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Autore: piss94    02/12/2009    2 recensioni
la presentazione dei tre personaggi principali della storia. come comincia la vita delle tre stelle più luminose di Chicago...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da dove cominciare… Quel 21 novembre 2010,il vento d’autunno a Chicago smuoveva le chiome degli alberi,accompagnava la vita degli abitanti ogni giorno,e alla sera nei pub più esclusivi per i party più cool. Dal tetto del grattacielo più alto,si potevano ammirare le luci colorate che parevano stelle e illuminavano la city; quella sera,tra mille stelle,tre brillavano più di tutte. Quelle stelle erano loro. Amy,Emme e Martine erano amiche per la pelle fin dalle elementari,ora avevano finito il liceo,erano cresciute di un anno e quella sera si novembre erano pronte a divertirsi;erano in centro Chicago per la loro festa di diploma,nell’enorme salone addobbato una sfera stroboscopica pendeva dal soffitto e rifletteva le luci per tutta la pista e sulla gigantografia di una foto delle ragazze con stretto il diploma tra le mani,appesa dietro la console del dj. Tutte e tre in mezzo alla pista ballavano scatenate le musiche proposte che sparavano le enormi casse al lato della stanza,accanto a loro altri tre magnifici ragazzi,intenti a ballare e a guardarle:comprensibile,erano le loro fidanzate. Ma partiamo da prima… …dalle 8! Chicago,sabato 21 novembre 2009,ore 8 La sveglia suona solo alle 8 a casa Withers. Emme esita ad alzarsi,odia aprire gli occhi prima delle 10 durante il weekend,ma esattamente alle 9,quel giorno,si sarebbe dovuta trovare con le sue amiche al bar a fare colazione e a mettersi d’accordo su cosa fare quella sera. Alzata dal letto,si diresse in bagno e si specchiò nello specchio sopra il lavandino;non era ridotta così male come pensava,i capelli castani erano raccolti in una coda di cavallo,si stropicciò con forza gli occhi ,girò la manopola del lavandino e si lavò la faccia e i denti e si asciugò,prese poi la piastra per capelli,se li sciolse e in un attimo furono liscissimi e lucenti:8.15. Tornò in camera e aprì l’armadio accanto al letto,tirò fuori il suo paio preferito di jeans Levi’s,una t-shirt blu,una felpa nera e un paio di stivaletti blu con tacco 12. Prese la sua trousse di trucchi e seduta davanti allo specchio nella sua camera si cominciò a truccare mettendo un velo d’ombretto azzurro,una riga di matita e una passata di mascara,poi si passò il piccolo pennello del suo nuovo lipgloss alla ciliegia sulle labbra. Entrata in cucina c’erano solo due dei suoi tre fratelli,Max e Kyle. Emme aveva 18 anni ed era la terza di quattro figli,l’unica femmina;il primogenito Jacob già lavorava ed era padre di una piccola bambina di solo un anno,mentre Kyle e Max studiavano all’università e al liceo,come Emme. Lei gli si avvicinò dando un bacio sulla guancia a entrambi,prese da un barattolo 20 dollari e uscì di casa. Alle 8.50 era al bar. Chicago,sabato 21 novembre 2009,ore 8 Anche a casa Christensen la sveglia suona alle 8,per Amy che doveva essere alle 9 in quel bar per l’appuntamento con le amiche. Scaraventò la sveglia arancione con le piume sulla moquette e subito si spense,si tolse da sotto il lenzuolo e cominciò a cambiarsi,con jeans Missoni,golfino e polo Fred Perry,cintura e ballerine Burberry. Lì si fermò ad ammirare nello specchio la sua immagine riflessa,la sua magnifica magrezza per un corpo cresciuto per 18 anni per 1 metro e 83 centimetri. Si diresse versò il bagno,si lavò,si truccò e si pettinò i lunghi capelli castani e ondulati che morbidi cadevano sulla polo beige:8.25. Andò in salotto e prese ai piedi dell’attaccapanni la grossa borsa Louis Vuitton,seduto sul divano suo fratello Matthew era al telefono che parlava animatamente sfogliando un catalogo di case in affitto. Voleva andare a convivere con la sua ragazza? “Che nervi!”,fu il pensiero di Amy che con un cenno della mano salutò il fratello che ancora non ricambiò e uscì sbattendo la porta alla proprie spalle. Alle 8.55 era al bar. Chicago,sabato 21 novembre 2009,ore 8 A casa Svahn la sveglia non suono alle 8 ma bensì molto prima,per Martine;solitamente a quell’ora tornava a casa dopo aver corso per quasi due ore nel parco davanti al palazzo dove abitava. In fretta si spogliò togliendosi la tuta e infilandosi veloce nella doccia,7 minuti le bastarono. Uscì dal bagno con un asciugamano sistemato a turbante sopra la testa e un altro avvolgeva il suo corpo snello e bagnato:8.10. Cominciò ad asciugarsi e prese dalla sedia i vestiti nuovi che con cura si era preparata la sera prima togliendo per la prima volta l’etichetta,un completo blu elettrico Oscar de la Renta,scarpe rosse di velluto Manolo Blahnik e copri spalle D&G. Perfetta. Si asciugò i capelli e li raccolse in due trecce che morbide cadevano sulle spalle,passata in cucina si svuotò in bocca una bustina di zucchero e uscì. In strada con un gesto regale chiamò un taxi,ci salì e partì. Alle 9.00 era al bar. “Ordinate?”,chiese la cameriera nel bar alle tre ragazze sedute in bella mostra al centro del locale illuminato da un timido sole mattutino. “Sì certo,due caffè lunghi, due ciambelle senza glassa e un milk-shake. Mi può subito portare il conto per favore?” e così mandò l’ordinazione. Ogni volta che dovevano ordinare facevano fare a Martine che tra le tre era la più determinata e precisa,ma comunque abbastanza disorganizzata da avvisarle sempre all'ultimo momento sul programma della giornata. “Allora- cominciò tirando fuori una piccola agenda- questa sera ci sono 3 possibilità;la prima è andare al cinema a vedere il nuovo film con Ben Barnes,la seconda è di andare a ballare al Christal,è bello come posto ma non è molto vicino a qui,è a Rockford. La terza invece è quella che preferisco”. Amy ed Emme in qualche modo,prima ancora di aver sentito la proposta,avrebbero votato per quella. “Mio fratello va con le figlie e la moglie a Orlando a trovare i genitori di lei per il compleanno,potrebbe essere che arrivati in città,il jet privato che ci ha portate fino in Florida ci porti fino a Miami…viaggio andata e ritorno gratis,casetta a Miami Beach davanti alla spiaggia,gli unici problemi sono che, si dovrebbe restare lì fino a martedì mattina,quindi salteremo due giorni di scuola e il secondo è che si parte fra meno di due ore …ma possiamo comunque provarci. Non mi sembra una brutta idea”. Amy ed Emme non ci pensarono neanche un secondo in più,Amy tirò fuori il cellulare per annullare l’appuntamento dall’estetista mentre Emme era ad annullare l’ordinazione. In un minuto,tutte e tre decisero la terza opzione: Miami.
  
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