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Autore: Xay    29/01/2010    3 recensioni
TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST INDETTO DA Kikyo90
Le riflessioni di Bella durante l'assenza di Edward.
Il contest consisteva nel sviluppare una storia su una frase estrapolata dai libri della saga di Twilight.
Io ho celto questa: “Chi ama ha il potere di distruggere, e io ero distrutta.” Bella – New Moon.
Fatemi sapere che ne pensate!!! Bacio! :)
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Nick Autore: Sei_Nel_Anima 2oo9
Personaggi o pairing: Bella Swan, Edward Cullen
Genere: Malinconico, Romantico, Triste.
Avvertimenti: One shot.
Frase scelta: “Chi ama ha il potere di distruggere, e io ero distrutta.” Bella – New Moon
Rating: Giallo
Breve riassunto: Le riflessioni di Bella durante l’assenza di Edward.
Eventuali note autore: non sono presenti discorsi diretti e non ho usato i nomi: ho preferito mantenermi sulle diciture che di solito sono riferite ai vampiri e agli umani così da conservarne un aspetto poetico, dato anche dalla ripetizione di sostantivi o aggettivi e dalla frequente presenza di virgole ed “e” congiunzione. Spero sia di vostro gradimento! Valentina. ^^

 

… And I was consumed.

Chi ama ha il potere di distruggere, e io ero distrutta.
L’amore non ha mai la stessa consistenza e non ha la stessa forma, o gli stessi limiti.
Quello che noi chiamiamo amore può presentarsi sotto diversa forma, sotto diverso nome, per diverse persone, e in quest’anno ho imparato che non solo gli umani possono amare e che non solo gli umani esistono.
Mi ero innamorata, mi ero donata al Dio con la pelle glaciale che da quel momento regnava su di me, sovrano incontrastato dei miei pensieri, fonte di ogni mio moto, ispiratore di ogni mio respiro, di ogni mio battito.
Distrutta, mi sentivo cadere a pezzi, mentre mi guardava con i suoi occhi, di miele congelato, distaccato, impensierito e assente.
Ero consapevole di non essere alla sua altezza, non lo ero mai stata, accanto a lui mi sentivo proprio come il mio vecchio pick-up: brutto, difettato… Ma sopratutto vecchio, più vecchio di lui.
Gli avevo consegnato il mio cuore pulsante su un piatto d’argento, vulnerabile, stregato dalla sua perfezione, e lui, per chissà quale oscuro motivo mi amava, e mi aveva donato il suo, di cuore, freddo e muto.
Mentre mi parlava, nei suoi occhi ormai di ghiaccio vedevo la mia distruzione, la dolce violenza che mi avrebbe condotta alla fine. Una vita normale, dicevi, una vita senza di te, mi spiegavi.
Volevo soltanto passare il mio compleanno nel più anonimo dei modi, lasciando che quell’anno in più tra di noi ti facesse sentire un po’ in colpa, lo so non è corretto, non è leale, ma te l’avevo detto, io volevo restare con te, per sempre. Non immaginavo però di ritrovarmi distrutta.
Non fare niente di insensato o stupido mi avevi fatto promettere, e io ti avevo annuito, ancora incredula del fatto che tu non mi amassi, ma in realtà anche rassegnata: sapevo di non essere neanche la metà di quello che meritavi, era fin troppo normale vederti andare via, e ringraziavo il dolore che continuava a lacerarmi, perché era l’unica prova, la prova che tu c’eri stato, che tu eri esistito.
Distrutta…
Una voragine, una grande voragine dove prima batteva un cuore, e un vuoto, un vuoto nello spazio prima occupato da te.
Il nulla, il nulla e il dolore, che mi distruggeva, che rendeva le mie giornate tutte le stesse, e non mi faceva sorridere se un raggio timido di sole oltrepassava le nubi fitte della piovosa città in cui abitavo.
Restavo in silenzio, e lasciavo esso distruggermi, parlare al mio posto, e dire il niente che io avrei voluto urlare, perché era il vuoto quello che avevo dentro, che mi stava divorando il cuore, lo stava soffocando, completando la mia tortura nel mio piccolo inferno personale.
Il tempo passava, il dolore era ancora tanto e la ferita continuava a sanguinare.
Il tuo nome non lo pronunciavo, mi faceva male sentirlo, non riuscivo neanche a pensarlo, con estrema delicatezza l’avevo murato in un angolo di cuore, ma non mancava mai occasione per la quale quel nome rompesse con prepotenza le mura che gli avevo costruito intorno e distruggesse me dopo di lui, allargando la voragine, rendendomi una maceria, una reliquia del tuo amore, perché tu sei esistito,  mi hai amato:
E chi ama ha il potere di distruggere, e io ero distrutta.

presenze.com
Criterio di valutazione fatta per la mia storia:

TERZO POSTO PER SEI_NEL_ANIMA 2009

Grammatica e sintassi: 19,5/20
Allora, la tua storia é abbastanza corretta nel complesso ma ho trovato qualche errore sia di sintassi che di grammatica (incolpa si scrive “in colpa”). Comunque, non é grave.

Stile: 20/20
Il tuo stile mi piace, non é facile scrivere una storia senza dialoghi diretti che sia anche gradevole da leggere ma tu ci sei riuscita. La fic non é per nulla pesante, praticamente si legge da sola ^^
Lascia intendere al lettore la tristezza della ragazza (che io interpreto come Isabella) come se la provasse in prima persona. Brava, molto brava ^^

Attinenza alla frase scelta: 10/10
La storia é triste al punto giusto e la frase si attiene in modo perfetto al tuo scritto. Anche tu sei riuscita a non andare fuori tema, complimenti ^^

Originalità: 10/10
Di queste storie se ne trovano un po' dappertutto, ma tu sei riuscita a non cadere nella banalità perché la tua storia assolutamente non lo é. Quando si legge é scorrevolissima e, anche dato l'argomento, molto originale.

Totale: 59,5/60

  
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