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Autore: _montblanc_    10/12/2009    3 recensioni
- Nooo- volevo gridare- Fermati, non farlo!- , ma un singhiozzo soffocò le mie parole.
Piano piano, le pale dell'elicottero iniziarno a girare.
Mentre saliva in alto lui mi guardò.
Mi vide piangere, piangere per lui.
Il suo sgardo si fece carico di disperazione, ma mi sorrise.
Era un sorriso dolce, come solo lui sapeva fare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bene, eccomi qui con la mia: tattarattà, prima fan fiction!!
Premetto che questa fan fiction è una "what if?" per l'arrivo di un nuovo peronaggio( Alice).
Spero che vi piaccia e mi piecerebbe ricevere delle recensioni, anche con delle critiche tanto per sapere se vale la pena continuarla.
Bè dopo questa piccola introduzionevi lascia alla lettura, baci :)

Scheda nuovi personaggi:
1)
- Nome: Alice detta Ellie
- Età: 15
- Provenienza: Roma
- Aspetto: Capelli biondi che le arrivano poco più in giù delle scapole e occhi color del mare. Non le piace nessuno stile in particolare, mette quello che le capita fra le mani a patto che sia puccioso.
- Cosa le piace: Stare con le sue migliori amiche,andare in giro per roma mangiando gelati o/e frappè e vantarsi.

Capitolo 1:
Sole.
Tanto fastidioso sole si era infiltrato fra le tende e arrivava fino al mio letto, bruciandomi gli occhi.
Nonostante ciò, provai a voltarmi di lato, cercando di scappare da quella maledettissiama luce che mi svegliava tutte le mattine.
Niente da fare, tutto inutile,l'unica soluzione plausibile era alzarsi: tanto non sarei riuscita a prendere sonno.
Con la mano libera dalle coperte, inizai a tamponare il comodino, alla ricerca della mia sveglia.
Quando la trovai dischiusi un'occhio per controllare l'ora: 6:30.
- Evviva- pensai sarcasticamente mettendomi a sedere.
Poggai i piedi per terra e, con gli occhi ancora chiusi, andai verso il bagno chiudendomi la porta alle spalle.
Appoggai le mani al lavandino e guardai davanti a me:
Non c'era che dire quella mattina ero proprio meravigliosa.
No, casomai ve lo steste chiedendo, la modestia non era esattamente il mio forte.
Dopo essermi pettinata i capelli, legai all'indientro i ciuffi che mi cadevano sugli occhi.
Poi provai a sciaquarmi il viso più volte, con il vano tentativo si svegliarmi.
Pultroppo, la cosa non fu possibile e decisi di lasciar perdere.
Proprio mentre stavo per uscire del bagno fui colta da un'illuminazione: era domenica!
Un senzo di allegria iniziò ad invadermi e cominciai a saltellare:
- Che bello! Che bello! Vado in chiesa: evviva^^- canticchiai.
Il motivo di tutta questa mia passione per la chiesa?Semplice.
Iniziò tutto il mese scorso: ero andata a messa costretta da mia madre visto che non ci andavo mai.
Arrivai un po' prima, perchè mi acccompagnò lei personalmente in macchina, visto che credeva che se mi avesse lasciato andare da sola, non ci sarei entrata nemmeno.
Cosa probabile.
Comunque.
Visto che ero arrivata un po'(molto)prima non c'era ancora nessuno.
Non sapendo come passare il tempo iniziai a passeggiare avanti e indietro guardando i quadri rigorosamente religiosi.
A metà del quarto giro la porta di fianco a me si spalancò.
Il mio corpo, convulsamente, si spostò di lato ed inciampai su una panca finendo seduta.
Dall'altra parte della porta apparì un uomo molto giovane, con i capelli castani.
E la tunica da prete.
E la mia mente dovette reprimere tutti i miei istinti adolescenziali legati agli ormoni.
Fu lui il primo a parlare.
- Perdonatemi, non avevo idea che fosse dall'altro lato della porta: si è spaventata?- mi chiese preocupato.
-Che gentile, che bella voce, è bellissimo...-iniziai a pensare.
- B-bè un pochino, ma non è colpa sua, sono una che si spaventa facile- ammisi sorridendo.
Lui sorrise di rimando e si avviò verso l'altare seguito dal mio sguardo.
Con la consapevolezza che se avessi continuato a sbavargli dietro, lui se ne sarebbe accorto, volsi lo sguardo altrove cercando di concentrarmi in qualcos'altro.
Pultroppo la cosa era molto difficile visto che sentivo la sua presenza.
- Se penso che stiamo respirando la stessa aria- sospirai.
- Se penso che una persona così da sbavv è un prete...- pensai rattristandomi.
Con il cuore che batteva a mille e il fiato corto spostai la testa dall'altra parte della colona per guardarlo.
Stava sistemando sull'altare gli strumenti necessari per la cerimonia.
Rapita da quei gesti non mi accorsi che nel frattempo le persone erano cominciate ad entrare, e alla fine, quando la chiesa fu piena lui se ne andò lasciando il posto ad un altro prete che iniziò la messa.
Da quel giorno andai ogni domenica a trovarlo(a guardarlo), sempre un po' in anticipo.
Un bel dì,(l'ennesima domenica), lui si avvicinò a me(e già con quel gesto il mio cuore perse 20 anni di vita)e mi chiese se potevo dargli una mano a sistemare i vari strumenti.
Fu così bello: vicini sull'altare che ci passavamo le cose e lui che i faceva vedere come metterne alcune.
Per tutto il tempo mi sentii come ipnotizzata: sentivo il mio corpo bruciare, e per un'attimo credetti che il mio cervello avesse fuso(probabile).
Il mio cuore continuava a battere così velocemente che pensavo di collassare e cadere stecchita davanti a lui.
Da allora lo aiuto sempre a sistemare ed è questo il motivo per cui mi piace andare in chiesa.
Comunque, smisi di saltellare, e mi fiondai nel mio armadio per cercare qualcosa da mettere: ne rimediai un paio di pantaloni grigi sfumati in bianco, nuovi di zecca, e una maglia viola a mezza maniche con scritto: “I love my Boy friend”. Sorrisi pensando a lui e me insieme.
Dopo una veloce ricontrollata allo specchio mi fiondai in cucina a prepararmi la colazione.
  
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