21\12\09 H: 19.44 ...Prima data di questo diario...

 

Non so perchè, ho sentito la necessità di trovare qualcuno con cui sfogarmi. Qualcuno, o qualcosa. In teoria avrei i miei stupendi amici con cui potermi consolare, la mia band, la mia vita, ma non voglio dargli altre ragioni per sentirsi male, solo per colpa mia. Non voglio assolutamente ricordare, anche se è successo poco fa, la faccia di lui, di Josh, quando mi ha trovata con lo sguardo fisso immobile, seduta su una panchina. Si è avvicinato gioiosamente, come sempre, felice di vedermi nonostante ci fossimo lasciati qualche ora prima. Piano piano ha capito che non ero tanto felice quanto lui.

"Hayley... Cosa...?" Mi disse così, non si avvicinò, come se fossi un oggetto di cristallo troppo fragile per essere anche solo guardato. Mi fissò in silenzio, attese una mia risposta. L'unica che ricevette da me fu una lacrima silenziosa.

Ecco, non potrò mai dimenticare cosa ho provato quando ho visto l'esagerata reazione di Josh a una mia semplice lacrima. Non so perchè abbia reagito così, ma si è gettato in ginocchio e mi sono ritrovata ad essere IO quella che doveva consolare LUI. Non voglio che si ripeta quest'esperienza, mai, mai più; Preferisco soffrire in silenzio piuttosto che

 

19.56

Prima mi sono interrotta perchè è entrato Josh nella stanza, temevo che leggesse. Sempre con l'impressione di trovarsi davanti ad un vaso di cristallo, mi ha domandato dolcemente ma con autorità:

"Ciao, Hay. Posso sapere... Cos'è successo...?" Non piangere, mi dissi.

"C... Chad". Sembrava avesse capito.

"Ti... Ha lasciata?"

"Sì".

"Pensi che... Sia serio?" Apparve un macabro sorriso sulla mia faccia.

"Non lo so. Ma se anche non dovesse esserlo, io non lo rivorrò nella mia vita". Ero seria, davvero.

"Scusa, chi?" Che imbranato.

"Chad" Dissi seriamente, "Non lo voglio mai più nella mia vita. Piccolo, è capitato gia' in passato che mi lasciasse, ma l'ho superata e sono andata avanti, non ho mollato nulla per lui. Ancora più in passato, nonostante non fossi tanto grande, ho avuto a che fare con queste cose, ed ho sofferto, credimi. Sono caduta in depressione, ma ora è tutto diverso, indovina perchè?"

Ci pensò su. "Perchè sei più matura?" Risi.

"No, Joshua. E' perchè ci siete voi. Jeremy, tuo fratello e soprattutto tu. Vi voglio tanto bene, anche se a volte non sembra, siete i miei migliori amici in assoluto, mi avete sempre aiutata ed io ve ne sarò grata per sempre. Ormai è da tanto che ci conosciamo, siete parte di me, siamo come una grande famiglia. Per te non è così?"

"Certo che lo è!" S'illuminò, come un bambino. E che bel bambino. "Siete quello che ho di più caro al mondo. I miei migliori amici..." Sospirò. A questo punto tutto quello che rimaneva da fare era alzarsi ed abbracciarlo, e così feci. Impacciato, ma spontaneo, ricambiò l'abbraccio. Rimanemmo così fino a che Jeremy lo chiamò dall'altra stanza. Con una carezza sciolse l'abbraccio, e mi disse, estremamente serio: "Non preoccuparti. Tutti noi siamo qui con te e per te". Stava per uscire dalla stanza, ma sulla soglia aggiunse, tornando timido, "E se... Se hai bisogno di un'amico... Cioè, so che preferisci un'amica, ma... Beh io sono qui, non vergognarti se io, beh se io insomma sono un ragazzo. Conta su di me". E dicendo così se ne andò. Questa volta quelle che escono dalle mie guance sono lacrime di felicità.

 

P.S. Continuerò a scriverti, caro Diario, e magari un giorno riuscirò a farti leggere a qualcuno.

 

Sponge