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Autore: Hachiko_92    25/12/2009    1 recensioni
Una storia d'amore tra l'affascinante Damon e la bella Belen(Personaggio da me inventato), che riserverà non poche sorprese.... Leggete ;)
Genere: Romantico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stefan guardava Elena come incantato, non avevano bisogno di parlare, la loro era una comunicazione telepatica. La quiete fu però turbata dall’improvviso arrivo di Damon, erano talmente presi l’uno dall’altro da non accorgersi dell’avvicinarsi del giovane.

«Disturbo!» esclamò il vampiro, entrato dalla finestra atterrando con grazia sul pavimento.

“Certo che no” rispose Elena telepaticamente, il giovane la guardò, galleggiava a mezz’aria, con indosso solo l’antica camicia da notte bianca.

«Cosa ti porta qui?» chiese Stefan sorpreso di vedere il fratello.

«Niente d’importante, sono passato solo per un saluto.» rispose col suo solito sorriso beffardo.

Solo per un saluto aveva detto, a Stefan sembrò molto strano, Damon doveva per forza avere qualche scopo.

«Solo un saluto?» chiese, «Deve esserci altro…»

«Fratellino, perché devi sempre dubitare di me? Non posso semplicemente far visita al mio caro fratello?» Stefan non rispose, «Elena, come ti senti?»

“Bene” gli comunicò sorridendo.

Improvvisamente bussarono alla porta, Stefan fu molto sorpreso, non aspettava visite; Meredith, Matt e Bonnie studiavano per gli esami, si sarebbero incontrati più tardi, e una visita della signorina Flower era improbabile, chi poteva essere?

«Avanti.» rispose.

Lentamente la porta si aprì e rilevò una figura slanciata, una ragazza alta e snella; capelli neri come la notte più buia, ricci e lunghi che le cadevano fino a metà della schiena.

Tutti tranne Elena furono sorpresi da quella visita inaspettata, perché quella ragazza non l’avevano mai vista a Fell’s Church.

La ragazza si guardò intorno come disorientata poi portandosi una mano alla bocca e sbarrando gli occhi per lo stupore esclamò «Ma vola!»

In fretta Stefan afferrò Elena portandola a terra; un movimento così veloce da essere impercettibile all’occhio umano, così in un attimo entrambi erano seduti sul letto.

«Scusa cosa hai detto?» le chiese Damon cordialmente guardandola fissa negli occhi, stava usando il suo Potere, voleva farle dimenticare.

«La…la ragazza fluttuava, là in mezzo alla stanza, io l’ho vista. Ora com’è possibile che sia seduta sul letto con lui, che poco fa era proprio qui di fronte a me. Non si è mosso, com’è possibile.» disse confusa.

La risposta fece ammutolire Damon e Stefan; come era possibile? Damon aveva usato il suo Potere, quel Potere che aveva piegato anche le menti più forti, e in quel momento non era servito a niente, non poteva essere.

«Ma cosa stai dicendo?» le chiese nuovamente Damon, esercitando ancora il Potere, «Le persone non possono volare. E poi scusa la domanda, ma chi sei? Per caso ci conosciamo, o conosci Stefan? O forse Elena?»

«Senti, io non sono pazza…» disse la ragazza fissandolo, il Potere aveva fallito di nuovo. «E ci vedo fin troppo bene, ti dico che volava.» continuò imperterrita, poi a un tratto si sentì come smarrita, non conosceva nessuno in quella strana stanza, che ci faceva là? Perché era entrata in quella pensione? Perchè aveva sentito come se l’attirasse a se.

«Scu…scusate.» aggiunse, il suo tono, però era diventato desolato e pieno di vergogna. «Io non vi conosco, cosa ci faccio qui?» arrossendo guardò Damon con i suoi grandi occhi da cerbiatta.

Damon notò che erano talmente scuri che l’iride quasi si confondeva con la pupilla. Quasi però, grazie ai suoi sensi altamente sviluppati riuscì a distinguere la sfumature che differenziavano i due colori, che ad un semplice essere umano sarebbero sembrati un tutt’uno. Erano così neri e profondi, che a guardarli troppo ti ci potevi perdere, e avevi quasi l’impressione di caderci dentro. Si sentì tremendamente attratto da quegli occhi, da quella ragazza. Ma chi era?  Da dove veniva? Che ci faceva là?

Nessuno nella stanza proferì parola, di colpo la ragazza si girò e senza dir nulla si precipitò giù per le scale e corse via.

«Che strana ragazza.» commentò Stefan, con una punta di sospetto nella voce aggiunse, «E che comportamento assurdo.»

“Stefan ho avuto una strana sensazione, davvero strana.” Comunicò Elena con uno sguardo preoccupato.

«Damo…» neanche il tempo di pronunciare quel nome che il ragazzo era scomparso. «Sento che qualcosa non va, spero di sbagliarmi. E soprattutto spero Damon non faccia casini.»

  
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