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Autore: stellysisley    08/01/2010    7 recensioni
[BALTO] I pensieri di Balto da quando scorge Jenna nella folla alla corsa delle slitte... un colpo di fulmine, e allo stesso tempo la paura di non essere all'altezza di lei, così bella e all'apparenza così diversa da lui...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It looked like any other day


Sembrava un giorno come un altro.

Certo, c'era la corsa, l'evento che ogni volta aspettavo con ansia e per il quale ogni volta sgattaiolavo in città e mi intrufolavo nella folla per vedere il rush finale, covando la segreta, utopica, ma sempre viva speranza di essere io, un giorno, a tagliare il traguardo per primo con la mia squadra.

Ma a parte questo, non c'era nulla di strano o particolare.

Nulla che lasciasse presagire ciò che poi sarebbe successo.

Nulla che lasciasse intendere che quel giorno mi sarei innamorato.

Me ne stavo lì, ad aspettare l'arrivo della slitta vincitrice, quando ad un tratto sentii una bambina chiamare un nome e, istintivamente, mi girai.

E ti vidi.

Tu, la creatura più bella che mai avesse attraversato il mio campo visivo.

Al tuo confronto, persino l'aurora boreale perdeva in splendore.

Bene, quel nome non mi si è più cancellato dalla mente, né tantomeno dal cuore.

Jenna.

Un nome destinato ad avere per me lo stesso effetto di un fuoco caldo dopo il freddo pungente della neve.

Ammetto che, quando mi sono lanciato sulla pista per recuperare il cappello sfuggito alla tua padroncina, l'ho fatto anche per farmi notare da te.

Che ci vuoi fare, siamo esibizionisti, noi maschi, anche se è difficile farcelo ammettere.

E poi mi sono ritrovato davanti a te... caspita, quant'eri bella!

Mi era già capitato di vederti, per strada, così come tu avevi visto me: del resto, Nome è una città piccola, ci si conosce tutti, almeno di vista.

Questa volta, però, era diverso: mi avevi colpito come un fulmine e io già sapevo che non avrei potuto mai dimenticarti.

Ma proprio quando sembrava che avremmo potuto trascorrere un po' di tempo insieme, ecco arrivare il padre della tua padroncina e cacciarmi via con il solito pregiudizio.

E' mezzo lupo.”.

Ah già, è vero, quasi me l'ero dimenticato... erano quasi ventiquattr'ore che nessuno me lo ripeteva.

A completare il danno, a te si è avvicinato Steele... che sarà anche il cane più veloce della città e il più ammirato, ma è anche l'essere più borioso e perfido che io conosca e, sinceramente, solo pensarti con lui mi fa scendere nel cuore una profonda tristezza e una rabbia cieca.

Non sembravi affatto contenta delle sue attenzioni, ma non sono rimasto lì a guardare, mi faceva troppo male.

Ma ormai ero segnato, destinato a perdere la testa ogni volta che il tuo ricordo mi avesse attraversato la mente, ogni volta che qualcuno o qualcosa lo avesse evocato... com'è successo poco dopo, quando sono andato letteralmente a sbattere contro di te, che camminavi tranquilla.

Ops.

Poi, ovviamente, non sono riuscito a formulare una frase di senso compiuto... del resto, non ha senso che qualcuno ti piombi addosso mentre cammini, solo perché ha sentito fare il tuo nome e si è messo a correre come un forsennato pur di rivederti.

Per completare l'opera, non appena ti sei girata io sono sparito.

Devi aver pensato che sono completamente matto.

La verità è che non ci capivo più nulla nemmeno io... sentivo questa forza nuova irrompere dentro di me, ma ne ero anche spaventato... quante probabilità aveva di finire bene?

Tu sei un husky purosangue, io un mezzo lupo che vive ai confini della città, giudicato ed evitato da tutti, in bilico tra due mondi.

A dimostrarlo, mentre tornavo a casa ho litigato di nuovo con Steele e la sua banda, che mi hanno provocato e, quando ormai ero fuori dal paese, un branco di lupi ha ululato al mio passaggio, per richiamare la mia attenzione, ma io li ho evitati.

I cani mi evitano, quando io vorrei essere uno di loro, mentre i lupi mi vorrebbero con loro, ma io non voglio unirmi a loro. Vivo in un limbo, in precario equilibrio, da quando ho memoria.

In definitiva, non so chi sono.

Come potresti amare uno che non sa nemmeno chi è?

Così, ho cercato di ripetermi che tu non fai per me, che ti rovinerei solo la vita mostrandoti le mie attenzioni, che ne uscirei deluso un altra volta, per aver osato, di nuovo, sfidare l'ordine delle cose.

Ci ho provato, credimi.

Tuttavia, non ci ho messo molto per rendermi conto che quando il cuore desidera disperatamente qualcosa, quando ha trovato la sua strada, quando ha deciso che la seguirà nonostante tutti i rischi, allora il cervello può anche parlare all'infinito, ma non riuscirà a far cambiare idea al cuore.

Così, anche grazie ad una lavata di testa di Boris, mi sono convinto.

Vengo da te.

Sfido di nuovo l'ordine delle cose, perchè ho capito che ognuno di noi ha il diritto di lottare per qualcosa in cui crede davvero.

Se non lottassimo, se non credessimo in nulla, vivremmo invano... ed è ora che io cominci a credere nei miei sogni e faccia qualcosa per uscire dal limbo.

Questa volta rischio tutto e lo faccio per quello che, in un giorno come un altro, mi è apparso come la luce che avrebbe dato una svolta alla mia vita.

Lo faccio per te, che mi hai dato una scossa solo attraversando il mio cammino... e io non sono nessuno per ignorare i dettami del mio cuore.



Angolo autrice

Sapete com'è, no? Una pensa al capitolo che dovrebbe finire di un'altra fanfiction e invece la sua ispirazione decide che quel giorno ha voglia di cambiare aria... così prende in mano lei il timone e porta la barca in altre acque...

Questa one-shot è scaturita così, all'improvviso. C'è da dire che io amo il cartone di “Balto” sin da quando ero piccolina...quindi, forse, che prima o poi finissi per scriverci una one-shot era destino.

Spero che chi ha letto abbia gradito...

Kisses,

* Stelly *


   
 
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