Film > Edward mani di forbice
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Autore: giu91    14/11/2009    5 recensioni
Andare al cinema per la prima volta, vedere un film nuovo o rivederne uno che ami sono esperienze magnifiche. Ma al cinema puoi scoprire qualcosa di più interessante di un film.
Fanfiction arrivata prima al contest "Cinefili in action" indetto da Deerock94
Dentro i ringraziamenti per chi ha comentato "Il vecchio e la creatura".
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cinefili in action
Questa fanfiction è arrivata prima al contest Cinefili in action indetto da Deerock94 (credo per puro miracolo) e, nonostante le incongruenze dei tempi verbali che mi sono fatte notare da Dee, ho deciso di postarla così proprio come l'ha ricevuta lei (sperando nella prossima ff di saper sfruttare i suoi ottimi consigli).
Buona lettura.


Solo un film

"Il cappotto Kim!" sbraitava la signora Peggy dall'uscio della porta, agitando con energia il povero cappotto della figlia nel tentativo di richiamarne l'attenzione.
 Kim, che ormai si trovava dal lato opposto della strada, sorrise alla preoccupazione della madre e tornò indietro sospirando rassegnata.

"Kim, non sei più una bambina, possibile che debba sempre stare attenta che tu non ti prenda un raffreddore o anche peggio! Lo sai che bisogna coprirsi bene per evitare gli sbalzi di temperatura altr..."
"Va bene, mamma, ho capito, tranquilla." la interruppe prima che inizi la sua predica, succedeva sempre, tutti gli anni da quando Kim riusciva a ricordare, lei aveva sempre adorato sentire quei brividi sulla pelle, il vento fresco che le arrossa le gote e le entra nel corpo riempiendola di energie, ma Peggy aveva sempre avuto il terrore che la sua splendida bambina potesse ammalarsi e la infagottava con ogni genere di indumento soffocante ed imbarazzante che riuscisse a trovare.
"Scusa tesoro, è solo che sono un po' preoccupata, sei sicura di volere andare?" sussurra Peggy all'orecchio della figlia.
"Mamma vado solo al cinema, di cosa dovrei essere sicura?"
Peggy si spostava inquieta da un piede all'altro ,incerta, ma sorrise e salutò con la mano qualcuno sul marciapiede opposto "E' solo che... vedi Kim lui non è abituato a stare con tante persone e io non credo che luogo chiuso come un cinema sia l'ambiente adatto per lui, non vorrei che si spaventasse."
"Mamma, cosa vuoi che succeda!" esclamò Kim tentando nuovamente di rassicurarla per poi schioccarle un bacio sulla guancia e correre via sorridendo delle sue preoccupazioni.
Edward la aspettava, paziente e un po' incerto, ripensando a quello che Kim gli aveva spiegato sul cinema.
Teneva gli occhi scuri puntati sull'asfalto e solo ogni tanto li alzava per controllare la ragazza, ancora trovava la cosa leggermente strana e non riusciva a capire il motivo per cui lei fosse così eccitata, la vedeva davanti a sé, mentre camminavano a passo spedito per non arrivare in ritardo alla proiezione, lei quasi saltellava come una bambina impaziente di ricevere un regalo, lui tentava di mantenere l'andatura di Kim ma risultava goffo e leggermente ingobbito a causa del peso del metallo delle sue mani.
La strada da percorre non era lunga ne complessa ma Edward che era rimasto tutto il tempo in attento ascolto della ragazza non avrebbe saputo ritrovare il percorso per tornare indietro.
Kim, infatti, aveva parlato e parlato, con una voce resa leggermente squillante dall'emozione, aveva raccontato le trame dei suoi film preferiti, gli aveva descritto con cura il piacevole e caldo aroma di burro e pop-corn che invade le narici non appena messo piede nel cinema e poi ancora narrato dell'atmosfera particolare che si forma appena le luci si spengono, un misto di aspettativa e vibrante curiosità.
Edward ancora non riusciva a capire il comportamento della ragazza, in fondo Kim gli aveva detto di essere già stata in quel luogo diverse volte, immaginò che il film che dovevano proiettare piacesse molto alla ragazza e che lo attendesse con desiderio.
Quello che Edward, nella sua scarsa conoscenza dei comportamenti umani, non riusciva a capire era che la felicità di Kim era dovuta al fatto di poter andare al cinema con lui, di poterlo fare partecipe del suo mondo e così facendo riuscire, magari, ad attenuare la sua sensazione di estraneità.
Lei se ne era accorta vedendo gli sguardi dei vicini, lo aveva intuito osservandoli conoscere Edward e ,dopo averlo conosciuto meglio lei stessa, ne era ormai sicura: Edward non era come loro, e non lo diceva per via del suo aspetto, non per via delle sue mani o del suo viso smunto e graffiato, era qualcosa di diverso, più profondo e impalpabile,osservandolo attentamente a volte le sembrava di capire cosa fosse ma poco dopo la soluzione volava candidamente via dalla sua mente senza lasciare traccia.
In futuro Edward non avrebbe ricordato molto del film, durante la proiezione era decisamente più attento ad osservare le varie persone presenti in sala che a seguire le immagini che si susseguivano sullo schermo e nonostante la scarsa luce riusciva a cogliere alcuni lineamenti degli spettatori: bambini che rovesciavano il pop-corn da tutte le parti e venivano debolmente rimproverati  dai genitori, anziani sui cui visi si stendeva un reticolo di rughe che sembrava scintillare alla poco luce della sala donandogli un'aria mistica, e poi ancora coppiette di tutti i tipi, da ragazzi alla loro prima cotta a giovani sposi che esponevano con orgoglio le fedi.
Era incantato.
Poteva osservarli e nessuno sembrava fare caso a lui, era il contrario di quello che accadeva di solito.
Fu proprio studiando i loro sguardi interessati e fissi sulla proiezione che finalmente capì, erano gli stessi che rivolgevano a lui, lui per loro non era altro che un film, qualcuno di interessante, una storia diversa dalle solite da seguire con apprensione per abbandonarla e tornare tranquilli alle proprie case.
Solo il tocco della mano di Kim sul suo viso lo riportò alla realtà e guardando i suoi occhi gioiosi si chiese se anche per lei era così, se anche lei era solo una spettatrice della sua storia o potesse essere protagonista insieme a lui.
/////
I minuti passano, a volte brevi e a volte lunghi, e arriva il momento in cui il film finisce, non sempre bene.
Edward capì che Kim non lo aveva mai portato a vedere una film tragico o drammatico, lo capì mentre le sue mani, brillante metallo affilato, si tinsero di rosso col sangue di Jim e Kim gli sussurrò il suo addio.
/////
Qualche volta anche uno strano ragazzo dalle mani di forbice risente del suo isolamento.
Qualche volta anche il più abile degli artisti ha bisogno di nuova ispirazione.
Qualche volta anche Edward, con insicurezza e inquietudine, scende dal suo castello per avventurarsi in una città ostile che con il tempo si dimentica sempre più di lui.
Solo quando la solitudine si fa insopportabile e le statue di ghiaccio sembrano ancora più fredde del solito trova il coraggio di farlo e con attenzione anche quello strano essere si reca al cinema per poter vedere il suo film preferito: gli spettatori.





Ecco il giudizio che mi è stato dato:
Valutazione:

Grammatica (voto medio): 5,6

Grammatica: 5,5
Lessico: 7,5
Correttezza Verbale: 4



Stile: 8
Trama: 7,5
Originalità: 8,5
Sviluppo/Trattazione dei Personaggi (IC, se è una fanfiction): 8,75
Attinenza al tema e ai parametri: 9




Giudizio Globale
La fanfiction mi è piaciuta molto, nonostante le imprecisioni.
Prima di tutto, lo stile ricalca perfettamente il film.
Peggy, così apprensiva nei confronti di Kim è molto IC, a mio parere.

Peggy si spostava inquieta da un piede all'altro, incerta, ma sorrise e salutò con la mano qualcuno sul marciapiede opposto

Questa frase, secondo me, è piuttosto immediata: Peggy in fondo non è una madre cattiva, si occupa della salute di sua figlia (anche se a volte è un po' soffocante), si preoccupa anche per Edward, ma d'altra parte deve salvare le apparenze. Ecco che i personaggi un po' grotteschi di Tim Burton vengono fuori, e tu li hai saputi gestire benissimo.

Ti sei anche attenuta molto bene ai parametri: l'elemento del cinema è perfettamento integrato con la trama e la metafora che ne viene fuori alla fine è perfetta.

Edward, protagonista-non protagonista della storia (la scena è quasi rubata da Kim, ad un certo punto, quando lui si perde un attimo ad ascoltarla parlare del cinema e dei suoi film preferiti) è totalmente IC. E' quell'Edward che, piuttosto che rendersi conto di quanto è straordinario con il suo talento e il suo grande cuore, si ferma ad osservare gli altri, a cogliere i piccoli particolari che spesso sfuggono alle persone troppo concentrate su loro stesse.

Il punto dolente? La grammatica.
Secondo me il problema principale è stata la fretta, che ti ha fatto fare alcuni errori e, rileggendo, non te ne li ha fatti notare. Nella prima parte della storia ho incontrato vari errori per quanto riguarda i verbi, e un po' in tutta la fanfiction la punteggiatura non mi convinceva molto. Tra la riga 1 e la 14 ho trovato cinque forme verbali sbagliate: sbraitava piuttosto che sbraitò; in questo caso avresti dovuto usare il passato remoto perchè, credo, l'imperfetto da più l'idea di un'azione continuata nel tempo.
Nelle sequenze dialogiche, però, di solito si preferisce usare i tempi storici.
Prima che inizi la sua predica invece che potesse iniziare o iniziasse; Un congiuntivo presente in una storia al passato è sbagliato.
Il vento che le arrossa le gote e le entra nel corpo: avresti dovuto usare l'imperfetto, arrossava e entrava. Questo perchè esprimi un'azione abituale nel passato.
Sussurra, al presente, piuttosto che sussurrò.
Per la punteggiatura, invece, ho trovato nella storia un eccessivo uso delle proposizioni coordinate per asindeto:

Teneva gli occhi scuri puntati sull'asfalto e solo ogni tanto li alzava per controllare la ragazza, ancora trovava la cosa leggermente strana e non riusciva a capire il motivo per cui lei fosse così eccitata, la vedeva davanti a sè, mentre camminavano a passo spedito per non arrivare in ritardo alla proiezione, lei quasi saltellava come una bambina impaziente di ricevere un regalo, lui tentava di mantenere l'andatura di Kim [...].

In questo punto ho faticato a seguire il discorso e ho capito bene il senso solo dopo una seconda lettura, poichè credo che la struttura del periodo sia troppo caotica.
La stessa cosa si riscontra anche in alcuni punti più avanti: hai spesso la tendenza a riempire la narrazione di periodi lunghissimi, piuttosto che frammentarli in frasi più brevi e facili da comprendere.

Per quanto riguarda il lessico, infine, non mi convincevano solo alcune espressioni:
una voce leggermente squillante, alla riga 34. Forse sarebbe stato più adatto una voce leggermente stridula o un suo sinonimo.
Alla riga 51, candidamente. Non trovo giustificazione a questo avverbio nel contesto della frase.



Ringraziamenti per Il vecchio e la creatura:
Mia92, sono contenta che ti sia piaciuta, cercherò di stare più attenta nella punteggiatura, grazie del consiglio.
PotterWatch, non mi ero accorta che anche tu avessi commentato questa ff :) sono molto felice che trovi che io sia ruscita a scrivere la ff rimanendo nello spirito del film. Spero che anche questa non ti deluda.
DJKela, ti dirò che mi sono posta il problema di come l'inventore possa aver costruito Edward ma in questa ff ho deciso di rimanere sul vago visto che non ero sicura (l'idea dei cadaveri è possibile ma non si adattava con la mia idea sulla personalità del padre di Edward). Ci sarebbero un sacco di punti oscuri in questo film su cui si potrebbe scrivere, basta che venga l'idea giusta ;P



cinefili in action
Questa fanfiction è arrivata prima al contest Cinefili in action indetto da Deerock94 (credo per puro miracolo) e, nonostante le incongruenze dei tempi verbali che mi sono fatte notare da Dee, ho deciso di postarla così proprio come l'ha ricevuta lei (sperando nella prossima ff di saper sfruttare i suoi ottimi consigli).
Buona lettura.


Solo un film

"Il cappotto Kim!" sbraitava la signora Peggy dall'uscio della porta, agitando con energia il povero cappotto della figlia nel tentativo di richiamarne l'attenzione.
 Kim, che ormai si trovava dal lato opposto della strada, sorrise alla preoccupazione della madre e tornò indietro sospirando rassegnata.

"Kim, non sei più una bambina, possibile che debba sempre stare attenta che tu non ti prenda un raffreddore o anche peggio! Lo sai che bisogna coprirsi bene per evitare gli sbalzi di temperatura altr..."
"Va bene, mamma, ho capito, tranquilla." la interruppe prima che inizi la sua predica, succedeva sempre, tutti gli anni da quando Kim riusciva a ricordare, lei aveva sempre adorato sentire quei brividi sulla pelle, il vento fresco che le arrossa le gote e le entra nel corpo riempiendola di energie, ma Peggy aveva sempre avuto il terrore che la sua splendida bambina potesse ammalarsi e la infagottava con ogni genere di indumento soffocante ed imbarazzante che riuscisse a trovare.
"Scusa tesoro, è solo che sono un po' preoccupata, sei sicura di volere andare?" sussurra Peggy all'orecchio della figlia.
"Mamma vado solo al cinema, di cosa dovrei essere sicura?"
Peggy si spostava inquieta da un piede all'altro ,incerta, ma sorrise e salutò con la mano qualcuno sul marciapiede opposto "E' solo che... vedi Kim lui non è abituato a stare con tante persone e io non credo che luogo chiuso come un cinema sia l'ambiente adatto per lui, non vorrei che si spaventasse."
"Mamma, cosa vuoi che succeda!" esclamò Kim tentando nuovamente di rassicurarla per poi schioccarle un bacio sulla guancia e correre via sorridendo delle sue preoccupazioni.
Edward la aspettava, paziente e un po' incerto, ripensando a quello che Kim gli aveva spiegato sul cinema.
Teneva gli occhi scuri puntati sull'asfalto e solo ogni tanto li alzava per controllare la ragazza, ancora trovava la cosa leggermente strana e non riusciva a capire il motivo per cui lei fosse così eccitata, la vedeva davanti a sé, mentre camminavano a passo spedito per non arrivare in ritardo alla proiezione, lei quasi saltellava come una bambina impaziente di ricevere un regalo, lui tentava di mantenere l'andatura di Kim ma risultava goffo e leggermente ingobbito a causa del peso del metallo delle sue mani.
La strada da percorre non era lunga ne complessa ma Edward che era rimasto tutto il tempo in attento ascolto della ragazza non avrebbe saputo ritrovare il percorso per tornare indietro.
Kim, infatti, aveva parlato e parlato, con una voce resa leggermente squillante dall'emozione, aveva raccontato le trame dei suoi film preferiti, gli aveva descritto con cura il piacevole e caldo aroma di burro e pop-corn che invade le narici non appena messo piede nel cinema e poi ancora narrato dell'atmosfera particolare che si forma appena le luci si spengono, un misto di aspettativa e vibrante curiosità.
Edward ancora non riusciva a capire il comportamento della ragazza, in fondo Kim gli aveva detto di essere già stata in quel luogo diverse volte, immaginò che il film che dovevano proiettare piacesse molto alla ragazza e che lo attendesse con desiderio.
Quello che Edward, nella sua scarsa conoscenza dei comportamenti umani, non riusciva a capire era che la felicità di Kim era dovuta al fatto di poter andare al cinema con lui, di poterlo fare partecipe del suo mondo e così facendo riuscire, magari, ad attenuare la sua sensazione di estraneità.
Lei se ne era accorta vedendo gli sguardi dei vicini, lo aveva intuito osservandoli conoscere Edward e ,dopo averlo conosciuto meglio lei stessa, ne era ormai sicura: Edward non era come loro, e non lo diceva per via del suo aspetto, non per via delle sue mani o del suo viso smunto e graffiato, era qualcosa di diverso, più profondo e impalpabile,osservandolo attentamente a volte le sembrava di capire cosa fosse ma poco dopo la soluzione volava candidamente via dalla sua mente senza lasciare traccia.
In futuro Edward non avrebbe ricordato molto del film, durante la proiezione era decisamente più attento ad osservare le varie persone presenti in sala che a seguire le immagini che si susseguivano sullo schermo e nonostante la scarsa luce riusciva a cogliere alcuni lineamenti degli spettatori: bambini che rovesciavano il pop-corn da tutte le parti e venivano debolmente rimproverati  dai genitori, anziani sui cui visi si stendeva un reticolo di rughe che sembrava scintillare alla poco luce della sala donandogli un'aria mistica, e poi ancora coppiette di tutti i tipi, da ragazzi alla loro prima cotta a giovani sposi che esponevano con orgoglio le fedi.
Era incantato.
Poteva osservarli e nessuno sembrava fare caso a lui, era il contrario di quello che accadeva di solito.
Fu proprio studiando i loro sguardi interessati e fissi sulla proiezione che finalmente capì, erano gli stessi che rivolgevano a lui, lui per loro non era altro che un film, qualcuno di interessante, una storia diversa dalle solite da seguire con apprensione per abbandonarla e tornare tranquilli alle proprie case.
Solo il tocco della mano di Kim sul suo viso lo riportò alla realtà e guardando i suoi occhi gioiosi si chiese se anche per lei era così, se anche lei era solo una spettatrice della sua storia o potesse essere protagonista insieme a lui.
/////
I minuti passano, a volte brevi e a volte lunghi, e arriva il momento in cui il film finisce, non sempre bene.
Edward capì che Kim non lo aveva mai portato a vedere una film tragico o drammatico, lo capì mentre le sue mani, brillante metallo affilato, si tinsero di rosso col sangue di Jim e Kim gli sussurrò il suo addio.
/////
Qualche volta anche uno strano ragazzo dalle mani di forbice risente del suo isolamento.
Qualche volta anche il più abile degli artisti ha bisogno di nuova ispirazione.
Qualche volta anche Edward, con insicurezza e inquietudine, scende dal suo castello per avventurarsi in una città ostile che con il tempo si dimentica sempre più di lui.
Solo quando la solitudine si fa insopportabile e le statue di ghiaccio sembrano ancora più fredde del solito trova il coraggio di farlo e con attenzione anche quello strano essere si reca al cinema per poter vedere il suo film preferito: gli spettatori.





Ecco il giudizio che mi è stato dato:
Valutazione:

Grammatica (voto medio): 5,6
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Grammatica: 5,5
Lessico: 7,5
Correttezza Verbale: 4


Stile: 8
Trama: 7,5
Originalità: 8,5
Sviluppo/Trattazione dei Personaggi (IC, se è una fanfiction): 8,75
Attinenza al tema e ai parametri: 9

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Giudizio Globale
La fanfiction mi è piaciuta molto, nonostante le imprecisioni.
Prima di tutto, lo stile ricalca perfettamente il film.
Peggy, così apprensiva nei confronti di Kim è molto IC, a mio parere.

Peggy si spostava inquieta da un piede all'altro, incerta, ma sorrise e salutò con la mano qualcuno sul marciapiede opposto

Questa frase, secondo me, è piuttosto immediata: Peggy in fondo non è una madre cattiva, si occupa della salute di sua figlia (anche se a volte è un po' soffocante), si preoccupa anche per Edward, ma d'altra parte deve salvare le apparenze. Ecco che i personaggi un po' grotteschi di Tim Burton vengono fuori, e tu li hai saputi gestire benissimo.

Ti sei anche attenuta molto bene ai parametri: l'elemento del cinema è perfettamento integrato con la trama e la metafora che ne viene fuori alla fine è perfetta.

Edward, protagonista-non protagonista della storia (la scena è quasi rubata da Kim, ad un certo punto, quando lui si perde un attimo ad ascoltarla parlare del cinema e dei suoi film preferiti) è totalmente IC. E' quell'Edward che, piuttosto che rendersi conto di quanto è straordinario con il suo talento e il suo grande cuore, si ferma ad osservare gli altri, a cogliere i piccoli particolari che spesso sfuggono alle persone troppo concentrate su loro stesse.

Il punto dolente? La grammatica.
Secondo me il problema principale è stata la fretta, che ti ha fatto fare alcuni errori e, rileggendo, non te ne li ha fatti notare. Nella prima parte della storia ho incontrato vari errori per quanto riguarda i verbi, e un po' in tutta la fanfiction la punteggiatura non mi convinceva molto. Tra la riga 1 e la 14 ho trovato cinque forme verbali sbagliate: sbraitava piuttosto che sbraitò; in questo caso avresti dovuto usare il passato remoto perchè, credo, l'imperfetto da più l'idea di un'azione continuata nel tempo.
Nelle sequenze dialogiche, però, di solito si preferisce usare i tempi storici.
Prima che inizi la sua predica invece che potesse iniziare o iniziasse; Un congiuntivo presente in una storia al passato è sbagliato.
Il vento che le arrossa le gote e le entra nel corpo: avresti dovuto usare l'imperfetto, arrossava e entrava. Questo perchè esprimi un'azione abituale nel passato.
Sussurra, al presente, piuttosto che sussurrò.
Per la punteggiatura, invece, ho trovato nella storia un eccessivo uso delle proposizioni coordinate per asindeto:

Teneva gli occhi scuri puntati sull'asfalto e solo ogni tanto li alzava per controllare la ragazza, ancora trovava la cosa leggermente strana e non riusciva a capire il motivo per cui lei fosse così eccitata, la vedeva davanti a sè, mentre camminavano a passo spedito per non arrivare in ritardo alla proiezione, lei quasi saltellava come una bambina impaziente di ricevere un regalo, lui tentava di mantenere l'andatura di Kim [...].

In questo punto ho faticato a seguire il discorso e ho capito bene il senso solo dopo una seconda lettura, poichè credo che la struttura del periodo sia troppo caotica.
La stessa cosa si riscontra anche in alcuni punti più avanti: hai spesso la tendenza a riempire la narrazione di periodi lunghissimi, piuttosto che frammentarli in frasi più brevi e facili da comprendere.

Per quanto riguarda il lessico, infine, non mi convincevano solo alcune espressioni:
una voce leggermente squillante, alla riga 34. Forse sarebbe stato più adatto una voce leggermente stridula o un suo sinonimo.
Alla riga 51, candidamente. Non trovo giustificazione a questo avverbio nel contesto della frase.


Ringraziamenti per Il vecchio e la creatura:
Mia92, sono contenta che ti sia piaciuta, cercherò di stare più attenta nella punteggiatura, grazie del consiglio.
PotterWatch, non mi ero accorta che anche tu avessi commentato questa ff :) sono molto felice che trovi che io sia ruscita a scrivere la ff rimanendo nello spirito del film. Spero che anche questa non ti deluda.
DJKela, ti dirò che mi sono posta il problema di come l'inventore possa aver costruito Edward ma in questa ff ho deciso di rimanere sul vago visto che non ero sicura (l'idea dei cadaveri è possibile ma non si adattava con la mia idea sulla personalità del padre di Edward). Ci sarebbero un sacco di punti oscuri in questo film su cui si potrebbe scrivere, basta che venga l'idea giusta ;P


  
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