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Autore: ISI    30/11/2009    5 recensioni
“Mi scusi...” una voce chiara, un volto pallido e scavato, il respiro che si condensava in una nebbiolina evanescente e senza peso ”Potrebbe darmi un passaggio?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Carroll, Altro Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il sole splendeva - L’altro volto di Aqua

 

 

Il sole splendeva.

Era là, alto nel chiaro cielo invernale, fiammeggiava lontano, ma l’aria era gelida ed il freddo ti entrava dentro, ti si ficcava nella carne e non ne usciva più.

“Mi scusi...” una voce chiara, un volto pallido e scavato, il respiro che si condensava in una nebbiolina evanescente e senza peso”Potrebbe darmi un passaggio?”

Una single non può dare passaggi quand’è senza la sua sempai, figurarsi una pair che un giorno d’inverno, per sbaglio, s’è ritrovata ad allenarsi da sola, sul suo guscio di noce.

“Mi spiace signore, ma io non credo di poterla acconten...” poi le parole ti morirono in gola quando lo guardasti negli occhi dalle iridi di scura clorofilla.

“Fa conto che sia un desiderio... un ultimo desiderio...” e a quelle parole cedesti, anche se non ne cogliesti il significato immediatamente, anche se subito non capisti.

Semplicemente, gli tendesti la mano e lo aiutasti a salire.

“Qual è il tuo nome?” ti domandò con aria assorta, meravigliato dalla purezza dei tuoi quattordici’anni appena.

“A... Alice...” balbettasti senza guardarlo in faccia, mentre le guance prendevano a scottare nonostante il freddo e s’imporporavano di vergogna “Lei invece? Come si chiama?” gli chiedesti a tua volta, divisa tra la curiosità che ti corrodeva e la paura di sembrargli solo una piccola impicciona ficcanaso, ma lui ti sorrise e d’un tratto tutta la tensione sembrò scivolarti giù dalle braccia, lungo il remo, coagulandosi nell’acqua del canale come una densa macchia nera.

“Nel corso della mia vita sono stato chiamato in tanti modi... alcuni belli, altri un po’ meno, ma adesso non riesco proprio a ricordarmeli, sai?” rispose in un sospiro stanco, il sole all’orizzonte ora languiva e lanciava bagliore arancioni acuti come urla di dolore “E’ un po’ di tempo che mi scordo le cose, sai Alice? Mia moglie e mia figlia sono morte la settimana scorsa, ci credi che non mi ricordo com’erano i loro volti?” ti disse e mentre con la sinistra ti lasciava dei soldi nella mano libera dal remo, con la destra ti asciugava il viso dalle lacrime, come il padre che non aveva avuto la possibilità di essere, prima di rimettere piede sulla terra ferma, là dove ti aveva detto di condurlo, ovunque fosse.

“Spero solo, piccola Alice, che tu non debba mai imparare, che tu non debba mai provare sulla tua pelle che il sole splende, ma non per tutti.”

 

 

 

[Era da tanto tempo che silenziosamente meditavo di scrivere qualcosa su Aria e alla fine ecco qui questo sconosciuto, ecco la sua confessione, ecco il volto di Aqua che Kozue Amano e Akari sembra non vogliano proprio farci vedere, non del tutto almeno.

Ho scelto Alice perché è un personaggio dal carattere affascinante, divisa tra l’essere bambina e l’essere adulta, con una purezza di pensiero e di sentimento che un giorno dopo l’altro viene sporcata dal peso della consapevolezza, della conoscenza, fino a ricevere l’ultimo colpo da uno sconosciuto, da qualcuno per cui il sole si è spento ed è cominciata una lunga notte.

Spero solo che, nel bene o nel male, con queste poche righe sia riuscita a farvi sentire qualcosa.

Isi.]

  
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