenzione...), della gelosia e dell'orgoglio...
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Good Angels'
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Missing Moment:

Missing Moment:

Benji alone after quarreling with Joel

 

I heard that evil comes disguised...

 

(Good Charlotte, The river)

 

Benji chiuse a chiave la porta del suo studio, dopo averla sbattuta violentemente, poi andò a sedersi sul divano, cercando di calmarsi, ma la cosa stava risultando più complessa del previsto.

Dopo qualche minuto riuscì a raccogliere un minimo di lucidità, quanto gli era necessario per trattenersi dal tornare da Joel e urlargli addosso tutto quello che si era trattenuto dal dirgli poco prima, perché in fondo, anche se questa volta ce l’aveva a morte con suo fratello, non era ancora così crudele da dirgli ciò che davvero pensava.

Pensava che Joel fosse un maledetto bambino che si ostinava a non voler crescere, voleva sempre avere ragione, sempre,si impuntava anche quando era evidente che stava sbagliando e finchè non sbatteva la testa contro il muro della realtà non c’era verso di fargli ammettere che stava sbagliando.

Pensava che suo fratello fosse un maledetto orgoglioso che pur di non ammettere che Julia gli mancava da morire era disposto a fingere di essere innamorato di un’altra, usando quest’altra persona anche se, almeno di questo era certo, lui non ne era consapevole.

Certo, non che Jade Farret non meritasse un simile trattamento, dal momento che anche lei si stava semplicemente servendo di Joel.

Al solo pensiero di quella serpe, Benji sentì che la rabbia tornava ad acuirsi perciò cercò di eliminarla dai suoi pensieri, non voleva cadere tanto in basso da distruggere la stanza per colpa sua.

Decise di camminare, se stava fermo rischiava di impazzire, doveva smaltire la tensione in qualche modo e al momento camminare avanti e indietro per il suo studio era la sola soluzione non violenta che gli venisse in mente.

Ripensò con calma alla conversazione, se così si poteva definire quello scambio di battute urlate l’uno contro l’altro, che aveva avuto col gemello e il comportamento di Joel lo colpì di nuovo peggio di una botta in testa.

Si sedette di nuovo, camminare era un ottimo sistema per smaltire la tensione, ma di certo non per ragionare.

La cosa che gli faceva più male di tutte era il fatto che Joel non solo avesse ritenuto opportuno mentirgli, ma anche che credesse che lui avesse così poca fiducia nelle sue scelte, il fatto che Benji a volte si permettesse di criticarlo non significava certo che lo ritenesse un incapace.

Questo fatto non riusciva proprio a mandarlo giù, soprattutto il fatto che Joel gli avesse spudoratamente mentito, se voleva tornare con quella erano affari suoi, non che ne fosse felice, ma non poteva certo chiudere Joel in casa, però che a causa sua fra lui e suo fratello sorgessero dei problemi, questo proprio non gli andava giù.

D’altronde, la storia si ripeteva: anche tre anni prima era stato così, con l’unica differenza che allora Benji aveva deciso di stare zitto e fare la spalla su cui piangere, mentre stavolta non l’avrebbe fatta passare liscia a suo fratello, non dopo quello che gli aveva detto, non dopo averlo trattato in quel modo.

Pensò che forse era il caso di andare a tranquillizzare Kris, che certamente era preoccupata dopo averlo visto rientrare in quel modo, ma ci ripensò praticamente subito: la ragazza avrebbe, giustamente, voluto delle spiegazioni, ma lui non aveva voglia di darne e avrebbe finito con l’innervosirsi e probabilmente litigarci e quella era esattamente l’ultima cosa che voleva.

No, decisamente meglio aspettare di essere davvero calmo.

Prese la chitarra, si mise le cuffie e iniziò a suonare qualcosa, senza prestare in realtà troppa attenzione ai suoni, la sola cosa che gli interessava in quel momento era scaricare la spaventosa quantità di rabbia che aveva accumulato in quell’ultima ora.

   
 
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