Uno studio.
 Mi trovavo in uno studio.
Ero seduta davanti ad una scrivania, ma sulla sedia dietro di essa non era seduto nessuno. Dato che ho un po’ di tempo inizio ad osservare lo studio nei particolari. E' arredato esattamente come lo farei io: grande scrivania in mogano, quadri appesi  alle pareti , archivi ai muri e naturalmente pratiche e carte dappertutto!!!
 Mi ci vuole un po’ per capire…sono nello studio di mio padre. Strano. E cosa ancora più strana, mi accorgo solo ora di avere l’aspetto di un bimba di appena 10 anni!!!
Osservo la mia immagine riflessa in uno specchio lì vicino..
Si,  ho proprio 10 anni!!
 I miei boccolosi capelli color del ghiaccio sono legati in due alti codini ai lati del capo, indosso una veste decisamente infantile, ballerine basse e grigie con il tacchetto(ho sempre amato i tacchi!!), calze bianche e le mie gote sono colorate del classico rossore infantile che hanno tutti i bambini.
Poi il mio sguardo cade sui miei occhi grigio-azzurri, ereditati dal mio papà. Diceva sempre che dovevo ritenermi fortunata di avere degli occhi tanto belli e di un colore tanto raro. Mah, se lo dice lui…io credo semplicemente che i miei occhi siano esattamente come quelli di un qualsiasi altro bambino della mia età…solo che ..molto spesso colgo in essi una strana luce…una luce nuova,diversa da quella che può avere un qualsiasi altro bambino della mia età…..
E poi capisco: luce che indica sete di perfezione.
 Perché io sono perfetta, come lo sono tutti i membri della mia famiglia e chi non lo è non è degno di farne parte, come qualcuno che conosco….
O meglio che non ho mai conosciuto e forse non conoscerò mai…
Ma che m’importa di questo?! Io sono perfetta e fiera di esserlo. Un neo procuratore (mio padre mi istruiva già da bambina) e fiera di esserlo. Una von Karma e fiera di esserlo. Franziska von Karma e fiera di esserlo. Così mentre fisso il mio volto allo specchio su di esso appare un sorriso trionfante. Poi, pian piano lo sguardo cade sulla spilla che porto attaccata al vestito, che ha sopra disegnato lo stemma della mia famiglia. La porto sempre con me, come  a pavoneggiarmi con altri del fatto di essere una von Karma. E faccio  bene. O almeno così mi ha sempre insegnato mio padre.
Mio padre….
D’improvviso tutti  i miei contorti pensieri  vengono interrotti da uno scricchiolio proveniente dalla porta.
 Mi volto di scatto, in lieve stato di ansia e inizio a  mordicchiarmi il labbro, quando la porta si spalanca ed entra mio padre. Gli sorrido raggiante .“ ciao papà!!”
“Oh, ciao Franziska..” dice lui distratto e passa con non curanza una mano sulla mia testolina. Wow, che gesto! Devo ritenermi fortunata: in mio padre sono rare queste dimostrazioni di affetto. Ma io sono comunque felice. Non è un’impresa facile ottenere attenzione da lui, verso di me, nonostante sia sua figlia.
Inizio ad osservarlo mentre va a sedersi alla poltrona dietro la scrivania e solo in quel momento mi accorgo di quanto si sia invecchiato…è evidentemente molto stanco. I capelli sono già quasi completamente bianchi, il suo volto è segnato dalle rughe e dalla stanchezza, i suoi  occhi  sono arrossati e cerchiati da borse violacee…. Povero, papà!!  Improvvisamente mi viene solo voglia di andargli vicino e alleviare la sua stanchezza con un forte abbraccio…
E in quel momento mentre lo fisso, noto che è seguito da qualcuno.
Un ragazzino. Un ragazzo. Non deve avere più di 18 anni. È piuttosto alto, ha la pelle chiara, capelli neri  e lisci e un fisico magro ma muscoloso. Mentre osservo il suo fisico scolpito, il mio sguardo si fissa nei suoi occhi color argento, appena più scuri dei miei.

 Magnetici.

 Non so per quale ragione ma non riesco a staccare gli occhi dai suoi.
E quasi in risposto a i miei pensieri, il suo sguardo si intreccia con il mio. Quel impercettibile contatto mi fa sobbalzare lievemente, come se una scarica elettrica mi stesse attraversando il corpo. Va avanti così per qualche attimo (anche se a me sembrano ore!!), finché mio padre non rompe quel magico silenzio con un colpo di tosse.  
“Franziska, ti presento Miles. Miles Edgeworth. È un mio nuovo allievo; anche lui ha in  mente un futuro come il tuo in tribunale: vuole diventare procuratore come te e …”
Wow magnifico!! Io e lo strafigo avremmo lavorato insieme un giorno…..
 Ma che cavolo ti prende, Franziska??!! Controllo, controllo…. Così mentre papà continua a ciarlare, io deglutisco e guardo di sottecchi Miles: sembra attentissimo al discorso del suo maestro, così azzardo uno alzatina del capo verso di lui. Niente.
“….quindi dato che adesso siete entrambi miei alunni, dovrete cercare di non litigare, ma…sia chiaro: non voglio manifestazioni d’affetto eccessive verso mia figlia, Miles. Niente relazioni amorose tra i miei allievi,figuriamoci con la mia  bambina . “  
“Papààààààààààààààààààà!!!!”  urlo nella mia mente. Sono imbarazzatissima e arrossisco fino alla punta dei capelli. Come può trattarmi così, mettendomi in imbarazzo davanti a certe persone???!    Vorrei solo saltargli addosso e tappargli quella maledetta boccaccia, che spara solo cazzate!!! Ma perché non la smette per una buona volta di trattarmi come una ragazzina e inizia a considerarmi come, non dico un’adulta, ma un’adolescente matura e responsabile, cosa CHE SONO??....oh che figura, che figura!!...
“Oh, non si preoccupi professor von Karma. Non sono mica un pervertito che se ne va in giro con le BAMBINE!! AHAHAH..”  e sia lui che mio padre iniziano a ridere, ma io non mi unisco alla risata. Non ne conosco la ragione, ma ciò che ha detto Miles mi ha ferita. E tanto. Improvvisamente ho solo voglia di andare via da lì e correre a rifugiarmi nella mia camera e gettarmi sul mio letto…ma non avrei pianto. Franziska von Karma non piange, perché piangere è per i deboli e non è altro che una perdita di tempo.
 Una von Karma non piange. Una von Karma non piange. Franzy, controllati!!
Ci metto così tanto impegno che alla fine riesco a ricacciare indietro le lacrime e a continuare a fissare quei due con aria inespressiva.
Così, quando finalmente smettono di ridere, papà chiude la conversazione con uno squallido “Puoi andare Miles. È stata una bella chiacchierata. Alla prossima!”
“Arrivederci a lei, signore” e si alza, aggiungendo all’ultimo un “alla prossima, Franziska” e si dirige verso la porta lanciando un ultimo cenno di saluto con il capo e io ricambio con lo stesso gesto e un lieve sorrisino. Ma dentro di me bollo di rabbia. Guardo Miles andarsene e quando lui richiude la porta dietro di sé, mio padre attira la mia attenzione  “Però, davvero un bravo ragazzo quello lì; di sicuro sarà un bravo allievo….sta attenta,Franzy , ti darà problemi!!”
OH, MA BASTA!!!
Guardo con aria furiosa mio padre e prima che lui possa dire qualcosa, mi alzo e mi dirigo a passo svelto verso la porta e la sbatto lievemente. Poi mi dirigo verso la mia stanza e quando mi getto sul letto scoppio in lacrime, mandando al diavolo il mio modello perfetto di von Karma.
 Non voglio più sentire una sola parola su quel tizio!!! Lo odio!! Mi ha stufato!!! Io sono la perfetta qui!  Nessun altro dev’esserlo! E se ancora non l’hai capito, Miles Edgeworth, allora sei fuori strada….
Vediamo cosa sarà capace di fare la “bambina”….