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Autore: Lhea    05/12/2009    19 recensioni
ATTENZIONE: POSTATA "SORPRESA"
Los Angeles: nella città più grande della California, dalle spiagge assolate e l’odore del mare nell’aria, la vita della gente trascorre tranquilla tra gli alti e i bassi di tutti i giorni. Per tutti, tranne che per lei.
Irina, 20 anni, pilota prodigio invischiata in qualcosa di molto più grosso di lei, i cui soprannomi sono tanti quante le maschere che porta, vive cercando disperatamente di riguadagnare la libertà che le è stata rubata. Perché lei non è una ragazza qualunque, nonostante cerchi di esserlo. Lei è Fenice, l’unica donna ad essere arrivata così in alto nella Lista Nera, l’elenco dei più famosi piloti clandestini dello Stato. L’unica a essere entrata nelle grazie del capo, lo Scorpione…
E mentre la sregolata vita della criminalità si svolge senza intrusioni di alcun genere, Alexander Went si prepara a entrare in azione per portare a termine la missione più importante che gli sia stata affidata: arrestare lo Scorpione e smontare tutta la sua organizzazione.
Tra auto truccate, notti brave e affari di droga, Alexander capirà che certe volte le cose non si fanno per piacere, ma per necessità. E che ci sono cose che non vanno toccate. Una di quelle cose è proprio Irina… L’unica che potrà mandare in fumo i suoi piani, e l’unica cosa a cui lui terrà veramente…
RIPOSTATO CAP. VI e VII
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Gioco dello Scorpione' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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EPILOGO

EPILOGO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Penso di averle chiesto abbastanza, signorina >> disse il professor Brown, guardando Irina da sopra gli occhiali cerchiati d’argento. Aveva l’espressione serissima, le labbra strette, e muoveva convulsamente la penna che teneva tra le dita. << Credo sia chiaro il voto che merita… >>.

 

Irina sentì il cuore battere all’impazzata… Anche quell’esame era finito… Come sarebbe andata?

 

Il professore trasse un respiro, poi appoggiò la penna sulla scrivania. << Trenta. Accetta? >>.

 

Irina emise un sospiro di sollievo, poi annuì energicamente, al settimo cielo. Trenta! Non si aspettava così tanto!

 

Attese che il professore segnasse il voto sul suo libretto, poi guardò verso Jenny, che la stava aspettando in fondo alla sala insieme agli altri studenti che dovevano ancora sostenere l’esame. L’amica le fece un cenno di vittoria e sorrise.

 

Qualche minuto dopo, Irina la raggiunse.

 

<< Di nuovo trenta… >> disse Jenny, << Stai diventando una secchiona come Angie… >>.

 

Era assurdo come in un solo mese le cose fossero cambiate: era riuscita persino a fare tutti gli esami in tempo, sfruttando la sessione di settembre… Niente vacanze, ma almeno ora era in pari con tutti gli altri. Sembrava veramente un miracolo, quando fino a poco tempo prima l’unica alternativa che aveva era quella di abbandonare tutto.

 

<< Dai, mi sono solo data da fare >> disse sorridendo, sotto lo sguardo incuriosito e ammirato degli altri studenti lì intorno.

 

Frugò nella borsa e prese il cellulare. “Ho finito ora… Ti raggiungo a casa”. Destinatario: Xander.

 

Non fece nemmeno in tempo a mettere il telefono in tasca che trillò sonoramente, e gli altri ragazzi tornarono a guardarla. Fece finta di niente e lesse la risposta: “Sono qui fuori…”.

 

Irina sorrise e prese la borsa, e insieme a Jenny uscì dall’Università, percorrendo i corridoio affollati della facoltà. Qualche suo compagno di corso le fece un cenno di saluto, a cui lei rispose allegramente. Era un’altra bella giornata in cui niente poteva andare storto.

 

Il sole di settembre illuminava il giardino verde dell’Università e il parcheggio affollato di macchine e studenti che erano venuti a sostenere gli ultimi esami o a informarsi sull’inizio dei nuovi corsi. Faceva ancora caldo, e l’atmosfera non sembrava proprio quella di fine estate.

 

Stagliata in mezzo a tutte le altre, la vernice rossa che brillava vistosa e inconfondibile, c’era un’auto che conosceva fin troppo bene. La Ferrari 458 Italia che aveva contribuito a salvarle la vita era ferma al centro del parcheggio, completamente rimessa a nuovo, la carrozzeria tirata a lucido, i cerchi in lega bruniti che catturavano i raggi del sole.

 

Appoggiato alla fiancata della Ferrari, a braccia incrociate, lo sguardo tenebroso che solo lui poteva fare, c’era Xander, in attesa. Fissava dalla loro parte, gli occhi azzurri che rivolgevano tutta la loro attenzione solo su di lei, incuranti del gruppetto di ragazze che lo guardavano estasiate dall’altra parte della strada.

 

<< Non perderà mai il vizio di fare l’esibizionista… >> mormorò Jenny, di fianco a lei.

 

Irina sorrise. << No, non credo >>.

 

Glielo aveva chiesto diverse volte, di non venire a prenderla con la Ferrari… Dava troppo nell’occhio, soprattutto davanti a un Università, e lei trovava la cosa imbarazzante. Lui, naturalmente, era di tutt’altro avviso: lo faceva apposta perché trovava la cosa molto divertente, soprattutto se c’era di mezzo anche Irina.

 

La ragazza allungò il passo e lo raggiunse, rivolgendogli un’occhiata di rimprovero. Xander la squadrò, le braccia ancora incrociate, l’espressione imperscrutabile.

 

<< Quanto hai preso? >> chiese solo.

 

<< Trenta >> rispose Irina. Jenny sparì verso una BMW scura, che doveva essere quella si Jess

 

Si guardarono per un momento in silenzio, poi Xander alzò gli occhi al cielo e sorrise. << E brava la mia pilota secchiona… >>. Si avvicinò e la baciò sulle labbra.

 

<< Intanto ho finito tutti gli esami… >> ribatté lei, piccata. Non le piaceva proprio essere chiamata “secchiona”.

 

<< Per forza… Non mi hai fatto nemmeno andare in vacanza >> disse lui, ma scherzava, sfiorandole il mento con le dita.

 

Un paio di ragazzi passò loro di fianco e salutarono Irina allegramente, per poi gettare uno sguardo prima alla Ferrari e poi a lui. Lei ricambiò, accorgendosi che Xander non sembrava proprio tanto contento. Da quando non faceva più la pilota clandestina, la gente sembrava decisamente molto meno spaventata da lei…

 

<< Sai, sto notando che gli altri ragazzi ti guardano un po’ troppo… >> disse serio, << Credo sia ora di trovare una soluzione… >>.

 

Irina lo guardò tirare fuori una scatolina di velluto blu, che lui mostrò con un sorriso lupesco. Sentì il cuore accelerare, rendendosi conto che era sicuramente quella di qualcosa di molto costoso… Xander la guardò di sottecchi, poi aprì la scatolina: dentro c’era una fedina d’oro bianco con tre piccoli zaffiri che brillavano nel sole di settembre, lucidi e preziosi, quasi dello stesso colore dei suoi occhi in quel momento.

 

Irina rimase senza fiato, in attesa che lui continuasse a parlare. Alzò lo sguardo, il volto vicino al suo, il respiro lento per cercare di controllare l’emozione… La stava guardando dritta negli occhi, con intensità, senza lasciar trasparire nessuna emozione.

 

<< Posso presentarti ufficialmente come la mia fidanzata? >> chiese lui alla fine, ghignando.

 

Guardò prima l’anello, con incisa all’interno la parola “Alexander” in una calligrafia sinuosa ed elegante, e poi lui. Ignorò qualsiasi cosa le accadesse intorno, anche se sapevano che si trovavano in mezzo a una strada sotto lo sguardo di tutti, e oltretutto appoggiati a una Ferrari, e ascoltò il suo stesso cuore che batteva all’impazzata.

 

<< D’accordo, esibizionista >> soffiò poi, aprendosi in un sorriso radioso.

 

Xander le infilò l’anello al dito, con deliberata lentezza, e le rivolse uno sguardo divertito. Non aveva avuto uno sguardo espressivo come in quel momento, e nemmeno così dolce. La guardava accarezzandole il collo con delicatezza, senza dire niente.

 

<< E tu? >> chiese lei all’improvviso. << Solo io devo portare un’anello per ricordare a tutti che sono fidanzata? >>.

 

Xander tirò fuori dalla maglietta la collana d’argento con il ciondolo a forma di quadrifoglio che lei le aveva lasciato, e mostrò appesa alla catenella la stessa fedina d’oro bianco con i tre zaffiri, il nome Irina inciso dentro e ben visibile.

 

<< Stai traquilla che non la perdo, io >> disse divertito.

 

Irina gli mise un braccio dietro al collo e lo baciò di nuovo, poi sentì il suono di un clacson arrivare da dietro le loro spalle.Si voltò per vedere chi l’avesse interrotta sul più bello: Jenny si stava sporgendo dal finestrino della BMW, ridacchiando.

 

<< Avete finito? >> gridò, divertita. << Non possiamo aspettare che finiate tutte le vostre cosucce, eh! >>.

 

<< No >> disse Xander, ridendo. Tirò fuori dalla tasca dei jeans una busta di carta bianca, che porse a Irina. << Aprila >>.

 

La ragazza guardò dentro, curiosa: erano due biglietti aerei, ma non riuscì a leggere la destinazione. Guardò Xander confusa.

 

<< Possiamo andare in vacanza, adesso? >> disse lui, << Gli esami li hai finiti. Ho mantenuto la mia promessa: ti ho lasciato studiare in pace… Ora possiamo prenderci qualche giorno solo io e te? >>.

 

Irina sorrise, senza saper resistere a quel finto sguardo da cane bastonato che Xander aveva imparato a fare con lei, e che funzionava fin troppo bene. << D’accordo… >> acconsentì, solleticandogli il collo della maglietta << Dove andiamo? >>.

 

<< In un posto isolato >> rispose Xander, << Dove non c’è nessuno, tipo un’isola deserta… >>.

 

Irina alzò gli occhi al cielo. << Ma non puoi fare come tutti gli altri ragazzi che alle loro fidanzate regalano… Che ne so… Completi intimi, o cose del genere, e non gioielli, chiavi di auto e biglietti aerei per isole deserte? >> disse.

 

<< Lo sai che non mi piacciono, i completi intimi… E poi non servono a molto. Tanto li devi togliere, no? >> ribatté Xander, sornione. 

 

Irina rise a sua volta, finchè non sentì di nuovo Jenny protestare alle loro spalle.

 

<< Allora, andiamo? >> gridò.

 

Irina rivolse un’occhiata maliziosa a Xander, poi lo baciò prendendolo alla sprovvista e gli rubò le chiavi della Ferrari dalla tasca.

 

<< Oggi guido io >> disse, scappando dalle sue grinfie e raggiungendo la portiera della Ferrari.

 

Stava tradendo la sua Grande Punto, tornata bianca e ora parcheggiata nel garage di casa di Xander, ma quando si trattava di una Ferrari poteva anche concedersi quello strappo alla regola. E ormai andava davvero tutto troppo bene per rovinare una giornata come quella.

 

Aveva finalmente imboccato la strada giusta, quella che l’avrebbe portata ad una vita normale, o almeno molto più vicina a quella di una ragazza qualsiasi. Due anni non potevano cancellarsi facilmente, ma non era da sola. Xander c’era, glielo aveva dimostrato e continuava a dimostrarglielo. Piano piano, passo dopo passo, stava riacquistando un suo equilibrio, stava ritornando a essere quella che era prima di diventare Fenice, prima di decidere di crescere con troppe responsabilità. Stava tornando a essere Irina.

 

In un solo mese, tante cose erano cambiate, soprattutto da quando aveva cominciato a sentirsi in pace con se stessa. Quella strada che le era sempre sembrata in salita non era poi così ripida, anche se continuava a essere ancora lunga. Tutto quello che era successo, che sembrava stampato in modo indelebile nella sua anima, cominciava a dissolversi, a smettere di perseguitarla. Ora la gente non aveva paura di lei perché era la ragazza dello Scorpione, perché era una criminale o perché faceva parte della cerchia sbagliata. Non doveva più nascondere niente, né a se stessa né ai suoi amici, e non doveva fingere di essere quello che non era. Era strano, a tratti difficile, ma si stava abituando a fare cose normali, a essere normale, anche se stare con Xander non era proprio una cosa da poco… Lui era tutto tranne uno qualunque.

 

Salì sulla Ferrari, e sorrise mettendosi al volante della 458. Xander, al suo fianco, le rivolse un’occhiata divertita. Accese il motore, fissando la lancetta del contagiri che si muoveva nervosa. Il parcheggio venne invaso dal suono di quel motore potente e inconfondibile, e la gente si girò subito a guardare. Premette un paio di volte l’acceleratore, assaporando il rombo sordo e quasi musica per le sue orecchie, e compiacendosi anche un po’ degli sguardi ammirati che stava suscitando: in fondo, era sempre una ex pilota di corse clandestine.

 

<< E poi mi dice che faccio l’esibizionista… >> mormorò Xander, ridacchiando.

 

Irina si sporse verso di lui e lo baciò. Finché Xander ci fosse stato, non le serviva una Ferrari o un anello per sentirsi felice: le bastava solo lui. E in fondo era anche solo quello che veramente desiderava. Poteva perdere di nuovo tutto, ma non avrebbe mai perso se stessa, se lui fosse rimasto. Era grazie a lui che era libera, che non era più Fenice… Era grazie a lui che era tornata a vivere.

 

<< Ti amo >> sussurrò.

 

<< Anche io >> mormorò Xander.

 

Irina si staccò e guardò davanti a lei, il volante che scivolava sotto le sue mani. La strada era ancora lunga, perché i ricordi rivivevano ancora dentro di lei, e anche se erano più sfocati e oscuri, c’erano ancora. Facevano ancora male, a volte, ma le ferite si stavano rimarginando, anche grazie a lui.

 

Sorrise, mentre Xander alzava il volume della sua canzone preferita. Sì, la meta era ancora lontana, ma con una Ferrari… , poteva sperare di metterci molto di meno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice

 

Ed eccoci alla fine.

E’ molto triste dirlo, ma è così. Anche questa storia è arrivata alla fine… Ma non buttiamoci giù già adesso: mi riserverò tutti i commenti di questo tipo per i ringraziamenti. Ora voglio solo chiedervi di espormi tutte le vostre domande, considerazioni, dubbi, perplessità su questa storia e su i suoi personaggi. Come vi avevo già detto, risponderò a ogni vostra domanda, compresi i “E se…”: quindi spero vi sia venuto in mente qualcosa da chiedere.

E poi, spero che chi ha letto fino a questo momento questa storia senza lasciare un commento, ed è quindi arrivato alla fine insieme a me, mi lasci una piccola recensione: mi farebbe molto piacere, davvero. Non credo di chiedere moltissimo.

Bene. Credo che pubblicherò i ringraziamenti e tutte le risposte alle vostre domande verso la fine della prossima settimana, così tutti avranno tempo di leggere l’ultimo capitolo.

Vi ringrazio quindi tutti, tutti voi che avete letto e che avete seguito la storia di Irina e anche la mia. Vi ringrazio e vi aspetto per gli ultimi commenti finali.

Grazie a tutti voi.

Lhea

 

 

 

P.S.: qualcuno sta per caso gridando “seguito”?! Mi pare di sentire una voce, laggiù, lontano… Molto lontano… Mah, magari… Potrei anche pensarci, sapete?

 

 

 

 

NON SOLO RINGRAZIAMENTI…

Ed eccomi di nuovo qui, per chiudere definitivamente questa fiction, e nel disperato tentativo di non mettermi a piangere…

Allora, da dove cominciare?

, partiamo con il rispondere alle vostre domande, che è poi la parte più importante di questi ringraziamenti. Ho copiato pari pari le vostre domande, quindi chi le ha poste penso si riconoscerà. In più, ne ho aggiunta io qualcuna a cui magari non avevate pensato, giusto per togliervi qualche curiosità.

1. E se William si fosse accorto prima di amarla, e non l'avesse mai violentata? Cosa sarebbe successo, all'arrivo di Xander, se i due si amavano? Allora… Posso dire semplicemente che senza l’arrivo di Xander, molto probabilmente William si sarebbe accorto molto più tardi che ciò che provava per Irina era amore. Quando si sono incontrati, Irina rappresentava solo una sorta di “sfida” per lui: era giovane, bella, determinata, e per uno come lui, abituato ad avere a che fare con ragazze facili e opportuniste, era una novità. Ne è rimasto colpito, come tutti d’altronde, e ha deciso di iniziare a giocare, convinto che Irina facesse lo stesso con lui, quando invece non è stato così. E ha continuato a essere una sorta di macabro gioco finché non è arrivato Xander: all’improvviso, ha compreso cosa volesse veramente da lei. Non era il suo corpo, che voleva; voleva che Irina lo trattasse come faceva con Xander, che lo amasse per davvero. Per quello si sentiva sempre insoddisfatto, e non si decideva a lasciarla perdere: non aveva ancora capito cosa significava amare qualcuno, sperare di essere l’oggetto dei suoi desideri. Tutto molto nuovo per lo Scorpione. Non era necessario che arrivasse Xander: bastava chiunque altro in grado di far innamorare di sé Irina, perché è stato proprio questo a far accendere la lampadina allo Scorpione. Se fosse accaduto così, la storia non sarebbe cambiata poi molto, perché William l’avrebbe violentata comunque, semplicemente perché lei non avrebbe amato lui.

2. E se Irina non fosse mai entrata nel giro delle corse, ma fosse scappata fin da subito? William li avrebbe cercati? E avrebbe mai incontrato Xander? Premettiamo che Irina non sarebbe mai scappata, ma diciamo che lo abbia fatto… Sarebbe sicuramente fuggita con suo padre e i suoi fratelli, ma William li avrebbe comunque tenuti d’occhio. Se Dominic non avesse pagato (perché voi siete veramente convinti che William non avesse nemmeno un vago sentore di dove fosse Dominic?) era pronto ad andare da loro e minacciarli, come ha fatto. E avrebbe incontrato Irina… E credetemi, in quel frangente l’avrebbe uccisa davvero, perché ancora non la conosceva. Quanto a Xander, lo avrebbe incontrato comunque, perché l’F.B.I. aveva pianificato da tanto tempo di mandare un proprio agente da quelle parti.

Già che ci sono, rispondo alla domanda che vi ho posto: William veramente non sapeva dove si trovava Dominic? Non precisamente, ma lo Scorpione aveva tenuto un minimo d’occhio i suoi movimenti… Quando Irina gli è piombata davanti dicendo di voler correre per lui, ha scelto tra i due con cui voleva avere più “a che fare”… Decisamente preferiva Irina.

3. Dimitri: e se lui avesse convinto fin da subito William a lasciar perdere Irina? Los Angeles sarebbe rimasta in mano allo Scorpione? William non poteva ignorare Irina finché fosse rimasta nel loro giro: come poteva farlo se l’aveva davanti agli occhi? Dimitri avrebbe dovuto convincerlo a mandarla via, ma non ci sarebbe mai riuscito: ormai Fenice era entrata in gioco, e William si divertiva troppo per interrompere tutto. Se Los Angeles sarebbe rimasta in mano sua, questo è un domandone: tutto dipendeva dall’arrivo di Xander. Sono anche l’autrice, ma qui non saprei proprio che dire! Scusate!

4. E se Irina si fosse arresa, se avesse deciso di fingere di amarlo? Cosa sarebbe successo? Sarebbero riusciti a scappare, dalla casa? Se Irina avesse deciso di fingere, William avrebbe ucciso Michael subito, e poi in un momento di distrazione dell’F.B.I. si sarebbe dato alla macchia con lei, finché le acque non si fossero calmate. Poi sarebbe tornato per rimettere le cose a posto a Los Angeles, pagando fior di quattrini per comprare la polizia e forse la stessa F.B.I.. L’unico problema sarebbe rimasto Xander

5. E se Irina non avesse mai sfidato lo Scorpione? Il ritorno di Xander sarebbe avvenuto più tardi, ma in ogni caso William avrebbe comunque portato Irina dietro, primo per averla con sé, e secondo per prevenire qualsiasi azione di Xander contro di loro, sapendo che non avrebbe rischiato di fare del male a lei. Il tutto sarebbe stato ridartato di qualche settimana al massimo, ma Irina non avrebbe rischiato di essere uccisa da William, perché gli avrebbe fatto l’affronto di sfidarlo.

6. In che modo le cose sarebbero potute cambiare tra William e Irina? , qui ci addentriamo in un territorio piuttosto difficile. Naturalmente, le cose sarebbero potute andare diversamente, ma Irina e William sarebbero rimasti comunque loro stessi: con questo voglio dire che Irina non avrebbe mai amato lo Scorpione, e che in ogni caso avrebbe capito chi era veramente. Purtroppo, la domanda è molto generica, ma posso dire che se Irina si fosse “sforzata” di farsi piacere William per quello che era, forse le cose le sarebbero andate leggermente meglio… Ma in quel caso, Irina non sarebbe stata la “nostra” Irina, quindi credo che sua storia non sarebbe stata quello che è stata… D’accordo, ammetto che questa domanda era difficile. Accettatemi questa risposta,

7. Xander ha un soprannome? Mi chiedono se a Xander è stato appioppato un soprannome, come “Fenice” per Irina, o “Scorpione” per William. In realtà no, Xander non ha alcun soprannome, a parte quello di “novellino”, datogli all’inizio della storia: primo perché non è un membro della Black List, anche se ha sconfitto tutti i suoi piloti; e secondo… , non c’era bisogno di darglielo. A dir la verità, ci ho pensato qualche volta, così, per sfizio, ma non sono riuscita trovarne uno che mi piacesse… In teoria si sarebbe dovuto trattare di un animale, e non ne ho trovato nessuno che gli si addiceva. Cosa volete, Xander è così perfettamente perfetto… : P

8. Cosa sarebbe successo se Xander fosse stato veramente sospeso dall’F.B.I. e fosse tornato a Los Angeles? Ah , le cose si sarebbero incasinate di sicuro… Ricordo che William sapeva chi era, e la sua intenzione era proprio quella di mandarlo via. Vederlo tornare indietro, solo con l’intenzione di prendersi Irina, lo avrebbe spinto ad affrontare Xander subito: ciò significa che Xander, solo, senza nessuna copertura da parte dell’F.B.I., sarebbe stato veramente nei guai. William avrebbe cercato di ucciderlo, aiutato dai suoi scagnozzi… Non voglio pensare che Xander in quel caso sarebbe morto, ma ci sarebbero state ampie possibilità che accadesse così.

9. La decisione di William di lasciar entrare Xander nel suo giro: perché? Allora, questo è molto importante ai fini della storia. Quando William ha saputo dell’arrivo di un agente dell’F.B.I. dalle loro parti per tentare di arrestarlo, si aspettava qualcuno della stessa forza dei poliziotti idioti e sprovveduti che fino a quel momento avevano cercato di infiltrarsi senza successo tra di loro, e non certo uno come Xander. Lui stesso lo aveva detto: aveva sempre voluto qualcuno alla sua altezza con cui confrontarsi. Lo Scorpione si credeva forte, attorniato dalla sua Black List e forte dei suoi soldi: poteva rischiare, lasciare che Xander gettasse un po’ di scompiglio dalle loro parti per movimentare la vita di Los Angeles che secondo lui stava diventando troppo tranquilla, e toglierselo dai piedi quando si sarebbe stufato della cosa. Non aveva previsto che Irina diventasse così importante, in tutta questa vicenda, e soprattutto non aveva previsto che rappresentasse il suo punto debole: quando ormai lo aveva capito, Xander era già vicinissimo a lui. Non poteva ucciderlo, perché avrebbe rischiato di ritrovarsi tutta l’F.B.I. addosso, e non poteva nemmeno sfidarlo, perché rischiava la sconfitta; così ha deciso di far sembrare che lo avesse scoperto in modo da costringerlo ad andarsene. C’è poco da dire: aveva fatto proprio male i calcoli.

E adesso, parliamo di quello che mi frulla in testa già da un po’…

Il possibile e fantomatico seguito.

Se devo essere sincera, ho iniziato a pensare a un “seguito” già da un po’, e se devo essere ancora più sincera, qualche idea mi gira già per il cervellino bacato che mi ritrovo… Molte, in realtà. Troppe, forse.

Alcune riguardano naturalmente il seguito di questa storia, che se ci sarà, avrà sicuramente ancora come protagonisti Irina e Xander. E poi, in questi giorni, mi sono venute alcune idee riguardo al passato di William e alla sua vita prima di tutto questo… Ho notato che molti (o meglio, MOLTE) chiedono una possibile storia su di lui… Allora mi sono detta: perché non raccontare la sua storia, di come è diventato lo Scorpione, il numero uno della Black List?

E poi ci sono tanti altri progetti che ho in mente, che non riguardano questa fic, e che mi piacerebbe mettere davvero nero su bianco ( e sono davvero tantissimi… Ne avrei almeno per altre tre storie, di cui una di queste divisa in diverse parti… )… Anche se lo ammetto: il Gioco dello Scorpione rimarrà la mia preferita, e vorrei davvero scrivere un seguito.

Dove sta il problema, allora?

Bé, il problema sta nel tempo. Non sono una che può vantare una vita piena di impegni di ogni genere, dal fidanzato alle uscite con gli amici, ma nonostante questo mi sono trovata a dover fare i conti con i giorni che passavano: a ottobre avevo detto che volevo chiudere la storia in fretta, invece sono arrivata fino a dicembre inoltrato… Metà del mio tempo l’ho passato all’Università, tra una lezione a l’altra e il disperato tentativo di non farmi prendere dal panico da esami, e l’altra metà l’ho passata a scrivere come una pazza… La mia già vacillante “vita sociale” ne ha risentito abbastanza. Vi basti sapere che sono una che finché non ha scritto ciò che le passa per la testa non riesce a levarselo di mente: vi faccio un esempio? Questa notte (e non sto scherzano) mi sono svegliata alle tre e mezza di notte folgorata da una sorta di idea riguardo a Irina e Xander, e non sono più riuscita ad addormentarmi… Mi sono calmata solo poco fa, perché ne ho approfittato per metterla nera su bianco. Questo vi faccia capire a che livello di follia mi trovo…

Eppure, voglio davvero far tornare Irina, anche perché alla fine in qualche modo vivo anche attraverso di lei… Continuare ad avere qualcosa da scrivere su di lei significa lasciarmi la possibilità di sfogarmi…

Ah, che dilemma: credetemi, è una settimana che ci penso. Mi butto di nuovo nel mondo di Irina (o in generale in quello della scrittura) a mio rischio e pericolo, sapendo di perdere un sacco di tempo e rimanere esattamente dove sono ora, solo per il gusto di vivere fuori dall’ordinario come Fenice, oppure chiudo tutto e prendo in mano la mia vita, quella vera?

Per il momento, una decisione l’ho presa: mi prenderò un periodo di riposo, almeno fino a febbraio, giusto il tempo di fare i miei esami in tutta tranquillità, e poi sceglierò… Quindi, per il momento, “esco dalle scene”, e lascio vivere un po’ in pace i nostri due eroi. Dopo, vedrò se li vorrò di nuovo scomodare.

Ho solo una cosa da dire, però… Mi conosco troppo bene per non darvi questo avvertimento: tenetemi d’occhio, perché in qualsiasi momento potrei ricomparire dal nulla per stupirvi con “effetti speciali”… E lo farò proprio quando meno ve lo aspettate!

Ora è arrivato il momento di rispondere alle vostre recensioni… Spero solo che chi ha letto solo oggi l’ultimo capitolo e l’epilogo voglia lasciarmi un commentino. Anche se la storia è finita mi fa sempre piacere…

Supermimmina: ti ringrazio per il complimento, ma credo che se fossi veramente una grande non sarei qui… In ogni caso, grazie per avermi seguito e per aver apprezzato la mia storia. Come credo avrai letto, il seguito potrebbe esistere, e forse non solo quello, ma per il momento mi prendo la mia pausa di riflessione… E sappi che tra tutti, io sno quella che spera veramente di più in un ritorno dei nostri eroi. Si vedrà… Questa storia è stata una delle poche note positive di questo anno decisamente sfigato, quindi sono molto propensa a riprenderla. Vediamo come sarà la Lhea del 2010… Ti ringrazio ancora per avermi seguita, e soprattutto per avermi definito “scrittrice” nel tuo ultimo commento: era il complimento migliore che potevi farmi! Un bacio grandissimo!

Annalisa70: ti ringrazio infinitamente per i complimenti, e ancora di più per aver recensito almeno una volta. Fa piacere sapere cosa ne pensano i lettori alla fine della storia. Quanto allo scrivere, no, non credo che mi stancherò mai, è una delle poche cose che mi piace davvero! Un bacio grande, e incrocia le dita per un seguito.

CriCri88: eh, l’ultima frase me la sono studiata per bene… Avessi io, una Ferrari… Alla tua domanda ho risposto sopra, quindi mi dedico al resto. Aaaah, allora eri tu quella che gridava “seguito!!!!”… Mi sembrava familiare, infatti… A parte gli scherzi, anche a questo ho dato risposta, e sto anche valutando l’idea di dedicare qualcosa solo a William, che poveretto in questo momento se ne sta al fresco… Magari se riesco te lo faccio mandare, consolalo un po’ tu, se ci riesci. Quanto al rivederci… Lo spero anche io, ma non so se dopo la mia pausa sabbatica deciderò di tornare sulle scene. Sento che ho bisogno di cambiamenti, e forse passeranno anche dallo smettere di scrivere… Cosa molto difficile, visto che è l’unica cosa che mi da qualche soddisfazione. Si vedrà… Tienimi, d’occhio comunque, potrei risorgere come Fenice. Un grazie enorme per avermi seguito e per tutti i complimenti che mi hai fatto. E’ stato un vero piacere averti come lettrice.

EmilyDoyle: solo perché ti sei commossa ti perdono il fatto che la tua recensione è di una sola riga… Naturalmente sto scherzando! Non mi permetterei mai di pretendere qualcosa da voi lettori, quando già usate il vostro tempo prezioso per leggere ciò che scrivo. Però mi faceva piacere salutarti e ringraziarti per avermi seguito fino alla fine! Un grande grazie e un abbraccio.

Marty89: come vedi sto valutando l’idea di una storia con William… Vedremo se avrò la forza e soprattutto il tempo di scriverla. Per il resto, ti ringrazio per i complimenti e sono contenta di non essere caduta nel banale, o almeno credo. Quindi, un grande grazie a te che hai apprezzato la mia storia. Un bacio grandissimo!

Fairy29: per la risposta alla tua domanda vedi sopra, per il resto… Bé, il tuo FAVOLOSA mi ha lasciato senza parole, quindi grazie per l’enorme complimento! E anche per avermi seguito sempre con entusiasmo, insieme a Ema, con cui credo vi siate divertite a immaginare Xander in modo… Sorvoliamo, va’. Sono contenta che ti sia piaciuta, e ti dico ancora grazie per i complimenti! Un bacio enorme!

Elypar: non ti preoccupare per non aver recensito. Lo dico sempre: l’importante è che tu abbia letto e che ti sia piaciuta. Sono contenta che tutto ciò che ho scritto sia stato chiaro e soprattutto sia arrivato a voi lettori, oltre che essere riuscita a far trasparire i caratteri dei personaggi più importanti. Il ragionamento di Dimitri mi è venuto in mente un giorno, e credo che sia davvero nel suo stile. Purtroppo è un personaggio a cui non ho dato molto spazio, ma se scriverò un seguito sarà uno a cui mi dedicherò di più. Per certi versi lo trovo più affascinante di William… Saranno gusti. Per il resto, grazie per i complimenti e un bacio grande!

E adesso, passo ai ringraziamenti veri e propri (come vedete ho anche cambiato scrittura…).

Un grazie enorme come sempre a mia sorella, che ha sopportato i miei scleri pre e post fiction, e che mi ha guardata giocare alla Playstation a Need For Speed in cerca di ispirazione mentre avevo la musica sparata a tutto volume nelle cuffie e non mi ha dato della matta…

Un grazie gigantesco a tutti quei cantanti che inconsciamente mi hanno ispirata con le loro canzoni, tra cui occupa un posto speciale Anastacia… Se dovessi farvi l’elenco della mia play list, finiremmo domani mattina.

Un grazie a tutti i film e i videogiochi da cui ho preso spunto e ispirazione, e da cui ho palesemente compiato l’idea della Black List… Lo ammetto, quella non è farina del mio sacco.

Un grazie a tutte le auto che si sono rese in qualche modo protagoniste della mia storia, tutte reali e con un loro fascino… Senza la Punto, l’Audi TT, la BMW M3, la Ford GT, la Maserati Graturismo, la Lamborghini Revènton, la Pagani Zonda e lei, la Ferrari 548 Italia, il massimo che avrebbero potuto fare i nostri eroi era gareggiare in bicicletta…

Un grazie a quel… ehm… “vampiro” che cerca di uccidermi con gli occhi tutte le volte che mi vede, e a cui ho rubato lo sguardo per donarlo a Xander… A qualcosa sei pur sempre servito, mio caro vampiro.

E poi…

Bé, un grazie gigante a quelle due gemelline che fanno di nome Emanuela e Luana, senza le quali il soggiorno a Las Vegas sarebbe stato “leggermente” diverso… E che hanno atteso mesi per leggere l’ultimo capitolo… Le uniche a cui la storia del vampiro non sarà del tutto incomprensibile. Grazie ragazze, per il vostro supporto morale e per la pazienza… Grazie a Luana per aver scoperto “i miei precedenti”, e grazie a Emanuela per aver avuto il “coraggio” di contattarmi... Non avrei mai pensato che questa fic mi avrebbe portato a voi due. Vi aspetto per portarvi a fare un giro con la mia TT nera… Quando avrò i soldi per comprarla! Un bacio grandissimo!

E ancora…

Un grazie a voi lettori, che avese seguito questa storia nonostante non sia stata facile né leggera, che avete amato Irina, adorato Xander e siete rimasti affascinati da William… Senza di voi, non sarei arrivata a questo punto. Vi ringrazio per non avermi mai dato della matta e per aver sopportato i momenti più bui di Irina, che molte volte coincidevano con i miei. Grazie per aver accolto la storia con entusiasmo e di avermi riempita di complimenti, anche quando non li meritavo.

E ora, arrivederci a tutti. Ripeto: tenetemi d’occhio, perché sono abbastanza imprevedibile!

Un bacio grande a tutti voi! Spero che se tornerò sulle scene, ci incontreremo ancora!

La vostra

Lhea

P.S.: se vedete passare per strada una che fa jogging anche in pieno inverno vestita come una rapinatrice a cui manca solo il passamontagna, la coda che svolazza a destra e sinistra, e che se siete in auto vi fissa con interesse, non vi preoccupate: non sto guardando voi… Sto guardando la vostra macchina.




AVVISO

, prima di tutto mi sembra doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a far entrare “Il gioco dello Scorpione” tra le storie scelte di EFP: lo considero un onore, e posso dire che non potevate farmi regalo più bello. Sapere che la mia storia è stata apprezzata fino a questo punto mi rende molto felice!

Come vedete, ho deciso di abbassare il rating, perché dopo averci pensato un po’ credo sia eccessivo, anche perché alla fine non sono stata cruenta o violenta come credevo: a parte il tema e qualche parolaccia qua e la, penso che non meriti il rating rosso. Se qualcuno non è d’accordo con me, me lo faccia sapere. In ogni caso, metterò un apposito avviso che mette in guardia i lettori. Mi direte che forse avrei potuto pensarci prima, ma la verità è che ci ho pensato solo adesso…

Terzo, ma non meno importante, riposterò tutti i capitoli per correggere tutti gli errori che mi sono sfuggiti nella “prima pubblicazione”, e mi limiterò ad aggiungere qualche canzone che ho dimenticato di mettere e che ritengo rifletta la storia. Non toccherò niente nella trama, quindi potete anche non rileggere… Anche se, … Magari una rinfrescatina vi farebbe bene, non si può mai sapere…

Bene, vi ho detto tutto quello che avevo da dire… O forse no?

Chiedetevi come mai ho pubblicato questo avviso, e tenetemi d’occhio.

Un bacio a tutti, e grazie infinite!

Lhea

  
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