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Autore: MaXShEr    25/12/2009    5 recensioni
Il grido risuonò prima nel mio cervello poi le corde vocali vibrarono e il suo nome risuonò lungo tutta la strada. Apparve dal nulla, quella Plymouth nera, non riuscii a vederlo in faccia ma tirò fuori il braccio e sparò tre colpi. Corsi verso di lui e il tempo sembrò andare a rallentatore, mentre sentivo la mia voce lontana gridare ancora il suo nome. Resta sveglio. Non morire. Resta sveglio. Vivo. Qui. Con me.

Questa ff è solo una prova, è la prima cosa che scrivo... Spero vi piaccia

P.s. Ho ripostato questa storia perchè credo di aver fatto qualche casino con l'html, spero che ora si legga ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Greg Sanders, Nick Stokes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vetro che ci separava sembrava un ostacolo insormontabile anche se ero consapevole di poter entrare in ogni momento. Non volevo entrare. La cosa più giusta era aspettare che Greg si svegliasse e poi sparire senza farsi più vedere. Probabilmente mi odiava. Riconobbi i passi dietro di me prima ancora della sua voce e non ebbi bisogno di girarmi
- Come sta? - Scossi piano la testa stringendomi nelle spalle. Gli occhi gonfi e pesti tradivano il pianto perciò cercai di non farmi vedere da Nick in quello stato rimanendo a guardare dritto davanti a me. Greg, in quella stanza così fredda, così impersonale. Lui odiava gli ospedali, diceva che gli ricordavano troppo la sua adolescenza.
- Non lo so. – Mormorai con la voce che mi tremava. M’imposi di non ricominciare a piangere ma prima che me ne rendessi conto una lacrima calda mi accarezzò la guancia. –Non sanno dirmi altro che l’operazione è andata bene e devo aspettare che si svegli. Sono ore che aspetto.- Il braccio di Nick scivolò attorno alle mie spalle stringendomi a lui. Non avevo la forza di oppormi a lui né di allontanarmi e lo lasciai fare. Il senso di colpa mi divorava le viscere e la sua pelle bruciava a contatto con la mia. –Voglio trovare il bastardo che gli ha fatto questo.- Dissi lasciandomi sfuggire un singhiozzo dovuto al pianto
- Catherine se ne sta occupando. Josie, perché non entri con lui?- Strinsi le labbra per evitare che tremassero e guardai ancora verso di lui.
- Non posso. Lui… - Mi girai a guardarlo cercando da qualche parte dentro di me la forza di sostenere il suo sguardo. -…Lui ci ha visti Nick. – Sapevo che ci aveva visti. Io e Nick ci eravamo baciati la sera prima, nemmeno io sapevo perché e Greg era lì, probabilmente mi stava cercando, avevamo litigato. Un litigio tremendo.

“- Josie non prendermi in giro! So perché sei qui! – La sua voce, troppo alta per i miei gusti, non mi piaceva che mettesse in dubbio quello che gli dicevo
- Greg per l’ultima volta, se sono tornata è per il lavoro! Nick non c’entra!-“

Avevamo discusso per almeno un’ora arrivando alla conclusione che non volevo più vederlo. Poi ero uscita, non ero di turno, completamente libera, volevo divertirmi e avevo incontrato Nick. Un bicchiere di troppo, nel pub faceva caldo, lui era troppo vicino, ci eravamo ritrovati a parlare del passato, la nostra storia finita senza motivo e all’improvviso le sue labbra si muovevano sulle mie. L’avevo visto, di sfuggita ma l’avevo visto. Greg in fondo alla sala. Era in servizio e io troppo ubriaca per capire cosa mi stava succedendo intorno.
- Mi odia. Non mi vorrà accanto quando sarà sveglio.- Nick sembrava sorpreso davvero, quasi sconvolto. Neanche lui voleva che ci vedesse.
- Tu però… E’ lì che vuoi stare, con lui.- Mi sorpresero quelle parole. –Sai io credevo che ieri sera…
- Nick… Mi dispiace
- No, tranquilla. Non dirmi niente. Sapevo che il nostro era… Un addio. Credevo solo che per te avesse significato qualcosa di più che un semplice errore. Non l’avevate detto a nessuno ma io ti conosco Josie, meglio di quanto credi, ho visto come vi guardate. Ho voluto far finta di niente, desideravo che fosse solo una mia paranoia. – Il macchinario a cui Greg era collegato fece un rumore improvviso, acuto come un “bip” ma lo sentii solo di sfuggita. Un’infermiera entrò di corsa in quella stanza poi un’altra, lentamente in quella stanza vidi la vita. Poggiai la mano al vetro guardandolo mentre si muoveva. – Si sta svegliando. E’ te che vorrà accanto. – Mi girai guardandolo allontanarsi senza aggiungere altro. Grazie Nick…

Aspettai in corridoio senza il coraggio di entrare per almeno due ore poi mi alzai e lui mi vide. Entrai nella sua stanza, cauta, mi avvicinai e mi sedetti su una sedia accanto a lui senza toccarlo. Rimasi in silenzio finchè lui non allungai le mani per toccare le mie.
- Sto bene Josie.- Strinsi la mano nella mia e alzai il viso per guardarlo negli occhi – Sei stata qui per tutto il tempo? –Annuii ancora senza parlare poi sospirai.
- Mi dispiace.
- Josie io… Lo so. Nick per te…
- No!- Lo interruppi –Nick per me non è niente.- Si sforzò di alzare il braccio e quando le sue dita sfiorarono la mia guancia il mio cuore cominciò a battere più forte. I suoni attorno a noi si fecero lontani e ovattati mentre mi chinavo verso di lui per baciarlo. Le sue labbra morbide e calde. Il tempo si fermò attorno a noi mentre a fior di labbra le nostre voci si mescolarono.
- Ti amo Greg
- Ti amo anch’io Josie
  
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