Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Domi_chan    23/11/2009    2 recensioni
“Papi, cambia canale!”
Portò stancamente la forchetta alla bocca, trangugiando senza particolare interesse l’ennesimo boccone di puré di patate.
“E daaai, papi!” la vocetta stridula alla sua destra, per niente soddisfatta della poca considerazione ricevuta, continuò imperterrita ad attirare la sua attenzione.
“Paaapi? Ma mi ascolti?”
La bambina, testarda come pochi e degna portatrice del proprio cognome, prese la coraggiosa decisione di mettersi carponi sulla sedia, così da guadagnare centimetri e poter arrivare ad arpionarsi con più facilità alla camicia bianca del padre.
“Mikoto! Tira immediatamente i piedi giù da lì!”
[2^ Classificata al contest "Daily Moments" indetto da Juliettina sul forum di EFP]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ordinaria Amministrazione

.

.

.

.

.

.

“Papi, cambia canale!”
Portò stancamente la forchetta alla bocca, trangugiando senza particolare interesse l’ennesimo boccone di puré di patate.
“E daaai, papi!” la vocetta stridula alla sua destra, per niente soddisfatta della poca considerazione ricevuta, continuò imperterrita ad attirare la sua attenzione.
“Paaapi? Ma mi ascolti?”
La bambina, testarda come pochi e degna portatrice del proprio cognome, prese la coraggiosa decisione di mettersi carponi sulla sedia, così da guadagnare centimetri e poter arrivare ad arpionarsi con più facilità alla camicia bianca del padre.
“Mikoto! Tira immediatamente i piedi giù da lì!” Peccato che avesse dimenticato di fare i conti con l’attaccamento quasi maniacale che l’altro genitore dimostrava avere nei confronti del mobilio di casa “E soprattutto smettila di dare fastidio a papà! Di ritorno dall’ufficio è stanco, lo sai, e non ha bisogno anche che tu continui a tormentarlo per vederti quello stupido cartone animato!” la rimproverò severa infatti la madre, sporgendo solo il capo al di là dell’arco che divideva cucina e angolo cottura.
Mikoto, stranamente ubbidiente, ritornò velocemente sui propri passi, accostando il fondoschiena fasciato dalla gonnellina a balze sul cuscino a protezione della sedia in legno - “Quelle sedie valgono più di voi, rispettatele!” non faceva altro che ripetere la signora Uchiha, sagace.
“Le Winx non sono stupide!” aveva ribadito per tutta risposta la piccola, gonfiando le guance già relativamente tonde per natura, mentre con gli occhi verdi e per metà coperti dalla frangia scura, andava in cerca di un aiuto.
Aiuto che, come da prassi, era ben sicura di non trovare.
Infatti l’unico appiglio a cui potersi aggrappare sembrava in quel momento perso in chissà quali pensieri, e si era limitato più per abitudine che per altro ad una semplice scrollata di spalle, seguita dalla solita smorfia seccata che lo portava a ruotare gli occhi - ‘sta volta scuri - al soffitto.
“Mamma ha ragione, Mi-chan…”
La voce - con sommo dispiacere di Mikoto - proveniva dal capo opposto del tavolo rettangolare, ed era parte integrante delle fattezze femminili ed aggraziate della primogenita di casa Uchiha: Sanako. Controparte femminile del padre, da cui aveva avuto la fortuna di ereditare oltre alla carnagione straordinariamente chiara in contrasto con occhi - dotati di opzionali ciglia chilometriche capaci di far capitolare anche il più restio dei ragazzi - e capelli scuri, il naso all’insù ed una fisicità tonica e slanciata, anche un carattere piuttosto particolare: fiera, altezzosa ed orgogliosa con i conoscenti, spietatamente sincera con amici e parenti, bastardamente insensibile con i fratelli minori.
“Le Winx sono per bimbetti e poppanti.” continuò, prendendo lentamente fiato con l’intento di soppesare le ultime parole con studiata perfidia “Non dico che tu lo sia, ma se continua a guardarle…”
“E state un po’ zitte, razza di oche! Sarei dovuto andare a pranzo con Minato… - la interruppe infastidito l’appiglio sopra citato - almeno avrei mangiato in santa pace!”
Le orecchie del capofamiglia si drizzarono, improvvisamente attente.
Fece scattare la mandibola, rivolgendo di scatto lo sguardo - stranamente presente, nonostante l’ora: per il bene della propria sanità mentale aveva preso l’abitudine di isolarsi completamente durante i pasti in famiglia, dirigendo i propri pensieri ai tempio felici in cui lui e Sakura, sposini novelli, preferivano occupare in maniera ben più costruttiva i momenti liberi - in direzione del figlio di mezzo, sbuffando sonoramente.
“Non dirmelo, Itachi… Ti ostini ancora a frequentare gli Uzumaki.”
Per tutta risposta il ragazzo aggrottò le sopracciglia chiare, borbottando un appena percepibile ‘Non vedo dove sia il problema’. “Nemmeno io, sinceramente.” Sakura, orecchio bionico in funzione, fece il suo ingresso in sala portando con sé con evidente difficoltà la portata principale del giorno: pesce alla griglia “Visto che conosciamo Naruto e Hinata da una vita.”
“Tsk.” Sasuke sbuffò sonoramente, riluttante ed affamato, alzandosi poi da tavola con innata eleganza. Esibendo lo stesso mezzo sorriso ironico divenuto il marchio di fabbrica anche della maggiore dei sui figli, andò in contro alla moglie “Dai a me - disse, strappandole il piatto dalle mani con ben poca gentilezza - o finisce che oggi si digiuna.”
Stronzo.”
“Mamma!” saltò su Mikoto, strabuzzando gli occhi scandalizzata “Non si dicono le parolacce!”
“Taci, pulce.” la zittì senza troppi giri di parole il padre, mentre poggiava il piatto al centro della tavola imbandita.
“Uffa.” l’Uchiha minore mise su un broncio invidiabile, incrociando le braccia al petto.
Mi-chan - Sanako sbatté le ciglia, trasudando falsa gentilezza da ogni singolo poro - mi passeresti l’acqua?!”
“Stupida sorella! Smettila di chiamarmi così, non lo sopporto!”
“Mikoto!” la voce della madre arrivò precisa e puntuale, richiamandola immediatamente “Non dare della stupida a tua sorella!”
“Ma… ma - strabuzzò gli occhi verdi, fissando stralunata la madre - se tu hai dato a papà dello stronz…”
“Mikoto!”
“E che cavolo.”
Itachi si passò stancamente una mano tra i corti capelli rosa, ben consapevole del fatto che quello fosse solo l’inizio.
“Non mi hai ancora passato l’acqua, Mi-chan…”
Per l’appunto.
“Mamma!”
“Sanako!”
“Mikoto!”
“Itachi!”
“… e io adesso che c’entro?”
“Scusa tesoro, non volevo chiamare te.”
“Scusala, tesoro…”
“Sanako! Ti ho detto di darci un taglio!” Sakura si lasciò pesantemente scivolare sull’unica sedia libera, alla sinistra del marito “E dì qualcosa anche tu, Sas’kè!”
Il capostipite Uchiha sollevò lo sguardo dal piatto, annoiato, voltando con flemma il capo corvino in direzione dei figli “Ascoltate vostra madre. I pazzi vanno assecondati, credevo di avervelo già spiegato.”
Seguì un secondo di silenzio. Poi un altro, un altro, ed un altro ancora…
La quiete che precede la tempesta.
Sakura scattò in piedi, furiosa, con tutte le intenzioni di sfogare i propri istinti repressi sul consorte.
“Sei un essere spregevole!” gli urlò contro, strattonandolo rudemente per la camicia “Non hai il minimo tatto, sei un pessimo marito ed un padre appena accettabile!”
“Grazie per i complimenti, Sakura… Mi fa piacere sapere che dopo tutti questi anni ricopro ancora un ruolo fondamentale in famiglia.” borbottò asciutto senza nemmeno guardarla, troppo impegnato a versare alla figlia un sorso particolarmente abbondante d‘acqua. “Ecco qua, Sanako - le passò il bicchiere, candidamente sereno - Non era così difficile, no?” chiese retorico, rivolto ad entrambe le ragazze.
Sanako si limitò ad afferrare il bicchiere, sorridendo grata, mentre Mikoto borbottava un ‘Sì, papi’ non molto convinto.
“Oh, già.” come ricordatosi improvvisamente di aver lasciato qualcosa di importante a metà, ruotò il capo di centoottanta gradi, voltandosi tranquillo verso la moglie “Dicevamo?”
Sakura fece vagare incredula lo sguardo dal marito alle figlie, mentre le narici, ormai dotate di vita propria, si allargavano a dismisura, rendendo tutta la scena assurdamente comica.
Lei aveva bisogno di urlare, strepitare, minacciare e punire per riuscire ad ottenere un minimo di attenzione ed autorità; a lui bastava calibrare bene il tono della voce, fare un mezzo sorriso e dimostrarsi gentile per avere tutta la prole al seguito. Dio, quanto odiava quel suo stramaledetto carisma innato.
“Ci rinuncio!” disse alle fine, facendo violenza su sé stessa per impedirsi di prenderlo per quei suoi capelli lunghi, luminosi e neri - perché il mondo era ingiusto, oh sì. Lei aveva bisogno di andare dal parrucchiere una volta al mese per nascondere al mondo intero l’assurda quantità di capelli bianchi che si ritrovava, mentre lui sembrava ancora un aitante trentenne senza figli né pensieri - e sbatterlo contro la gamba del tavolo. Con tutta la melodrammaticità di cui era dotata, voltò le spalle a tutta la famiglia e ritornò a passo spedito ai fornelli.
Sasuke ghignò nel vedere la sua ombra sparire dietro il piano cottura e, dopo aver ingurgitato l’ennesimo - ultimo - boccone di puré, si alzò da tavola tentando di fare il minimo rumore possibile. La raggiunse, divertito, riuscendo ad individuare con facilità quel suo grembiulino svolazzante tra pentole, coperchi, piatti e ante lasciate aperte per metà. Gettò un’occhiata veloce al resto della famiglia e sicuro di non essere visto da dei figli troppo impegnati a guardate la TV e battibeccare tra loro - la questione Winx non era ancora del tutto risolta - le passò un braccio intorno alla vita, attirandola con forza a sé.
“Non attacca, Sas’kè.” si limitò a rispondere Sakura, stringendo con più forza del dovuto uno straccio bagnato.
Sasuke fece scorrere la mano libera sul proprio zigomo sinistro, grattandosi lentamente la guancia.
“Noiosa.” buttò lì a mezza bocca, un poco più serio.
“Noiosa… - lo scimmiottò lei, gettandosi in avanti con il busto. Poggiò i palmi aperti sul lavabo, fissando con finto interesse l’acqua che continuava a scorrere dal rubinetto - i miei figli non mi considerano, mio marito mi prende per pazza dalla mattina alla sera, e adesso sarei anche noiosa? Beh, grazie Sas’kè. Di cuore.”
“Per prima cosa - Sasuke rafforzò la pressione esercitata dal proprio braccio senza nemmeno rendersene conto - non ti considero pazza, tu sei pazza. E in secondo luogo… non è proprio così.”
Si interruppe, felice che Sakura si fosse voltate finalmente a guardarlo negli occhi, e che la sua fosse semplice curiosità mista ad un sano istinto omicida e non la voglia di fare pace erano solo irrilevanti dettagli.
“Itachi preferisce te - spiegò con semplicità, di fronte al suo sguardo interrogativo - anche se sinceramente continuo ancora a chiedermi il perch… Ahio!”
Gomitata in pieno costato. Tipico.
“E le femmine - buttò lì quella parola quasi con noncuranza, tentando di mascherare più a sé stesso che agli altri il fatto che per il bene e la felicità delle sue ragazze sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa - Beh, che vuoi farci… sono tutte la madre: pazze di me.”
A quelle parole le labbra di Sakura si tirarono senza preavviso verso l’alto, dando vita ad un sorriso ormai dimentico di arrabbiature e risentimenti vari.
“Buono a sapersi.” sussurrò, allungando un passo nella direzione del marito.
Sasuke le stampò un casto bacio sulla guancia, in corrispondenza di quelle rughette appena accennate che aveva visto nascere e che, lo aveva sempre sostenuto, la rendevano ancora più donna.
E sakura sorrise. Sorrise perché niente era cambiato dal giorno in cui, quasi trent’anni prima - ancora adolescente ed ingenua - si era innamorata a priva vista di quel freddo e distaccato ragazzo di buona famiglia che non la considerava nemmeno lontanamente: lei lo amava ancora, anzi, probabilmente più di prima, e lui era rimasta l’orso scorbutico e supponente che faticava a dimostrare il proprio affetto a chiunque non portasse il suo stesso cognome o vivesse sotto il suo stesso tetto.
Era un orso, per l’appunto. Ma era il suo orso.
Un tonfo sordo e metallico, con ogni probabilità un numero imprecisato di posate era casualmente precipitato al suolo, pose fine in un batter d’occhio a quel momento di relativa pace, costringendoli a sbuffare all’uni solo. “Torno di là, o tra poco tireranno il tavolo dal balcone - borbottò Sasuke contrariato, ritirando l’arto ancora saldamente arpionato alla vita della consorte - Sbrigati anche tu a passare. Quel pesce era già immangiabile prima, figura adesso che si è freddato…”
“Sas’kè!”
Uno straccio umidiccio, sporco e vagamente puzzolente, gli si spalmò con violenza sul viso, lasciandolo solo lontanamente basito.
Ordinaria amministrazione, pensò, senza riuscire a trattenersi dal sorridere.

.

.

.

“Ordinaria Amministrazione” di Domi_chan

Correttezza grammaticale e lessicale : 10/10
Trama e svolgimento : 10/10
Caratterizzazione pesonaggi : 10/10
Originalità : 10/10
Gradimento personale : 4,9/5
Totale : 44,9/45

Da dove partire? Adoro la tua storia sotto tutti i punti di vista. Mi piace la coppia, dopotutto sono pur sempre una black panter convinta; mi piace la trama ; mi piace il modo in cui hai descritto questa scorcio di vita quotidiana e come hai trattato i personaggi, approfondendoli singolarmente. La grammatica è eccellente così come lo svolgimento della vicenda, l'originalità e , come già detto, la caratterizzazione dei personaggi.
Come puoi ben vedere, la differenza di punteggio con la prima classificata è di appena 0,1 e quindi, è quasi un parimerito.
Complimenti, davvero.

Image and video hosting by TinyPic

.

.

Salve a tutti *O*
Ecco una delle mie ultime fatiche XD
Questa shot si è classificata seconda al contest Daily Moments indetto da Juliettina sul forum di EFP. Sono molto felice del risultato *O* Soprattutto perché erano secoli che avevo voglia di buttare giù qualcosa di SasuSaku che non fosse Angst o finisse con morti e sangue XD
Un applauso alla giudicessa e alle mie compagne di podio: complimenti a tutte *_*

A seguire, come da prassi, vi lascio le note che ho allegato insieme alla shot.

.

Note dell’autore:
Un’AU semplice, dolciosa e leggera.
Non credo ci sia molto da dire: Sasuke e Sakura sono sposati da circa un ventennio e con due figli in piena adolescenza e una bimba pestifera ed invaghita delle Winx, sono costretti a fare tutti i giorni i salti mortali per riuscire a mantenere un po’ di tranquillità in famiglia XD
Ho deciso di trattare uno dei momenti più ordinari della vita di qualsiasi essere vivente: un normalissimo pranzo in famiglia, tra litigi vari, incomprensioni e un po’ di buon SasuSaku - che non fa mai male U_U.

Piccola precisazione prima di chiudere.
Sasuke. Ovviamente, trattandosi di un’AU in cui ninja, vendette centenarie e sharingan non esistono, non potevo descriverlo pari pari come nel manga, o non sarebbe risultato credibile.
Per questo ho optato per una rivisitazione diversa del suo carattere: rimane sì freddo, distaccato, un po’ stronzo e burbero, ma comunque sempre nei limiti del plausibile e dell’umanamente comprensibile.

.

E anche per oggi è tutto.
Grazie dell’attenzione, alla prossima!

Domi_chan

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Domi_chan