Rivelazioni
- Sennar, sei mai stato innamorato?-
Il cuore del ragazzo ebbe
sussulto improvviso. Si voltò velocemente per guardare l’amica
immobile dietro di lui, lo sguardo basso, che attendeva inquieta
la sua risposta.
Scrollò le spalle. -
Bè... credo di sì.-
Lei lo guardò fisso,
incuriosita. - E com’è?-
Perché lo sta chiedendo proprio a me?
Il ragazzo distolse lo
sguardo da quello viola di lei, ma riuscì a non far vedere
l’imbarazzo che provava. Quando si decide a
risponderle lo fece con spavalderia, come se la cosa non lo riguardasse
affatto. - Non è uguale per tutti, ma pensi di continuo alla persona che
ti piace, ti batte forte il cuore, appena la vedi ti si chiude lo stomaco...
cose così. Come fai a non saperlo?-
- Capisco... -
Nihal si sedette abbattuta
sul letto. Sennar sapeva che avrebbe dovuto voltarsi dall’altra parte e
concentrarsi unicamente su se stesso. L’indomani sarebbe
diventato mago a tutti gli effetti, non poteva perdere tempo dietro ai
dubbi della ragazzina. Ma il saperla triste non
riusciva a calmarlo, quindi decise di alzarsi per poi sedersi accanto a lei.
All’improvviso non gl’importava più
della sua vita, della magia, di cosa avrebbe detto Soana l’indomani nel
vederlo poco concentrato. Voleva solo stringere forte Nihal, anche se non
sapeva spiegarsi il perché.
Ma si trattenne dal farlo, limitandosi a starsene seduto
al suo fianco, immobile, silenzioso. Fu lei ad appoggiarsi piano sulla sua
spalla, a lasciarsi accarezzare i capelli dalla sue dita
dal tocco leggero, a farsi cullare dal respiro di lui che aveva sempre il
potere di calmarla. Lui non chiedeva mai quando lei
era giù, non la tormentava con domande che potevano farla star male, non
cercava di consolarla attraverso parole vuote e prive di significato. Se ne
stava in silenzio, le accarezzava dolcemente i capelli, sapendo che quando lei
ne sarebbe stata pronta, gli avrebbe rivelato ogni
cosa.
Sapeva aspettare, Sennar.
Era questo il segreto della
loro strana ‘amicizia’ se così si poteva chiamare.
Così diversi, lei impetuosa e ribelle, lui calmo
e a tratti saggio come un adulto ma sempre spiritoso. Il trucco stava in
quello.
Sennar aspettava sempre.
Dopo un momento durato
un’eternità, Nihal sospirò. - Non lo dirai mai a nessuno,
vero?-
Sennar rise. - Cosa? Non mi hai detto nulla... Nihal, non so ancora
leggerti nel pensiero.-
Alla ragazzina sfuggì una risata. - Hai ragione... non sei
un granché come mago, dopotutto.-
- Mi stai prendendo in giro?-
- Non oserei mai.- rispose lei con
l’espressione più innocente che sapeva fare.
Lui la guardò
divertito. - Credi di essere furba?- dopodichè
si lanciò su di lei e prese a farle il solletico accompagnato dalle
suppliche della ragazzina. - Ma come, un guerriero come te
che si fa mettere al tappeto da un mago da strapazzo come me?-
- Smettila Sennar, per favore!-
Lui lasciò la presa e
la osservò rallegrato mentre Nihal riprendeva
fiato. Anche in quel frangente era riuscito a farla
tornare vivace e serena, sapeva di riuscire bene in questo suo
‘lavoro’. Nihal gli restituì lo sguardo grata
al mondo di averlo sempre accanto, in qualsiasi circostanza sapeva che lui ci
sarebbe sempre stato per lei. Fissò i suoi occhi in quelli azzurri di
lui notando quanto fossero sinceri e senza alcuna
ombra di malizia e oscurità, al contrario dei suoi. D’impeto si
lanciò su di lui, abbracciandolo, e caddero a terra fra le risate di lei e le lamentele di lui.
- Adesso vuoi dirmi
che cosa è successo?-
Nihal alzò
gli occhi sull’amico, poi li riabbassò. Sapeva che doveva
dirglielo, altrimenti sarebbe stata un’ingiustizia
nei suoi confronti.
D’altro canto Sennar,
non voleva realmente sapere cosa frullava per la testa dell’amica. Ne aveva già una vaga idea, ma non voleva sentirselo
dire da lei. Eppure, se si fosse dimostrato indifferente a
un suo problema, lei l’avrebbe certamente capito e chissà
cos’altro sarebbe riuscita a comprendere dopo. Meglio nascondersi dietro a una maschera col sorriso piuttosto che dirle la
verità.
Ma Nihal non trovava il coraggio di affrontare
l’argomento in prima persona, così toccò a lui dire la
parola che la fece sussultare, e capì. - Fen?-
La vide annuire e, mentre la
ragazzina si chiedeva come Sennar potesse essere tanto
scaltro a capire sempre quello che lei provava, lui non poté evitare di
provare dentro di sé un senso di profondo disagio. Una morsa stretta
attorno al suo stomaco che risaliva fino a trapassargli il cuore.
- Credo che tu avessi
ragione oggi... -
Lui la prese sul ridere. -
Come sempre.- ma lei non era in vena e lo fulminò con lo sguardo.
- Cosa posso
fare adesso?- gli chiese lei ingenuamente.
Era ancora una ragazzina, lui
lo sapeva, e stava sperimentando per la prima volta quei sentimenti che lui
stesso provava già da ormai due anni. Sulle prime non seppe come
risponderle e se ne restò in silenzio indeciso su cosa dire.
- Nihal, cosa vuoi che ti dica? Ti ho
già spiegato che relazione ha Fen con Soana, non credo che tu possa...
insomma, non interpretare male le mie parole ma... -
- A Fen non interesserebbe mai una
ragazzina... -
Sennar si sentì un
verme per quello che aveva pensato e a cui lei aveva dato voce. Poi
provò a darle il consiglio che lui stesso si diceva ogni giorno.
- Perché
non provi ad aspettare un po’... a volte, la cosa migliore è
tenersi dentro questo sentimento se sai che non potrà mai esserci
più di quello. Più di un sospiro, di uno sguardo, di una
parola... a volte l’imprudenza può essere distruttiva.-
Nihal lo guardò
incuriosita. - Parli come se capissi quello che provo... -
Perché lo sto sperimentando da anni, anche
adesso.
- Dici che
è meglio se me ne sto zitta? Non che avrei mai il coraggio di dirglielo però... non vorrei rovinare tutto.-
Lui si ritrovò ad
annuire. - E’ proprio quello che intendevo... ma
forse a te andrà meglio e riuscirai a stare con l’uomo che ami se
avrai la pazienza di aspettare un po’.-
- A me? Perché dici così
Sennar, c’è forse qualcuna che ti piace?-
Sennar si maledì per
la sua lingua lunga e si morse il labbro come per fermare le parole che
potevano uscire dalla sua bocca. Ma Nihal era curiosa.
Curiosa e testarda non avrebbe mollato la presa facilmente. - Allora?-
- Che sciocchezza... io alle donne non
ci penso proprio!-
La ragazzina lo guardò
scettica. - Sennar, dimentichi che non sai mentire... -
Sennar cambiò
direzione al suo sguardo, sentiva che se l’avesse
guardata lei avrebbe capito. Era sveglia quando voleva
esserlo. - Dunque, vuoi deciderti a parlare? Chi è la donna del mistero?-
Il ragazzo s’irrigidì ma restò muto nel suo silenzio deciso
più che mai a non proferire parola.
- Perché
non vuoi dirmelo?-
Nihal sembrava davvero delusa
dal suo comportamento. - Senti Nihal, non voglio
parlarne. D’accordo?-
- Ma
perché? Tu ascolti sempre i miei problemi mentre
io... tu non mi dici mai nulla di te. Pensi che non potrei esserti
d’aiuto?-
Il mago la guardò e
provò un’immensa tenerezza. S’addolcì. - Non è
questo... -
- E allora
cos’è? Perché non ti confidi mai con
me... mi fai sentire inutile.-
Come poteva lui lasciare che
la sua amica pensasse questo? Se c’era una cosa che
aveva imparato di Nihal, era che detestava chi non le diceva le cose come
stavano. Che odiava sapere di non essere in grado di
fare qualcosa. Non glielo stava chiedendo per
curiosità, il suo era un puro desiderio nato dalla voglia di
aiutarlo. Di essere lei a tirarlo fuori dai guai per una
volta nella vita. Ma Sennar non poteva dirle le cose
come stavano, non era quello il momento giusto.
- Non voglio farti sentire inutile... ma davvero, non è un grosso problema per
me non essere considerato da una ragazza o due. Ho già chi
s’interessa a me, e di questo sono grato al mondo.-
L’aveva detto con un
affetto talmente grande che Nihal lo avvertì
subito in quelle parole, nello sguardo che lui le rivolse.
Gli gettò le braccia
al collo per l’ennesima volta, poi sorrise e prima di addormentarsi stanca fra le sue braccia sussurrò una frase che il
ragazzo non avrebbe mai dimenticato.
- Lasciamelo dire Sennar. Una donna che
non ricambia il tuo affetto, è una donna che non merita nemmeno di
essere presa in considerazione. Quando troverai una donna che ti ricambierà però, dovrà passare sotto il
mio esame... ricordalo.-
Sennar sorrise a
quell’affermazione poi, dopo averla ringraziata, restò per il
resto della notte a guardarla dormire con la testa sulle sue ginocchia.
Grato al mondo per avergli
donato un amore come quello...
*.*.*.*.*
- A cosa pensi?-
Sennar guardò la donna
davanti a lui e la strinse mentre si levavano in volo
in groppa a Oarf.
- Perché
me lo chiedi?-
Nihal alzò le spalle.
- Stavi sorridendo... -
Il mago le rivolse un sorriso
a metà tra il divertito e il misterioso. - A
una frase che mi ha detto una volta un’amica... -
Lei
s’indispettì. Sennar non aveva avuto mai altre amiche al di fuori
di lei. - E cosa ti ha detto?-
- Bè... - iniziò lui
baciandola sulla fronte. -... in pratica ti ha lanciato una sfida. Ha detto che la prima donna che avesse ricambiato il mio amore,
sarebbe dovuta passare sotto il suo occhio critico.-
Nihal rise divertita. Sapeva
che Sennar non poteva aver avuto altre amiche, era inutile ingelosirsi.
- E secondo te,
ho passato quell’esame?- gli chiese lei voltandosi a guardarlo.
Sennar sorrise. - A pieni
voti.-
Fine
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Note dell’autrice : Dunque da dove iniziare? Innanzitutto la parte iniziale è tratta da un pezzo dello stesso libro, leggermente modificato secondo il mio stile. Ho scritto adesso questa
mini fic, perché era un po’ che volevo rimettere la tastiera su
questo fandom... So che è molto breve ma è senza alcuna pretesa, spero solo sia
stata di vostro gradimento...
Fatemi sapere se vi
è piaciuta ^^ per favore!!! Almeno una recensione vi prego!
Selhin