Film > Titanic
Ricorda la storia  |      
Autore: AddyOswald    17/01/2010    5 recensioni
Correva l'anno 1915, era un pomeriggio abbastanza caldo per l'inizio della primavera, indossavo il mio sopprabito color panna e con occhi poco interessati osservavo la folla ecclamare per il ritorno della nave che era affondata un anno prima. Era passato un anno da quando il Titanic era affondato, un anno da quando il mio cuore era stato perduto nel mare assieme all'uomo che amavo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Correva l'anno 1915, era un pomeriggio abbastanza caldo per l'inizio della primavera, indossavo il mio sopprabito color panna e con occhi poco interessati osservavo la folla ecclamare per il ritorno della nave che era affondata un anno prima.
Era passato un anno da quando il Titanic era affondato, un anno da quando il mio cuore era stato perduto nel mare assieme all'uomo che amavo.
L'euforismo della gente, le corse per imbarcare i bagagli, lo stupore negli occhi dei bambini.. Tutto mi sembrava così famigliare.
Finalmente ebbi il coraggio di alzare lo sguardo e guardare la nave.
La voragine che avevo nel petto si riempì di ricordi.
Chiudendo gli occhi potevo sentire ancora le grida disperate delle persone che in qualsiasi angolo della nave cercavano un'ultima speranza, per poi precipitare senza scampo in mare.
Tutto era stato ricostruito, avevano ricreato una nave uguale al Titanic, gli avevano dato anche lo stesso nome.
L'unica cosa che era cambiata era che ora le scialuppe di salvataggio erano a sufficenza per tutti i passeggieri.
Mossi i miei primi passi verso la nave, annoiata e triste esattamente come l'anno prima.
Il mio futuro marito (ci saremmo sposati sulla nave) mi prese a braccietto e mi condusse all'entrata.
Tutte le persone presenti sapevano dell'avventura del Titanic, ancora perso fra l'oceano Atlantico, ma solo io potevo sapere come era veramente andata.
Solo io avevo vissuto quell'esperienza in prima persona.
Inspirai un attimo e sentii l'odore della vernice fresca.
Colui che aveva creato una nave a immagine e somiglianza del Titanic si chiamava Jack Montgomery.
Ero curiosa di conoscere quell'uomo, se era vero che aveva progettato quella nave voleva dire che anche lui aveva fatto parte di quel traumatico viaggio.
Lasciai i miei bagagli nella mia cabina, era molto spaziosa, ma ormai sapevo aspettarmi di tutto dalla prima classe.
Non so per quale futile motivo volevo girare dassola per il Titanic, sinceramente non sapevo nemmeno il motivo per cui avevo voluto salire su quella nave.
Avrei dovuto scappare da quel ricordo, rifugiarmi nella mia nuova vita dove nessuno sapeva da dove venivo.
E invece, mi ero concessa alla possibilità di rivivere quell'esperienza..Ma cosa aspettavo veramente di trovarmi?
Avevo avuto la fortuna di trovare un angelo pronto a salvarmi una volta, non sarebbe accaduto di nuovo.
I colori delle pareti, del pavimento e di tutti gli altri rivestimenti della nave erano identici a quelli dell'originale, ma oltre questo non sentivo la sensazione di trovarmi a casa che ero riuscita a trovare l'anno prima.
Mi poggiai sul bordo della nave, proprio li dove un tempo che mi pareva sempre più lontano avevo conosciuto il mio salvatore.
Lui che non solo mi aveva salvato dall'acqua impazzita, ma anche dalla prigione in cui mi trovavo, dalla sensazione di inadeguatezza che sentivo.
Non che adesso le cose fossero cambiate, ma era bello poter dire di aver toccato il cielo con un dito almeno una volta.
Mi porsi sulla ringhiera e per un attimo mi sembrò di riprovare quella voglia di farla finita.
E mi girai per guardare se ci fosse lui accanto a me, pronto a dirmi che se io mi fossi buttata lui si sarebbe buttato con me.
Ma quella volta non c'era nessuno.
Eppure l'istinto vinceva sulla ragione.




-Cara, ti ho cercata dappertutto- mi voltai al suono della voce di Darwin, il mio futuro marito.
-Scusami, ero venuta a prendere un po' di aria.
Darwin sarebbe piaciuto a mia madre, se solo l'avessi più sentita.
Avevo perso i contatti con lei da quando ero arrivata a New York, ero sola, per me non era un bel periodo, ogni giorno mi sembrava di non farcela.
Eppure a lui avevo fatto una promessa.
Dovevo andare avanti, vivere ed essere felice.
Quella promessa era l'unica cosa che mi legava ancora in vita.
-D'accordo, ma ora vieni. Mio padre ci vuole far conoscere il capitano e il progettatore della nave.
Sorrisi e lo presi a braccietto.
Le scene che si susseguivano erano tutte così famigliari, come quella che avevo visto al porto, ma dentro di me la voragine che sentivo si allargava sempre di più.
Cosa mi ero aspettata di trovare salendo su quella nave?
Due camerieri ci aprirono le porte del grande salone da ballo, c'era tutto..
C'era anche l'orologio.
Quel orologio.
Darwin mi guardò e mi sorrise, come per incoraggiarmi.
Probabilmente, se non avessi mai conosciuto Jack, avrei pensato che lui mi amasse veramente.
Ma io avevo visto quale era l'amore vero, ed era una cosa che Darwin non avrebbe mai potuto darmi.
Fummo tutti invitati a fare spazio a tutti coloro che avevano partecipato alla realizzazione di quella nave, tutti i presenti si spostarono ai lati della stanza e dalla scalinata scesero una centinaia di uomini.
Faccie orgogliose, come se il Titanic fosse tutto loro.
Faccie che invece non avevano niente a che fare con quella nave.
Poi da dietro sbucò un viso che riconoscevo benissimo.
Il mio cuore, dopo tanta assenza, tornò a battere ad una velocità smisurata.
Non poteva essere.
Era solamente il mio subconscio che mi faceva vedere quell'immagine, solo per farmi star meglio.
Opzione A: Tutta questa storia del Titanic mi aveva suggestionata e ora mi sembrava di rivedere lui.
Opzione B: Lui era tornato, non era morto. Era resistito all'acqua feroce e si era ricreato una vita.
Il mio cervello cercò di creare un opzione C ma fu troppo occupato a pregare che la B fosse vera.
Ma che stava succedendo a Rose Dawson? Quella ragazza razionale che non si lasciava impossessare dalle sue emozioni?
Poi fu un attimo, il ragazzo si voltò verso di me, solamente per un secondo i nostri sguardi si incrociarono e improvvisamente non vi fu più la musica, la gente, il fracasso delle mille voci che parlavano all'uninsono.
C'eravamo solamente io e lui, come una volta, come avrebbe sempre dovuto essere.




Lo osservai tutta sera parlare con gente di alta classe, si vedeva che stava interpretanto un ruolo non suo, probabilmente stava già pensando a come svignarsela per andare a fare fracasso con la gente della terza classe.
Poi, verso fine serata lo vidi avvicinarsi a me e il mio fidanzato.
-Jack Montogomery! Il creatore di tutto questo!- Esclamò Darwin.
“Montogomery?” Pensai, "beh dato che io ho preso il suo cognome proabilmente lui ha deciso di prendersene un'altro”
-Non proprio, diciamo il “ri-creatore”.
Mio marito fece un piccolo cenno poi passò ad un'altra conversazione.
-Ci conosciamo?- Mi chiese Jack.
Io sorrisi. -Sono Rose, Rose Dawoson.
Lui sembrò riflettere. -Dawson, eh?
-Già.
-Mi suona famigliare come cognome.
Qualcosa mi disse che una parte interiore di Jack aveva voluto rimuovere quell'esperienza dalla sua mente, probabilmente aveva perso la memoria.
-Ripeto la mia domanda: ci conosciamo?
-Perchè non me lo dice lei, signor Montogomery?
-Vede, io sono stato privato di gran parte della mia memoria, il che è una cosa molto straziante per un ragazzo come me che vuol ricordare emozioni.
Mi sfuggì un piccolo sorriso, non era affatto cambiato.
-Signorina Dawson, devo ripetere per la terza volta la mia domanda?
-Davvero non si ricorda nulla del Titanic?
-Pochi particolari, altrimenti non avrei potuto creare questa nave. Vi fu un attimo di silenzio.
Continuavo a guardare i suoi occhi, più lo guardavo e più mi convincevo che stavo sognando.
L'ultima volta che l'avevo visto era morto, me lo ricordavo, avevo chiamato un milione di volte il suo nome e lui non aveva risposto.
Così lo avevo lasciato sprofondare nell'acqua scura.
-Ti credevo morto..- dissi dimenticandomi del contento in cui mi trovavo, Jack era li ed era l'unica cosa che mi importava.
-Lo credevano tutti, mi hanno trovato la mattina dopo su una spiaggia senza alcuna memoria, di me hanno saputo solo decifrare il nome: Jack. L'unica cosa che mi ricordavo.
Lui toccò il diamante che si trovava sul mio collo, Il cuore dell oceano.
-Io questo ciondolo lo conosco..- disse contemplandolo.
-Lo indossò Luigi XVI.- Risposi
-No, lo indossò..
Poi si fermò, come colto da un improvviso mal di testa.
-Tutto bene?- Chiesi
-Mi perdoni signora Dawson, mi devo recare nella mia stanza poiché non mi sento molto bene.
Sparì così.
Senza darmi il tempo di corrergli dietro e dirgli chi ero.
Sconsolata uscii dalla stanza.
Avevo ritrovato Jack, e con lui avevo ritrovato anche una parte di me stessa.. Eppure tutto non era così facile.
Lui non ricordava nulla, e in parte avrei voluto non ricordare neanche io.




Camminando arrivai sull'orlo della nave, posto che conoscevo bene.
Un posto che mi aveva cambiato la vita.
Scavalcai la ringhiera, non avevo intenzione di buttarmi, volevo solo riprovare quel senso di libertà.
-Scommetto che non ti butti nemmeno stavolta.
Chiusi gli occhi e contai fino a dieci, per essere sicura che non stessi sognando.
Poi girai pian piano lo sguardo e vidi Jack, mani in tasca e sigaretta in bocca.
Proprio come mi era sempre piaciuto ricordarlo.
Lui, così pronto a fare a pugni col mondo.
Lui, che persino quando girava tutto male sapeva trovare la forza di sorridere.
Lui, che non si stancava mai di scoprire.
-Jack..
Tornai dentro alla barca e lo guardai dritto negli occhi.
-Rose.
Quello era il lieto fine, me lo sentivo.
-Tu non sai quanto ho aspettato questo momento.
-Che momento?
-Il momento in cui avrei ricordato tutto. Quando ti ho vista ti ho riconosciuta subito, eri la donna del mio ritratto. Una delle poche cose che ho della mia vecchia vita. E rivederti è stato come risvegliarsi. Tu mi hai ridato me stesso.
-Beh, così ora siamo pari.
Mi persi nelle sue labbra mentre il Titanic navigava su acque sicure, anche quella scena, come molte altre mi era famigliare, con una sola differenza.
Quella volta sarebbe stata per sempre.
PER SEMPRE.




ANGOLO AUTRICE:
Salve!!
Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa sul mio film preferito in assoluto!! Anche se ovviamente non arriverò mai al livello del film!! Vabbè comunque fatemi sapere se vi è piaciuta!
Un bacio.
XoXo__GossipGirl
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Titanic / Vai alla pagina dell'autore: AddyOswald