CAPITOLO 5- GLADIUS CAESARIS

Iulia tornò per la prima volta nella torre in cui era stata celata e ritrovò la cosa che stava cercando. Ambrosine l’aveva nascosta lì, come immaginava. La ragazza portò alla luce del sole la spada calibica di Caio Giulio Cesare, quelle voci che parlavano di est erano state messe in giro per confondere la gente, tranne che per un piccolo particolare: la spada si trovava sotto alla parete est della torre.

- Eccola, Indy, la spada dei Cesari.-

- Così quella sarebbe la preziosa spada dei Cesari.- commentò, osservando l’impugnatura a testa d’aquila, impreziosita da gioielli, ma, nonostante tutto, comoda per combattere.

- Esatto, Doktor Jones.- fece una voce con un forte accento tedesco.

L’archeologo e il suo aiuto si voltarono verso la voce e videro un ufficiale delle SS avvicinarsi con la pistola in mano.

- Sia ragionevole, Doktor Jones, e mi consegni la spada e la romana.- continuò l’ufficiale nazista, accennando con la pistola a Iulia e alla spada che la ragazza aveva in mano.- Non si faccia pregare o la uccido, scelga lei: o mi consegna le due cose che le ho gentilmente richiesto o la ragazza muore.-

- Indy, la spada dei Cesari non deve mai finire nelle mani di gente malvagia. Io posso anche morire, ma la spada non deve mai andare a loro.-

- Scordatelo, Iulia, né l'uno né l'altra finiranno nelle mani dei nazisti.- ribatté Indy, spingendo da parte Iulia quando il nazista sparò contro la ragazza.

Iulia sfoderò in un movimento fluido la spada di Cesare e si portò velocemente alle spalle del nazista, bloccandolo con la spada puntata con il taglio contro la sua gola.

- Getti a terra la pistola, signore.- ordinò Iulia, ma sentì un'altra lama che veniva appoggiata alla sua schiena con la punta.

- Giù la spada, romana.- ordinò un'altra voce alle sue spalle.

Iulia, costretta dall'arma avversaria, tolse la spada dalla gola dell'ufficiale nazista, maledicendosi per non aver indossato l'armatura. Ormai le rimaneva solo una cosa da fare affinché la spada non cadesse in mani nemiche: prese la spada con ambo le mani e la lanciò a Indy, che la prese al volo.

- IULIA!- esclamò Indy.- CORRI!-

La mente della giovane romana si oscurò. Senza volerlo aveva avviato il progetto di Ambrosine e ora era una macchina da guerra, come quando si trovava nella legione. Per volere di Ambrosine, anche Cosmus Gyun era arrivato, assieme al padre, e tutti e tre osservarono la mutazione della ragazza: capelli verso il cielo, una forza spaventosa che usciva dalla sua persona e che investiva come un vento tutti i presenti. La spada lasciò le mani di Indy e Iulia la prese tranquillamente con una mano sola. Un esercito di nazisti le si era radunato intorno all'ordine dell'ufficiale e Iulia usò la spada una volta sola, decapitando tutti i nemici, dopo la foga che l'aveva posseduta svanì nel nulla e la ragazza si ritrovò ansimante con la spada in una mano e al centro dei morti. La spada le cadde di mano e Indy la raggiunse, sostenendola nel momento in cui stava per cadere al suolo.

- Io non… volevo… ucciderli.- disse Iulia tra un singhiozzo e l'altro.

- Su, Iulia, non è stata colpa tua.- le disse Indy, abbastanza scombussolato dalla velocità con cui era iniziato e finito tutto.

In quel momento fece la sua comparsa Ambrosine e Iulia e Indy si voltarono verso di lui.

- Iulia, questa è la tua nuova vita, non hai più bisogno di combattere e tutti i tuoi ricordi della prima vita verranno cancellati, ora sarai solo Iulia, una giovane ragazza di Roma che aiuta il professor Jones con le sue ricerche.- sentenziò Ambrosine.

Iulia svenne e perse la memoria. Mentre Indy la sorreggeva, Myrdin si avvicinò a Indy.

- È la figlia di una dea e di un umano, per questo ho potuto farle ciò che ho fatto, quanto a te, gli dei ti sono benevoli: ti proteggeranno da qualsiasi pericolo che il tuo lavoro ti propone. Non rivelarle mai il suo segreto perché, altrimenti, morirà per sempre.-

Indy annuì e Myrdin scomparve. Iulia si riprese, ma non ricordava più nulla, se non che veniva da Roma e che aiutava Indy nelle sue ricerche.