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Autore: Padme86    24/12/2009    2 recensioni
Perché allora sei qui, se ti ho spezzato il cuore?
Per riaccendere in te quella Scintilla del Natale che tanto amavo in te.
Può una ragazza che ha perso dentro di se la felicità e la Scintilla del Natale, ritrovare tutto questo grazie all’incontro con un Angelo del Natale dagli occhi ametista?
Piccola storia Natalizia, in occasione della Vigilia che spero illuminerà, anche solo per un attimo, i vostri cuori di positività e dolcezza^^
Buon Natale a tutti^^
Genere: Romantico, Triste, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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§ La scintilla del Natale §

                                   § La scintilla del Natale §

 

 

É una serata come le altre, fredda e scura. La neve scende copiosa, come sempre in questa città. La città è irradiata da luci colorate e allegre e un'atmosfera festosa regna per le strade.. è la Vigilia di Natale. I bambini trascinano in genitori in negozi di tutti i tipi, gente vestita da Babbo Natale suona il campanello e chiede qualcosa per i piccoli orfanelli ed escono tutti dai negozi con pacchi e pacchettini. Li osservo.. è tutto così insulso. Non credo nel Natale.. nella sua magia che tanto cantano. Non più almeno.. quando ero bambina aspettavo questa notte con ansia, preparavo l'albero con mio padre e mia madre, e a mezzanotte scartavo i regali, pochi la maggior parte delle volte, che i miei mi avevano fatto. Ma adesso è tutto finito.. non credo più in queste cose. Non c'è un motivo preciso, è come se la fiamma del Natale dentro di me si fosse spenta e non me ne importa. Sto benissimo così, ormai a ventitré anni suonati, passo questa serata mangiando qualcosa e guardando un po' di TV, dopo di che vado a dormire. Il mattino dopo passo la giornata normalmente, come se niente fosse. Queste sono notti e giornate come le altre, per me.. non me ne importa nulla. Sto camminando per le strade, mi sono dimenticata di prendere il pane per la cena, quando ad un tratto qualcuno mi viene addosso. Cado all'indietro, sbattendo il fondo schiena contro il suolo gelato, cavolo che botta!

“Ahia, che male! Ma non puoi guardare dove vai, idiota?!

“Perdonami..”- alzo lo sguardo e vedo il mio “assalitore”.. rimango incantata. Occhi viola ametista che mi guardano con rammarico, un viso dai lineamenti a dir poco perfetti, capelli argentei e un fisico che sembra quello di una scultura greca. Allunga una mano e mi aiuta ad alzarmi, mi pulisco i pantaloni sporchi di neve e vedo che mi osserva.

“Non guardavo dove andavo, ero troppo concentrato su questa bella atmosfera festosa. È bella vero? Si vede che è la Vigilia di Natale.- ha scelto la persona sbagliata con cui commentare questa serata. Finisco di pulirmi e gli rivolgo un'occhiata apatica e senza particolari scopi.

“Non mi interessa. Ora devo andare, arrivederci.- mormoro apatica, sorpassandolo e continuando per la mia strada, con lo sguardo basso. Ma appena lo rialzo.. me lo ritrovo davanti! Com'è possibile?! Era a pochi passi da me, certo, ma lo avrei visto sorpassarmi o per lo meno sentito!

“Che cosa vuoi? Levati, voglio andarmene.”

“Mi spiace, ma non posso farlo.”- dice, con un sorrisetto allegro stampato in volto. Ma che diavolo vuole questo da me?! Cerco di andare via, ma lui me lo impedisce, lo supero di nuovo e stavolta aumento il passo. Lo lascio piuttosto indietro, finalmente me ne sono liberata..

Ah-ha! Beccata ancora! Mi spiace, ma non puoi scapparmi, Sara.”- come accidenti sa il mio nome?! Non mi pare di conoscerlo e sono sicura di non essermi presentata!

“Come sai il mio nome?! Chi cavolo sei, tu?!

“Gli Angeli del Natale sanno sempre tutto, ricordalo.”- gli Angeli di cosa? Ma questo è completamente fuori di testa!

“Cosa saresti tu? Senti, credo che tu abbia bisogno di uno psichiatra e anche uno bravo, ora me ne vado e non provare a seguirmi. Altrimenti ti tiro un calcio alle parti basse da farti diventare impotente!”- esclamo furibonda, sorpassandolo per l'ennesima volta, ma ad un tratto sento una luce gialla colpirmi dolcemente.. mi volto e vedo che è lui. Ma tutto questo è incredibile! Si avvicina a me, sorridendo dolcemente.. sento il calore di quella luce, è piacevole. Ormai mi è di fronte e mi prende delicatamente la mano.

“Chi.. chi sei tu?”

“Te l'ho detto Sara: sono un Angelo del Natale. Ti stavo cercando e finalmente ti ho trovata.- mormora dolcemente, alzandosi in volo.. è davvero incredibile. Abbasso lo sguardo e.. ma sto volando anch'io! Dietro la sua schiena ci sono due ali candide come la neve! Lui ride sbarazzino, mentre mi aggrappo al suo collo per non cadere.

“Stai tranquilla, non cadi. Allora, ti va di fare un bel giretto per la città?”- mi domanda, sorridendomi furbo. Non vorrà mica..

“Veramente..

“Lo prendo come un si!”- esclama allegro, alzandosi in volto ad alta velocità. Mi tengo forte a lui, mentre mi cinge dolcemente la vita con un braccio. Superiamo le nuvole e si ferma, per poi cominciare a muoversi a velocità bassa. Osservo la città dall'alto.. è davvero bella, tutta illuminata..

“Bello spettacolo, vero?”- mormora al mio orecchio questo presunto Angelo di Natale di nome Kei. I nostri visi sono vicinissimi.. è ancora più bello da vicino.. distolgo lo sguardo e torno ad osservare la città.

“Come sei timida, lo sei sempre stata.”- mormora allegramente, per poi tornare a guardare davanti a se. Mi conosce bene.. com'è possibile?

“Tu.. tu mi conosci?”

“Sara, io ti conosco da quando sei nata. Ti ho osservata tutta la vita, ogni Vigilia di Natale. Vedevo i tuoi occhi luminosi di gioia quando osservavi l'albero pieno di luci, o sbirciavi i regali impacchettati quando i tuoi non c'erano. Eri una bambina così luminosa e gioiosa in questa notte e quando ho visto quella luce spegnersi.. mi si è spezzato il cuore.”- la sua voce è molto triste.. non riesco a credere che mi abbia osservata per tanto tempo.

“E perché allora sei qui, se ti ho spezzato il cuore?”

“Per riaccendere in te quella luce del Natale che tanto amavo in te, mia piccola Sara.”- mormora dolcemente, aumentando la velocità. È impossibile che ci riesca.. ho smesso di credere in quella magia e quella luce da tanto tempo..

“Hai fatto un viaggio a vuoto, Kei. Non credo che ci riuscirai..”- mormoro fredda e apatica. Sento la sua presa al mio fianco stringersi e portarmi ancora più vicina e lui.

“Una cosa della Vigilia che hai dimenticato: mai perdere la speranza. Ed io con te non l'ho ancora persa, Sara.”- mormora dolcemente, per poi aumentare la velocità. Arriviamo davanti ad un edificio molto grande e illuminato, ma anche malridotto. Lui atterra dolcemente, aiutandomi a toccare bene il suolo.

“Dove siamo? Che posto è questo?”- domando a Kei, che mi prende per mano e mi conduce verso questo edificio.

“E' l'orfanotrofio della città, voglio mostrarti alcune cose.”- mi prende per mano e mi conduce all'interno. È un ambiente molto triste, le pareti sono gialle e vi sono molte macchie di umidità, i mobili sono rovinati e si ci sono anche delle crepe nel soffitto. Mi guardo intorno e mi accorgo che nonostante tutto regna un'atmosfera molto festosa, sento risate di bambini felici. Ne vediamo alcuni correre verso di noi, hanno tutti dei cappellini da babbo natale in testa, si mettono a girare intorno a noi ridendo. Kei li guarda sorridendo, scompigliando loro i capelli, si vede che è un Angelo.. ma tutto questo non serve, sta solo perdendo tempo. I bambini si allontanano da noi, tornando in una delle stanze che ci sono qui.. Kei mi guarda, deve aver notato la mia aria impassibile.

“Li hai visti? Anche loro hanno tanti motivi per non essere felici nella vita. Non hanno famiglia, nessuno li vuole adottare. Ma poi arriva questa notte.. e trovano un motivo di allegria e gioia.”

“Sono bambini, è normale che per loro la Notte della Vigilia sia magica.”

“Sei proprio una testona, lo sei sempre stata. L'ultima parola dev'essere la tua o non sei contenta. Quanto di ho detestata in quei momenti!”- esclama allegro, conducendomi nella stanza dove sono andati quei bambini. Entriamo e troviamo una decina di bambini circa, intenti a cantare canzoni natalizie attorno ad un piccolo albero non molto illuminato e piuttosto povero. Eppure questi bambini lo fissano con gioia, nonostante non ci sia nemmeno un pacchetto sotto. Cantano allegri con delle suore, probabilmente gestiscono loro questo orfanotrofio.

“Aspettami qui, intanto fai compagnia a questi piccoli.”- mormora Kei, facendomi l'occhiolino e sparendo fuori dalla porta, senza nemmeno darmi il tempo di replicare. I bambini mi guardano, sorridendomi.. sono molto carini, hanno tutte delle facce molto dolci e tenere.

“Salve cara, possiamo esserti utili?”- mi domanda gentilmente una suora.

“Veramente.. non saprei. Ecco, sono venuta qui con un.. ragazzo. Si chiama Kei e..

“Oh Kei, quel caro ragazzo! Viene qui ogni Vigilia, ma è la prima volta che porta qualcuno. Vieni, accomodati.”- dice la suora, invitandomi a sedermi con i bambini, che ridono e scherzano cantando canzoni natalizie.

“Buon Natale, bambini!”- è la voce di Kei, mi volto e lo vedo sulla soglia con un grande sacco pieno di pacchettini. I bambini appena lo vedono gli vanno incontro, salutandolo e ringraziandolo allegramente. Lui sorride loro in maniera genuina e sorridente.. com'è bello. Si avvicina a me, saluta le suore che ci sono qui con noi e si siede su una piccola sedia, cominciando a distribuirli ai piccoli, che felici li prendono e li scartano. È una bella atmosfera..

“Mi dai una mano, Sara? Questi piccoli diavoletti non hanno pazienza di aspettare! Piano, bambini!”- esclama Kei, ormai assalito dai bambini che vogliono il loro regalo. Mi alzo e mi avvicino a lui, cercando di tenere calmi queste piccole pesti. Non dico che non mi piacciano, ma non ho la pazienza di occuparmi di tanti insieme.

Coraggio bambini, mettetevi in fila e Kei ci consegnerà a turno il vostro regalo.”

“Fallo tu.”- dice all'improvviso il ragazzo alle mie spalle.

“Come?”

“Così comincerai a riprovare un po' di quella gioia che dovrebbe dare a tutti questa notte.”- mormora, facendomi sedere accanto a lui. Chissà cos'ha in mente questo Angelo del Natale.. mi siedo e prendo i vari pacchetti, cominciando a darli ai bambini, che grazie al cielo si sono calmati. Ognuno di loro scarta il suo, sono quasi tutti giocattoli. Questi piccoli sembrano davvero entusiasti, eppure sono costretti a vivere in questo posto pieno di stenti e nessuno li vuole. Non capisco cos'ha questa notte di tanto speciale da ridare un tale sorriso a dei piccoli così sfortunati.

“E' la Scintilla del Natale a dare loro felicità e speranza in questa notte. Tutti possono essere felici, anche i più sfortunati.- è come se avesse letto i miei pensieri.. ma di che mi stupisco? Ho addirittura volato insieme a lui, perché dovrei stupirmi se riesce a leggermi nella mente?

“Può darsi..

“Sentite bambini, che ne dite di fare un bel gioco?”- propone all'improvviso Kei, chiamando i bambini, che si raggruppano davanti a lui. Cavolo, sembrano volergli davvero bene.. credo che questo Angelo del Natale venga qui tutte le notte della Vigilia a rendere felici questi piccoli.. che sappiano chi è in realtà? I bambini approvano entusiasti l'idea, che cos'ha in mente?

“Lei è Sara, una mia amica, che purtroppo non crede più nella Scintilla del Natale.”- dei mormori di dispiacimento vengono dai piccoli, che mi guardano tristemente. Perché diavolo mi mette in mezzo?!

“Quindi il nostro compito e riaccendere in lei questa scintilla. Volete darmi una mano?!”- stavolta arrivano delle esultazioni felici, mentre si alzano e mi prendono per mano, conducendomi fuori.

“Kei! Kei, ma dove mi portano?!”- urlo, riferendomi a quello che dovrebbe essere il mio Angelo del Natale, che ci segue sorridendo. Quando lo detesto! I bambini mi conducono fuori, sul retro, dove hanno fatto dei piccoli alberelli con le poche luci che hanno a disposizione, e dei pupazzi di neve molto carini. Si mettono a correre per il cortile, tirandosi palle di neve e rotolando per terra. Avevo dimenticato la spensieratezza che ti prende in questa notte.. la libertà di sentirti felice anche per la più semplice delle cose. Sento Kei avvicinarsi a me e cingermi le spalle con un braccio.. mi sorride, è davvero bello quando lo fa.

“Hai visto? Questi piccoli sono felici. Non hanno un motivo particolare, è solo questa notte. Una notte come altre, come dici tu, che risveglia però la felicità anche nella persona più triste e sfortunata. Perché con te dovrebbe essere diverso, mia piccola Sara?”- mormora dolcemente, mentre continuo ad osservare quei piccoli giocare e divertirsi.. anch'io un tempo ero come loro. Ero felice, aspettavo questa notte con impazienza, ma ora non più. E non so nemmeno io perché..

“Perché non vedo motivi per essere felici..

“E c'è bisogno per forza di un motivo per sentirsi felice? Mia piccola Sara, tu hai chiuso il tuo cuore ad ogni tipo di felicità per questo la Scintilla del Natale ha smesso di illuminarsi dentro di te.

“E che cosa dovrei fare secondo te?! Credi che a me piaccia sentirmi così?!”- le mie urla attirano l'attenzione dei bambini, mentre Kei mi guarda tristemente.

“Io.. io non capisco più tutte queste cose! Tu non sai come ci si sente quando si è completamente soli, senza nessuno al mondo! E alla fine capisci che tanto è inutile sperare ed essere felici! Non basta una sola notte per cancellare la tristezza e anche lo schifo di una vita intera! E ora lasciami in pace!”- con le lacrime agli occhi, comincio a correre verso il cancelletto che davanti a me che da sull'esterno. Comincio a correre, voglio andarmene da questo posto, dimenticare questa notte e sopratutto quell'Angelo! Ma la mia fuga dura poco, sento una mano afferrare la mia e fermarmi.. mi volto e vedo che è Kei. Mi fissa, severo e dispiaciuto, mentre cerco di liberarmi dalla sua presa.

“Lasciami!”

“Sara, calmati. Va bene, questo mio primo tentativo non ha funzionato ma ho altre frecce al mio arco. Vieni con me.”

“No, non voglio più..”- non riesco più a dire nulla perché mi attira a se abbracciandomi.. sento uno strano calore invadermi quando lo fa. Mi guarda sorridendo, mentre lentamente riapre le sue ali e  riprende il volo, tenendomi stretta. Mi stringo a lui, mentre voliamo di nuovo per i cieli della città.. sento il calore del suo corpo riscaldarmi da questo freddo pungente.

“Puoi risparmiarti la fatica, non ho più nessuna intenzione di stare ancora a questo gioco.”

“Non è un gioco, Sara. Si tratta del tuo cuore.. io non voglio che diventi di pietra.”- mormora Kei, stringendomi ancora di più. Io capisco che lui ci tenga a salvarmi ma.. se io non volessi essere salvata? Non lo so, sono così confusa.. da una parte vorrei ritrovare quella felicità che ho perso, ma dall'altra ho paura di soffrire ancora per qualcosa che non esiste.

“Dove mi stai portando?”- domando all'Angelo del Natale, che sorride furbo. Chissà che altro ha in mente, sono curiosa.

“Prima hai visto la felicità infantile, quella che hai perduto da tempo. Ora è il momento della felicità famigliare.- ma si è fatto delle tappe? Mi sembra di essere l'avaro di quella storia natalizia.. parlava di un avaro che viene contattato da degli Spiriti del Natale che gli mostrano Natale del passato, presente e futuro. Si ferma davanti ad una finestra illuminata, mettendo i piedi sul cornicione del balcone. Continua a tenermi, impedendomi di cadere e fare una planata sulla strada. La finestra è grande e le tende sono aperte.. c'è una famiglia. Padre, madre e due bambini.. sono a tavola a mangiare, sorridono e ridono allegri, sopratutto i piccoli. Fissano in continuazione i regali, aspettando probabilmente con ansia la mezzanotte, quando li potranno aprire.

“Li vedi? Sono una famiglia normale. Lui lavora sempre tanto e la madre si occupa da sola dei due piccoli.

“Come le sai queste cose?”

“Dimentichi chi sono: gli Angeli del Natale sanno sempre tutto.”- è vero, me lo ha detto anche prima ma pensavo che fosse una metafora riferita a me.

“E allora? Cosa dovrei guardare? Sono felici, a me che importa?”

“Un tempo non avresti parlato così. Avresti sorriso e saresti stata felice anche tu.. eri tu a trasmettere allegria e gioia alla tua famiglia quando le cose andavano male. Ora hai voltato loro le spalle, rinchiudendoti nel tuo mondo buio e fatto di solitudine.

“Non puoi capire..”- mormoro, cercando di difendermi.. quello che ha detto è vero. C'erano alcune Vigilie che non erano molto allegre, ma io ci trovavo sempre qualcosa per essere felice, anche la più piccola. Come fare i ravioli con mia nonna, o i dolci con mia madre. O giocare a carte con mio nonno e mio padre, che mi facevano quasi sempre vincere.

“Stai ricordando, vero? Dimmi una cosa che ricordi, qualcosa che ti faceva sorridere.”

“Ricordo.. che giocavo a carte con mio nonno. Lui mi prendeva in giro perché avevo le mani piccole e non riuscivo a tenere tante carte in mano, così facevo i mucchietti.- sorrido, ricordando quei momenti. Lui ridacchia, cingendomi le spalle con un braccio..

“Quella famiglia ti ricorda la tua, vero? Ti mancano?”

“Solo un po'..”
“Non mentire a te stessa. Se solo volessi potresti ritrovare dentro di te quella Scintilla di felicità che tanto irradiava il tuo cuore questa notte.

“E se io.. non volessi?”-  mormoro, abbassando il capo. Non sono sicura di voler tornare a riaccendere la Scintilla del Natale dentro di me. È solo un'illusione.. lui mi alza il volto, prendendomi il mento tra il pollice e l'indice. Mi perdo nei suoi meravigliosi occhi ametista.. sono stupendi, proprio come quelli di un Angelo.

“Lo vuoi, ma hai troppa paura. Sara.. non devi aver paura della felicità.”

“Io non ho paura..”- sussurro, non troppo convinta. Forse ha ragione: ho paura di essere felice per il semplice motivo che la felicità non dura. Io ero davvero felice tempo fa, ma tante cose e avvenimenti tristi o meno, mi hanno fatto capire che la felicità non dura a lungo. Così ho deciso di non esserlo più, per evitare di stare male quando sarebbero tornati i momenti bui e tristi. Una specie di meccanismo di autodifesa, che ho cominciato ad usare anche nell'unica notte che mi regalava un sorriso. Kei mi cinge in un tiepido abbraccio, facendomi ancora osservare quella famiglia tanto serena e felice che mi ricorda tanto la mia.

“Invece ne hai, io lo sento. E' vero, la felicità a volte finisce, ma non è detto che non possa tornare..”- è come se mi avesse di nuovo letto nella testa.. questo Angelo mi sta capendo come mai ha fatto nessuno- “Ma questa Notte.. è il motivo più importante in cui anche la persona più sola e triste, trova un motivo per essere felice. Tu lo hai dimenticato ed è per questo che ho deciso di venire da te, stanotte: voglio che tu te ne ricordi. Voglio che rammenti la felicità che si può provare in questa Notte magica, piena di allegria e festa. Perché anche tu puoi di nuovo provarla, piccola mia.. devi solo volerlo e riaccendere in te la Scintilla del Natale.”- i miei occhi si fanno sempre più lucidi, mentre mi solleva e si rialza in volo, portandomi di nuovo in qualche posto. Dove stiamo andando? Mi guardo intorno, riconosco questa zona.. lui mi guarda, sorridendo. Chissà cos'altro ha in mente.. atterriamo dolcemente davanti ad una piccola casa, piena di luci colorate e che trasmette calore sono a guardarla. La riconosco: è casa mia. Ormai sono due mesi che sono andata via, non riuscivo più a reggere lo sguardo e le prediche della mia famiglia nel vedere che ormai avevo perso fede e speranza in tutto. Secondo loro mi stavo chiudendo sempre di più in me stessa.. e forse avevano ragione.

“Perché mi hai portato qui?”

“E' casa tua, è giusto che tu ci torni. Sara, ormai sai quello che devi fare, lo sento.”

“Ho paura..”- mormoro, poggiandomi sul petto, mentre lui mi abbraccia. Come sto bene con lui, vorrei che questo momento non finisse mai..

“Credi nel Natale, nella sua Magia.. riaccendi la Scintilla dentro di te, piccola.”- mi guarda, asciugandomi gli occhi con i pollici.. una piccola luce irradia sopra di noi. È la Scintilla del Natale che ho perso, ne sono sicura. Ormai non posso e non voglio più arrendermi: voglio tornare ad essere felice!

“Io.. voglio essere di nuovo felice, questa notte!”- esclamo con tutto il fiato che ho in corpo, la Scintilla sparisce e so dov'è ora: dentro di me. Kei sorride, accarezzandomi il viso.. com'è dolce, vorrei che restasse insieme a me. La sento.. la Scintilla del Natale che di nuovo mi riempie il cuore di gioia! Forse lui lo sente, ecco perché sorride.

“Brava Sara, ora finalmente sei di nuovo la bambina e la giovane donna che ho imparato ad amare.”- mormora dolcemente, mentre sentiamo un rintocco: è mezzanotte. Ormai è Natale, la notte della Vigilia è finita.

“Buon Natale, Kei.”

“Buon Natale, Sara.”- mi prende il viso tra le mani e sfiora le mie labbra con le sue in un bacio casto e dolcissimo. Un bacio senza troppe pretese, un bacio d'amore..  ma so che è un amore a senso unico, che non può durare. Si stacca da me, quando ormai sono già passati cinque rintocchi.

“E' giunto per me, il momento di andare.”

“Devi proprio?”- mormoro tristemente, non riuscendo a staccarmi da lui. In una notte intera mi ha ridato la felicità perduta in tanti anni. Gli sono grata di tutto e ora vorrei che non mi lasciasse.. mi stacca dolcemente da se, accarezzandomi i capelli. Sento qualcosa di bagnato posarsi sul mio naso.. alzo lo sguardo: sta nevicando. Mi ritrovo a sorridere: ho sempre amato la neve ed era tanto tempo che non mi sentivo così serena nel vederla.

“Si Sara, il mio compito qui è finito. Ma voglio lasciarti qualcosa..”- ancora pochi rintocchi ci separano.. prende un piccolo fiocco di neve nel palmo della mano e dopo qualche secondo si solidifica, diventando un piccolo ciondolo d'argento a forma di fiocco di neve. È bellissimo.. lo prende e lo allaccia al mio collo. Lo prendo tra le dita, osservandolo, volendo poi uno sguardo al mio Angelo..

“Kei..”

“Consideralo il mio regalo di Natale. Ora vai Sara, torna ad essere felice e non permettere mai più che la Scintilla del Natale si spenga nel tuo cuore.”

“Ti rivedrò un giorno?”

“Io sarò sempre con te, non ti lascerò mai. Ricorda questo: io ti amerò sempre e veglierò sempre su di te.”- l'ultimo rintocco, mentre si solleva lentamente in volo.. lo guardo andare via, mentre lui mi sorride, scomparendo poi in una bellissima luce gialla. Vedo quella Luce raggiungere il cielo e sorrido: è tornato a casa ed è tempo che io torni alla mia. Apro il cancelletto e una volta arrivata alla porta busso. Ad aprirmi è mia madre, che mi guarda con gli occhi lucidi..

“Sara..”

“Ciao mamma..”- senza dire una parola, mi abbraccia stretta, piangendo.. ricambio, mi è mancata tanto. Il suo calore e il suo profumo quando cucina.. come ho potuto allontanarmi e ridurmi col cuore di pietra? Anche mio padre mi abbraccia, facendomi entrare in casa, ma prima di farlo volgo un ultimo sguardo al cielo..

“Grazie di tutto, Kei.”

Entro nella mia casa, con la mia famiglia, pronta a riassaporare di nuovo quella felicità che ho perso che è che ora ho ritrovato grazie al mio Angelo del Natale dagli occhi ametista.

 

 

 

 

 

Per tutti quelli che hanno smesso di credere nella Magia del Natale.

Per tutti quelli che non si sentono felici in questa Notte Magica.

Per tutti quelli che si sentono soli e tristi anche in questa Notte.

 

                                                                                                                       

 

                                                                                                                                                  Questa storia è per voi.

 

 

Buon Natale a tutti^^ Che sia per voi radioso e che tutti i vostri desideri si realizzino^^

 

 

 

Baci baci a tutti^^

 

 

                                                                              La cara Pad^^

 

 

 

 

 

 

  
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