EPILOGO
<< Penso di
averle chiesto abbastanza, signorina >> disse il professor Brown, guardando Irina da sopra gli occhiali cerchiati
d’argento. Aveva l’espressione serissima, le labbra strette, e muoveva
convulsamente la penna che teneva tra le dita. << Credo sia chiaro il
voto che merita… >>.
Irina sentì il
cuore battere all’impazzata… Anche quell’esame era finito… Come sarebbe andata?
Il professore
trasse un respiro, poi appoggiò la penna sulla scrivania. << Trenta.
Accetta? >>.
Irina emise un sospiro di sollievo, poi annuì energicamente, al settimo
cielo. Trenta! Non si aspettava così tanto!
Attese che il
professore segnasse il voto sul suo libretto, poi guardò verso Jenny, che la
stava aspettando in fondo alla sala insieme agli altri studenti che dovevano
ancora sostenere l’esame. L’amica le fece un cenno di vittoria e sorrise.
Qualche minuto
dopo, Irina la raggiunse.
<< Di nuovo
trenta… >> disse Jenny, << Stai diventando una secchiona
come Angie… >>.
Era assurdo come in
un solo mese le cose fossero cambiate: era riuscita persino a fare tutti gli esami in tempo, sfruttando la sessione di
settembre… Niente vacanze, ma almeno ora era in pari con tutti gli altri.
Sembrava veramente un miracolo, quando fino a poco tempo prima l’unica alternativa che aveva era quella di abbandonare tutto.
<< Dai, mi
sono solo data da fare >> disse sorridendo,
sotto lo sguardo incuriosito e ammirato degli altri studenti lì intorno.
Frugò nella borsa e
prese il cellulare. “Ho finito ora… Ti raggiungo a casa”. Destinatario: Xander.
Non fece nemmeno in
tempo a mettere il telefono in tasca che trillò sonoramente, e gli altri
ragazzi tornarono a guardarla. Fece finta di niente e lesse la risposta: “Sono
qui fuori…”.
Irina sorrise e
prese la borsa, e insieme a Jenny uscì
dall’Università, percorrendo i corridoio affollati della facoltà. Qualche suo
compagno di corso le fece un cenno di saluto, a cui
lei rispose allegramente. Era un’altra bella giornata in cui niente poteva
andare storto.
Il sole di settembre
illuminava il giardino verde dell’Università e il parcheggio affollato di
macchine e studenti che erano venuti a sostenere gli ultimi esami o a
informarsi sull’inizio dei nuovi corsi. Faceva ancora caldo, e l’atmosfera non
sembrava proprio quella di fine estate.
Stagliata in mezzo
a tutte le altre, la vernice rossa che brillava vistosa
e inconfondibile, c’era un’auto che conosceva fin troppo bene. La Ferrari 458
Italia che aveva contribuito a salvarle la vita era ferma al centro del
parcheggio, completamente rimessa a nuovo, la carrozzeria tirata a lucido, i
cerchi in lega bruniti che catturavano i raggi del sole.
Appoggiato alla
fiancata della Ferrari, a braccia incrociate, lo sguardo tenebroso che solo lui
poteva fare, c’era Xander, in attesa. Fissava dalla
loro parte, gli occhi azzurri che rivolgevano tutta la loro attenzione solo su
di lei, incuranti del gruppetto di ragazze che lo guardavano estasiate
dall’altra parte della strada.
<< Non
perderà mai il vizio di fare l’esibizionista… >> mormorò Jenny, di fianco
a lei.
Irina sorrise.
<< No, non credo >>.
Glielo aveva
chiesto diverse volte, di non venire a prenderla con
la Ferrari… Dava troppo nell’occhio, soprattutto davanti a un Università, e lei
trovava la cosa imbarazzante. Lui, naturalmente, era di tutt’altro avviso: lo
faceva apposta perché trovava la cosa molto divertente, soprattutto se c’era di
mezzo anche Irina.
La ragazza allungò
il passo e lo raggiunse, rivolgendogli un’occhiata di rimprovero. Xander la squadrò, le braccia ancora incrociate,
l’espressione imperscrutabile.
<< Quanto hai
preso? >> chiese solo.
<< Trenta
>> rispose Irina. Jenny sparì verso una BMW scura, che doveva essere
quella si Jess…
Si guardarono per
un momento in silenzio, poi Xander alzò gli occhi al
cielo e sorrise. << E brava la mia pilota secchiona…
>>. Si avvicinò e la baciò sulle labbra.
<< Intanto ho
finito tutti gli esami… >> ribatté lei, piccata. Non le piaceva proprio
essere chiamata “secchiona”.
<< Per forza…
Non mi hai fatto nemmeno andare in vacanza >> disse lui, ma scherzava,
sfiorandole il mento con le dita.
Un paio di ragazzi passò loro di fianco e salutarono Irina allegramente, per
poi gettare uno sguardo prima alla Ferrari e poi a lui. Lei ricambiò,
accorgendosi che Xander non sembrava proprio tanto
contento. Da quando non faceva più la pilota clandestina, la gente sembrava decisamente molto meno spaventata da lei…
<< Sai, sto
notando che gli altri ragazzi ti guardano un po’ troppo… >> disse serio,
<< Credo sia ora di trovare una soluzione… >>.
Irina lo guardò
tirare fuori una scatolina di velluto blu, che lui mostrò con un sorriso
lupesco. Sentì il cuore accelerare, rendendosi conto che era sicuramente quella di qualcosa di molto costoso… Xander
la guardò di sottecchi, poi aprì la scatolina: dentro c’era una fedina d’oro
bianco con tre piccoli zaffiri che brillavano nel sole di settembre, lucidi e
preziosi, quasi dello stesso colore dei suoi occhi in quel momento.
Irina rimase senza
fiato, in attesa che lui continuasse a parlare. Alzò lo sguardo, il volto
vicino al suo, il respiro lento per cercare di controllare l’emozione… La stava
guardando dritta negli occhi, con intensità, senza lasciar trasparire nessuna
emozione.
<< Posso
presentarti ufficialmente come la mia fidanzata? >> chiese lui alla fine,
ghignando.
Guardò prima
l’anello, con incisa all’interno la parola “Alexander” in una calligrafia
sinuosa ed elegante, e poi lui. Ignorò qualsiasi cosa le accadesse intorno,
anche se sapevano che si trovavano in mezzo a una
strada sotto lo sguardo di tutti, e oltretutto appoggiati a una Ferrari, e
ascoltò il suo stesso cuore che batteva all’impazzata.
<< D’accordo,
esibizionista >> soffiò poi, aprendosi in un sorriso radioso.
Xander le infilò l’anello
al dito, con deliberata lentezza, e le rivolse uno sguardo divertito. Non aveva
avuto uno sguardo espressivo come in quel momento, e nemmeno così dolce. La
guardava accarezzandole il collo con delicatezza, senza dire niente.
<< E tu?
>> chiese lei all’improvviso. << Solo io devo portare un’anello per ricordare a tutti
che sono fidanzata? >>.
Xander tirò fuori dalla
maglietta la collana d’argento con il ciondolo a forma di quadrifoglio che lei
le aveva lasciato, e mostrò appesa alla catenella la stessa fedina d’oro bianco
con i tre zaffiri, il nome Irina inciso dentro e ben visibile.
<< Stai traquilla che non la perdo, io >> disse divertito.
Irina gli mise un
braccio dietro al collo e lo baciò di nuovo, poi sentì il suono di un clacson
arrivare da dietro le loro spalle.Si
voltò per vedere chi l’avesse interrotta sul più bello: Jenny si stava
sporgendo dal finestrino della BMW, ridacchiando.
<< Avete
finito? >> gridò, divertita. << Non possiamo aspettare che finiate
tutte le vostre cosucce, eh! >>.
<< No
>> disse Xander, ridendo. Tirò fuori dalla
tasca dei jeans una busta di carta bianca, che porse a Irina. << Aprila
>>.
La ragazza guardò
dentro, curiosa: erano due biglietti aerei, ma non riuscì a leggere la
destinazione. Guardò Xander confusa.
<< Possiamo
andare in vacanza, adesso? >> disse lui, << Gli esami li hai
finiti. Ho mantenuto la mia promessa: ti ho lasciato studiare in pace… Ora possiamo prenderci qualche giorno solo io e te? >>.
Irina sorrise,
senza saper resistere a quel finto sguardo da cane bastonato che Xander aveva imparato a fare con lei, e che funzionava fin
troppo bene. << D’accordo… >> acconsentì, solleticandogli il collo
della maglietta << Dove andiamo? >>.
<< In un
posto isolato >> rispose Xander, << Dove
non c’è nessuno, tipo un’isola deserta… >>.
Irina alzò gli
occhi al cielo. << Ma non puoi fare come tutti
gli altri ragazzi che alle loro fidanzate regalano… Che ne so… Completi intimi,
o cose del genere, e non gioielli, chiavi di auto e biglietti aerei per isole
deserte? >> disse.
<< Lo sai che
non mi piacciono, i completi intimi… E poi non servono a molto. Tanto li devi
togliere, no? >> ribatté Xander, sornione.
Irina rise a sua
volta, finchè non sentì di nuovo Jenny protestare
alle loro spalle.
<< Allora,
andiamo? >> gridò.
Irina rivolse
un’occhiata maliziosa a Xander, poi lo baciò prendendolo alla sprovvista e gli rubò le chiavi della
Ferrari dalla tasca.
<< Oggi guido
io >> disse, scappando dalle sue grinfie e raggiungendo la portiera della
Ferrari.
Stava tradendo la
sua Grande Punto, tornata bianca e ora parcheggiata nel garage di casa di Xander, ma quando si trattava di una Ferrari poteva anche
concedersi quello strappo alla regola. E ormai andava davvero tutto troppo bene
per rovinare una giornata come quella.
Aveva finalmente
imboccato la strada giusta, quella che l’avrebbe portata ad
una vita normale, o almeno molto più vicina a quella di una ragazza qualsiasi.
Due anni non potevano cancellarsi facilmente, ma non era da sola. Xander c’era, glielo aveva dimostrato e continuava a dimostrarglielo. Piano piano,
passo dopo passo, stava riacquistando un suo
equilibrio, stava ritornando a essere quella che era prima di diventare Fenice,
prima di decidere di crescere con troppe responsabilità. Stava tornando a
essere Irina.
In un solo mese,
tante cose erano cambiate, soprattutto da quando aveva cominciato a sentirsi in
pace con se stessa. Quella strada che le era sempre
sembrata in salita non era poi così ripida, anche se continuava a essere ancora
lunga. Tutto quello che era successo, che sembrava stampato in modo indelebile
nella sua anima, cominciava a dissolversi, a smettere di perseguitarla. Ora la
gente non aveva paura di lei perché era la ragazza dello Scorpione, perché era
una criminale o perché faceva parte della cerchia sbagliata. Non doveva più
nascondere niente, né a se stessa né ai suoi amici, e non doveva fingere di
essere quello che non era. Era strano, a tratti difficile, ma si stava
abituando a fare cose normali, a essere normale, anche se stare con Xander non era proprio una cosa da
poco… Lui era tutto tranne uno qualunque.
Salì sulla Ferrari,
e sorrise mettendosi al volante della 458. Xander, al
suo fianco, le rivolse un’occhiata divertita. Accese il motore, fissando la
lancetta del contagiri che si muoveva nervosa. Il parcheggio venne
invaso dal suono di quel motore potente e inconfondibile, e la gente si girò
subito a guardare. Premette un paio di volte l’acceleratore, assaporando il
rombo sordo e quasi musica per le sue orecchie, e compiacendosi anche un po’
degli sguardi ammirati che stava suscitando: in fondo, era sempre una ex pilota di corse clandestine.
<< E poi mi
dice che faccio l’esibizionista… >> mormorò Xander,
ridacchiando.
Irina si sporse
verso di lui e lo baciò. Finché Xander ci fosse
stato, non le serviva una Ferrari o un anello per sentirsi felice: le bastava
solo lui. E in fondo era anche solo quello che veramente desiderava. Poteva
perdere di nuovo tutto, ma non avrebbe mai perso se stessa, se lui fosse
rimasto. Era grazie a lui che era libera, che non era
più Fenice… Era grazie a lui che era tornata a vivere.
<< Ti amo
>> sussurrò.
<< Anche io >> mormorò Xander.
Irina si staccò e
guardò davanti a lei, il volante che scivolava sotto le sue mani. La strada era
ancora lunga, perché i ricordi rivivevano ancora dentro di lei, e anche se
erano più sfocati e oscuri, c’erano ancora. Facevano ancora male, a volte, ma
le ferite si stavano rimarginando, anche grazie a lui.
Sorrise, mentre Xander alzava il volume della sua canzone preferita. Sì, la
meta era ancora lontana, ma con una Ferrari… Bè,
poteva sperare di metterci molto di meno.
Spazio Autrice
Ed eccoci alla
fine.
E’ molto triste
dirlo, ma è così. Anche questa storia è arrivata alla fine… Ma non buttiamoci
giù già adesso: mi riserverò tutti i commenti di questo tipo per i
ringraziamenti. Ora voglio solo chiedervi di espormi tutte le vostre domande,
considerazioni, dubbi, perplessità su questa storia e su i suoi personaggi.
Come vi avevo già detto, risponderò a ogni vostra domanda, compresi i “E se…”:
quindi spero vi sia venuto in mente qualcosa da chiedere.
E poi, spero che
chi ha letto fino a questo momento questa storia senza
lasciare un commento, ed è quindi arrivato alla fine insieme a me, mi lasci una
piccola recensione: mi farebbe molto piacere, davvero. Non credo di chiedere
moltissimo.
Bene. Credo che
pubblicherò i ringraziamenti e tutte le risposte alle vostre domande verso la
fine della prossima settimana, così tutti avranno tempo di leggere l’ultimo
capitolo.
Vi ringrazio quindi
tutti, tutti voi che avete letto e che avete seguito la storia di Irina e anche
la mia. Vi ringrazio e vi aspetto per gli ultimi commenti finali.
Grazie a tutti voi.
Lhea
P.S.: qualcuno sta per caso gridando “seguito”?! Mi pare di sentire una voce, laggiù, lontano… Molto
lontano… Mah, magari… Potrei anche pensarci, sapete?
NON SOLO RINGRAZIAMENTI…
Ed
eccomi di nuovo qui, per chiudere definitivamente questa fiction, e nel disperato
tentativo di non mettermi a piangere…
Allora, da dove
cominciare?
Bè, partiamo con il
rispondere alle vostre domande, che è poi la parte più importante di questi ringraziamenti. Ho copiato pari pari le vostre domande, quindi chi le ha poste penso
si riconoscerà. In più, ne ho aggiunta io qualcuna a
cui magari non avevate pensato, giusto per togliervi qualche curiosità.
1.
E
se William si fosse accorto prima di amarla, e non l'avesse mai violentata? Cosa sarebbe successo, all'arrivo di Xander,
se i due si amavano? Allora… Posso dire semplicemente che senza
l’arrivo di Xander, molto probabilmente William si
sarebbe accorto molto più tardi che ciò che provava per Irina era amore. Quando
si sono incontrati, Irina rappresentava solo una sorta di “sfida” per lui: era
giovane, bella, determinata, e per uno come lui,
abituato ad avere a che fare con ragazze facili e opportuniste, era una novità.
Ne è rimasto colpito, come tutti d’altronde, e ha deciso di iniziare a giocare,
convinto che Irina facesse lo stesso con lui, quando invece non è stato così. E
ha continuato a essere una sorta di macabro gioco finché non è arrivato Xander: all’improvviso, ha compreso cosa volesse veramente
da lei. Non era il suo corpo, che voleva; voleva che
Irina lo trattasse come faceva con Xander, che lo
amasse per davvero. Per quello si sentiva sempre insoddisfatto, e non si
decideva a lasciarla perdere: non aveva ancora capito
cosa significava amare qualcuno, sperare di essere l’oggetto dei suoi desideri.
Tutto molto nuovo per lo Scorpione. Non era necessario che arrivasse Xander: bastava chiunque altro in grado di far innamorare
di sé Irina, perché è stato proprio questo a far accendere la lampadina allo
Scorpione. Se fosse accaduto così, la storia non sarebbe cambiata poi molto,
perché William l’avrebbe violentata comunque, semplicemente perché lei non
avrebbe amato lui.
2.
E
se Irina non fosse mai entrata nel giro delle corse, ma fosse scappata fin da
subito? William li avrebbe cercati? E avrebbe mai incontrato Xander? Premettiamo che Irina
non sarebbe mai scappata, ma diciamo che lo abbia fatto… Sarebbe sicuramente
fuggita con suo padre e i suoi fratelli, ma William li
avrebbe comunque tenuti d’occhio. Se Dominic non
avesse pagato (perché voi siete veramente convinti che William non avesse nemmeno
un vago sentore di dove fosse Dominic?) era pronto ad
andare da loro e minacciarli, come ha fatto. E avrebbe incontrato Irina… E
credetemi, in quel frangente l’avrebbe uccisa davvero, perché ancora non la
conosceva. Quanto a Xander, lo avrebbe incontrato
comunque, perché l’F.B.I. aveva pianificato da tanto
tempo di mandare un proprio agente da quelle parti.
Già
che ci sono, rispondo alla domanda che vi ho posto: William veramente non sapeva dove si trovava Dominic?
Non precisamente, ma lo Scorpione aveva tenuto un minimo d’occhio i suoi
movimenti… Quando Irina gli è piombata davanti dicendo di voler correre per
lui, ha scelto tra i due con cui voleva avere più “a che fare”… Decisamente preferiva Irina.
3.
Dimitri:
e se lui avesse convinto fin da subito William a lasciar
perdere Irina? Los Angeles sarebbe rimasta in mano allo Scorpione? William
non poteva ignorare Irina finché fosse rimasta nel loro giro: come poteva farlo se l’aveva davanti agli occhi? Dimitri avrebbe dovuto
convincerlo a mandarla via, ma non ci sarebbe mai riuscito: ormai Fenice era
entrata in gioco, e William si divertiva troppo per interrompere tutto. Se Los
Angeles sarebbe rimasta in mano sua, questo è un domandone:
tutto dipendeva dall’arrivo di Xander. Sono anche
l’autrice, ma qui non saprei proprio che dire! Scusate!
4.
E
se Irina si fosse arresa, se avesse deciso di fingere di amarlo? Cosa sarebbe successo? Sarebbero riusciti a scappare, dalla
casa? Se Irina avesse deciso di fingere, William avrebbe
ucciso Michael subito, e poi in un momento di distrazione dell’F.B.I.
si sarebbe dato alla macchia con lei, finché le acque non si fossero calmate.
Poi sarebbe tornato per rimettere le cose a posto a Los Angeles, pagando fior
di quattrini per comprare la polizia e forse la stessa F.B.I.. L’unico problema sarebbe rimasto Xander…
5.
E
se Irina non avesse mai sfidato lo Scorpione? Il
ritorno di Xander sarebbe avvenuto più tardi, ma in
ogni caso William avrebbe comunque portato Irina dietro, primo per averla con
sé, e secondo per prevenire qualsiasi azione di Xander
contro di loro, sapendo che non avrebbe rischiato di fare del male a lei. Il
tutto sarebbe stato ridartato di qualche settimana al
massimo, ma Irina non avrebbe rischiato di essere
uccisa da William, perché gli avrebbe fatto l’affronto di sfidarlo.
6.
In che modo le cose
sarebbero potute cambiare tra William e Irina? Bè, qui ci addentriamo in un territorio piuttosto difficile.
Naturalmente, le cose sarebbero potute andare diversamente, ma Irina e William
sarebbero rimasti comunque loro stessi: con questo
voglio dire che Irina non avrebbe mai amato lo Scorpione, e che in ogni caso
avrebbe capito chi era veramente. Purtroppo, la domanda è molto generica, ma
posso dire che se Irina si fosse “sforzata” di farsi
piacere William per quello che era, forse le cose le sarebbero andate
leggermente meglio… Ma in quel caso, Irina non sarebbe stata la “nostra” Irina,
quindi credo che sua storia non sarebbe stata quello che è stata… D’accordo,
ammetto che questa domanda era difficile. Accettatemi questa risposta, và…
7.
Xander ha un soprannome? Mi chiedono se
a Xander è stato appioppato un soprannome, come
“Fenice” per Irina, o “Scorpione” per William. In realtà no, Xander non ha alcun soprannome, a parte quello di
“novellino”, datogli all’inizio della storia: primo perché non è un membro
della Black List, anche se
ha sconfitto tutti i suoi piloti; e secondo… Bè, non
c’era bisogno di darglielo. A dir la verità, ci ho
pensato qualche volta, così, per sfizio, ma non sono riuscita trovarne uno che
mi piacesse… In teoria si sarebbe dovuto trattare di un animale, e non ne ho
trovato nessuno che gli si addiceva. Cosa volete, Xander è così perfettamente perfetto… : P
8.
Cosa
sarebbe successo se Xander fosse stato veramente sospeso dall’F.B.I. e fosse
tornato a Los Angeles? Ah bè, le cose si sarebbero
incasinate di sicuro… Ricordo che William sapeva chi era, e la sua intenzione
era proprio quella di mandarlo via. Vederlo tornare
indietro, solo con l’intenzione di prendersi Irina, lo avrebbe spinto ad
affrontare Xander subito: ciò significa che Xander, solo, senza nessuna copertura da parte dell’F.B.I., sarebbe stato veramente nei guai. William
avrebbe cercato di ucciderlo, aiutato dai suoi scagnozzi… Non voglio pensare
che Xander in quel caso sarebbe morto, ma ci sarebbero
state ampie possibilità che accadesse così.
9.
La decisione di
William di lasciar entrare Xander nel suo giro: perché? Allora, questo è molto importante ai fini della storia. Quando William
ha saputo dell’arrivo di un agente dell’F.B.I. dalle
loro parti per tentare di arrestarlo, si aspettava qualcuno della stessa forza
dei poliziotti idioti e sprovveduti che fino a quel momento avevano cercato di
infiltrarsi senza successo tra di loro, e non certo uno come Xander. Lui stesso lo aveva detto: aveva sempre voluto
qualcuno alla sua altezza con cui confrontarsi. Lo Scorpione si credeva forte,
attorniato dalla sua Black List
e forte dei suoi soldi: poteva rischiare, lasciare che Xander
gettasse un po’ di scompiglio dalle loro parti per movimentare la vita di Los
Angeles che secondo lui stava diventando troppo tranquilla, e toglierselo dai
piedi quando si sarebbe stufato della cosa. Non aveva previsto che Irina
diventasse così importante, in tutta questa vicenda, e soprattutto non aveva previsto che
rappresentasse il suo punto debole: quando ormai lo aveva capito, Xander era già vicinissimo a lui. Non poteva ucciderlo,
perché avrebbe rischiato di ritrovarsi tutta l’F.B.I.
addosso, e non poteva nemmeno sfidarlo, perché rischiava la sconfitta; così ha
deciso di far sembrare che lo avesse scoperto in modo da costringerlo ad
andarsene. C’è poco da dire: aveva fatto proprio male i calcoli.
E adesso, parliamo
di quello che mi frulla in testa già da un po’…
Il possibile e
fantomatico seguito.
Se devo essere sincera,
ho iniziato a pensare a un “seguito” già da un po’, e se devo essere ancora più sincera, qualche idea mi gira già per il
cervellino bacato che mi ritrovo… Molte, in realtà. Troppe, forse.
Alcune riguardano
naturalmente il seguito di questa storia, che se ci sarà, avrà sicuramente
ancora come protagonisti Irina e Xander. E poi, in
questi giorni, mi sono venute alcune idee riguardo al passato di William e alla
sua vita prima di tutto questo… Ho notato che molti (o meglio, MOLTE) chiedono
una possibile storia su di lui… Allora mi sono detta: perché non raccontare la
sua storia, di come è diventato lo Scorpione, il
numero uno della Black List?
E poi ci sono tanti
altri progetti che ho in mente, che non riguardano questa fic,
e che mi piacerebbe mettere davvero nero su bianco ( e
sono davvero tantissimi… Ne avrei almeno per altre tre storie, di cui una di
queste divisa in diverse parti… )… Anche se lo ammetto: il Gioco dello
Scorpione rimarrà la mia preferita, e vorrei davvero scrivere un seguito.
Dove sta il
problema, allora?
Bé, il problema sta
nel tempo. Non sono una che può vantare una vita piena di impegni
di ogni genere, dal fidanzato alle uscite con gli amici, ma nonostante questo
mi sono trovata a dover fare i conti con i giorni che passavano: a ottobre
avevo detto che volevo chiudere la storia in fretta, invece sono arrivata fino
a dicembre inoltrato… Metà del mio tempo l’ho passato all’Università, tra una
lezione a l’altra e il disperato tentativo di non farmi prendere dal panico da
esami, e l’altra metà l’ho passata a scrivere come una pazza… La mia già
vacillante “vita sociale” ne ha risentito abbastanza. Vi basti sapere che sono
una che finché non ha scritto ciò che le passa per la testa non riesce a
levarselo di mente: vi faccio un esempio? Questa notte (e non sto scherzano) mi
sono svegliata alle tre e mezza di notte folgorata da
una sorta di idea riguardo a Irina e Xander, e non
sono più riuscita ad addormentarmi… Mi sono calmata solo poco fa, perché ne ho
approfittato per metterla nera su bianco.
Questo vi faccia capire a che livello di follia mi trovo…
Eppure, voglio davvero far tornare Irina, anche perché alla fine in
qualche modo vivo anche attraverso di lei… Continuare ad avere qualcosa da
scrivere su di lei significa lasciarmi la possibilità di sfogarmi…
Ah, che dilemma:
credetemi, è una settimana che ci penso. Mi butto di nuovo nel mondo di Irina
(o in generale in quello della scrittura) a mio rischio e pericolo, sapendo di
perdere un sacco di tempo e rimanere esattamente dove sono ora, solo per il
gusto di vivere fuori dall’ordinario come Fenice, oppure chiudo tutto e prendo
in mano la mia vita, quella vera?
Per il momento, una
decisione l’ho presa: mi prenderò un periodo di riposo, almeno fino a febbraio,
giusto il tempo di fare i miei esami in tutta
tranquillità, e poi sceglierò… Quindi, per il momento, “esco dalle scene”, e
lascio vivere un po’ in pace i nostri due eroi. Dopo, vedrò se li vorrò di
nuovo scomodare.
Ho solo una cosa da
dire, però… Mi conosco troppo bene per non darvi questo
avvertimento: tenetemi d’occhio, perché in qualsiasi momento potrei ricomparire
dal nulla per stupirvi con “effetti speciali”… E lo farò proprio quando meno ve
lo aspettate!
Ora è arrivato il
momento di rispondere alle vostre recensioni… Spero solo che chi ha letto solo oggi l’ultimo capitolo e l’epilogo voglia
lasciarmi un commentino. Anche se la storia è finita
mi fa sempre piacere…
Supermimmina: ti ringrazio per
il complimento, ma credo che se fossi veramente una
grande non sarei qui… In ogni caso, grazie per avermi seguito e per aver
apprezzato la mia storia. Come credo avrai letto, il seguito potrebbe esistere,
e forse non solo quello, ma per il momento mi prendo la mia pausa di
riflessione… E sappi che tra tutti, io sno quella che
spera veramente di più in un ritorno dei nostri eroi. Si vedrà… Questa storia è
stata una delle poche note positive di questo anno
decisamente sfigato, quindi sono molto propensa a riprenderla. Vediamo come
sarà la Lhea del 2010… Ti ringrazio ancora per avermi
seguita, e soprattutto per avermi definito
“scrittrice” nel tuo ultimo commento: era il complimento migliore che potevi
farmi! Un bacio grandissimo!
Annalisa70: ti ringrazio infinitamente per i
complimenti, e ancora di più per aver recensito almeno una volta. Fa piacere
sapere cosa ne pensano i lettori alla fine della storia. Quanto allo scrivere,
no, non credo che mi stancherò mai, è una delle poche cose che mi piace
davvero! Un bacio grande, e incrocia le dita per un seguito.
CriCri88: eh, l’ultima frase me la sono studiata
per bene… Avessi io, una Ferrari… Alla tua domanda ho risposto sopra, quindi mi
dedico al resto. Aaaah, allora eri tu quella che
gridava “seguito!!!!”… Mi sembrava familiare, infatti…
A parte gli scherzi, anche a questo ho dato risposta, e sto anche valutando
l’idea di dedicare qualcosa solo a William, che poveretto in questo momento se
ne sta al fresco… Magari se riesco te lo faccio mandare, consolalo un po’ tu,
se ci riesci. Quanto al rivederci… Lo spero anche io,
ma non so se dopo la mia pausa sabbatica deciderò di tornare sulle scene. Sento
che ho bisogno di cambiamenti, e forse passeranno anche dallo smettere di
scrivere… Cosa molto difficile, visto che è l’unica
cosa che mi da qualche soddisfazione. Si vedrà… Tienimi, d’occhio comunque,
potrei risorgere come Fenice. Un grazie enorme per avermi seguito e per tutti i
complimenti che mi hai fatto. E’ stato un vero piacere averti come lettrice.
EmilyDoyle: solo perché ti
sei commossa ti perdono il fatto che la tua recensione
è di una sola riga… Naturalmente sto scherzando! Non mi permetterei mai di
pretendere qualcosa da voi lettori, quando già usate il vostro tempo prezioso
per leggere ciò che scrivo. Però mi faceva piacere
salutarti e ringraziarti per avermi seguito fino alla fine! Un grande grazie e un abbraccio.
Marty89: come vedi sto
valutando l’idea di una storia con William… Vedremo se avrò la forza e
soprattutto il tempo di scriverla. Per il resto, ti ringrazio per i complimenti
e sono contenta di non essere caduta nel banale, o almeno credo. Quindi, un grande grazie a te che hai apprezzato la mia
storia. Un bacio grandissimo!
Fairy29: per la risposta alla tua domanda vedi
sopra, per il resto… Bé, il tuo FAVOLOSA mi ha lasciato senza parole, quindi
grazie per l’enorme complimento! E anche per avermi seguito sempre con
entusiasmo, insieme a Ema,
con cui credo vi siate divertite a immaginare Xander
in modo… Sorvoliamo, va’. Sono contenta che ti sia piaciuta, e ti dico ancora
grazie per i complimenti! Un bacio enorme!
Elypar: non ti
preoccupare per non aver recensito. Lo dico sempre: l’importante è che tu abbia
letto e che ti sia piaciuta. Sono contenta che tutto ciò che ho
scritto sia stato chiaro e soprattutto sia arrivato a voi lettori, oltre
che essere riuscita a far trasparire i caratteri dei personaggi più importanti.
Il ragionamento di Dimitri mi è venuto in mente un giorno, e credo che sia
davvero nel suo stile. Purtroppo è un personaggio a cui
non ho dato molto spazio, ma se scriverò un seguito sarà uno a cui mi dedicherò
di più. Per certi versi lo trovo più affascinante di William… Saranno gusti.
Per il resto, grazie per i complimenti e un bacio grande!
E adesso, passo ai ringraziamenti veri e propri (come vedete ho anche cambiato scrittura…).
Un
grazie enorme come sempre a mia sorella,
che ha sopportato i miei scleri pre
e post fiction, e che mi ha guardata giocare alla Playstation a Need For Speed
in cerca di ispirazione mentre avevo la musica sparata a tutto volume nelle
cuffie e non mi ha dato della matta…
Un grazie gigantesco a tutti quei cantanti che
inconsciamente mi hanno ispirata con le loro canzoni, tra cui occupa un posto
speciale Anastacia… Se dovessi farvi l’elenco della mia play list, finiremmo domani mattina.
Un grazie a tutti i film e i videogiochi da cui ho
preso spunto e ispirazione, e da cui ho palesemente compiato
l’idea della Black List… Lo
ammetto, quella non è farina del mio sacco.
Un grazie a tutte le auto che si sono rese in qualche modo protagoniste della mia
storia, tutte reali e con un loro fascino… Senza la Punto, l’Audi TT, la BMW
M3, la Ford GT, la Maserati Graturismo, la
Lamborghini Revènton, la Pagani Zonda
e lei, la Ferrari 548 Italia, il massimo che avrebbero potuto fare i nostri
eroi era gareggiare in bicicletta…
Un grazie a quel… ehm… “vampiro” che cerca di uccidermi con gli occhi tutte le volte che
mi vede, e a cui ho rubato lo sguardo per donarlo a Xander… A qualcosa sei pur sempre servito, mio caro
vampiro.
E poi…
Bé, un grazie gigante a quelle
due gemelline
che fanno di nome Emanuela e Luana, senza le quali il soggiorno a Las Vegas
sarebbe stato “leggermente” diverso… E che hanno atteso mesi per leggere
l’ultimo capitolo… Le uniche a cui la storia del vampiro non sarà del tutto
incomprensibile. Grazie ragazze, per il vostro supporto morale e per la
pazienza… Grazie a Luana per aver scoperto “i miei precedenti”, e grazie a
Emanuela per aver avuto il “coraggio” di contattarmi...
Non avrei mai pensato che questa fic mi avrebbe
portato a voi due. Vi aspetto per portarvi a fare un giro con la mia TT nera…
Quando avrò i soldi per comprarla! Un bacio grandissimo!
E ancora…
Un grazie a voi lettori,
che avese seguito questa storia nonostante non sia
stata facile né leggera, che avete amato Irina, adorato Xander
e siete rimasti affascinati da William… Senza di voi, non sarei arrivata a
questo punto. Vi ringrazio per non avermi mai dato della matta e per aver
sopportato i momenti più bui di Irina, che molte volte coincidevano con i miei.
Grazie per aver accolto la storia con entusiasmo e di avermi riempita di
complimenti, anche quando non li meritavo.
E ora, arrivederci a tutti. Ripeto: tenetemi d’occhio,
perché sono abbastanza imprevedibile!
Un bacio grande a tutti voi! Spero che se tornerò sulle
scene, ci incontreremo ancora!
La vostra
Lhea
P.S.: se vedete passare per strada una che fa jogging anche
in pieno inverno vestita come una rapinatrice a cui
manca solo il passamontagna, la coda che svolazza a destra e sinistra, e che se
siete in auto vi fissa con interesse, non vi preoccupate: non sto guardando
voi… Sto guardando la vostra macchina.
AVVISO
Bè, prima di tutto mi sembra doveroso
ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a far
entrare “Il gioco dello Scorpione” tra le storie scelte di EFP: lo considero un
onore, e posso dire che non potevate farmi regalo più bello. Sapere che la mia
storia è stata apprezzata fino a questo punto mi rende molto felice!
Come
vedete, ho deciso di abbassare il rating, perché dopo averci pensato un po’ credo sia eccessivo, anche perché alla fine non sono
stata cruenta o violenta come credevo: a parte il tema e qualche parolaccia qua
e la, penso che non meriti il rating rosso. Se qualcuno non è d’accordo con me,
me lo faccia sapere. In ogni caso, metterò un apposito
avviso che mette in guardia i lettori. Mi direte che forse avrei potuto
pensarci prima, ma la verità è che ci ho pensato solo adesso…
Terzo,
ma non meno importante, riposterò tutti i capitoli
per correggere tutti gli errori che mi sono sfuggiti nella “prima pubblicazione”,
e mi limiterò ad aggiungere qualche canzone che ho dimenticato di mettere e che
ritengo rifletta la storia. Non toccherò niente nella trama, quindi potete
anche non rileggere… Anche se, bé… Magari una
rinfrescatina vi farebbe bene, non si può mai sapere…
Bene,
vi ho detto tutto quello che avevo da dire… O forse
no?
Chiedetevi
come mai ho pubblicato questo avviso, e tenetemi d’occhio.
Un
bacio a tutti, e grazie infinite!
Lhea