Change
Kanou lasciò scivolare la mano lungo la gamba snella e
liscia di Ayase. Il biondo, piegato su di lui, continuava a baciargli
teneramente il petto, la piccola mano, posata delicatamente sulla sua spalla,
tremava appena.
Kanou se ne rese conto, così come facilmente s’accorse degli occhi azzurri
dell’altro puntati sconsolati sui soldi che lui aveva precedentemente gettato
con ira sul materasso.
Ayase l’aveva fatto arrabbiare…l’aveva rifiutato un’altra volta, e lui non riusciva davvero a capirlo.
Perché delle volte sembrava che l’avesse accettato, e che ci fosse anche
qualcosa in più, mentre altre volte si vergognava persino di dormire nel suo
stesso letto? Non era forse un anno, ormai, che vivevano nella stessa casa e
dormivano nello stesso letto, amandosi possessivamente e desiderandosi
ardentemente?
Kanou lo voleva, lo desiderava, lo bramava…desiderava
il suo corpo acerbo, magro e minuto, i suoi grandi occhi azzurri ricolmi
d’amore, paura, felicità e amarezza, un guazzabuglio di emozioni che neanche
Ayase stesso era in grado di spiegarsi.
Si rendeva perfettamente conto, il moro, di quanto a volte il suo modo di fare
scontroso, irascibile, possessivo e frettoloso potesse mettere Ayase in
imbarazzo.
Ma era più forte di lui e non
riusciva a cambiarsi.
Quello era il suo modo d’amare. Non
sapeva essere dolce e romantico come Ayase.
Lui era un tipo focoso.
Ma non amava il corpo d’Ayase, no.
Lui si era innamorato di quel ragazzo biondo che l’aveva salvato, quella sera
di pioggia.
Avrebbe voluto che Ayase ricordasse quel loro primo incontro…ma anche ora che
sapeva che forse era impossibile, aveva deciso infine d’accontentarsi.
Si era fatto accettare da Ayase…e adesso lui, forse, l’amava.
Era una cosa che ancora non aveva accertato.
Ma quella situazione per lui era semplicemente perfetta. Non c’era niente che
non andasse nel loro strano ed intricato rapporto.
Tant’è che aveva imparato ad accettare gli sbalzi d’umore del suo coinquilino.
Accettava senza problemi quelle sere in cui Ayase non era in grado. Quando
stava male, o quando era troppo stanco. Dopotutto…oramai ciò che succedeva in
quelle notti di fuoco e passione non era più dettato da denaro e debiti. Da
tempo oramai.
Eppure…eppure, oggi come allora, Kanou non sapeva accettare un suo rifiuto
drastico. Finiva irreparabilmente per arrabbiarsi.
E quando Kanou si arrabbiava non era più
in grado di ragionare a mente lucida.
Per questo finiva per fare qualcosa che non doveva. Qualcosa che faceva star
male Ayase più di quanto lui avrebbe voluto.
Come quella sera, quando aveva rovesciato la valigetta con l’incasso di quella
giornata sul letto, urlandogli contro. Quando l’aveva preso prepotentemente per
i fianchi fini e l’aveva sbattuto sul letto, privandolo in breve dei pantaloni.
Quando l’aveva baciato con una tale forza da spaccargli il labbro inferiore.
Quando l’aveva costretto a sedersi sul suo bacino, slacciandosi la maglia ed
intimandogli di fargli provare piacere, mentre la mano percorreva il petto
coperto dalla camicia leggera e si fermava all’interno coscia.
E Ayase, intimidito, l’aveva assecondato.
Aveva avuto paura quando Kanou aveva iniziato ad urlare. Perché nonostante
tutto, non riusciva a rimanere indifferente davanti alla furia nei suoi occhi
in quei brevi attimi di rabbia cieca. Furia che sfumava in fretta davanti al
forte sentimento che Kanou provava verso di lui, ma che era sempre in grado di
metterlo a disagio e in soggezione.
Per questo, nonostante quel gesto brusco l’avesse ferito profondamente, Ayase aveva
fatto come gli era stato detto. Ordinato.
Aveva imparato ad amare quell’uomo forse troppo brusco, e scoprire che Kanou
fosse ancora in grado di pensare che lui lo facesse solo per soldi, per quel
debito ormai saldato, lo faceva stare male. Come poteva pensarlo veramente? Credeva che anche Kanou provasse i suoi
stessi sentimenti.
E mentre le labbra fine scendevano lungo il petto dell’uomo sotto di lui, gli
occhi azzurri si puntavano sul sorriso sghembo dell’uomo, su quegli occhi scuri
che, puntati su di lui, sembravano chiedergli scusa.
E furono proprio quegli occhi scuri a dargli la forza di alzare il viso, i
profondi occhi azzurri che non si erano
staccati per un solo istante dai dollari sparsi sul morbido materasso. I primi
raggi di luna filtravano dalla finestra chiusa, illuminando di un tenue
bagliore la grande camera da letto, riflettendosi sulla superficie liscia della
lampada posta sul comodino accanto al letto, e rispecchiandosi brillante negli
occhi azzurri di Ayase.
Kanou lo guardò stranito, non capendo perché si fosse fermato all’improvviso.
Lo sguardo d’Ayase, notò Kanou, era stranamente sicuro.
Spostò il suo scuro, cercando di individuare ciò che Ayase guardava con tanta
determinazione, ma individuò solo i suoi soldi, e non capì.
Fu in quel momento che la voce cristallina e delicata del biondo risuonò nella
stanza, rompendo il silenzio.
-“Kanou-san…questi…questi non servono”-
Kanou lo fissò leggermente sorpreso, mentre Ayase ne afferrava uno e, con un
movimento debole ma deciso, lo lanciava via.
-“Ayase…”-
-“Kanou-san…io
non voglio soldi da te…non li accetto…io…”- gli occhi azzurri si colmarono
di lacrime che, lente e delicate, gli solcarono il viso liscio e perfettamente
ovale.
Kanou era sempre più stupito. Il suo piccolo Ayase, cosa stava facendo?
Allungò la mano per asciugare quelle lacrime capricciose, ma l’altro si
ritrasse, portandosi le gambe al petto e cercando di coprirsi come meglio
poteva con la camicia azzurrina che ancora indossava.
Perché Ayase adesso si ritirava anche davanti ai suoi tocchi delicati?
-“io non sono quel genere di persona…lo faccio…perché provo un forte sentimento per te, Kanou-san…e
se tu credi…se tu credi che…”- la frase fu interrotta da un singhiozzo
soffocato. Ayase tentò di asciugarsi gli occhi al meglio con la manica larga
della camicia, invano. Le lacrime continuavano a scorrere, dando voce al suo
animo ferito.
Forse aveva sbagliato a credere che Kanou fosse cambiato dalla loro prima
volta.
E Kanou…lui era sbalordito.
Era stato stupido, nel suo orgoglio, nel suo non accettare mai un no come
risposta.
Quel gesto era stato dettato dalla rabbia e nient’altro, ma aveva profondamente
ferito Ayase e lui non se ne era accorto.
Aveva trattato Ayase come fosse una puttana e non lo era.
Ayase era la persona che…amava, si. E
andava trattata con dolcezza. Non con la sua solita insensibilità.
Doveva imparare ad accettare anche i suoi voleri, e smetterla di pensare solo
alle sue esigenze fisiche.
Non poteva comportarsi in quel modo ogni volta che il biondo rifiutava di fare
sesso con lui.
Comprendeva che Ayase si sentiva a disagio ogni volta che succedeva. Ma aveva
sempre pensato solo per se.
Lui lo desiderava, fisicamente e psicologicamente. E credeva che i suoi rifiuti
significassero che non l’aveva ancora completamente.
Invece non capiva che oramai il cuore d’Ayase gli apparteneva. Che il sesso doveva essere solo lo sbocciare
di quei sentimenti che li legavano, e non un obbligo.
Si alzò di scatto, con un gesto brusco, e lo strinse a se. Ayase non riuscì
a liberarsi da quell’abbraccio, troppo debole e minuto per farlo.
Kanou lo strinse maggiormente a se, poggiando la fronte sul petto dell’altro.
-“Ayase mi dispiace”- quasi urlò,
furioso con se stesso. Non era bravo a fare scuse, non era bravo ad esternare i
suoi sentimenti. Però, per quanto probabilmente si sarebbe dimostrato
aggressivo anche in quello, sapeva che Ayase, nel suo buon cuore, l’avrebbe
comunque accettato.
-“scusa, ti assicuro che quello che ho fatto non l’ho fatto per cattiveria. Sai
come sono fatto Ayase, cerca di capirmi. Anch’io provo un forte sentimento per
te, solo che sono impedito nel mostrartelo. Ma credimi, ciò che ho fatto non
era per ferirti…”-
Ayase sbarrò gli occhi verso un punto indefinito davanti a se.
Com’era felice di sentirsi dire quelle
cose.
Ciò che era successo, parve svanire come nebbia, e Ayase ricambiò l’abbraccio.
Le lacrime, però, non lasciarono il suo viso.
Ma erano lacrime di felicità.
-“Ayase…?”- ancora una volta Kanou non riusciva a capire perché stesse piangendo…aveva
forse sbagliato nuovamente in qualcosa?
-“Kanou-san…sono
felice”- bisbigliò, il viso nascosto nell’incavo del collo del moro.
Kanou non aveva mai detto simili cose, mai. Per questo si sentiva onorato.
Dopotutto, il suo era stato solo un gesto dettato dalla rabbia.
Un gesto che non si sarebbe mai più ripetuto.
Kanou se lo ripromise.
Per lui sarebbe stato difficile.
Ma sarebbe cambiato.
Sarebbe cambiato per Ayase.
L’Angolo
dell’Autrice:
Buondì,
fan di Okane na Gai.
L’avevo detto che sarei tornata con un’altra shot, e
difatti eccomi qui.
come qualcuno mi aveva consigliato nei commenti dell’altra mia shot, ho letto il manga. Felicissima d’averlo fatto!!!
Però…povero piccolo Aya-chan, ad ogni passo che fa
rischia di essere violentato ogni volta! Ma si può essere più sfortunati? XD
sicuramente no…anche la sfortuna deve essere attratta da quel suo bel faccino
XD
Ma passiamo alla shot.
Anche questa è stata ispirata da un’immy. Da due
bellissimi immagini, ad esser sincera. La fic è nata
dalla prima. Da quell’Ayase che, sconsolato, fissa i soldi sparsi sul letto
seduto sopra al bacino di Kanou. Poi non sapevo come finirla, e qui la seconda immy è stata la mia salvezza. Quel Kanou che, evidentemente
furioso con se stesso, stringe a se Aya-chan.
Ad ogni modo, questa fic era partita come una lemon…ma non ce l’ho fatta XD lo volevo davvero tanto ma…è stato più forte
di me XD forse ne farò una, più avanti.
Non so.
Comunque spero che possa avere anche la metà dell’enorme successo della
precedente.
Mi
avete commossa con tutti quei commenti, e i 5 preferiti e seguiti.
Mame: grazie per avermi consigliato il
manga. Sarei rimasta a bocca asciutta per l’eternità, dato che non sapevo
nemmeno della sua esistenza XD
grazie anche dei commenti. Sono contenta di essere rimasta abbastanza IC,
contando il caratteraccio tutto suo del caro Kanou XD fammi sapere anche di
questa, se puoi^^ Baci
Ladymicia: si, credo che Ayase sia impossibile da non amare.
È così tenero e piccioso!!! Kanou…è Kanou. Lui ci
tiene ad Ayase, e alla fine, col passare del tempo, ha imparato a trattenersi.
Non bisogna essere bravi per lasciare una recensione…e anzi ti ringrazio di
cuore d’averlo fatto ^^ dammi un tuoi parere anche su questo, se puoi! Baci
Covianna: si, Ayase avrebbe proprio bisogno di un amuleto
portafortuna XD ogni passo un guaio…credo che stia sulle scatole solo alla Dea
Bendata XD dopotutto è così amorevole!! Già, Ayase è talmente tenero da far
sciogliere il cuore di chiunque…credo d’aver dato un’idea anche qui, sperando
di non essere andata troppo OOC. Grazie del consiglio del manga, l’ho letto e,
effettivamente, è molto meglio! Fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo
esperimento! Baci
Xemnaslady: Ciao! Io non ti so dire dove trovare il manga, e
dubito che uscirà mai in Italia -_- però, se vuoi, posso dirti dove trovare le scan, anche se in Inglese. E poi…no, difatti non glielo
dice. Anzi, come ho accennato qui, spesso lo rifiuta e io proprio non lo
capisco -_-‘ ma credo non ci sia bisogno di dirglielo, voglio dire, il loro
rapporto è così stranamente e eroticamente
tenero XD sono onorata d’aver ricevuto
una tua recensione, dato che non lo fai mai. Spero di riceverla anche qui,
perché mi ha fatto molto piacere^^ Baci
Moon89: in effetti sono
stata proprio la prima a scrivere di Okane Ga Nai XD ma non potevo non
farlo, e sono felice di sapere che ho rispettato il carattere dei personaggi.
Ho fatto del mio meglio per rimanere IC, e spero di esserci riuscita anche qui!
si, ho letto da poco il manga e avete ragione tutte a dire che è molto più
interessante. Fammi sapere cosa ne pensi, mi raccomando! Baci
AynaV: si, Kanou non è facile da rappresentare, a causa del suo
carattere lunatico (dolce, aggressivo, protettivo, violento…non lo si capisce
delle volte XD). Mi fa piacere sapere di essere rimasta nel personaggio.
Aspetto una tua opinione anche su questa shot.
Sperando di aver mantenuto Kanou abbastanza IC anche qui, cosa che dubito
leggermente. Baci ^,-
Infine,
ringrazio i preferiti e i seguiti: Goldsaru, Giulysan, Near Keehl, Ladymicia, Asterix_C.
E anche solo a chi legge, naturalmente.
Lasciatemi
un commentino, mi raccomando ^,-
Kiss