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Autore: _eLiSa95    08/01/2010    0 recensioni
Ciao a tutti! Spero che vi piaccia questa mia Kessy e che la leggerete con piacere ^^
A volte mi chiedo se nella mia vita ci sarà mai un momento in cui tutto per me sarà chiaro e facile, in cui la strada davanti a me sarà dritta, semplice e priva di domande senza risposte, a volte mi chiedo se ci sarà mai un momento in cui saprò esattamente cosa fare, cosa dire... chi amare ....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innanzitutto vi chiedo umilmente perdono per il mio immane ritardo nel postare ^^'' ...in mia difesa posso solo dirvi che tra feste e pigrizia il tempo di aggiornare mi è mancato e l' ispirazione totalmente assente non ha certo velocizzato i tempi. comunque vi avviso che questo capitolo non mi convince molto, mi piace l' idea ma non mi piace come è venuto fuori non so perchè... fatemi sapere che ne pensate voi e come posso migliorarlo, comunque non sono qui per annoiarvi quindi adesso vi lascio alla lettura di questo capitolo! ^^ grazie della visita!! ^^ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La vita mi aveva insegnato a non fidarmi di nessuno, a tenere gli occhi aperti, sempre asciutti, a dubitare anche di chi mi amava e più sete d' affetto avevo, più mi sembrava d' essere in un immenso deserto dove bere era impossibile. E adesso che l' acqua pura e cristallina quasi mi sommerge, la sete è solo un ricordo, una cicatrice, perchè di tutti gli insegnamenti infami della mia vita rimangono solo cicatrici da mostrare fiera, fiera di aver guarito la ferita che il mio passato sembrava avermi impresso col fuoco. La quotidianità adesso è ridere, star bene, essere felice, la quotidianità è lui, la cura più bella alle mie ferite. Una cura grazie alla quale sono cambiata molto, mi sento un' altra persona, eppure mi sento splendidamente me stessa come mai prima d' ora. "C' è posta per te Jessi!", la sua voce calda mi estraniò dai miei pensieri, "E' Sarah." continuò dandomi la lettera, senza darle troppo peso, continuando a guardare l' altra posta, solo dopo alcuni attimi si rese conto di ciò che aveva appena detto e alzò subito lo sguardo per trovare i miei occhi. "Allora oggi è il grande giorno!" gli risposi con un gran sorriso e dopo qualche secondo un bel sorriso pulito e bianchissimo mi si stagliò davanti agli occhi. Aspettavamo da un mese l' assegno di Sarah perchè quella somma, aggiunta ai risparmi di Kyle e agli assegni precedenti, ci avrebbe permesso di arredare le stanze principali della casa. Avevamo provato più volte a cercare un lavoro, ma tutti pretendevano almeno un diploma, come spiegargli che vivendo rinchiusi in una vasca è un po' difficile andare a scuola?. Nicole ci aveva proposto più volte di accettare i suoi soldi, ma avevamo sempre preferito farlo con le nostre forze, accontentandoci di pareti ancora da dipingere e scatole appostate a mo' di tavolini, era ben altro a dare quella bellezza alla casa, a renderla il posto che amiamo di più. In meno di venti minuti eravamo già fuori dalla porta e ad accoglierci c' era un sole raggiante e caldo come nelle più belle giornate d' estate, che ci accompagnò lungo tutto il nostro grande tragitto. Stavolta toccava a me guidare la moto, Kyle non me lo voleva mai far fare... chissà perchè!. "Rallenta! Il passaggio a livello si sta chiudendo non vedi??" "Appunto!" gli risposi ridendo "Sempre la solita!" "Fifone!" gli gridai prima di trascinarlo in una bella risata, poi il traffico di quella lunga strada dopo i binari del treno mi costrinse a rallantare. Arrivammo davanti al grande negozio dopo mezz' ora e subito cominciai a guardare ogni singola cosa esposta, mentre Kyle mi seguiva come un povero maritino che non sa neanche cosa ci fa in un negozio del genere. "Kyle! Guarda che bello questo soggiorno! Ti piace?" gli chiesi tentando di renderlo partecipe per non farlo annoiare troppo, ma nessuno mi rispose. "Allora?!" strillai infastidita girandomi, lo vidi imbambolato a guardare chissà che cosa, completamente estraniato dal mondo, ma con un sorriso amabile che gli illuminava il viso. "...Quanti bambini vuoi, amore?" mi chiese con tono caldo, dolce e tranquillo, come se avesse chiesto la cosa più normale del mondo, poi si girò verso me sfoderando uno dei suoi sorrisi mozzafiato, gli occhi gli brillavano. Solo in quel momento mi accorsi che pochi secondi fa stava guardando una piccola famiglia dietro di lui: padre, madre, un bambino in mezzo a loro che teneva strette le loro mani, e una bambina tenera in braccio alla sua mamma; mi si scaldò il cuore. La mamma posò un bacio delicato sulla fronte della piccola e sorrise dolcemente. Mi sembrò di sentire in quell' attimo tutto l' affetto che quella donna riuscì ad esprimere in un solo gesto, senza dir niente, c' era solo silenzio, eppure quel magico silenzio parlava con le parole più belle, le diceva quanto le voleva bene più di come ogni altra inutile parola avrebbe fatto. Riposai lo sguardo su di lui e lo guardai meravigliata come forse non avevo fatto mai, non riuscivo a dir niente, speravo che il mio silenzio avesse lo stesso meraviglioso potere di quello della donna. "Posso aiutarvi?" mi interruppe un impiegato proprio mentre stavo per rispondergli, "...No..." gli dissi passivamente non prestandogli nemmeno la minima attenzione, nemmeno lo guardai, lo sguardo era rapito da Kyle, nella mente i pensieri viaggiavano lenti, sommersi dalla dolcezza di quelle parole. "No, aspetti un secondo, secondo me questo soggiorno va bene, Jessi perchè non lo prendiamo? Hai detto che piaceva anche a te..." disse invece Kyle ben più cordiale, "...Si hai ragione... prendiamolo, piace anche a me" risposi con la voce impastata e imbarazzata, poi spostai lo sguardo a terra. "Bene, vi faccio vedere altro?" "Si grazie" gli rispose Kyle. In tre ore avevamo già comprato anche il bagno e la camera da letto, ce li avrebbero consegnate entro la prossima settimana, adesso eravamo pronti ad andare. "Stavolta guido io!", mi disse aspettandosi una risposta a tono, ma non io riuscì a ribattere, riuscì solo a sorridergli sognante. "Dai, mettiti il casco." continuò con tono più dolce, aveva già capito. "Mettilo tu! Tanto alla velocità con cui andrai non ne avrò bisogno!" dissi tornando per un istante la rompiscatole punzecchiante di sempre. Dopo essersi messo il casco mi riservò un piccolo sorriso, poi mise in moto, mi fece salire e cominciammo ad andare. "Vuoi davvero una famiglia... con me?" gli chiesi incerta a bassa voce, e tra il rumore forte del vento la mia voce risultò solo un timido sussurro. "Certo." Mi strinsi forte a lui come una bambina che ha paura di cadere dalla moto, poi gli dissi piano: "...Tanti amore, voglio tanti bambini". Stavo tremando. "Anche io" disse subito, mentre i suoi battiti sembravano impazziti almeno quanto i miei e il loro amabile rumore superava di gran lunga quello del traffico, le strade erano deserte. "Si sta chiudendo il passaggio a livello, sbrigati!... Ah già... tu sei il fifone che non accellera mai! l' avevo dimenticato!" ritornai a prenderlo in giro come se nulla fosse accaduto, mentre invece non avevo ancora smesso di tremare come una foglia. In risposta ricevetti la velocità più alta che avessi mai provato, non ero mai andata tanto veloce prima, tanto veloce da non riuscire ad' aprire gli occhi, tanto veloce da farmi rabbrividire... e forse spaventare. "Ok, adesso rallenta, qui non è tanto sicuro..." gli dissi. "Ora chi è la fifona??" disse accellerando al massimo, con un sorriso spensierato che gli illuminava il volto. "Dai Kyle sul serio... c' è una curva lì in fondo..." In risposta ricevetti solo uno strano silenzio. "Kyle?" "Ok, ma freno solo se mi dici che mi ami" disse cambiando totalmente espressione. Come le stelle amano la loro luna, come i girasoli amano il loro sole. Infinatamente ti amo. "...Si si" dissi superficiale, "ma ora rallenta". "E che non mi dimenticherai mai" disse mentre il suo sorriso scompariva dal suo viso. "...Mai Kyle... ma va tutto bene?" "E se mi dai un bacio". Mi avvicinai al suo collo e gli diedi un dolce bacio. "Ora rallenta però." "Mi levi il casco? Mi da fastidio, mettilo tu." mi disse con voce tremante. "Si, ma adesso rallenta." dissi impaurita, "Va tutto bene Kyle?" continuai preoccupata dopo aver messo il casco. "...Perdonami" "Per cosa?" Kyle non mi rispose, continuò a mantenere la velocità, mentre la curva si avvicinava, mi strinse forte la mano, i suoi battiti aumentarono. "Per cosa, Kyle??... Rallenta!" dissi accorgendomi della curva che ora era diventata davvero troppo vicina. Ricordo solo di aver sbattuto contro l' asfalto nero. Il dolore delle ossa lesionate e doloranti passò in secondo piano, si annebbiò, così come la lucidità e tutti i miei sensi. L' odore nauseante del mio sangue divenne pallido, mentre una spaventosa ma stranamente piacevole sensazione di pace nera mi inghiottiva lentamente senza che avessi la forza di fare qualcosa per contrastarla. Chiusi gli occhi e rimasi tra incoscienza e realtà per alcuni terrorizzanti, ma rilassanti minuti, il mio battito era lento come il respiro, quella terribile tranquillità mi avvolgeva in un silenzio, in una pace profonda, nera, disumana, perfetta e la voglia di lottare per svegliarmi annegò tra quell' amabile calma.
  
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