30/11/2009
1 recensioniChissà dove si poserà.
Le acque del Tamigi scorrono lente sotto di me.
Il cielo si sta colorando di un pallido rosa e le prime stelle compaiono nella volta celeste, segnando la fine del giorno.
Le prime luci si accendono una ad una lungo le strade londinesi, creando un effetto magico e sublime.
Londra,in cui è iniziato e finito tutto.
Dal ponte osservo il fiume, mentre grandi e bagnate gemme scendono lungo il mio volto e cadono un po’ sulla pietra del ponte e un po’ su quella lettera, quella breve e semplice lettera con cui tu, Chanel, hai posto la parola fine alla nostra favola.
Già, la nostra favola. La nostra storia d’amore, iniziata così all’improvviso su quello stesso ponte per colpa di un caffè sulla mia maglietta.
Su quel foglio è impresso ancora il suo dolce profumo, un misto di vaniglia e rosa, che arriva fino alle mie narici e mi inebria totalmente.
Quante volte ero rimasto immobile a odorare il profumo della sue pelle nuda, ad accarezzare i suoi morbidi capelli color cioccolato, a contemplare ipnotizzato i suoi occhi, scuri come pozzi profondi. Quante volte avevo temuto questo giorno, il termine della mia esistenza, la conclusione della mia vita..
Si, perché senza di lei non ero nulla. Il vuoto. La morte. Il buio. E quella piccola luce che mi manteneva in vita era scomparsa, era andata via, per sempre.
Le lacrime continuano a scorrere incessantemente.
Lacrime di dolore.
Lacrime di tristezza.
Lacrime di profondo amore.
Perché mi hai abbandonato amore mio? Perché hai varcato quella soglia definitivamente? Non posso vivere senza la mia luce, non posso esistere senza di te.
"Non posso più restare. Addio."
Quella breve frase ha distrutto tutto ciò che eravamo e che avevamo.
Può un cuore morto riniziare a battere? No, non credo. Il mio ormai è distrutto. Si è infranto in mille piccole schegge, irreparabilmente.
Perché non puoi vivere assieme a me la tua vita? Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai detto addio?Perchè hai cancellato tutto ciò che abbiamo vissuto insieme per tre anni?
Perché, perchè, perchè. Milioni di domande vorticano nella mia mente e non riesco a trovare alcuna risposta. Ormai sono inutile, non sono più nulla, un essere morto, perché solo con te riuscivo a vivere.
Il cielo si è tinto di un blu profondo e la splendente luna ha preso il posto del sole. La gente è diminuita. Solo poche persone camminano ancora sul ponte in direzione delle proprio case, dove c’è qualcuno che li attende.
Io non ho più nessuno. Sono solo. Tremendamente solo.
Una leggera brezza soffia su Londra, il foglio si alza leggermente ed un brivido mi percuote tutto; mi stringo più forte nel cappotto e alzo il capo al cielo, tirando su col naso: le stelle sono comparse nella volta celeste e brillano nell’infinito mare dell’universo.
Guardo quella lettera piena di tristezza e dolore e quella scritta incisa sulla pietra per un’ultima volta: Rob e Chanel, qui assieme.
Poi mi volto e inizio a camminare lungo le strade londinesi senza una meta precisa; so solo che devo andare via da quel ponte, pieno di ricordi dolci e felici, luogo in cui tutto è cominciato. Ed intanto il vento autunnale, freddo e impetuoso, spazza via quel foglio maledetto che vola alto nel cielo e chissà quando e chissà dove si poserà.