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Autore: hikarisan    21/12/2009    5 recensioni
Nessuno di noi aveva mai pensato a come affrontare una situazione del genere; eravamo completamente estranei a battutine sarcastiche, risposte risicate e saluti a mezza bocca. Da quando si erano conosciuti erano sempre andati d’accordo e, la loro armonia, era sempre stata una parte importante per ognuno di loro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nessuno di noi aveva mai pensato a come affrontare una situazione del genere; eravamo completamente estranei a battutine sarca

Nessuno di noi aveva mai pensato a come affrontare una situazione del genere; eravamo completamente estranei a battutine sarcastiche, risposte risicate e saluti a mezza bocca. Da quando si erano conosciuti erano sempre andati d’accordo e, la loro armonia, era sempre stata una parte importante per ognuno di loro.

 

Ma non in quei giorni.

 

Io ed Ishizaki eravamo appena arrivati al campo e ci eravamo meravigliati del fatto che fosse vuoto; niente palloni in giro, nessuna bottiglietta d’acqua, nessun borsone lasciato sulla panchina, nessun asciugamano lasciata fuori posto.

 

“E ho battuto il capitano, siiiii!” strillò il mio amico per quella inaspettata novità. Avevo già cominciato a prenderlo in giro, quando sentì delle voci dagli spogliatoi; ci siamo avvicinati con cautela, ma abbiamo riconosciuto subito la voce del capitano… Alquanto arrabbiata, direi.

 

“Cresci per una volta tanto!”

 

“Ah, io dovrei crescere?!

 

“Taro, non sono io quello che rinuncia perché si sta cagando sotto dalla paura!”

 

“VAI A FARTI FOTTERE, TSUBASA OZORA!”

 

Stavo per irrompere negli spogliatoi, ma vidi la porta aprirsi di scatto e Misaki uscire ‘alquanto’ incavolato.

 

“Io me ne vado, ci vediamo domani.” Disse con il borsone in spalla e con lo sguardo rivolto verso il basso; Ishizaki gli andò dietro, mentre io entrai negli spogliatoi per far ragionare l’altra metà campo.

 

Tsubasa…” lo trovai appoggiato al tavolo, con le braccia conserte al petto e lo sguardo assorto in chissà quale pensiero; mi avvicinai lentamente per non disturbarlo e gli carezzai un braccio per avvertirlo della mia presenza.

 

“Cosa è successo?”

 

“Niente, una discussione…”

 

“Una discussione… Tu e Taro?”

 

“Beh, ora ci è proibito litigare solo perché siamo la Golden Combi?” Mi ha risposto male, e se n’è accorto; mi tira a sé ed affonda la testa nell’incavo del mio collo, tra i miei capelli.

 

“Scusa…”

 

“Non fa niente…” Le sue mani mi stringono forte, e questo mi dice che non vuole continuare il discorso… Almeno, non ora.

 

“Mi spiegate cosa diavolo succede qui?” strillò Ryo entrando negli spogliatoi con fare furioso.

 

Ishizaki, non è il momento… Perché non ti metti un po’ in porta così Tsubasa fa due tiri?”

 

“Perché non ti ci metti tu?”

 

Tsubasa si girò verso il compagno e lo guardò con rimprovero.

 

“Che c’è? Per me non è rischioso come lo è per lei?

 

Il mio capitano insiste con il suo sguardo fino a quando Ryo non si arrende.

 

Uffi però!” Sorrido mentre vedo il mio amico allontanarsi abbattuto; sento Tsubasa allentare la presa attorno ai miei fianchi e posarmi un bacio sulla guancia.

 

“Ne riparliamo poi.” Dico restituendogli il bacio sulle labbra; mi risponde con un cenno del capo e mi ha lasciato così, con una brutta sensazione in corpo.

 

Quella che sembrava una piccola discussione stava tirando per le lunghe; erano passati quattro giorni e quei due testoni non si decidevano a parlare… Sapevo che Tsubasa era un testone, ma mi aspettavo un po’ più di maturità da Taro! Più tentavo di parlarne con il mio ragazzo, più mi sviava su altri discorsi… E devo dire che ci riesce alla perfezione, ogni volta. Con Taro ci si era messo d’impegno Izawa, senza gran successo però.

 

Ah, beh, ma io sapevo già che dovevo incorrere in forze maggiori per farli parlare…

 

Mi decisi a fare quella chiamata dopo l’ennesima rispostaccia che si erano dati l’un l’altro.

 

“Pronto? Qui casa Aoba.”

 

“Ciao Yayoi, sono Sanae.”

 

“Ah, Sanae, che bello sentirti!” Sentì qualcosa, o meglio qualcuno, parlare in sottofondo.

 

“C’è Jun lì con te?”

 

“Sì, stasera è a cena da me… Mia madre gli prepara tutti i suoi piatti preferiti… A volte non so se preferisca me o lei.” La sento ridere. Evidentemente Misugi le ha risposto con il solletico.

 

“Ecco, era proprio lui che mi serviva, in realtà.”

 

Jun?”

 

“Già… In squadra abbiamo un problemino che sta diventando una catastrofe.”

 

“Cosa succede?”

 

“Due dei nostri hanno litigato.”

 

“Oh, capita spesso, lo sai come sono fatti i maschietti quando giocano a calcio!”

 

YayoiMisaki e Tsubasa non si parlano da quattro giorni… E se si trovano in stanza da soli vanno a finire a parolacce.” La sua risata cristallina si zittisce immediatamente.

 

Misaki e Tsubasa sono in grado di litigare?”

 

“A quanto pare si.”

 

“… Metto il vivavoce.” Evidentemente, anche lei era molto curiosa di sapere come, e soprattutto perché, quei due erano arrivati a questo punto; Yayoi non conosceva tanto Taro, ma quelle poche volte che ci aveva parlato erano bastate per capire quanto fosse dolce e… Delicato, sì, è questo il termine esatto. Mentre Tsubasa era dolce ed ingenuo, Misaki era più… Sì, forse più femminile, ma non nel vero senso del termine; era fondamentalmente buono e sembrava fatto di porcellana. Ogni sua carezza, ogni suo tocco era molto più delicato del normale. Io l’ho sempre ricollegato alla mancanza della madre che, volente o no, l’aveva intaccato nel profondo più di quanto ci abbia fatto credere.

 

Tsubasa e Taro che litigano? E’ assurdo!” Sentì dire MIsugi con tono concitato e… Spaventato?

 

“Non è assurdo, Jun! Non si parlano da giorni.” Dissi sospirando preoccupata.

 

“Forse, se tu parli con loro, ti daranno retta.”

 

“Ne dubito tesoro, se non danno retta a Sanae, come possono darne a me?”

 

“E allora? Che mi consigli di fare?”

 

“…” Anche Misugi sembra aver preso la cosa sul serio. Forse ha capito che la cosa non è da sottovalutare.

 

“Perché non provi a parlarne con Wakabayashi e con Hiyuga?”

 

“E loro due ti sembrano le persone più adatte? Ti ricordo che, nell’ultimo ritiro, si sono messi a fare i capricci solo perché erano capitati nella stessa camera.

 

“Lo so, lo so… Ma Genzo è l’unico in grado di far parlare il tuo ragazzo, credimi.”

 

“E perché Taro dovrebbe confidarsi con quel musone di Kojiro?”

 

Infatti io confido che sia Tsubasa a fare il primo passo per la riconciliazione, non il contrario… Misaki è restio a confidarsi anche con Tsubasa, figurati se lo fa con qualcun altro!”

 

“E allora perché proprio Hiyuga?”

 

“Perché può dare finalmente la colpa a Tsubasa per qualcosa, no?” Sento Yayoi ridere, mentre i miei occhi si riducono ad una fessura “Scherzi a parte, credo che Kojiro sia esattamente l’opposto di Misaki e, se si scornano un po’, non credo che possa far loro del male.”

 

“Se lo dici tu…” Anche se a me non convince per niente… “Ora attacco… Vado a farmi dire cosa è successo veramente.”

 

“Ok… Tienici informati.”

 

Era arrivata l’ora di sentire il rompiscatole numero 1…

 

 

Misa che era un bel po’ che non scrivevo…

 

Premetto che non potrò aggiornare spessissimo, ma farò del mio meglio.

 

Buona lettura!

  
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