M’accorderais-tu cette danse?
Titolo: M'accorderais-tu cette danse?
Autore:
Dre@mer
Fandom: Vampire Knight
Personaggio/Coppia: Akatsuki Kain/Ruka
Souen
Rating: PG
Prompt: La sala da ballo a
mezzanotte per Syllables
of
time
Conteggio
Parole: 672 (parola di Word!)
Avvertenze: spoiler per chi non
ha letto il 4° volumetto
del manga
Disclaimer: I personaggi
appartengono a Matsuri Hino, io
mi limito ad inventare trame per questa coppia non ancora canonizzata!
Dopo un lungo periodo di silenzio, torno a scrivere anche qui :) bisogna ammettere che spesso pubblico solo su un forum di scrittura, "abbandonando" tutti gli altri siti... devo impegnarmi di più! Ringraziamenti speciali a bulma23, WITCHnamine, Urdi, Kaho_chan e skypirate per gli incoraggianti commenti a Wild Temptation, se riprendo a scrivere con questo pairing in parte è grazie a voi!!
Gli ospiti
arrivano, sempre più numerosi, mentre l’orchestra
inizia a suonare.
Le prime
coppie aprono le danze con un valzer.
Vestiti
eleganti, bicchieri di champagne, ed un’ampia sala da ballo
illuminata dai
lampadari di cristallo.
Il
direttore non può che essere soddisfatto, nessuno
sospetterebbe mai, vedendo
quest’atmosfera festiva, che la sala sia gremita di creature
delle tenebre.
Il
perfetto esempio di una pacifica convivenza tra esseri umani e vampiri.
O
quasi.
Akatsuki
Kain,addossato ad un muro, osserva tutto ciò con
un’espressione di finto
disinteresse, infruttuoso tentativo di allontanare le ragazze della
sezione
diurna (dopo averne respinte quattro, inizia a chiedersi se non sia il
caso di
bruciacchiare *casualmente* qualche lembo di vestito).
Con la
coda dell’occhio osserva lei, principessa della serata, dal
viso imbronciato in
una smorfia di autentico disinteresse. Da quando sono arrivati,
Akatsuki cerca
un pretesto per farla sorridere, o almeno distrarre.
Per il
momento, ciò che è riuscito ad ottenere sono
un’occhiataccia (forse era meglio
non dire alla signorina prefetto dove si trova il capo dormitorio
Kuran), e un
rimprovero (assenza di cravatta e collo della camicia aperto, mentre
tutti sono
in ghingheri).
Tenta di
instaurare una conversazione, quando sopraggiunge il capoclasse della
sezione
diurna, che ha l’ardore di chiedere un ballo alla principessa
imbronciata.
Akatsuki vorrebbe bruciarlo vivo, ma deve incoraggiare
l’amichevolezza
richiesta dal direttore.
Tuttavia
Ruka Souen non si fa così tanti scrupoli, e rifiuta
categoricamente l’invito
dell’umano.
“È
già il
sesto a cui neghi una danza…” (senza contare i
numerosi pretendenti che Kain ha
fulminato con lo sguardo).
Ruka
guarda Akatsuki dritto negli occhi :
“Te
l’ho
detto, io non ballo con gli sconosciuti”.
Lui
sostiene il suo sguardo. In realtà, c’è
un’unica persona che la giovane non
respingerebbe mai. Ma il capo dormitorio stringe già a
sé una damigella,
l’eletta del suo cuore.
Cosa fare
quindi? Tentare lo stesso la propria fortuna?
Akatsuki
s’inchina, e porge in avanti la propria mano destra. Nessuna
reazione. Aspetta,
in un muto invito. Aspetta ancora. Sta per rinunciare, quando
l’esile mano
guantata si posa nel palmo della sua.
Allora il
giovane la guida verso la pista da ballo, stringendo delicatamente
quelle dita
sottili, l’altra mano, leggera come una farfalla, sulla vita
di lei. Occhi
negli occhi, fino a quando Ruka non si volta altrove, lasciando che la
musica
la trasporti, eppur con uno sguardo diverso, in cui solo il suo
cavaliere può
intravedere un timido sorriso. Ballano così vari brani, con
grazia ed eleganza,
ignari degli sguardi –invidiosi o ammirativi- che si posano
sulla loro coppia.
Il
rintocco della mezzanotte echeggia dal campanile del collegio. Hanabusa
Aido si
avvicina ai suoi due amici d’infanzia per interromperli.
Trascina via il
cugino, che non fa a tempo a ringraziare Ruka, già invitata
da Takuma per
un’altra danza. Kain e Aidou si allontanano
nell’oscurità, alla ricerca di
frammenti di verità su un mistero che aleggia da tempo.
Nel
frattempo Ruka accetta un giro di pista con il vice-capodormitorio, poi
si
isola. Non vuole ammetterlo nemmeno a se stessa, ma senza la presenza
di
Akatsuki si sarebbe già da tempo appartata in un angolo
della sala, ad
osservare Kaname-sama. Invece non si è nemmeno accorta della
partenza del
purosangue.
Sospira di
delusione e si dirige sul balcone silenzioso.
L’aria
porta con sé una traccia di sangue, indefinibile profumo che
poi svanisce.
È
quasi
l’alba quando Ruka avverte una presenza alle sue spalle.
Akatsuki le si
avvicina, pensieroso, ma non accenna a spiegarle nulla, sussurra invece
:
“Ormai
è
tardi. Ti riaccompagno al dormitorio?”
S’incamminano
fianco a fianco, sotto un cielo sempre più chiaro. Le ultime
note musicali
risuonano nell’aria quando, davanti alla camera di lei,
Akatsuki toglie la rosa
dal proprio taschino e la sistema dietro l’orecchio di Ruka.
E lei sorride
appena, fugace guizzo di dolcezza, quanto basta per rasserenare il
vampiro.
Kain si
allontana mormorando un “Buonanotte”.
Forse i
suoi sensi lo tradiscono, ma gli sembra di udire un sommesso
“Grazie”.
Si
volta,
non v’è altro che la porta chiusa. Ma
dall’altro lato, Ruka sorride.