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Autore: Lena G    20/01/2010    9 recensioni
28/8/2008, Los Angeles Tribune, Edizione mattutina, Cronaca nera. Il trafiletto recitava così...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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28/8/2008, Los Angeles Tribune, Edizione mattutina, Cronaca nera. Il trafiletto recitava così:

“Delitto in casa Armstrong
Trovati i corpi trivellati della moglie e i due figli del cantante dei Green Day

Duro colpo per Billie Joe Armstrong, cantante e frontman dei Green Day, la band americana famosa in tutto il mondo. Ieri sera, al rientro dal suo viaggio in Europa per completare il loro nuovo cd, 21st Century Breakdown, ha trovato i corpi pieni di sangue e con visibili fori di proiettile sul capo e sul busto della moglie Adrienne Nesser, e i figli Joseph e Jacob sul pavimento del salotto di casa. La porta era forzata, ma niente è scomparso dall’abitazione, sembrerebbe un omicidio preintenzionato e senza alcuno scopo di rapina, ma proprio di togliere sogni e speranze a tre giovani persone. Il cantante è ritornato a casa di sua madre e i suoi compagni Trè Cool e Mike Dirnt, non rilasciano alcuna dichiarazione sul loro amico.”

Era l’ottava volta che leggevo quel trafiletto. Non posso ancora crederci, non può essere successo. Oramai sono passate tre settimane da quel giorno, il peggiore della mia vita. E pensare che fino a un mese fa credevo che il peggiore fosse stato la scomparsa di mio padre. Eppure mi sbagliavo, non c’è limite al peggio. Ora ho perso tutti, ho perso tutto, l’unica donna che abbia mai amato e che amerò mai, che mi aveva dato alla luce i miei figli, e in loro avevo posto il mio futuro e loro erano la mia unica la ragione di vita. Li avevo messi come priorità davanti a tutto, mi ero proclamato loro difensore nel bene e nel male. Ma evidentemente ho fallito. Con Adrienne qualche settimana prima di partire avevo litigato, ed ero tornato a casa con l’intento di fare pace e di portare poi tutti al ristorante a mangiare. Non mi è mai piaciuto litigare e discutere anche se sono sempre stato esagitato come ragazzo, ma adesso preferirei spaccare tutto quello che trovo sotto le mie mani e poi ricostruirli insieme alla mia ex-famiglia, piuttosto che patire questo inferno.

La scientifica e il legale mi hanno affermato che era successa una cosa più unica che rara nel delitto: i proiettili trovati nei corpi erano uno diverso dall’altro. E, sommando i fori e i proiettili, vuol dire che si è usato non una pistola, ma ben venti. Quindi devono essere state un po’ di persone. Persone che non meritano misericordia, e che mi fanno pena. Sì, all’inizio provavo odio, ma adesso provo solo pena, compassione. Non ho ancora la forza di perdonarli, e non so se ci riuscirò mai. Ma si possono tranquillizzare, sempre se chi commette un omicidio possa essere tranquillo, perché io non combatterò fino allo stremo delle mie forze per vederli sulla forca. Perché io non mi posso macchiare di un delitto vendicando un delitto stesso. Inizio a dire frasi contorte. Tutto questo pensare non fa bene alla mia salute mentale e fisica.

Chissà come staranno Mike e Trè. Non li sento più da molto tempo. Un po’ mi manca fare il cretino con loro, ma non ne ho voglia, anche se magari riuscirei a pensare ad altro per un poco tempo.
Sto tendendo alla schizofrenia, ho un alterego, che ho chiamato Christian. Ama l’autodistruzione, gli eccessi, e tutto quello che si può considerare al di là della ragione umana. Mi sento come il Dottor Jekill, prima fa di tutto perché Mr. Hyde possa manifestarsi, e poi, quando il suo alterego prende il sopravvento, dovrà trovare un modo per liberarsene. Ma, se io sono il Dottor Jekill e Christian è Mr. Hyde, quindi io HO una via d’uscita… No, non ce la posso fare… E se… NO!!! Devo rimanere qui, devo tener vivo il ricordo dei miei figli e di mia moglie!

Un mese esatto è passato. E la mia vita continua ad essere un’emerita merda. Mi faccio schifo da solo, non mi riconosco più. Sono dimagrito quindici chili, il mio viso è scavato, i miei occhi sono sempre più gonfi dal continuo piangere e ho le occhiaie che arrivano agli angoli della bocca da quanto sono senza riposo. Non mi cambio gli abiti e non mi faccio più la barba. Sono un morto che cammina, uno spirito errante in casa di sua madre. Oggi sono venuti a trovarmi i miei compari. Si sono quasi presi un colpo a vedermi così. E abbiamo deciso, a malincuore, di sciogliere i Green Day, il nostro progetto, il nostro lavoro. Mi dispiace per loro, mi rendo conto che è per colpa mia che siamo arrivati a ciò. Ma un mese non basta per continuare una vita e mettere da parte i ricordi.

“Mia cara Adrienne, buon anniversario.
Sarebbe stato il 15°. Caspita è solo da quindici anni che siamo sposati. Non sono pochi, ma nemmeno tanti rispetto a ciò che avevo programmato.

Questa lettera funge da mio regalo, dato che non posso dartene uno vero.
Come va lassù? Chissà se tu, insieme con i nostri piccoli cuccioli, riusciate a vedermi.
Ci sono tante cose che vorrei dirti e che non sono mai riuscito a confidarti nonostante tu sia la persona più importante e più fidata che io abbia mai avuto.

Una di queste è che IO TI AMO. Te l’ho già detto, mi dirai. Sì, ma sono sempre stato il secondo. Me l’hai sempre detto tu, e io ti ho sempre risposto. Probabilmente te ne sei sempre accorta dato che sei una delle donne più sveglie che io abbia mai incontrato. Questa volta invece ti anticipo. TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO!!!!!!!!! Sei fiera di me, vero?
Ora che me ne rendo conto, non mi bastano i fogli che ho a disposizione per scriverti quanto sei bella, forte, leale, seducente, coraggiosa, intraprendente, organizzata, curiosa, divertente, socievole, estroversa, fidata, furba, sveglia, ma anche testarda, pungente, polemica e severa.

Un’altra cosa e poi ti lascerò: sai qual è stata la mia impressione quando ci siamo incontrati per la prima volta in quel backstage a San Francisco? Non “Che sventola! Ehi fiorellino, ti andrebbe di vedere il mio pistillo?” come ti dissi quando ti invitai in vacanza con noi, ma “Billie Joe, questa ragazza è bella, in gamba e soprattutto ti stima per quello che sei. Se te la lasci scappare sei un emerito deficiente” solo che non avevo calcolato quanto potere potessi esercitare su di me e mi hai intrappolato. Per questo ti dico GRAZIE. Sei stata, sei e sarai la compagna ideale e ti ringrazio perché hai scelto ME tra molti, hai scelto questo piccolo punk un po’ cresciuto, che è diventato prima tuo amico, poi tuo fidanzato, tuo marito e padre dei tuoi figli.

A proposito di Jacob e Joey, soprattutto del nostro primogenito. Come dimenticare il giorno in cui scoprimmo che eri incita? Era il giorno dopo il nostro matrimonio, e non ti sentivi molto bene. Avevamo sospettato la tua gravidanza ed eravamo psicologicamente pronti ad accettarla. Siamo andati in farmacia a prendere un test di gravidanza. Siamo tornati in albergo e tu eri così tanto tesa che non avevi nemmeno il coraggio di guardare l’esito. Avevamo lasciato il test in bagno e tu eri seduta sul letto con le gambe incrociate e non la smettevi di torturarti le dita, così io, dopo il tanto angoscioso minuto, ho preso coraggio, non sai che sorriso che ho fatto quando ho visto il rivelatore che era diventato viola. Sono uscito dal bagno e ti ho detto: “Ehilà mamma! Come va?”
E tu, dopo avermi sorriso raggiante e portato le mani sul cuore mi dissi: “Mai stata meglio!”
Con Jacob eravamo più tranquilli, e rassegnati ad altre notti insonni, come ogni genitore alle prese con il secondo figlio.

TI AMO, incomincio ad essere un po’ monotono… e MI MANCHI DA MORIRE…

Per sempre tuo,
Billie Joe”


Oggi è il compleanno del mio piccolo grande Joey. Sono uscito a comprargli un lettore mp3 con le canzoni del suo papà come mi aveva chiesto, così da ascoltare la mia voce anche quando ci separano migliaia di chilometri. Mi sembrava un’idea scema, inutile, ma ora che ci penso era un’idea fin troppo intelligente, come lui. Ora più che mai anch’io vorrei un iPod con le voci di Adri, Joey e Jake dato che ci dividono duemila anniluce.
Sono andato a farli visita al cimitero, ho cambiato i loro fiori, ho acceso una candela ad ogniuno di loro e ho depositato i miei regali ai piedi delle loro lapidi. Forse sarebbe meglio andare a fare un giro in spiaggia. Il mare mi ha sempre confortato. Infatti appena tornato a casa mi sono sentito un uomo nuovo. Almeno mi è tornata la voglia di scherzare.

Sono in spiaggia, non la solita, ma una nuova, deserta. Veramente, non c’è nessuno. A parte me. Per l’occasione mi sono vestito con la mia camicia nera più bella, la mia cravatta rossa scarlatta, i boxer che piacciono tanto ad Adrienne, i miei pantaloni a sigaretta rigorosamente neri, e le mie bellissime scarpe con il tacco interno (almeno ai 1,75 m ci devo arrivare). Il mare è mosso e grigio, come il cielo. Probabilmente inizierà a piovere fra poco. Mi sono portato qualcosa da casa, un piccolo aiuto per poter raggiungervi prima.
Mi sembra il giorno perfetto per potervi salutare come si deve: Joey, lo so che iniziavi ad interessarti alle ragazze, una certa Judy in particolare se non sbaglio, e c’era al tuo funerale a dirti addio. Mi ha fatto un po’impressione, ma ero anche felice di scoprire che stavi crescendo. Ora potrai spiegarmi tutto, come vi siete conosciuti e le robe varie. Sono sicuro che eri molto meno imbranato di me alla tua età.
Jake, o mio piccolo Jake, sarà stato un caso che ti abbia chiamato Danger? Ho scoperto, insieme con la nonna e la zia Anna, del tuo bellissimo esperimento formato da un bicchiere pieno d’acqua e un filo della corrente elettrica attaccato alla presa a muro dentro. Lo sai che rischiavi di rimanerci secco? Doveva essere una battuta ma non fa ridere.
Adri, o mia cara Adri, Adri, Adri Adri, lo sai che manca poco? A cosa, ti chiederai. Tranquilla, te lo spiegherò con calma, perché avremo tutto il tempo che vorremo per dedicarci a noi. Io tutto quello che volevo dirti te l’ho detto con la mia lettera. Ma devo aggiungerci una cosa: ho scritto una canzone, cioè, solo il ritornello. Probabilmente la darò a Mike e Trè per produrla, dato che vanno avanti con i Foxboro Hottubs. Ecco, fa così:

One, 21 guns
Lay down your arms
Give up the fight
One, 21 guns
Throw up your arms
Into the sky
You and I

Vero che è poetico? Mi piace davvero tanto. E pensare che l’ho scritto in neanche 10 minuti. Senza contare che è ricco di significato.
Un’altra pistola, e con questa fanno ventuno. Incredibile, per sbarazzarci di noi bisogna utilizzare 21 pistole diverse. L’ultima io la conosco bene, è di mio padre. La teneva sempre in camion con un solo proiettile in caso di aggressione diceva lui. Ma io so benissimo che non aveva nessuna intenzione di fare del male a qualcuno. Bene, io mi arrendo, sono stufo di combattere la mia vita da solo, e questa è l’ultima volta che sto in posizione eretta su questo pianeta di – Adri, per favore, tappa le orecchie ai bambini – merda. E ora, tu, dal cielo, tendimi una mano dall’alto e io la prenderò. Solo pochi attimi e finalmente Dr. Jekill sconfiggerà Mr. Hyde, finalmente saremo insieme solo io e te.

*Uno sparo, un gabbiano immacolato prende il volo. Una figura nera si accascia sul bagnasciuga. Due surfisti accorrono in soccorso, lo riconoscono. Quello che rivelano alla stampa è che aveva un’espressione felice e in una mano stringeva un foglio con su scritto qualcosa ma che il mare aveva sbiadito. Solo una frase era nitida: You and I*
   
 
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