Ultimi miei ringraziamenti prima del finale... il prossimo
sarà veramente l’ultimo e mi sta già costando fatica scriverlo… dovrò anche
farmi coraggio e scrivere l’extra per spiegare alcune cose che potrebbero, per
chi ha letto attentamente riga per riga la storia, risultare ancora poco
chiare…
Che dire se non grazie a chiunque si sia posato anche su
una singola pagina, un singolo capito di questa storia che va avanti da ormai
due anni… come ogni storia mi ha fatto crescere e ha seguito i ritmi della mia
vita quotidiana, i miei sentimenti. Ultimamente si è conclusa una fase
importante della mia vita, un periodo che durava da qualche anno e che ora è
volato via.. quindi l’ultimo capitolo, me ne scuso, potrebbe risentire dei toni
un po’ drammatici della mia personalità momentanea.. spero comunque di dare a
tutti i miei personaggi non solo un degno finale ma un giusto finale secondo
ogni loro soggettività… non tutti voi sarete contenti, lo so.. ma la storia è
stata pensata per finire così… spero possa essere di maggior gradimento a quasi
tutti..
Ringrazio chi ha continuato a commentare in questi mesi
che si sono trasformati in anni… e chi ancora commenta…
La mia carissima HOPE, alla quale dedico questo
capitolo, perché dopo ‘avermela menata’ per tipo un anno e mezzo sulla morte di
Yuu, qui, finalmente, si capirà se avevano ragione i suoi presagi XD
Grazie alla mia cara amica RAFFY
Grazie a RIKA, l’unica ancora a commentarmi sul
sito che ha visto la mia nascita…
Grazie a VALERY_IVANOV e WARASHI che hanno
continuato a commentare fin’ora…
Grazie a TEMARI, LAV, FIGHTCLUB
Grazie a MAMY-CHAN
e AVALON9
Un enorme grazie a tutti… ovviamente spero di ricevere i
vostri commenti sia in questo che, soprattutto, nel prossimo capitolo…..
Saluti a tutti… e ancora grazie, davvero
Yama Maxwell
“Finché arriverà il mio momento tu stammi accanto, col pensiero tu stammi accanto”
27 DO NOT MAKE ME TAKE A ROAD THAT I CAN NOT
GO
Urlò con tutto il fiato che aveva. Si sporse in avanti.
Sentì la gola bruciarle. Gli occhi inondarsi di lacrime. Le parole le uscirono
veloci, come fossero loro le prime in preda al panico.
Yuu- NON UCCIDERE IL PADRE DI MIO FIGLIO
L’urlo riecheggiò nelle pareti per poi perdersi
completamente e lasciare spazio solo ai singhiozzi più vistosi.
Però oltre a quelli non udì nulla.
Che fosse già tutto finito?
Alzò lentamente gli occhi non tentando nemmeno di
asciugarsi il viso.
Cosa avrebbe visto? ..la risposta più ovvio era il corpo
dell’uomo che amava, privo di vita.
Sarebbe riuscita a sopportare quella vista?
No.
Però tentò lo stesso di mettere a fuoco la visuale
lontana.
Sentì un tuffo al cuore.
Due sagome distinte erano rivolte verso di lei.
Sanzo era immobile, si, ma con lo sguardo attento e vivo.
Kodja aveva fatto qualche passo verso di lei, un’espressione totalmente
sbalordita- Cosa?- Domandò stupidamente
Questa volta si pulì il viso- Ti ho detto di non uccidere
il padre di mio figlio, tuo nipote- Gridò tossendo subito dopo.
Kodja fece ancora qualche passo- Da quanto?- Osservò
chiaramente il suo addome
Tirò su col naso- Sono stata da un medico qualche giorno
fa…- Allungò lo sguardo verso il bonzo- .. e ne ho avuto la conferma…-
Sospirò.. – due mesi- Concluse infine
Kodja- Oh…- Il sorriso gli invase le labbra- Ma che
splendida notizia Yuumei!!! Diventerò… zio.. oh…- I suoi occhi sembrarono
seriamente contenti. Le si avvicinò a passi spediti e la prese per mano
tirandola a sé- Che bello sorellina, che bello!
Sanzo scattò rapidamente in piedi, gli occhi saettarono
verso quella visione orrida. La donna amata tra le braccia di quel… e il suo…..
il suo….
Yuu lo spintonò via ma lui la ritrasse a sé con forza-
Su.. non vorrai allontanarmi proprio in un momento così gioioso?!!
Lei lo guardò cauta, gli occhi attirati più dai movimenti
di Sanzo.
Kodja battè i pugni come illuminato da un’idea geniale- Ho
capito!!! Ahah, ora ho capito!!!
Yuu- Che cosa?- Prese tempo
Kodja- Come salvarti!!! Vedi, fino a pochi minuti fa non
c’era altra soluzione che uccidervi entrambi- Parlò tranquillamente, come nulla
fosse- E invece ora non è più necessario uccidere te
Yuu- E di grazia, cosa sarebbe cambiato?
Kodja- Beh..- Si accucciò rapidamente posando un orecchio
sulla pancia di lei- Ora c’è lui…. Ah lo sento già scalciare questo
malandrino!
Lei inarcò un sopracciglio e si tirò istintivamente
indietro
Kodja- Oh- Allungò una mano- Non devi aver paura, non più
cara Yuumei… ora le cose sono cambiate… ora ho un figlio!
Yuu- Come???- Quasi urlo. Sentì poco distante un ringhio
non trattenuto.
Kodja- Ma si.. – le girò intorno- Basta non dire che sei
mia sorella… ci assomigliamo si, ma a nessuno verrà mai il dubbio… potremmo
dire che questo figlio è il mio, oh il signor Krafenberg sarebbe lietissimo di
accoglierlo in famiglia ne sono sicuro! Sarà mio figlio a tutti gli effetti!!!
Gli insegnerò a combattere e altre cose .. e a te, cara sorella, ti proteggerò
sopra ogni cosa.. ti amerò come un uomo ama una donna… ti ho sempre adorata
sorella mia
Sgranò gli occhi, completamente disgustata- E questo..
sarebbe il tuo piano?
Kodja- Piano perfetto, aggiungerei
Yuu- E in tutto questo tuo..piano perfetto… il vero padre che ruolo ha?
Fece spallucce- Sono io il vero padre, tesoro- Le diede un
buffetto sulla testa
Sanzo- Chiudi quella bocca razza di porco perverso!!!
Gli sparò tutti i colpi che aveva in canna che però l’uomo
evitò facilmente.
Kodja- Forse è meglio chiudere subito i conti con te..
così dopo potrò coccolare la mai sorellina come si deve
In un lampo gli fu nuovamente addosso e gli strappò la
shureiju dalle mani, gettandola lontano.
Yuu- NOOOOOO
Kodja- Non ti darò nemmeno il tempo di respirare questa
volta, brutto stronzo- Afferrò la pistola e gliela puntò al cuore
*
Quando aveva chiuso gli occhi pensava di non riaprirli mai
più. Non aveva mai creduto in una vita oltre la morte, e ora rimpiangeva di non
aver nemmeno vissuto degnamente l’unica possibilità concessale.
Per questo si era aggrappata nell’unica speranza di poter
dare un senso a quell’indegna esistenza. Per la prima volta aveva esteso il suo
pensiero oltre il naso. Aveva provato ansia… terrore…
Non era amore… ma allora cosa l’aveva portata ad afferrare
il corpo del giovane davanti a lei e serrarsi al suo busto, in attesa che il
colpo del fratello giungesse seccamente su di lei. Ma sopratutto.. come mai
provava ancora quella sensazione comune alla paura? Pensava i suoi sensi si
sarebbero persi nell’oblio più profondo.
Eppure percepiva ancora chiaramente il calore più che
umano del primo uomo per il quale aveva provato profondo affetto… Sentiva le
mani di lui serrate sulle sue braccia, probabilmente si era anche voltato, per
proteggerla a sua volta. La certezza era che voleva staccarla in tutti i modi,
ma lei resisteva, avrebbe resistito.
Gojyo- ENIE TOGLITI
Le sue grida le invadevano il cervello ma non riusciva a
pensare, non poteva fare altro lei misera e inutile essere umano. Non altro se
dare la sua stessa vita… ma non ci stava riuscendo poi un granché…
Alla fine la sua presa venne meno e capitombolò, in modo
poco aggraziato per terra. Alzò il viso irritato e confuso e accusò con lo
sguardo il mezzo demone che di rimandò le grugnì contro qualche imprecazione
casuale.
Gojyo- .. e non osare mai più!!!
Si rialzò impacciata- Io oso quanto voglio, razza di
cretino! E do in pasto la mia vita all’ora che decido io!- Gli fece un gesto
eloquente
Gojyo- Beh, non con me carina, e non oggi!- Sbottò
indignato
Enie- Lo vedremo!!!- Ruggì tentando di riavvicinarsi a lui
che però indietreggiava a grandi falcate.
Due spari li fecero bloccare. Frettolosamente tornato
all’unico punto a cui avrebbero dovuto portare attenzione che ora si stava
decorosamente sfregando i capelli e stropicciando gli occhi.
Enie- Io non ci torno con te! – Gli urlò di rimando dispensando altri gesti
poco cordiali.
Ian abbassò le mani e le armi- Direi che non ce ne sarà
bisogno Enie…
La ragazza lo guardò stupita, perdendo un attimo il
cipiglio battagliero
Ian- Mi arrendo.. un po’ perché sei mia sorella.. un po’
perché è la prima volta che ti vedo … viva.. la tua vitalità te l’ho sempre
invidiata, lo sai.. ma ora.. sembri una farfalla rinata
Enie- Dove sta il trucco?
Alzò le braccia- Nessun trucco… Nostro padre è già furioso
di suo, dirgli della tua mancata morte non gli gioverà molto.. ma a tutto c’è
rimedio
Gojyo- Che intendi dire?
Rise appena- Abbassa pure quell’arma Sha Gojyo, la tua
vita non finirà certo oggi o per mano mia… Vi sto offrendo l’opportunità di
continuare a vivere
Gojyo- Me ne fotto delle tue opportunità del cazzo,
bastardo! Non ho intenzione di scappare!
Ian- Allora attaccami. Non muoverò un ciglio nemmeno
quando mi ucciderai. Non ho intenzione di dare battaglia alla persona amata da
mia sorella. Ne ora, né mai. Questo è quanto. Se non mi credi puoi alzare
subito la tua alabarda su di me.
Enie- Gojyo, calmati…- Gli fece abbassare l’arma-
Ascoltiamolo
Socchiuse gli occhi- Ovviamente capirete bene che non
posso tornare a casa a mani vuote. Nostro padre- La guardò fisso- Non
smetterebbe mai di cercarti, non ti darebbe tregua… è per questo che io oggi ti
ucciderò.
Gojyo- Bastar….
Ian- Ascolta. Io vi posso far uscire di qui, concedervi
del tempo per allontanarvi da questo posto. Ma voi, in cambio, dovrete
rinunciare alle vostre vite. Quanto meno tu sorella…Oggi dovrà morire Enie
Krafenberg, almeno per il resto del mondo…. E se Sha Gojyo riportasse ferite
così gravi da non poter più combattere come un tempo sarebbe una cosa
magnifica…
Gojyo- Perché?
Ian- In questo modo diventeresti una preda troppo facile
quindi non più di giusta per i Krafenberg
Gojyo- Non intendevo questo.. perché lo faresti?
Il suo volto si rabbonì improvvisamente- Io non ho mai
conosciuto l’affetto di una madre, o forse dovrei dire di una donna in
generale. Troppo potere, troppi affari sono sempre girati intorno alla mia
vita…. Enie… è stato il mio unico appiglio alla realtà…. L’unica donna che mi
ha fatto provare un briciolo di vergogna per il mio essere… una madre,
un’amante.. una sorella… Io voglio che viva, tutto qui
Non riuscì a trattenerla, si divincolò dalla sua presa e
si gettò fra le braccia del fratello- Ian…. Tu non sei come loro… tu puoi
cambiare….
Le baciò il capo- Ormai non più… non più.. ma tu puoi
vivere per me… lo farai?
Enie- Ogni giorno
Le asciugò dolcemente le lacrime- Ho un’altra richiesta..
mi piacerebbe scegliere il tuo nuovo nome, me lo concedi?… Hei-wa, come pace..
e Kibò, come speranza…
Enie- Splendidi…
Un’esplosione fece tremare il terreno sotto di loro.
Ian- Ora andate… Prendete quella direzione- Indicò un
sotterraneo- Continuate dritti, troverete una scala.. vi porterà nell’esatto
punto dove vi abbiamo trovato
Gojyo- D’accordo- Accumulò le informazioni
Strinse le sue mani- Non voglio dirti addio fratello
Ian- Missà che dovrai farlo invece- Si chinò facendo
combaciare le fronti- Mi farò compagnia coi tuoi bonsai
Sorrise mentre frugava velocemente nelle tasche ma lui la
fermò- Non darmi nulla… è un rischio troppo grande… però…- Fu lui a togliersi
un anello posandoglielo in mano- Giustificherò la sua assenza come una perdita
casuale… lo riconosci? Era l’anello della nonna… lei era una gran donna.. le
somigli molto…
Scosse la testa mentre lui glielo infilava al dito- Non
voglio…
Le prese la testa fra le mani- Ora vai, sorella… vai..
vivi per me ogni secondo… e vivilo al meglio.. le posò numerosi baci sui
capelli mentre lei non tratteneva i singhiozzi.
Alzò gli occhi chiari sul mezzo demone- Te la affidò. Se
mai le succedesse qualcosa ne risponderai tu
Gojyo- Se le succedesse qualcosa sarei il primo a morirne
Sorrise allungandogli una mano che lui strinse saldamente-
Abbi cura di lei
Gojyo- Certo
Enie- Ian!- Lo abbracciò forte per poi girarsi e correre
incontro a un Gojyo che la stava chiamando incessantemente.
Sembrava la terra volesse risucchiarli da un momento
all’altro.
Lei si rivoltò subito dopo ma…..….. del fratello non c’era
più traccia
*
Non capiva, non riusciva a capacitarsene. Per un folle
istante ponderò seriamente l’idea di togliersi il sigillo di controllo. Ma
vedendola sfrecciare da una parte all’altra come una furia quest’idea gli
sembrò sciocca. Lui doveva mantenere assolutamente la padronanza di se, quel
tanto almeno da impedire di farla perdere a lei.
Si davano come il cambio in quella danza senza fine.
Ovviamente il suo tempo era di lunga maggiore ma anche la difficoltà era più
intensa in quanto doveva continuamente schivare pallottole che potevano
provocargli ferite incurabili.
Quando la vide per l’ennesima volta schiantarsi al suolo,
non provò nemmeno a domandarle come stava dato le precedenti imprecazioni
ricevute, quindi si lanciò contro quell’avversario che sembrava vivere solo di
aria e combattimenti.
Da quando stavano combattendo, e non era passato un tempo
impossibile, Sato aveva lanciato come minimo una ventina di bombe fra fumogene
e non. Un delirio di botti improvvisi e fumate moleste.
Dal canto suo Goku aveva una leggera vittoria sulla
velocità ma soprattutto sulla resistenza. Essere un demone doveva pur servigli
poi a qualcosa!
Ma quell’avversario si muoveva con maestosità tra i colpi
e le schivate. Forse aveva imparato prima a sparare che a camminare … tutto ciò
gli stava procurando notevole disturbo.
Meimi scattò in piedi, ansimando, per poi rigettarsi
addosso al nemico.
Sato- Sicura non vuoi fare una pausa, dolcezza?
Meimi- Non osare nemmeno dirlo!!!- Digrignò i denti e
affondò il coltello nella sua spalla. Ma lui non si scompose più di tanto, si
limitò ad afferrare la mano di lei, togliere la lama dalla carne e
scaraventarla lontano.
Raye strisciò verso di lei, la gamba continuava a
sanguinargli impedendogli movimenti sciolti- Calma Kei- Aveva abbandonato ogni
forma di riserbo- Vuole solo provocarti.. prendi fiato e rifletti
Meimi- Col cazzo- Si asciugò un rivolo di sangue che le
appannava la vista e sfrecciò in piedi.
Vide una pallottola sfiorare lievemente il braccio di
Goku, la veste ormai era a brandelli. Il ragazzo si ritrasse, come bruciato.
Sato scoppiò a ridere- Ed è solo l’inizio- Si passò la
lingua sulle labbra- Pregusto già il banchetto a base di demone cotto
Goku serrò i denti e si lanciò contro di lui, ma Meimi lo superò e lo spinse
via, facendolo capitombolare malamente a terra.
Sembrava infuriata, oltre che stanca sopra ogni misura.
Ma anche Sato sembrava accusare le continue ferite che lei
gli causava.
Sembravano fermi in quel momento da ore. Lo scontro più
lungo che avesse mai affrontato.
Sgranò gli occhi mentre si trovò istintivamente a
guardarsi i piedi. Acqua. Toccò il pavimento bagnato cercando di capire da dove
potesse provenire. Una piccola crepa nel muro ne faceva uscire giusto un rivolo
ma… per quanto avrebbe retto quella crepetta?
Meimi riuscì a colpire nuovamente Sato questa volta in
pieno petto, un punto pericoloso che sembrò sortire i primi effetti. Lui urlò e
la scaraventò più lontano del normale, facendola ruzzolare davanti a Raye.
Camminò velocemente verso di lei estraendo una sola
pistola e puntandogliela contro- Ora assaporerai la morte, tu per prima- I suoi
occhi erano folli- E tu adorato Raye,
guarda come muore la tua fottuttissima donna!!!- Caricò il grilletto
Lei si alzò in velocità ma non avrebbe fatto in tempo a spostarsi
e nemmeno accennò il movimento. Se si fosse spostata il proiettile avrebbe
colpito l’uomo dietro di lei. E qualcosa nelle parole appena sentite le dava
l’impulso di non farlo.
Goku corse furiosamente verso di loro ma.. troppo tardi.
Tre colpi di pistola partirono rapidi ma… mancarono il
bersaglio. Almeno quello mirato.
Come a rallentatore lei lo vide cadere, afflosciarsi ai
suoi piedi come un sacco vuoto.
Non riuscì nemmeno ad allungare una mano per fermare la
sua caduta, restò lì immobile per qualche istante mentre Goku afferrava Sato e
lo sbatteva a terra.
La sua vita aveva mai avuto un senso? Perché in quel
momento non riusciva più a vederlo.
Tremando si chinò verso il corpo ricoperto di sangue. Posò
una mano sulla spalla girandolo dolcemente fino a scorgere il suo viso. Stava
sorridendo. Piccole gocce iniziarono a colare sul viso di lui mischiandosi al
sangue. Lei sentiva le mani scoppiare di calore, il liquido vermiglio le
inzuppava ormai i vestiti. Chinò appena il viso non curandosi dei capelli
appiccicati, cercò con la guancia la sua bocca, e rimase in attesa di un
respiro.
Raye- Keitel
Si tirò su di scatto posando il suo sguardo sugli occhi
chiusi e sulla bocca fremente- Zitto idiota- Disse, accorgendosi solo in quel
momento di piangere a dirotto
Raye- Ho paura di non aver mantenuto la promessa…
Meimi- Non parlare… non parlare- Scuoteva il capo animatamente, chinandolo a
tratti e poggiandolo sul petto di lui.
Raye- Però ti ho protetta fino all’ultimo… a mio modo.. ma l’ho fatto…- Aprì
per un momento gli occhi cercando disperatamente il suo viso che subito fu
pronto sull’attenti- Keitel……… io ti….
Un nuovo boato invase la stanza.
La crepa si era allargata, il muro aveva ceduto del tutto.
L’acqua iniziava a sgorgare furiosa.
Lei lo prese tra le braccia, tentando di alzarlo- Cosa
stavi dicendo?- Chiese- CHE COSA?- Urlò stringendolo più forte.
Cercò con lo sguardo Goku che stava ancora prendendo a
pugni un Sato ormai irriconoscibile. Vide quest’ultimo alzarsi e puntare le
pistole contro il demone ma alla fine si accartocciò su se stesso, non
emettendo nessun suono. La sua sagoma indistinta lasciò il posto a un altro
demone ricoperto di rampicanti e col cuore dell’uomo fra le mani. Lo gettò via,
fece qualche passo afferrando Goku e portandolo verso di loro.
Hakkai- Dobbiamo muoverci. Presto si allagherà tutto
Meimi- H….Hakkai..- Pronunciò il nome senza fiato.
Hakkai- Non ora… abbiamo la necessità di ritrovare gli altri prima di qualsiasi
altra cosa
Goku- Lascialo a me- Se lo caricò tranquillamente sulle
spalle mentre Hakkai avvolgeva il corpo di Raye con i suoi rampicanti.
Meimi tentennò sul corpo senza vita di Sato. Comprendeva
di aver vendicato non solo migliaia di innocenti, ma anche un po’ della sua
vecchia vita.
*
Yuu- Se non la getti giuro che ti ammazzo- Concluse la frase con fatica,
ansimando a ogni parola.
Sanzo- Buttala via- Gli intimò con un gesto secco.
Il fratello non si staccò nemmeno per un attimo dal bersaglio, ma sorrise- Yuu,
cara, abbiamo risolto i nostri dissapori giusto? Quindi non minacciare il tuo
futuro compagno
Fu colta da una collera crescente- MA CHE CAZZO DICI
BASTARDO???? Quello… quello che vuoi uccidere E’ il mio compagno e non sarò tua
nemmeno fossi l’ultimo fottutissimo uomo su questa terra, piuttosto mi ammazzo
Kodja- Mi rattrista vederti così, ma avrò tempo per farti
cambiare idea- Ricalcò il sorriso.
Sanzo- Yuumei- Tuonò imperioso
Tirò su col naso prepotentemente e caricò la pistola- Tu
spara a lui, e io sparo a te. Questo è quanto
Ridacchiò- Credi davvero di farmi paura con una pistolina
del genere? Non hai avuto buona mira
Yuu- Lo vedremo brutto coglione!!!!!!!!!!!!
Sparò solo il primo proiettile in quanto il contraccolpo
la fece cadere rovinosamente a terra.
Kodja- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
La stanza fu riempita di urla di dolore.
Lei si tirò su, frastornata, cercando a tentoni la
shureiju. Girò appena lo sguardo giusto in tempo per vedere Sanzo che si
gettava contro suo fratello e, sbattendolo a terra, cominciò a prenderlo
violentemente a pugni.
Tremava, non sapeva se associare il motivo alla mano
staccata che riversava sul pavimento oppure alla faccia ormai irriconoscibile
di quello che un tempo era il suo adorato fratello.
Non notò nemmeno Enie che gli correva incontro e la
scuoteva con foga- Alzati Yuu, dobbiamo andarcene di qui
Si ridestò solamente quando la figura di Gojyo si stagliò
sulle altre due riverse sul pavimento. Il mezzo demone afferrò il bonzo
trascinandolo, curiosamente con poca fatica, in piedi- Queste non sono
questioni che si dovrebbero risolvere in famiglia- Pronunciò a bassa voce-
Tanto meno per mano di una ragazza
Kodja- Yuu.. Mei…
Sentì indistinta quella voce disperata che la chiamava. Ne
fu attratta pericolosamente infatti scattò in avanti, ma Enie la trattenne con
forza. La strinse forte e cercò di allontanarla, ma solo con l’aiuto di Sanzo
riuscì a farla camminare.
Non avvertì alcun rumore, solo il sottile suono di una
lama.
Rimase in piedi, stretta tra le braccia di Enie che
versava per lei le lacrime che proprio non le uscivano.
Sentì Gojyo mugugnare qualcosa su un possibile allagamento
sotterraneo e sulla roba da recuperare.
Enie- Ti do una mano- Esclamò mollando la presa.
Ecco, ora era di nuovo sola.
Una mano sopraggiunse scuotendola- Ohi! Non è questo il momento di rammollirsi
idiota
Lei cercò disperatamente i suoi occhi. Aprì leggermente la
bocca ma le parole gli morire sulle labbra.
Lui la strinse forte prima che i singhiozzi silenziosi si
presentassero alla visuale. Le baciò la testa ripetutamente, attendendo.
Dopo pochi minuti spuntarono da un punto sconosciuto anche
gli altri quattro dispersi.
Goku- Dobbiamo uscire di qui, sta per sommergersi tutto
Gojyo- Oh, la scimmia elargisce consigli stupidi! Sai, non
l’avevamo notato, grande perla di saggezza!- Ma voltandosi scorse Hakkai senza
sigilli e Raye penzoloni sulle spalle del demone- Si.. sbrighiamoci va
Meimi, notando quello che doveva essere stato sicuramente
un uomo ora irriconoscibile a terra ebbe un conato di vomito. Si voltò e vomitò
quasi l’intero stomaco.
Enie le fu subito vicino, prendendole la mano.
Meimi- Non penso dovresti sostenermi
Enie- Ma che dici?- Domandò mentre l’aiutava a rialzarsi
Meimi- Ho cercato di uccidere tuo fratello.. l’ho
desiderato con tutte le mie forze
Enie- Quale?- Chiese titubante
Goku- Sato. E’ morto- Disse senza troppi rigiri- Ma le
spiegazioni meglio rimandarle a dopo
Enie- Oh…- Disse solo e nel gruppo calò il silenzio.
Velocemente uscirono e trovarono Hakuryù gia trasformato in jeep e la moto
ancora in perfetto stato.
Gojyo batté forte una mano sulla spalla di Hakkai- Tu stai bene?
Il demone sorrise- Se non è un problema preferirei
rimanere così fino a riprendere completamente le forze
Scosse il capo- Non è un problema per me… per te
piuttosto?
Sorrise- Sai cosa fare in caso io..
Gojyo- Non succederà- Sentenziò subito
Hakkai- No- Socchiuse gli occhi, inarcando le labbra
leggermente verso l’alto.
Meimi- Gojyo, guidi tu Hakuryù?- Saltò sulla moto per poi
far posto a Goku
Il mezzo demone annuì e saltò al posto di guida con Hakkai
accanto.
Enie rimase nel sedile posteriore sostenendo la testa di Raye con delicatezza-
Per favore, fai in fretta- Disse tremando
Gojyo- Ci proverò
Yuu cercò la spalla di Sanzo per sistemarsi sopra essa.
Lui cercò senza ritegno la sua mano e la strinse forte. Entrambi socchiusero gli
occhi.
Era finita.
Quella battaglia aveva trovato finalmente conclusione.
Non avevano perso compagni anche se uno era in serio
pericolo di vita.
Ma… sia lui che lei sapevano entrambi che ben presto
avrebbero dovuto affrontare una differente battaglia… dove ci sarebbero stati,
come minimo, un morto e una ferita.
La cosa ora gravava su di loro in maniera impaziente, estremamente dolorosa.
Yuu allungò una mano e la cinse intorno al bonzo. Cercò il suo collo e gli posò
un delicato bacio, poi alzò leggermente la testa- Ti amo- Fu un lieve sussurrò
cancellato dal rumore della jeep.
Sanzo sospirò e si girò di scatto. Incurante di chiunque lì intorno la baciò
con passione, un bacio che durò per molto, molto tempo.
“Quando ascolterò la nostra canzone danzerò,
quando mangerò quel tempura lo assaporerò con gusto,
quando sentirò il tuo odore nell’aria sorriderò,
quando stringerò il tuo cuscino dormirò serena
…..… Ma se tu non sarai ad un passo da me piangerò, all’infinito, senza fermarmi”
Continua….
Copertina:
Tramonto. Una macchina con a fianco una moto che si allontanano velocemente da un punto sconosciuto. Le vetture sono vicine, come vicini sono i passeggeri.. uniti come fosse il loro ultimo viaggio
Canzoni usate:
Chicane- Stoned
in love
Nickel Back - Someday