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Autore: Lil_Meyer    08/12/2009    4 recensioni
Veda rimase ad assistere, muto esecutore del Piano, alla sofferenza del suo figlio più perfetto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Perdonami, Padre




Perdonami Padre, perché ho tanto peccato.

Quelle parole insulse risuonano da giorni nella sua testa, e anche se Ribbons cerca di fare di tutto per escluderle, tornano sempre a galla, interrompendo il flusso dei suoi logici pensieri, disturbandolo mentre esegue perfettamente gli ordini a lui assegnati da Veda. Anzi, sembra che proprio quando lui più strettamente aderisca a tali ordini, tanto più facilmente quelle parole gli salgano alle labbra, fermandosi lì, come timorose di essere pronunciate.

È solo sulla grande arca che ospita Veda. Gli altri suoi fratelli e sorelle sono ancora addormentati, e passeranno ancora molti anni prima del loro risveglio, e nessun umano ha ancora dissacrato il sacro suolo del luogo che Ribbons chiama casa. Ma l’Innovade sa che non ha bisogno di urlare ad alta voce, perché Veda conosca i dubbi che gli stanno corrompendo l’esistenza fino a quel momento dedicata al Piano, al Destino della razza umana così come deciso centinaia di anni prima da Aeolia Schenmberg: Ribbons e sui simili devono unire i terrestri in un'unica comunità di intenti, per poi essere distrutti.

Ascoltando attraverso Veda le voci degli altri Innovade di più basso livello, che in quel momento sono sparsi sulla superficie terrestre, Ribbons ha visto e conosciuto gli umani. Ha saputo chi sono, e li odia.

Smette quello che sta facendo e si avvicina alla grande vetrata che si apre sull’immensità dello spazio. La Terra splende al suo centro, come appesa alle stelle, smisurata e bellissima. Ribbons la guarda, meravigliandosi che qualcosa di così stupendo debba essere contaminato dalla razza umana.

Osserva il suo riflesso, esaminando il corpo perfetto e androgino che Veda ha costruito per lui, i capelli morbidamente ondulati e gli occhi viola, che scrutano amorevolmente la sua immagine da sotto folte ciglia scure.

Perché deve andare in quel modo? Ribbons si chiede. Perché Aeolia Schemberg ha speso così tanto tempo a costruire qualcosa di così bello, solo per sacrificarlo in nome di esseri così imperfetti? Ma perché se ne stupisce, poi?

Aeolia, non era forse un umano lui stesso?

Una smorfia cattiva deforma il bel viso di Ribbons, mentre l’Innovade lascia filtrare nella sua mente brandelli di conversazioni che Veda sta intercettando sulla Terra.

Sono cinquecento chili di cocaina, ti saranno consegnati a…”
“… i ragazzini sono splendidi, ti dico. Certo, non hanno più di dieci anni, come mi hai chiesto.”
“… l’esplosivo detonerà al passaggio della banda, come da…”
Non mi importa se è mio padre, deve morire, ti dico…”

Ribbons avvicina il volto alla vetrata, fino a sfiorare il suo stesso riflesso.

Disgustosi. Perché a loro deve essere dato il privilegio di essere gli eletti? Perché lui è stato creato per aiutarli, e poi togliersi frettolosamente di mezzo una volta raggiunto il risultato?

Sente le proprie gambe cedere e si accascia contro la vetrata. Non sa se odiare di più gli umani, Aeolia Schenmberg, o se stesso. Non vuole morire per una ragione così ripugnante.

Ti odio
Vi odio
Mi odio

Liberami dal male...

Ogni altro pensiero è soggiogato dalla muta preghiera di risentimento che Ribbons alza verso il suo creatore, una perfetta sequenza ripetuta all’infinito che esclude anche Veda, che rimane ad assistere, muto esecutore del Piano, alla sofferenza del suo figlio più perfetto. Veda percepisce l’odio di Ribbons solo come una leggera perturbazione del Progetto. Anche quella messa in conto. Perché anche quella destinata ad essere riassorbita nel lungo periodo. Niente può sfuggire al Piano, perché tutto viene ricondotto ad esso.

Ribbons non sa per quanto tempo rimane lì, accoccolato sotto l’immagine della Terra. È la voce di Veda che lo sveglia, assegnandogli un nuovo incarico.

Come una marionetta, l’Innovade si alza e si avvia verso il proprio destino, già segnato dal momento in cui è stata pianificata la sua creazione. Un destino che Ribbons non può accettare.


@@@

La missione, questa volta, è di scendere sul suolo terrestre a testare il nuovo modello di Gundam equipaggiato con la fornace solare finalmente operativa. Deve intervenire nel corso di un conflitto armato, e spazzare via qualunque combattente dal campo di battaglia. Non deve lasciare nessun testimone.

Ribbons sorride mentre afferra i comandi del Gundam, e la macchina si accende attorno a lui, vibrando quasi di gioia.

Si lancia attraverso l’atmosfera, tutti i cattivi pensieri di poco prima messi a tacere dalla potente voce di Veda che risuona in tutta la sua onniscienza nella sua testa.

Distruggi
Distruggi
Distruggi

Gli urla il comando.

E Ribbons obbedisce al volo, questa volta, felice di schiacciare quelle mostruosità lente e goffe che si fanno strada tra le rovine.

Nell’estasi del momento gli sfugge quasi, e sta per premere il grilletto, ma si blocca all’improvviso, colpito da qualcosa che non ha mai visto prima.

Occhi spalancati, non per il terrore ma per la meraviglia. Occhi ambrati, che lo fissano attraverso lo schermo e sembrano giganteschi, sul viso di un bambino sudicio e scarno. Le labbra pallide e spaccate stanno sussurrando qualcosa, che Ribbons riesce ad intuire.

Al Malak… al Malak il’Allah…

L’Angelo… l’Angelo di Dio…’ l’Innovade traduce e un sorriso appena accennato e magnanimo, come ne ha visti sulle antiche pitture che raffigurano i messaggeri di Dio inviati tra gli uomini, tocca le sue labbra.

E cos’è lui se non la versione più moderna di quei messi? È forse meno bello e meno saggio, lui che possiede tutta la conoscenza del mondo?

Ribbons salva i dati biometrici del bambino, e schizza di nuovo verso le stelle, lontano dall’impura Terra.

Perdonami Padre, perché ho tanto peccato.

Mortificato verso se stesso, per essersi lasciato corrompere dal dubbio quando fin dall’inizio avrebbe dovuto sapere cosa fare, Ribbons si gode il panorama della Terra, che si fa piccola sotto di lui.

“Perdonami Padre, perché non mi importa nulla se peccherò ancora di più contro di te” ammette finalmente ad alta voce.



Fine



Ed ecco qui una piccola riflessione dedicata a Ribbons Almark. So che molti non lo sopportano, giustamente, essendo il cattivo della storia ma considerata la sua storia io non riesco a non dargli delle giustificazioni, pur continuando a non perdonargli molte delle cose che ha fatto.
Al Malek il’Allah. Ho letto in giro che potrebbe essere dalle parole di Setsuna che Ribbons ha preso il suo nome. Non mi pare ci sia la conferma in giro ma mi è piaciuto inserirlo lo stesso. Almark potrebbe anche essere la corruzione del quarto, quinto, e sesto nome di Dio: Al- Malek, Al-Maalek e Al-Maleek. Non so, traete voi le conclusioni, io intanto ringrazio la mia coinquilina studentessa di arabo per la consulenza XD

Grazie a Shainareth, Hanako_Chan, Gufo_Tave e Atlantislux per i commenti alla mia storia precedente, siete sempre troppo gentili. Un supergrazie a Shainareth per averla inserita tra i preferiti ^^
L’uomo dai lunghi capelli rossi non è Lyle, ma uno dei cloni di Bring Stability/Divine Nova. Visto che il clone di Regene Regetta/Tieria Erde si era visto al matrimonio di Kati e Patrick ho pensato che uno qui non sarebbe mancato. Soprattutto se Louise e Saji si stanno innovando ^^

  
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