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Autore: Reiko88    03/11/2009    5 recensioni
La favola di cenerentola raccontata dal punto di vista di una delle due sorelle. "Spiegatemi, il lieto fine. Spiegatemi, come si fa a diventare gli eroici di un racconto. Spiegatemi, il finale delle favole. "
Genere: Malinconico, Dark, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scritta con il sottofondo musicale:

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http://www.youtube.com/watch?v=5t8MbnWGcWc

 

 

+ Cenerentola: L'altra Verità  +


Qualcuno vi ha mai raccontato la mia storia?
Qualcuno vi ha mai narrato il mio dolore?
Qualcuno vi ha mai detto la verità?


Amavo, un principe che mai sarebbe stato mio.
Amavo, un principe che dalla bellezza si era lasciato abbagliare.
Amavo, un principe che si era innamorato di una donna che sapeva tutti ammaliare.

Cenerentola, questo era il suo sporco nome,
una donna di gran cuore, si diceva e raccontava,
dai lunghi capelli biondi , dalla bianca carnagione,
era la perfetta protagonista di una favola.

e se forse avessi pianto anche io,
e se forse avessi recitato un ruolo che non mi apparteneva,
e se forse avessi avuto maggiore bellezza,
il principe magari sarebbe stato mio.

Questa è la mia fiaba che vi racconto con triste dolore.


Sono la perfida sorella,
che ha sacrificato,
parte della mia carne per lui.

A quel lussuoso ballo,
che sembrava una competizione di chi era la più bella del reame,
una sola donna spiccava,
era Cenerentola che avevo rinchiuso nella torre,
un abito elegante aveva , contro ella non avevo speranze,
desiderava un uomo che non amava sottraendomi la felicità,
le donne fanno sempre così pur di ottenere la vittoria.
In quel castello lussuoso di proposito la sua scarpetta perse,
per vedere fin dove la sua bella pelle ,
i suoi grandi occhi avevano accecato quel principe superficiale,
che oltre al mio aspetto non è riuscito ad andare.

Fece numerose ricerche per ritrovarla,
mentre lei dalla finestra con un malizioso sorriso aspettava,
e pronunciava parole saccenti
Specchiati,
non sarai mai la protagonista di una favola,
non hai doti ne bontà,
mai nessuno ti noterà ,
un principe perfetto, con una donna senza qualità,
in un racconto insieme potrebbe stonare.
Sono la vittima di questo racconto, della tua crudeltà,
tu non puoi di certo ambire alla felicità. “


Fuggii dagli occhi azzurri,
in preda al dolore,
tolsi un pezzo del mio tallone,
per poter calzare perfettamente la felicità.

Mai nessuno vi ha detto,che per far entrare la scarpetta d’oro,
ho mozzato il mio tallone?
Mai nessuno vi ha detto, che quel giorno soffocai il dolore,
per montare sul suo destriero bianco?
Mai nessuno vi ha detto, che fui castigata per il mio nero cuore?

Gli occhi mi hanno cavato, l’amore mi aveva semplicemente abbagliato.


Continuate ad ascoltare la mia storia,
a che tristezza è dovuta la felicità di ogni principessa.


Ricordo quel giorno.
Bussarono alla porta e il mio cuore palpitò
le mie lacrime le mutai in un sorriso, per provare quella scarpetta d'oro,
conquistando forzatamente il ruolo da protagonista,
per avere la felicità.
“ è lei, è lei, la principessa che il principe cercava “ disse uno di loro.
Cenerentola con un vago sorriso all'uscio della porta era rimasta,
mentre io abbracciavo il mio ambito amore,
ma una voce alle sue orecchie arrivò

“ Dalla scarpa cola il sangue ,
quella vera a casa langue “


Guardò il mio tallone,
la mia ferita sanguinante,
mi lasciò cadere al suolo,
e un tocco delicato sulla mia spalla si posò,
era Cenerentola che al primo sguardo fece innamorare l'uomo che da tempo bramavo.

è questo il principe della mia favola ?”
mi chiesi tra il dolore
è questo il principe che al mio fianco desideravo ?
mi chiesi affannando
è questo il principe che amavo ?
mi chiesi ricordando i miei pensieri d'amore.

E mentre piansi, un occhio mi fu portato via,
cavato,
come punizione per la mia superbia,
vidi con l’altro, l’ultimo istante,
il mio principe con lei,
si voltò con un sorriso candito sulle labbra,
e con sguardo dolce mi guardò,
e anche il destro, mi fu estirpato,
per la mia ambizione.

Non c’è redenzione, non c’è amore.

E ora sono colei che non può piangere più.
E ora sono colei che ha un castigo da pagare.
E ora sono colei che nessuno vorrà mai più

Spiegatemi, il lieto fine.
Spiegatemi, come si fa a diventare gli eroici di un racconto.
Spiegatemi, il finale delle favole.


Ero solo innamorata,
di un principe che sapevo non sarebbe stato mio,
La guardavo da lontano, invidiavo, la sua bellezza.
Sono una donna.
Sapevo, che i principi sceglievano sempre
la più bella e la più falsa.
Non avevo speranze, ma speravo.

Nulla era importante,
se non il mio volto,
quella solo contava,
la bella Cenerentola invidiavo e pian piano l' odiavo.

Giorno dopo giorno,
curavo la mia pelle per farla diventare perfetta,
come quella di una bambola di porcellana,
Giorno dopo giorno,
un nuovo abito compravo e lo sfoggiavo,
Giorno dopo giorno,
lo amavo, sperando di farmi notare.

Non c’è redenzione, non c’è amore.
Speravo senza avere speranza,
ambivo all'amore che non potevo avere ,
odiavo la pericolosa protagonista di una fiaba.

Ed è questa la mia storia,
ed è questa la mia favola,
senza lieto fine.

Odiavo, una donna che principessa ad ogni costo voleva diventare
e sognavo l’amore, di un uomo che non sapeva amare



Fine.

 

 

Note.
Nella storia originale, alle due sorelle di cenerentola furono cavati gli occhi da due colombe, e una si mozzò il dito, e l’altra il tallone e la scarpetta in origine era d 'oro.
*“ Dalla scarpa cola il sangue , quella vera a casa langue “ è un verso contenuto nella fiaba originale dei grimm .

  
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