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Autore: Solitaire    29/06/2005    9 recensioni
Quando non avevano niente di meglio per cui preoccuparsi, parlavano di inquinamento.
Il mondo non sarebbe certo finito per colpa dell’inquinamento. Lei lo sapeva bene.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Polveri

 

POLVERI

 

 

Il Sole galleggiava appena al di sopra dell’orizzonte. Una sfera schiacciata, gonfia, le dimensioni alterate dall’ottica. Un colore che comprendeva ogni gradazione del rosso e del viola e nulla di giallo.

 

Ogni cosa era una serie di sfumature di luce ed ombra.

 

L’alba trasformava il desolato paesaggio californiano in uno spettacolo d’irreale incanto.

Anche la squallida vegetazione della valle svelava una bellezza che si sarebbe poi dissolta sotto la chiassosa luce del giorno.

 

I suoni erano più squillanti eppure, al tempo stesso, meno fastidiosi.

 

Non faceva freddo né caldo.

 

Il momento più calmo della giornata, insieme al tramonto. Quando la pressione atmosferica su mare e terra si equivaleva, placando il vento, spianando le onde, trasformando l’oceano in una distesa di vetro liquido, del colore del vino e del mercurio, e ancora non si poteva distinguere la linea dove finiva l’acqua ed iniziava il cielo.

 

Un momento di transizione, quando tutto era un po’ una cosa e un po’ l’altra.

Tra caldo e freddo… tra cielo e terra… tra silenzio e frastuono.

 

Tra il mondo della notte e quello del giorno.

 

* * * * * * *

 

Buffy sbadigliò, affacciandosi alla finestra.

 

Il canto di un’allodola faceva vibrare l’aria.

 

(Stamattina è particolarmente bella)

 

Ma ormai era un po’ di tempo che al mattino e alla sera il cielo si tingeva di colori spettacolari. Rossi fiammanti e violacei turbinosi.

Chissà se c’era un motivo.

 

Rimase per un po’ incantata a godersi lo spettacolo, fiutando il profumo della salvia selvatica e del mare.

In momenti come questo, il mondo le sembrava davvero meraviglioso e non le importava il perché fosse così.

 

Si scosse dopo qualche minuto. Voleva sistemare un po’ prima di recarsi al lavoro. La casa era piena di polvere.

Accese la TV, distrattamente. Anche se non l’ascoltava davvero, le piaceva sentirla in sottofondo mentre si occupava delle faccende domestiche.

 

 

… i rilevamenti effettuati mostrano una crescita esponenziale del livello di inquinamento  solido nell’atmosfera, dovuto alla presenza di polveri, o ‘particolato’, cioè dell’insieme di particelle atmosferiche solide e liquide con diametro compreso fra 0,1 e 100 micron…

 

 

Inquinamento?

Avevano tirato fuori di nuovo quest’argomento?

Quando non avevano niente di meglio per cui preoccuparsi, parlavano di inquinamento.

Il mondo non sarebbe certo finito per colpa dell’inquinamento. Lei lo sapeva bene.

 

 

… l’origine di queste particelle può essere naturale (eruzioni vulcaniche, residui sollevati dal vento, incendi di foreste tropicali) o umana.

Essendo componenti solidi o liquidi, le particelle finiscono prima o poi per ricadere al suolo. I tempi di caduta dipendono tuttavia da diversi fattori. Precipitazione, venti e dimensioni delle particelle.

L'aria ritarda la caduta esercitando una forza verso l'alto che è proporzionale al diametro delle particelle. Quelle più piccole possono rimanere nell'aria per molto tempo; alla fine, gli urti casuali e la reciproca attrazione fanno ingrossare le stesse al punto da far loro raggiungere una velocità di caduta sufficiente a farle depositare al suolo…

 

 

* * * * * * *

 

 

“Non entri?” chiese Anya.

 

Xander esitò solo un attimo, poi la seguì.

La domanda di lei era solo una formalità. Stavano di nuovo quasi sempre insieme. Anche ora, dopo avere passato la sera a dare la caccia e ad eliminare una delle tante schifezze che giravano in città, avevano deciso di non tornare ognuno, da solo, nella propria casa.

 

La ragazza si diresse in camera per cambiarsi i vestiti sporchi. Xander accese la radio.

 

 

… proprio l’aumentare delle foreste bruciate artificialmente per ricavare terre coltivabili, soprattutto in Russia, in Africa e nel continente Sud Americano, nonché l’uso sempre maggiore dei combustibili fossili e delle automobili, è la causa principale della quantità di particolato  attualmente presente nell’atmosfera…

 

 

Era stata una sorpresa che Anya avesse scelto di restare fra loro, invece di tornare nel suo mondo. Ma una sorpresa piacevole.

Era bello averla intorno ed era utile. Anche questa sera, il potere di Anya era stato risolutivo.

Non avrebbe dovuto abbandonata, l’anno prima. Aveva sbagliato, come aveva fatto con Cordelia. Era bravo a distruggere, ridurre in polvere speranze e vite. Ma ora sembrava avere una possibilità per rimediare.

Finalmente si rese conto di quello che stava dicendo la voce proveniente dalla radio.

 

 

… le particelle più grandi generalmente raggiungono il suolo in tempi brevi e causano fenomeni di inquinamento su scala molto ristretta. Ma, attualmente, a destare preoccupazione è la crescita dei livelli di polveri di piccolo diametro…

 

 

Xander cercò un canale che trasmettesse musica.

 

Niente più polvere per lui.

 

 

* * * * * * *

 

 

Il vampiro si dissolse con uno sbuffo, inondando di polvere la ragazza che lo aveva trafitto.

 

“Sei brava, Dawn. Davvero brava.” mormorò Buffy, mentre la sorella si voltava verso di lei sorridendo.

 

Questa volta non aveva dovuto minimamente intervenire. Ormai da qualche notte non doveva più intervenire.

Andava bene così.

Si stava ritirando, lasciando il campo a Dawn, ogni giorno un po’ di più. Agognava il giorno in cui la sorella avrebbe preso finalmente del tutto il suo posto.

 

(Presto. Non avere fretta. Sarà presto)

 

Sotto i suoi piedi, la pagina strappata di una qualche rivista.

 

 

… un altro effetto  dovuto alle  polveri atmosferiche è a carico del clima.

Infatti, le particelle fungono da nuclei di aggregazione per il vapore acqueo, favorendo la formazione di nubi e nebbie…

 

 

Buffy osservò il cielo notturno.

Sereno, ma l’aria non era limpida e non si vedevano le stelle.

 

(Mai troppo presto, però)

 

 

* * * * * * *

 

 

Giles osservava Willow.

 

In qualche modo, lei aveva radunato la polvere depositata sui mobili in una sfera evanescente del diametro di una palla da tennis, brillante sotto la luce del giorno, che ora ruotava, formandosi e disfandosi in continui vortici e disegni, sospesa al di sopra della mano tesa della ragazza.

 

Doveva sempre essere tenuta attentamente sotto controllo, ma Giles aveva capito che non avrebbe mai potuto vietarle di usare la magia, come non avrebbe potuto vietarle di respirare senza farla morire. Così, le permetteva quei giochi innocui che costituivano la valvola di sfogo delle sua eccessiva energia.

 

Guardò il giornale aperto sul tavolo davanti a lui, senza badare realmente ai titoli.

Tanto, ormai, erano sempre gli stessi.

 

 

… l’enorme concentrazione di polveri atmosferiche misurate nei rilevamenti non mostra segni di diminuzione…

 

 

Da qualche mese non passava giorno senza che i giornali mettessero in prima pagina articoli di qualche opinionista apocalittico ed il giorno dopo il controarticolo dell’opinionista di parere opposto.

Giles non seguiva troppo i dibattiti. Era una delle tante mode che si esaurivano con il tempo.

 

Il giorno dopo sarebbero ripartiti per l’America.

 

Bene. Aveva una gran voglia di vedere i ragazzi ed il Sole della California.

 

 

… inoltre sono ancora in continuo aumento  le particelle di diametro inferiore a 0,1 micron che, a causa delle dimensioni ridottissime, permangono in sospensione nell’aria per tempi molto lunghi…

 

 

* * * * * * *

 

 

Buffy salì in camera e si sedette sul bordo del letto,  sfiorando la guancia di Spike.

 

“E’ meglio che ti alzi.”

Lui sbatté le palpebre, confuso.

“Forza. E’ tardi.” gli disse dolcemente.

 

Spike annuì senza vera convinzione. Faticava ancora a stare sveglio di giorno, ma faceva del suo meglio per abituarsi.

Dal piano inferiore, la TV trasmetteva con voce stridula.

 

 

… queste polveri possono provocare aggravamenti di malattie asmatiche, aumento di tosse e persino convulsioni, oltre agli effetti tossici diretti sui bronchi e sugli alveoli polmonari…

 

 

Qualche volta Buffy si era scoperta a chiedersi se non rimpiangesse quello che era stato una volta.

Lei no. Non avrebbe potuto amarlo come era prima.

Non voleva ricordare quanto si era sentita sporca e squallida per avere portato avanti una relazione con lui e le volte che aveva pensato di polverizzarlo, proprio perché la faceva sentire così. Prima o poi avrebbe finito per farlo, lo sapeva bene. Era inevitabile. Il giorno in cui si sarebbe sentita più sporca del solito.

Adesso invece era tutto a posto. Tutto giusto.

Ora lui aveva anche trovato un suo equilibrio. Le crisi autolesive (alcune francamente imbarazzanti) diventavano sempre più rare e lui di giorno in giorno appariva sempre più… umano.

Peccato che fra loro non ci fosse più passione, ma almeno ora c’era vero affetto.

 

(Va bene così. La passione fa male. E’ solo quando passa che si comincia a vivere. Quando si spegne il fuoco e resta solo la cenere)

 

 

… il particolato contiene anche alcuni composti mutageni e cancerogeni, come derivati nitro-ossigenati e nitrosammine…

 

 

* * * * * * *

 

 

Le finestre del soggiorno erano spalancate, le tende scostate per fare entrare tutta la luce del primo pomeriggio e tutti avevano cercato di sedersi in modo da essere direttamente sotto quella luce. Tranne Spike, naturalmente, che se ne stava in un angolo all’ombra.

 

Buffy li guardava, felice.

Nuovamente insieme. Tutti quanti. O almeno, tutti quando sarebbe arrivato anche Xander, in ritardo come al solito.

Queste riunioni stavano diventando sempre più frequenti, come lo erano state una volta.

Buffy sorrise malinconicamente fra sé. Ora c’erano Spike e Anya e Dawn. E si ritrovavano in casa sua invece che in biblioteca. Ma c’erano di nuovo Willow e Giles.

Forse le cose sarebbero tornate come ai vecchi tempi.

Anche meglio che ai vecchi tempi.

 

Si alzò per andare a prendere da bere, lanciando un’occhiata infastidita allo schermo televisivo.

 

 

… la cosa che però sta  suscitato maggiore interesse e apprensione è la possibilità che l’eccesso di polveri ultrasottili riduca l’irraggiamento solare…

 

 

Ancora questa storia.

Buffy cominciava a stancarsi. Ormai non si parlava d’altro.

 

 

… in effetti è provato che le polveri atmosferiche diffondono la luce del Sole assorbendola e riemettendola in tutte le direzioni. Il risultato è che una quantità minore di luce raggiunge la superficie della Terra…

 

 

La porta suonò di nuovo.

Xander, finalmente.

Tenne il vassoio con bicchieri e bottiglie in equilibrio su una mano e, con l’altra, aprì la porta senza neanche guardare.

 

“Vieni avanti. E’ aperto.”

 

Qualcosa le fu scagliata contro, una cosa enorme e pesante che la gettò a terra tra bibite rovesciate e suoni tintinnanti di vetri che si rompevano.

Cercò di liberarsi da quel peso morto che la schiacciava.

Lo shock che ebbe nell’accorgersi che la cosa era il cadavere dilaniato di Xander fu subito cancellato da quello che provò nel rendersi conto che sulla soglia, sotto il Sole quasi allo zenith, erano apparsi parecchi vampiri.

Uno di loro, quello che le aveva scagliato addosso il corpo, quello che lei aveva sbadatamente invitato credendolo Xander, era entrato in casa.

Non fece neppure il tentativo di reagire. Lo stupore le aveva completamente annullato la ragione. I vampiri non stavano al Sole. Non lo avevano mai fatto. Questa era la regola. Le regole non potevano essere infrante.

 

(Non è giusto)

 

Neppure si accorse del vampiro che, con una rivoltella munita di silenziatore (sempre meglio evitare rumori inutili), le sparò quattro colpi nel torace poi, giusto per prudenza, si chinò su di lei e, con un gesto quasi gentile, le torse il collo.

Subito dopo, riservò lo stesso trattamento a Dawn.

A quel punto la barriera alla porta svanì ed entrarono anche gli altri vampiri.

 

 

… sembra invece del tutto infondata l’idea che le polveri si comportino da schermo selettivo, impedendo quindi l’arrivo di particolari lunghezze d’onda.

L’ipotesi aveva inizialmente creato qualche allarme, perché la fotosintesi vegetale è attivata solo da determinate frequenze luminose…

 

 

Lo stupore demente che aveva annichilito il cervello della cacciatrice aveva avuto lo stesso effetto anche sui suoi amici. Non ce ne fu uno che tentò un gesto di difesa. Morirono tutti senza protestare.

 

Simon, il vampiro che aveva guidato l’attacco, si era fatto da parte, limitandosi ad osservare. Aveva ucciso la cacciatrice e la cacciatrice in rodaggio. Poteva accontentarsi. Poi trovava affascinante studiare come sorpresa ed imprevisto riuscissero a disattivare, almeno per un po’, anche il più basilare istinto di sopravvivenza.

Solo il biondo traditore non sembrò affatto meravigliato, anche se neppure lui fece qualcosa per reagire.

E la ragazza con i capelli rossi, che si mise a balbettare qualcosa prima di essere squartata. Qualcosa su anelli e gemme prodotti in serie.

 

 

… questo fenomeno determinava un tempo solo una transitoria diminuzione della visibilità a livello locale. Con l’aumento della quantità di polveri sottili e ultrasottili, l’effetto si è però attualmente esteso a livello globale…

 

 

Tutto finito, in pochi minuti.

Gli assalitori cominciarono ad uscire dalla casa.

Simon stava per seguire gli altri, ma fu distratto dalla voce proveniente dal televisore. Si attardò qualche minuto ad ascoltare le ultime frasi della trasmissione con un certo divertito interesse.

 

 

… tuttavia, la riduzione della luce non è tanto consistente da avere un effetto collaterale concreto sulla vita terrestre. La fotosintesi vegetale non ha mostrato alcun livello di diminuzione né si è rilevato, finora, una variazione fisiologica o comportamentale nella vita animale e batterica…

 

 

Oddio, non era proprio così.

Un effetto, almeno uno, c’era stato.

 

A quanto pareva, nessuno nel gruppo della cacciatrice si era premurato di seguire le notizie. O, magari, lo avevano anche fatto ma non erano stati in grado di valutare le conseguenze.

Che fortuna che lui non fosse così limitato. In fondo, nella sua vita precedente, era stato un docente di ecologia fisica.

 

Spense il televisore ed uscì, sotto la gloriosa luce del Sole.

 

Sarebbe stato interessante relazionare ora i suoi ex-colleghi sulla vera efficacia delle troppe polveri atmosferiche nel filtrare la luce solare.

Peccato non poterlo fare.

 

Ma, tanto, gli effetti a lungo termine li avrebbero presto visti tutti.

 

 

 

Fine

 

 

  
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