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Autore: Justice Gundam    27/12/2009    0 recensioni
Milioni di anni fa, una lunga e terribile guerra si concluse sull'isola di Gorm, un universo parallelo dove fin dall'alba dei tempi ha infuriato la sfida tra Bene e Male. Ora, milioni di anni piu' tardi, la leggenda rinasce grazie a quattro giovanissimi eroi che saranno chiamati a sostenere una lunga e pericolosa missione per fermare i malvagi servi del popolo del Vulcano e di Magor. Una riedizione del cartone animato "Gormiti che miti"...
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Final Evolution-02

Gormiti Il Ritorno dei Signori della Natura: Final Evolution

Una fanfiction di Gormiti - Il Ritorno dei Signori della Natura scritta da: Justice Gundam

E... bentornati!

Sono appena tornato dal mio viaggio in Giappone, durato tutto un mese... uno dei viaggi piu' belli della mia vita, statene

pur certi... e ora che sono tornato, posso rimettere mano alle mie storie, a cominciare da questa! Le altre mie storie

proseguiranno domani, e ho intenzione di portarle avanti il piu' possibile durante queste vacanze!

Ovviamente, prima di ricominciare, devo fare a tutti voi lettori e frequentatori di EFP i miei migliori auguri di Buon Natale,

anche se in ritardo, e di Felice Anno Nuovo... e spero che il 2010 sia un buon anno per tutti, e che porti un sacco di buone

notizie!

Ma ora... proseguiamo con la mia storia! E finalmente, vediamo entrare in scena Toby, Nick, Jessica e Lucas, i quattro

ragazzi protagonisti del cartone animato! Per loro, sta per arrivare il momento di diventare gli eroi che conosciamo, e

intraprendere il loro straordinario viaggio per l'isola di Gorm, dove il Popolo del Vulcano sta per tornare alla carica dopo

secoli di inattivita'! I nuovi Signori della Natura saranno in grado di assumersi questo difficile compito?

Prima di dare la risposta a questa domanda, rispondo, come e' mia abitudine, alle recensioni che mi avete mandato...

 

Kasumi97: Grazie mille! Tu sei la prima a recensire questa mia nuova storia... e per questo ti ringrazio! I tuoi

complimenti sono bene accetti... e spero che ti piacera' il modo in cui la situazione si sviluppera', anche se per vedere

qualcosa tra Toby e Jessica dovrai aspettare un po'. Questo capitolo sara' un po' di introduzione... ma stai pur certa che

l'azione non tardera' a venire!

 

Okay, gente! Si riparte per l'avventura! E piu' precisamente, per una piccola citta' della California di nome Venture

Falls, dove abitano quattro bambini come tanti... e come pochi altri!

Buona lettura!

 

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Capitolo 1 - I nuovi Signori della Natura

 

Era soltanto un'ombra sfuggente tra gli alberi, ma se qualcuno avesse potuto vederlo, avrebbe visto una strana creatura

simile ad un grosso ramarro verde, con una piccola cresta sul capo, che sgusciava con una prudenza dettata dall'esperienza

in mezzo alla bassa vegetazione della periferia. Sembrava davvero una normale lucertola, forse di dimensioni leggermente

maggiori della norma... ma c'era qualcosa, nel suo modo di muoversi, che dava un senso di entusiasmo, trepidazione ed

impazienza al tempo stesso... come se si fosse trattato di un bambino che da tanto tempo aspetta di mangiare un gelato...

Strisciando rapidamente tra l'erba alta e gli alberi, tenendosi appiattita lungo il marciapiede ed evitando le poche auto che ancora

viaggiavano a quell'ora tarda, il misterioso piccolo rettile arrivo' finalmente vicino ad una casa che non sembrava avere nulla di

particolare rispetto a tutte le altre: bianca, a due piani, abbastanza piccola, con tanto di giardino ben curato e veranda esterna,

non era diversa dale abitazioni di migliaia di famiglie americane, e le luci erano completamente spente, ad indicare che tutti i residenti

erano immersi nel sonno. E cio' nonostante, quando il rettile alzo' lo sguardo verso le finestre al primo piano, si senti' percorrere da

una strana, e allo stesso tempo familiare, sensazione... era qualcosa che aveva sentito talmente tanto tempo prima che ormai non

sarebbe piu' riuscito a dire quando... ma la riconosceva, di questo era certo al cento per cento!

Eccitato, il piccolo animale si avvicino' a passo piu' spedito verso la casa... e per poco non gli venne un colpo quando, silenzioso come

un gatto, un cagnolino bianco pezzato di macchie marroni usci' fuori da una casetta piu' piccola posta a pochi metri da quella verso cui

si stava dirigendo lui! La lucertolina salto' su con un'esclamazione impaurita, temendo che si trattasse di qualche predatore... e invece,

vide solo il simpatico cagnolino che si avvicinava, piu' incuriosito che aggressivo, e lo annusava senza dare segno di volerlo attaccare! In

quel momento, la lucertola noto' che al collare del bastardino era legato un guinzaglio abbastanza lungo, che gli avrebbe consentito si' di

muoversi abbastanza liberamente, ma che comunque non gli avrebbe permesso di inseguirlo a lungo, anche se fosse stato aggressivo... beh,

un elemento in piu' che servi' a tranquillizzare il nervoso animaletto...

...che un attimo dopo, sorprendentemente, si alzo' sulle zampe posteriori, si schiari' la voce e inizio' a parlare!

"Ehm.. salve!" disse, con una vocetta acuta e leggermente gracchiante. "Sono... er... nuovo di queste parti. Tu... immagino che conosca

gli abitanti di questa casa, vero?"

Il cagnolino inclino' la testa da un lato e guardo' confuso la simpatica lucertolina, che a sua volta sospiro' e si gratto' la testa. "Sigh...

continuo a dimenticare che non tutte le creature parlano, su questo strano pianeta..." disse tra se'. "Beh, non importa... scusa, amico, ma

devo andare a dare un'occhiata piu' da vicino a casa tua... me lo permetti, vero? E'... una cosa piuttosto importante, e se non la faccio io

non la fa nessuno!"

Il cagnolino uggiolo' come se volesse dirgli di accomodarsi... e il rettile ringrazio' con un cortese inchino, prima di guizzare come un'anguilla

verso il muro laterale della casa e arrampicarsi su di esso con delle corte zampette dotate di minuscole ventose su ciascun ditto, come

quelle dei gechi. In breve tempo, con la stessa facilita' con cui un essere umano scavalca un muretto, la lucertolina parlante era arrivata al

primo piano, ad una finestra che si affacciava sul giardino... la stanza da dove proveniva quella strana sensazione...

Dopo aver preso un bel respiro per l'emozione, il piccolo animale guardo' all'interno...

E li', distesi nei rispettivi letti e avvolti nelle coperte, vide due bambini, uno biondo e uno castano... erano loro... la sorgente da cui

proveniva il misterioso potere che la lucertolina aveva avvertito!

Un sorriso di commozione apparve sul muso del buffo animaletto. Finalmente... dopo milioni di anni... la sua ricerca era finita!

Finalmente, la speranza seminata ere prima stava dando frutto...

"Gorm ha trovato... i suoi nuovi guerrieri!" disse tra se', continuando a guardare i due fratellini, che dormivano ignari di quanto molto

presto la loro vita sarebbe cambiata...

 

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CANZONE: Gormiti che Miti

Autore: Giorgio Vanni

(Uh! Ah! Eh!) Trema la terra!

(Uh! Ah! Eh!) Palpita il mare!

(Uh! Ah! Eh!) C'e' chi si ribella sull'isola di Gorm!

Entra in un mondo di forza e ruggiti,

Scopri i segreti dei grandi Gormiti,

Popoli antichi che cercano la liberta'!

Sono protetti dal buon Vecchio Saggio

Che infonde loro potenza e coraggio

Ma c'e' un nemico che agisce con gran crudelta'!

La lava dal volcano sale su,

Poi come un fiume in piena scende giu',

E la leggenda adesso tuona e non aspetta piu'!

Chissa' cosa accadra'?

GORMITI, che miti, piu' forti, piu' uniti!

Che miti i Gormiti... combattono per Gorm!

GORMITI, che miti, ancora piu' arditi,

Che miti i Gormiti... I nuovi grandi eroi!

(Uh! Ah! Eh!) Trema la terra!

(Uh! Ah! Eh!) Palpita il mare!

(Uh! Ah! Eh!) C'e' chi si ribella sull'isola di Gorm!

Entra nel mondo di quei Quattro amici

Che adesso sono signori Gormiti

Perche' la vita raggiunge il destino dov'e'!

La lava dal volcano sale su,

Poi come un fiume in piena scende giu',

E la leggenda adesso tuona e non aspetta piu'!

Chissa' cosa accadra'?

GORMITI, che miti, piu' forti, piu' uniti!

Che miti i Gormiti... combattono per Gorm!

GORMITI, che miti, ancora piu' arditi,

Che miti i Gormiti... I nuovi grandi eroi!

(Uh! Ah! Eh!) Trema la terra!

(Uh! Ah! Eh!) Palpita il mare!

(Uh! Ah! Eh!) C'e' chi si ribella sull'isola di Gorm!

(Uh! Ah! Eh!)

 

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Stava per iniziare una nuova giornata per la piccola cittadina di Venture Falls... e come ogni giorno, anche la scuola media locale

stava aprendo le porte ai numerosi alunni che la frequentavano. E tra questi, ce n'erano due che, a prima vista, non avevano nulla

di diverso dagli altri, e che in quel momento stavano camminando fianco a fianco verso i cancelli della scuola, con i loro zaini sulle

spalle. Erano molto diversi l'uno dall'altro, questa era la prima cosa che si sarebbe notata di loro: quello che dava l'impressione di

essere il piu' grande dei due era un biondino dagli occhi azzurri, vestito di una maglietta blu con blue-jeans e scarpe da ginnastica

bianche decorate di azzurro, che in quel preciso momento dava l'impressione di voler essere da tutt'altra parte rispetto a dove si

trovava in quel momento, a giudicare da come si trascinava stancamente!

"Sigh... il lunedi' e' proprio il peggior giorno della settimana!" si stava lamentando. "Quanto vorrei che la settimana fosse composta

da almeno due sabati e due domeniche... non sei d'accordo anche tu, Nick?"

Nick, il ragazzo che camminava a fianco del biondino, e che doveva avere uno o al massimo due anni meno di lui, era un tipetto un

po' basso per la sua eta', con corti capelli castani che gli stavano dritti sulla testa, vestito di una maglietta gialla con pantaloncini marroni

scuri e scarpe dello stesso colore, e un paio di grandi occhiali da vista a dargli un'espressione intelligente e curiosa... e non sembrava

disturbato quanto il biondino dal fatto che quello fosse il primo giorno della settimana. "A dire la verita', Toby, a me non da' per niente

fastidio dover tornare a scuola dopo due giorni di pausa." rispose, tranquillo. "Dopotutto, sai come sono fatto, io... se non tengo

un po' il cervello in esercizio, finisco per annoiarmi!"

Il biondino di nome Toby scosse la testa, muovendo un po' le frangette bionde che gli cadevano sulla fronte. Non comprendeva per

niente il modo di pensare di Nick... "Aaah... ma che ne parlo a fare con te, Nick? Tu hai questo incomprensibile amore per lo studio

che io proprio non riesco a capire... bah, se non altro oggi facciamo solo quattro ore, e' un po' piu' sopportabile la cosa..." affermo'.

"E stai a vedere che anche oggi la prof ci riempira' di compiti... il pomeriggio dovrebbe essere usato soltanto per divertirsi e giocare

con i videogames, che diamine! Non capisco cosa abbiano inventato a fare i compiti per casa!"

"Beh, forse perche' i ragazzi non si arrugginiscano troppo a casa! Certo, e' solo una mia teoria, pero' credo che abbia qualche

fondamento!" replico' una voce ironica alle spalle di Nick e Toby. I due ragazzi si voltarono in quella direzione, e videro arrivare

da una stradina laterale due loro coetanei: quello che aveva appena parlato era un ragazzino di colore dai folti capelli neri, vestito

quasi interamente di varie sfumature di verde - maglietta verde chiaro con giacca senza maniche e pantaloni lunghi di colore verde

scuro, e anche le sue scarpe erano dello stesso colore. Ad accompagnarlo c'era una bambina bionda dall'aria sveglia e vivace, con

una salopette violetta portata sopra una maglietta azzurra, graziose scarpette a stivale anch'esse viola, dei leggeri calzoncini blu, e i

capelli legati in una coda dietro la nuca. Non appena i due nuove arrivati si avvicinarono, la biondina fece un occhiolino a Toby e a

Nick, mentre il ragazzino di colore alzo' la mano per salutare.

"Ehila', Lucas! Jessica! Buongiorno!" li saluto' Nick, mentre anche Toby salutava, pure se un po' stancamente. In risposta, il bambino

di colore di nome Lucas fece il segno dell'okay ai suoi due amici

"Buongiorno, ragazzi!" esclamo' allegramente la biondina. "Che c'e', il nostro Toby e' ancora in crisi perche' oggi e' l'inizio di una

nuova settimana di scuola?"

A Toby non sfuggi' la punta di sarcasmo nella voce della sua compagna. "Ah, ah... sei molto spiritosa, Jessica!" rispose, ridendo per

finta. "Il fatto e' che oggi proprio non sono in vena di sorbirmi tutte quelle ore di lezione... sigh... soprattutto se ripenso a quello strano

sogno che ho fatto. Era un bel sogno, ma mi ha tenuto sveglio per meta' nottata!"

"Hai fatto uno strano sogno, Toby? Non me l'avevi detto..." rispose Nick, sinceramente sorpreso. "Di solito... soprattutto quando

il sogno ti e' piaciuto particolarmente... e' la prima cosa di cui parli quando ci svegliamo la mattina!"

Toby, ora diventato un attimo piu' vivace, si volto' verso il fratello minore. "Ehm... si', lo so, fratellino, ma il fatto e' che stamattina sono

un po'... addormentato! Comunque, era davvero un sogno strano! C'eravamo tutti noi quattro assieme, ed eravamo in uno strano posto

che sembrava un altopiano... era una specie di isola tropicale, o cose del genere... e, insomma, noi eravamo la' per qualche motivo, e

all'improvviso il cielo diventa tutto nero, e cominciano a saltare fuori non so quanti strani tizi... c'erano mostri che volavano, alcuni che

sembravano uscire fuori dagli alberi, altri da sottoterra... e anche dal mare venivano fuori! E... tutti combattevano contro dei mostri

di fuoco che venivano sputati fuori da un gigantesco vulcano con una faccia terrificante! Oh, ma vedeste che roba, c'era di tutto!

Draghi, dinosauri, mostri alati... e alla fine e' arrivato pure un angelo in armatura dorata, armato di una spada, che si e' messo a combattere

contro il capo dei mostri che uscivano dal vulcano... un mostro alato tutto nero che agitava una specie di mazza ferrata a destra e a

sinistra! E noi eravamo la' a guardare... e all'improvviso, quando mi sono girato di nuovo verso di voi, ci siamo trasformati anche

noi in creature simili a quelle che stavano combattendo! Ma era una cosa galattica, ve lo garantisco! Avreste dovuto vederlo, non riesco

a rendere l'idea di com'era soltanto... Huh? Che c'e', ragazzi, avete delle facce..."

"Toby, forse ti sembrera' assurdo, e in effetti riconosco che non e' molto facile da credere..." replico' Lucas. "Ma... ti sorprendera' sapere

che questo sogno l'ho fatto anch'io! Uguale identico, in tutti i minimi dettagli!"

"E anch'io... c'eravamo tutti noi, e guardavamo questa battaglia!" prosegui' Nick. "Si'... e tra l'altro, io ricordo molto bene che i mostri che

uscivano dalla terra sembravano guardarmi in qualche modo... come se per qualche motivo provassero rispetto per me. Ora non

chiedetemi per quale motivo..."

"Accidenti, deve essere proprio una moda, un sogno del genere, perche' l'ho fatto anch'io!" esclamo' Jessica. "Che vorra' dire, tutto

questo? Siamo collegati in qualche modo, o che altro?"

Nonostante fosse sorpreso dal fatto che si era verificato un evento alquanto improbabile, Nick cerco' comunque di non sbilanciarsi.

"Beh... ammetto che e' un sogno davvero strano, e il fatto che tutti noi abbiamo fatto lo stesso sogno ha dell'incredibile. Pero'... scusate,

ragazzi, perche' dovrebbe voler dire qualcosa? E'... semplicemente una stranissima coincidenza, tutto qui. I sogni non vogliono dire nulla,

sono soltanto il frutto della nostra mente... o sbaglio?"

"Pero' sai che fico se davvero volesse dire qualcosa? Che so, che noi siamo i prescelti per qualche missione impossibile in un mondo di

battaglie epiche, tipo Il Signore Degli Anelli?" azzardo', pur scherzosamente, Toby, da bravo fan delle storie fantasiose che era.

"Insomma, non e' di solito cosi' che iniziano queste storie? Gli eroi fanno un sogno significativo, e il giorno dopo arriva loro un messaggero,

un vecchio saggio, o cose del genere che parla loro della loro missione e dona loro i superpoteri? Heheheee..." Toby ridacchio' della

battuta, poi, vedendo che suo fratello e i suoi amici lo guardavano con espressione niente affatto convinta, alzo' le spalle e cerco' di riderci

su. "E andiamo, gente, la mia era solo una constatazione! Non avete mai letto fantasy prima d'ora? E' cosi' che inizia sempre tutto in quei libri!"

"Quello che penso, Toby, e' che tu ne abbia letti un po' troppi..." commento' Lucas. "Ma... vabbe', lasciamo pure correre. Piuttosto,

adesso la nostra missione sarebbe quella di sbrigarci, o suonera' la campanella e le lezioni inizieranno senza di noi."

"Gia'... non so voi, gente, ma a me l'idea di prendermi un'annotazione di ritardo dalla prof non piace affatto!" continuo' Jessica,

rimettendosi a posto lo zaino sulle spalle. "Quindi, forza, gente! Chi arriva ultimo e' una tartaruga!"

La biondina, con un occhiolino malizioso, scatto' verso i cancelli della scuola, lasciandosi dietro gli stupiti ragazzi che, un istante dopo, iniziarono a

correrle dietro esclamando che stava barando e si stava prendendo in vantaggio. Se non altro, quella breve gara messa su all'ultimo momento

era servita allo scopo di farli sbrigare...

E nessuno di loro, in quel momento, preso dalla frenesia della gara, poteva scorgere la piccola creatura squamosa che li stava guardando,

al sicuro tra le fronde di un grande albero. Il piccolo rettile che quella notte era arrivato a Venture Falls, attratto dalla strana sensazione che

aveva provato, ora sapeva oltre ogni ragionevole dubbio che la sua lunga ricerca era arrivata alla fine.

"Si... non c'e' piu' alcun dubbio. Sono proprio loro i ragazzi prescelti!" disse tra se', soddisfatto. "Chi l'avrebbe mai detto... ho attraversato

tutte le ere storiche conosciute dall'uomo, ho visto con i miei occhi le personalita' piu' importanti della storia... ma non avrei mai immaginato

che avrei trovato coloro che stavo cercando proprio qui, in questa piccola citta' che a momenti non e' neanche segnata sulle carte. Certo

che il destino funziona in maniera strana, certe volte... Beh, non saro' certo io a lamentarmene. Ora, tutto quello che devo fare e'

raggiungerli, parlare con loro, e..."

Stava per scivolare giu' dall'albero e mettersi ad inseguire i quattro ragazzi mentre questi correvano verso la scuola... ma si blocco',

ricordandosi che effettivamente non sarebbe stata una buona idea - una lucertola dall'aspetto insolito non sarebbe passata inosservata

nel bel mezzo di una moderna cittadina degli Stati Uniti, e men che meno una lucertola parlante!

"Ah... continuo a dimenticarmi che non devo farmi vedere dagli altri esseri umani..." si rimprovero'. "Beh, poco importa... vorra' dire che

andro' a parlare con loro dopo che avranno finito di restare chiusi in quelle strane gabbie giganti che chiamano scuole... mah, certo che i

cuccioli Gormiti non vanno a rinchiudersi in simili trappole quando devono studiare. Gli esseri umani hanno delle abitudini cosi' strane... e si

evolvono cosi' rapidamente, per giunta, che non faccio in tempo a farci il callo..."

Continuando a borbottare tra se' circa le stranezze degli esseri umani e di come su Gorm le cose fossero piu' semplici, il rettile parlante

si arrampico' nuovamente nella chioma dell'albero, e sguscio' abilmente tra le fronde, cercando di rendersi invisibile agli occhi di tutti. Poi,

si diresse verso i rami di un altro albero vicino, cercando di superare in un balzo la distanza che li separava...

 

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"Uff... e finalmente e' finita!" Toby tiro' un sospiro di sollievo quando l'odiata giornata di scuola termino', e i cancelli dell'edificio si spalancarono

permettendo agli studenti di uscire e godersi di nuovo l'aria pura dopo ore in cui stavano seduti ai loro banchi! E soprattutto, niente piu' esercizi,

interrogazioni a sorpresa, o insegnanti ad osservare ogni loro minima mossa come falchi! O almeno, questo era il punto di vista dello sbarazzino

biondino, che in quel momento si stava aggiustando lo zaino sulle spalle mentre usciva da scuola accompagnato da Nick, Lucas e Jessica...

Il fratello minore, questa volta, non se la senti' di dargli torto del tutto. "Beh, immagino che dopo esserci fatti una giornata di scuola dopo un

intero weekend di pausa, posso capire il tuo punto di vista, fratellino..." affermo'. "Comunque, resto della mia idea. Io, se non tengo un po'

allenato il cervello, non mi sento a mio agio!"

"Comunque, non credo che avrai la possibilita' di annoiarti, Nick... la prof ci ha dato un bel po' di compiti, giusto per gradire!" rispose

Jessica, storcendo un po' il naso. Neanche a lei, che pure aveva voti migliori rispetto a Toby, piaceva molto l'idea di restare impegnata tutto

il pomeriggio sui libri. "E come se non bastasse, fra tre giorni abbiamo il compito di matematica. No, credo proprio che non ti potrai lamentare."

"Magari, se ci trovassimo oggi pomeriggio per fare i compiti assieme, la cosa ci sembrerebbe un po' meno pesante..." propose Lucas.

"Che ne dite, vi va l'idea?"

Toby stava per dire che in effetti era una buona idea - e, segretamente, sperava che gli avrebbe dato una scusa per evitarsi tutto quello

studio! -, ma una voce ben conosciuta, e che alle orecchie del biondino suonava spaventosamente irritante, lo precedette!

"Hehehee... e cosi', i quattro babbei hanno una riunione oggi pomeriggio?" chiese un ragazzino biondo e spettinato che doveva avere piu' o

meno l'eta' di Toby e che gli assomigliava non poco anche come aspetto. Si stava avvicinando al gruppo con un sorrisetto arrogante e

malizioso, guardando Toby e i suoi compagni come se fossero stati dei pagliacci vestiti male. "Immagino che la cosa vi si addica, visto

che i perdenti stanno per natura con i perdenti!"

L'umore di Toby conobbe una caduta verticale, e una buffa venuzza pulsante gli apparve sulla testa. "Ugh... guarda, Ike, oggi non sono

proprio in vena! Vai a dare fastidio a qualcun altro, vuoi?" gli esclamo' dietro. I suoi amici avevano delle espressioni di antipatia che facevano

subito capire che il biondino di nome Ike non era esattamente molto popolare nel circolo...

"Hah! Perche' dovrei andare da qualcun altro quando e' cosi' divertente far fare a voi la figura dei fessi? Comunque, visto che proprio non ti va...

vorra' dire che mi riservero' di prenderti in giro domani anche per oggi, caro il mio Tobias Tripp! Hahahahaa!" Ike rise in faccia a Toby e, dopo

essersi messo lo zaino in spalla, corse via ad alta velocita', premurandosi di passare attraverso le aiuole che pure presentavano un chiaro segno di divieto...

"Hey!" cerco' di richiamarlo Lucas, mentre Ike correva via come niente fosse, spezzando rametti e calpestando l'erba lungo la via. "Non si

attraversano gli spazi verdi cosi', razza di vandalo! In quel giardino nidificano dei rari Prunella Maculatus!"

"Quel tipo mi fa veramente arrabbiare..." ringhio' Toby. "A volte mi piacerebbe trasformarmi in una specie di supereroe e fargliela pagare!"

"Stai calmo, Toby, non vale la pena di prendersela tanto per uno come quello..." cerco' di intervenire Nick, tenendo il fratello maggiore

per una spalla nel caso gli fosse venuta la strana idea di inseguire Ike. "Lo sai che se ti arrabbi e te la prendi, lui si diverte di piu'... Lascia

perdere e dimenticati di lui!"

Lucas sospiro', prima di fare una battuta sarcastica. "Gia', ottima idea... in fondo, se l'evoluzione naturale si e' dimenticata di quel protozoo,

perche' dovremmo darci pena noi?"

"Okay,okay, gente... passando a cose che non fanno aumentare la pressione sanguigna..." Jessica intervenne, riportando un po' la calma.

"Allora, abbiamo detto che ci incontriamo a casa di Toby e Nick per fare un po' di compiti, okay? A che ora vi va bene, ragazzi? Io oggi

pomeriggio non ho impegni, quindi sentitevi liberi di fissare l'ora che volete!"

"D'accordo, Jessica... allora, va bene alle due? Avremo abbastanza tempo da fare tutto con calma." rispose Nick. Lucas annui' per dire che

era d'accordo... e nonostante la sua insofferenza per lo studio e cose del genere, anche Toby alzo' le spalle e apri' le mani come per

dire che per lui era lo stesso. Al che il ragazzino con gli occhiali annui' e confermo' l'ora che la biondina aveva proposto. "Okay, Jessica,

per noi va bene cosi'! Ci troviamo alle due a casa nostra... non dovrebbero esserci problemi, visto che i nostri genitori sono fuori per lavoro."

I signori Tripp, i genitori di Toby e Nick, gestivano un'agenzia viaggi abbastanza lontana da casa, e il risultato era che in piu' di un

pomeriggio, i ragazzi erano a casa da soli fino ad una certa ora. Il che non dispiaceva a nessuno dei due, in effetti - a Toby in particolare,

visto che questo voleva dire poter fare tutto quello che voleva senza che nessuno lo stesse ad osservare come un falco.

"Perfetto, allora!" rispose Jessica, facendo il segno dell'okay prima di dirigersi verso la bicicletta che aveva parcheggiato li' vicino."Ci

vediamo oggi pomeriggio, gente! Buon pranzo!"

"Grazie, Jessie... altrettanto!" rispose Toby, mentre anche gli altri due ragazzi salutavano con la mano. Poco dopo, anche Lucas diede

l'arrivederci ai due fratelli, prima che ognuno dei ragazzi cominciasse a rincasare...

 

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Sull'isola di Gorm, allo stesso modo in cui gli abitanti della Terra continuavano la loro vita di tutti i giorni, la continuavano a modo loro

anche i Gormiti, tornati all'antico splendore ora che il periodo delle guerre era apparentemente terminato. Il popolo della Foresta era

riuscito a far tornare gli immensi boschi di Gorm come erano una volta, e il popolo della Terra aveva costruito delle vere e proprie metropoli

nella roccia, trasformando le immense catene montuose dell'isola nella loro dimora. A sua volta, anche il popolo del Mare era tornato a

vivere in pace negli abissi oceanici, e il popolo dell'Aria, che per molto tempo aveva avuto il suo bel da fare a cercare di liberarsi delle

discriminazioni che si era attirato dietro a causa del suo tradimento, sembrava essere riuscito a farsi accettare di nuovo tra i popoli del

Bene, e le loro spettacolari citta' tra le nuvole erano tornate a solcare i cieli. Sembrava che nulla potesse disturbare la pace che finalmente

Gorm era riuscita a ritrovare...

Sembrava. Ma, chi piu' chi meno apertamente, tutti i Gormiti sapevano che prima o poi questo periodo d'oro sarebbe finito. Tutti sapevano

che il popolo del Vulcano, pur molto indebolito, era nascosto da qualche parte, e non stava aspettando altro che il momento giusto, quando

tutti avessero abbassato la guardia, per tornare in scena e dare di nuovo inizio alla guerra. E in quel momento, nelle infernali profondita' del

Monte Vulcano, dove il male per lunghi secoli era rimasto assopito, un terribile piano stava prendendo forma... i Gormiti del Vulcano, sotto

la guida di Magmion, che gia' in passato li aveva comandati e condotti contro gli altri popoli di Gorm, stavano pregustando il loro ritorno in

scena... e nella sala centrale della loro oscura dimora, il Signore del Magma stava passando in rassegna i suoi servitori piu' fedeli.

Lavor il Potente, un umanoide di roccia dagli occhi rossi come lapilli incandescenti, la cui testa era un vulcano attivo che di tanto in tanto

emetteva uno sbuffo di fumo.

Aracno il Crudele, un mostro dall'orribile aspetto, con una testa sproporzionata, la bocca circondata da tentacoli e quattro braccia tutte

terminanti in strani, inquietanti armi.

Strappapensieri, magro ed agile, con gli arti esageratamente lunghi, il cranio protetto da una grosssa placca corazzata grigia, il volto allungato

e feroce, e spuntoni di roccia lavica che fuoriuscivano dai fianchi e dalle braccia.

Electricon, un mostro rosso con il corpo disseminato di brandelli di roccia, la testa che ricordava quella di una mantide religiosa con due

grandi occhi gialli e sfaccettati, e una lunga coda da rettile.

Il folle Guardiano Urlante, vagamente simile ad un mostruoso pesce abissale con un terzo occhio sulla fronte, e lame, uncini e artigli di

ferro al posto delle dita delle mani. Lunghi denti affilati scintillavano nelle sue fauci, perpetuamente contorte in un ghigno atroce.

E dietro di loro, centinaia di soldati del popolo del Vulcano, guerrieri fatti di fuoco puro plasmato in una forma umanoide, i cui occhi e

bocche altro non erano che buchi neri apparentemente senza fondo.

Magmion guardava con cupa soddisfazione le forze che era riuscito a radunare. Ancora il suo esercito non era al massimo della forma,

questo era certo, e sicuramente quello che aveva davanti era solo l'ombra dell'armata che aveva condotto ai suoi tempi... Ma per il

momento, questo sarebbe bastato. I Gormiti dei popoli del Bene, resi deboli da tutti quei secoli di pace, non sarebbero stati in grado di

rispondere all'attacco con efficacia...

"Magmion, mio signore..." affermo' Lavor, alzandosi dall'inchino che aveva fatto, e mostrando un volto inespressivo con una strana

bocca dalla forma quasi geometrica. "I nostri guerrieri sono prronti. Il nosstro primo attacco al popolo della Terra... puo' cominciare non

appena lei dara' il segnale!"

Il feroce tiranno del popolo del Vulcano ghigno' sodddisfatto... e con un gesto del suo braccio destro, trasformato in una lama tagliente

piu' di un diamante, diede il segnale che tutti i suoi sottoposti stavano aspettando.

"E sia, allora!" ringhio', il volto da pesce contorto in un sorriso malvagio. "Insegneremo di nuovo all'isola di Gorm... di quali

atrocita' e' capace il popolo del Vulcano!"

 

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"Allora, ragazzi, voi sapete come comportarvi..." si raccomando' la signora Tripp, una signora dai capelli rossi e vestita

elegantemente, ancora bella nonostante non fosse piu' nel fiore degli anni, mentre lei e il marito si apprestavano ad uscire di casa.

Anche quel pomeriggio, i coniugi Tripp avrebbero avuto parecchio da fare all'agenzia viaggi nella quale lavoravano... e questo voleva

dire che Toby, Nick, Lucas e Jessica avrebbero avuto la casa tutta per loro. Le raccomandazioni non erano mai troppe, quando

si aveva a che fare con dei tipetti iperattivi come i fratellini Tripp e i loro compagni. "Mi raccomando di fare i compiti, eh? Nick,

controlla che tuo fratello non si metta a giocherellare o a fare qualcos'altro!"

"E soprattutto, cercate di non mettervi nei guai!" concluse il signor Tripp con un sorrisone gioviale. Il papa' di Toby e Nick era un

ometto slanciato, dall'aria simpatica anche se un po' distratta, un paio di grandi occhiali da vista e corti capelli biondi spettinati, che

dava l'impressione di essere un tipo affabile, anche se goffo. "Ma... immagino che non ci sia bisogno di dirvelo tante volte, vero? Ormai

siete tutti grandicelli!"

"Tranquillo, papa'!" rispose Nick, muovendo la mano per salutare. Lui e i suoi compagni erano gia' seduti al tavolo, con i quaderni e i libri

di testo aperti davanti a loro... e anche se Toby non sembrava molto entusiasta, erano pronti a cominciare. "Allora... buon lavoro, e ci

vediamo stasera!"

"Arrivederci, ragazzi! Buono studio!" risposero i signori Tripp, e i ragazzi risposero con i saluti di rito prima che i due coniugi uscissero di

casa, prendessero la macchina, e partissero... lasciando il quartetto solo con i loro doveri di studenti!

"Ooookay, cominciamo pure! Prima iniziamo, prima finiamo!" affermo' Toby. "Allora, dobbiamo fare questi esercizi di divisione tra frazioni..."

"Esatto..." rispose Jessica, dando un primo sguardo ai problemi che dovevano risolvere. "Per la maggior parte, non mi sembrano nulla

di terribile, ma ce ne sono alcuni che..."

Prima che Jessica finisse la frase, i ragazzi vennero distratti dal suono di qualcuno che bussava alla porta di casa, e tutti e quattro volsero

la loro attenzione in quella direzione. "Hm? Sta a vedere che papa' si e' dimenticato qualcosa come al solito... aspettate, ragazzi, vado io ad

aprire!" disse Toby, alzandosi dalla sedia. Raggiunse la porta in un attimo, e la apri', aspettandosi di trovarsi davanti l'espressione imbarazzata

del padre, e di sentire le sue scuse per la sua imbranataggine. "Okay, papa', dimmi pure... cos'hai dimenticato stavolta... huh?"

Inutile dirlo, rimase abbastanza stupito quando apri' e non vide nessuno... almeno, nessuno che fosse all'altezza dei suoi occhi, visto che

un attimo dopo, si senti' chiamare da una vocetta gracchiante che sembrava provenire dalle sue gambe!

"Ehm... io sarei... un po' piu' in basso!"

Senza capire cosa stesse accadendo di preciso, Toby abbasso' lo sguardo... e vide chi aveva parlato.

Una grossa lucertola verde simile ad un ramarro, con una cresta sulla testa, che stava in piedi sulle zampe posteriori, e che lo salutava con

una zampetta artigliata, il muso allungato disposto in un sorriso amichevole!

"Ciao!" lo saluto' il piccolo rettile, come niente fosse!

Toby rimase in silenzio, gli occhi sgranati, mentre osservava incredulo quello strano essere! Non sapeva esattamente come rispondere...

e dopotutto, quale ragazzo di tredici anni avrebbe la risposta pronta, dopo aver visto parlare una lucertola per la prima volta in vita sua? Per

sua fortuna, anche gli altri ragazzi si alzarono dai loro posti e andarono a vedere cosa stesse accadendo.

"Hey, Toby, che succede? Chi e' che..." inizio' a dire Nick. Ma anche lui, Lucas e Jessica ebbero la stessa reazione del biondino quando

la lucertolina con la cresta si accorse di loro e li saluto' allo stesso modo!

"Ehila'! Vedo che ci siete proprio tutti!" esclamo' allegramente. "Allora avevo visto giusto, e sono capitato proprio nel momento piu' opportuno!"

"Ma.. Ma..." balbetto' Jessica, indicando il nuovo arrivato, che continuava a guardare i ragazzi con soddisfazione. "Quella... quella lucertola...

sta parlando? Come... com'e' possibile? Sto... sto avendo... le allucinazioni, o cosa?"

"Incredibile... mai visto nulla del genere!" disse Lucas, forse quello che piu' di tutti era rapito dalla novita'. "Questo... rettile... parla!

E... e non appartiene a nessuna specie che riesco a riconoscere! Mi sembra... uno strano miscuglio tra un ramarro, un'iguana, un tuatara e un

Compsognathus! Da... da dove viene un simile animale?"

"Ehm... io non sono ne' un ramarro, ne' un'iguana... ne' tantomeno una di quelle strane cose che hai detto, ragazzo mio!" rispose la lucertolina.

"Credo... che le presentazioni siano d'obbligo, ragazzi! Io mi chiamo Razzle, e stavo cercando proprio voi! Ho affrontato un lungo viaggio

per incontrare coloro in cui scorre la linfa magica di Gorm!"

Ora era la lucertolina di nome Razzle a dire cose che i ragazzi non capivano. Gorm? Linfa magica? E che voleva dire che lui li aveva cercati

per tanto tempo? C'erano parecchie cose che sfuggivano ai ragazzi, e sulle quali Toby e i suoi compagni volevano maggiori spiegazioni...

anche se non erano ancora ben sicuri di cosa stava succedendo!

"Ehm... scusa, Razzle... hai detto di chiamarti Razzle, giusto?" chiese Nick, con una breve risatina imbarazzata. "Ehm... noi non abbiamo ben

presente cosa stai cercando di dire... anzi, se e' per quello non abbiamo neanche mai visto una lucertola parlare... ecco... Quello che volevo

dire e'... non e' che puoi spiegarci tutto con piu' calma, in modo che noi possiamo capire cosa sta succedendo e perche' cerchi proprio noi?"

Razzle annui', prima di pronunciare la frase che avrebbe cambiato del tutto le vite dei quattro ragazzi, per quanto ancora loro non se ne

rendessero conto. "Certo, certo... ma vi basti sapere una cosa, ragazzi - voi siete i terrestri che il Vecchio Saggio di Gorm ha ritenuto degni

di diventare i nuovi Signori della Natura. I nuovi Gormiti."

 

CONTINUA...

 

  
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