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Autore: Angel TR    02/01/2010    2 recensioni
Per Mimi Force il giorno del suo matrimonio doveva essere stupendo.
Sfortunatamente, non aveva fatto i conti con i problemi che
sarebbero potuti essere in quel giorno così perfetto.
***Ma ben presto, Mimi si rese conto che non era Schuyler che l'aveva svegliata, bensì sua "madre", Trinity Burden Force, con la dichiarazione più spettacolarmente volgare che Mimi le avesse mai sentito dire:
:-Guardami, Charles! Sembro una stronzissima balena!-
***
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Force Legacy'
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My Wedding Day~

Mimi Force sbarrò gli occhi e si ritrovò a fissare il soffitto della sua camera da letto. Digrignò i denti e scalciò via le coperte, ringhiando. Era stata svegliata in un modo orribile dall'ultima persona di cui voleva sentire la voce. Schuyler Van Alen.
Perchè diavolo quella piccola sgorbia doveva stare ancora in casa sua e perchè cavolo doveva partecipare al suo matrimonio?
:-Dove cappero sono le mie scarpe?- Stava dicendo la sgorbietta. Ma ben presto, Mimi si rese conto che non era Schuyler che l'aveva svegliata, bensì sua "madre", Trinity Burden Force, con la dichiarazione più spettacolarmente volgare che Mimi le avesse mai sentito dire:
:-Guardami, Charles! Sembro una stronzissima balena!- Nel momento in cui la giovane Force scattò dal letto, il ricordo della sera precedente le invase la mente. Aveva lasciato Jack, il suo gemello, perchè, com'era da tradizione, lui non doveva vederla vestita da sposa.
Gettò uno sguardo al grande orologio in cristalli appeso alla parete. Le 7.30 e la sposa ancora doveva prepararsi. Ma nessuno si era preso la briga di svegliarla con decenza? Con una cosa del tipo...
:-Chi è?- Rispose Schuyler timidamente al citofono. :-Ah! Sì...la sposa sta dormendo...credo.- Mimi spalancò la porta di camera sua.
:-Che c'è?- Abbaiò e afferrò la cornetta del citofono. :-Sì? Colazione in camera? Da chi? Da chi la colazione, idiota!?- Mimi pigiò il dito sul pulsante del citofono e ritornò in camera sua, sbattendo la porta dietro le spalle...Con una cosa del tipo colazione in camera. Peccato che lei fosse già sveglia.
Finalmente arrivò il cameriere con il vassoio su cui vi erano disposte varie meraviglie per il palato. Mimi gongolò felice: Jack si era ricordato che lei amava la colazione a letto!
Afferrò il vassoio saldamente e lo trasse a sé, facendo barcollare il povero malcapitato del cameriere. Senza nemmeno dire "Grazie", la giovane Force iniziò a spazzolarsi i biscotti al cioccolato, bigné alla crema, una squisitezza francese e s'ingollò il cappuccino tutto d'un sorso. Si sentì molto meglio.
Balzò dal letto e spalancò la porta, facendo cadere Schuyler che si era intoppata l'orlo del vestito nell'uscio della porta, ma lei non le badò.
Saettò nel salotto e, appena la madre la vide, lanciò un urletto.
:-Mimi! Già sveglia?- Mimi assottigliò lo sguardo.
:-Che succede?-
:-Niente!- Rispose Trinity, con tono nervoso, avvitandosi meglio l'abito. Straaap. La cucitura saltò e lei urlò furiosa, agitando le braccia.
:-Di quante taglie è più piccolo, eh?- Trinity si voltò lentamente verso di lei e, con un sorriso conciliatore, mormorò
:-Di una, cara!- Chiunque avesse visto Mimi, si sarebbe spaventato. Infatti, il nervo della fronte pulsava in modo pericoloso e le mani stringevano convulsamente la maniglia d'oro massiccio. Mimi Force era molto arrabbiata.
:-Trinity...Burden...Force...io...ti...ammazzo!- Ringhiò con voce assassina, digrignando i denti e staccando la maniglia dalla porta, che agitò pericolosamente davanti alla vampira. Quella sbarrò gli occhi e si parò le mani davanti, come a difendersi dalla furia di Mimi.
:-C-calmati, Mimi cara! Va tutto bene! Ho qui un altro vestito...- Fece, nervosamente, rovistando nell'armadio :-Dov'è?- La voce diventò improvvisamente stridula :-E-eccolo! Guarda qui!- Tirò fuori un vestito rosso, lo stesso che aveva usato per il Ballo del Quattrocento.
Mimi inarcò un sopracciglio. Trinity, per il matrimonio, aveva chiamato uno stuolo di stilisti per farsi consigliare un'abito da mettere e, adesso, voleva farle credere che avrebbe messo quel coso? Voleva dargliela a bere così? Si sbagliava.
:-Lo hai già messo per il Ballo.- Disse monotonamente. La madre scosse l'abito.
:-Ma...no! Certo che no!- Era sempre più nervosa. Mimi la fissò, puntando gli occhi verdi sulla maschera conciliante e stupidamente felice di Trinity.
:-Dov'è il mio abito?- Sotto le varie abbronzature del Mare dei Caraibi, Trinity diventò di un pallore mortale, facendo insospettire ancora di più la sposa. Mimi avanzò.
:-Dov'è il mio abito?- Ripeté, con tono minaccioso. La madre indietreggiò, sorridendole.
:-S-sta arrivando!- Esclamò. Fu la classica goccia che fece traboccare il vaso.
:-Sono le 7.30! Siamo in ritardo totale! Io non ho il mio vestito e tu hai appena stracciato il tuo! Non hai un...un...merda! Questo è il mio matrimonio e non permetterò a voi di rovinarlo!- Sfuriò.
:-Mimi?- Lei si voltò e fissò Schuyler con una luce furiosa negli occhi. :-E'arrivato l'abito. Ma...forse...hanno sbagliato...sai...- Mimi le puntò un dito contro.
:-Tu, uccello del malaugurio, dammi l'abito e vai via!- Schuyler abbassò il capo e filò a prendere lo scatolone che conteneva il vestito. :-Finalmente!- Sospirò Mimi. :-Dove sono i parrucchieri? E i truccatori? Charles!- Chiamò a gran voce. Si era accorta che la casa era infestata dai preparativi ma non c'era ombra di uno stilista indaffarato che le era venuto contro.
:-Ehm...sono bloccati nel traffico.-
:-Che cosa?- Ululò Mimi, guardando di sbieco Trinity. Si accasciò sul divano di pelle ricoperto dagli scatoloni e sbuffò. :-Non doveva essere così!-

Un'ora dopo, Mimi era avvolta nell'accappatoio -con i capelli anch'essi avvolti in un'asciugamano- e aspettava. Il citofono bussò di nuovo e Schuyler entrò annunciando l'arrivo degli stilisti. Mimi scattò in piedi e batté le mani, contagiando anche la madre, malcapitata su cui la bionda aveva riversato tutto il suo rancore.
Alla fine, aveva indossato il vestito rosso del Ballo, abbinandolo alle scarpe del matrimonio, uscendone fuori con un cenno d'assenso molto seccato da parte della giovane Force.
:-Sono arrivati! Sono arrivati!- Chiocciò, felice. Mimi la fulminò con uno sguardo.
:-Me ne sono accorta, non sono mica scema!- Aprì la porta e li accolse con un ringhio :-Siete in ritardo mortale! E'colpa vostra se faccio tardi! Su! Muovetevi, in fretta!- Gli stilisti sciamarono subito nella camera da letto della ragazza, con gesti smaniosi e indaffarati, iniziarono ad asciugare i capelli di Mimi, mentre gli estetisti più rinomati del mondo le ricoprivano le unghie con uno strato di smalto trasparente, per poi ricalcare delicatamente le punte con un bianco acceso brillantinato. Il distacco tra bianco e rosa fu nascosto da varie perline d'argento.
I capelli furono arricciati alle punte, stirati dalla radice, tirati, phonati e più di una volta, Mimi strillò, imprecando contro un parrucchiere. Poi, furono alzati in alto, scoprendo la nuca, e li fermarono con dei fermagli a forma di fiorellini minuscoli placcati d'argento. Il ciuffo fu scalato, sfilzato in modo che le sfiorasse l'occhio senza coprirlo. Un lavoro perfetto, che sarebbe stato ben presto stampato sulle prime pagine delle riviste d'alta moda.
Gli occhi furono risaltati dalla matita rosa, poi da uno strato di ombretto in polvere argenteo corsparso da minuscoli brillantini che catturavano il riflesso dei raggi solari. Il viso fu ricoperto da un fard naturale, che nascondeva le impurità della pelle, mentre altri due estetisti ricalcavano le labbra con un il gloss dal costo di tre zeri.
Era un trucco che sottolineava la sua bellezza eterea. Un profumo dalle note floreali, morbide e sensuali, fu spruzzato su tutto il corpo, dopo aver spalmato per bene una crema tonificante.
Mimi Force sarebbe anche potuta scendere con l'accappatoio e affrontare milioni di fotografi, avrebbe fatto scena comunque.
:-Foto!- Ordinò. Si controllò, sia allo specchio che alla foto e non poté evitare ad un sorriso di spuntare sulle sue labbra. :-Sì...potete andare.- Gli stilisti uscirono fuori dalla casa, asciugandosi la fronte con il dorso della mano. Una cameriera entrò nella camera, portando con sé il vestito.
Mimi si liberò dell'accappatoio, aprì lo scatolone bianco e...
:-Ma non è quello che volevo!- Strillò, lasciando andare l'abito, che ricadde sul bordo dello scatolo. Schuyler si precipitò nella stanza, con il telefono già all'orecchio.
:-Il vestito è sbagliato...sì...purtroppo. Ah, no? Ma noi pensavamo...no, ma noi abbiamo ordinato...sì...- Troppo timida e cortese per i gusti di Mimi. Afferrò il telefono e urlò
:-Stupido deficente! Come diamine hai fatto a sbagliare?!? Io ti denuncio!-
:-Mimi? Sono le 8.30. Tra due ore inizia la cerimonia...- Disse piano Schuyler. Mimi si girò contro di lei.
:-Tu! Tu hai rovinato tutto! Tu hai deviato la consegna dell'abito! Brutta sgorbia!- Schuyler indietreggiò, scuotendo il capo.
:-No! Cosa stai dicendo? Io non ho fatto proprio niente!- Rispose flebilmente. Mimi avanzò furiosa verso di lei.
:-Sì, invece!- La porta si spalancò e Charles Force fece capolino, elegantissimo nello smoking nero.
:-Vado a prenderlo. Tu, aspettami.- Per tutto il tempo che il padre fu via, Mimi andò avanti e indietro per la stanza.
Passò un'ora. Le 9.30. Schuyler si mordeva il labbro, nervosa, quando, finalmente, la porta si aprì di nuovo e un Charles con un nervo scoperto, avanzò.
:-Il vestito è arrivato. Stupidi inefficienti...- Borbottò. La bionda si fermò.
:-Davvero?- Charles portò la valigia in pelle bianca con rifiniture dorate e lo posizionò sul letto. Mimi batté le mani, entusiasta. :-Finalmente!- Esclamò, poi l'aprì.
:-Sì, è questo.- Dichiarò. Il corpetto era rigido, bianco puro, ricamato con roselline, stringeva alla vita, sottolineando il vitino di vespa di Mimi, e si allargava in tantissime balze di seta. Lo strascico era lungo quattro metri.
La cameriera l'aiutò ad indossarlo, poi filò via dalla stanza, quasi di corsa. Mimi infilò i decollété Chanel, e si alzò. Finalmente, la sposa era pronta.
:-Charles! Trinity! Schuyler! Sono pronta! Andiamo!- L'intera famiglia Force uscì dal palazzo, e fu accolta da uno stormo di giornalisti che scattavano foto all'impazzata e scrivevano articoli. Mimi sfilava tra i fotografi, ma la mente era al fratello. Stavano per compiere un passo...che li avrebbe finalmente legati, nel mondo vampiro come in quello umano.

Arrivò alla chiesa e, seguendo il ritmo della marcia nuziale, s'incamminò verso Jack Force, Abbadon, suo gemello per sempre.


Angolo Autrice
Ho pensato di concludere la serie sfortunata di eventi in un modo romaaantico xD Dato che la De La Cruz non descrive il matrimonio nel terzo libro -forse lo farà nel quarto- io scriveggio ù.ù Vai MimixD Schuyler fa la messaggera xD Poverina, costretta a servire Mimi xD
Dai, dai, gente, popolate la sezione!*ò*

  
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